sabato 29 dicembre 2012

Palermo, ore contate per i 29 centri di aggregazione giovanili

Dall'agenzia stampa Redattore Sociale arriva la notizia delle grandi difficoltà in cui potrebbero trovarsi i centri giovanili palermitani. Qui sotto la cronaca di Serena Termini:
Il 31 dicembre scade la proroga per l’attività dei centri, che ora rischiano seriamente di interrompere la loro attività socio-educativa, ricreativa, di sostegno scolastico, di mediazione penale. Le associazioni si appellano alle istituzioni PALERMO – Garantire la continuità è questo il coro di voci che giunge da parte di tutte le realtà associative e del terzo settore coinvolte nella gestione dei centri dedicati all’infanzia e all’adolescenza della città di Palermo. Saranno feste amare, infatti, per tutti minori e i bambini italiani e stranieri che frequentano i 29 centri di aggregazione giovanili di Palermo che con la scadenza della proroga prevista per il 31 dicembre prossimo, rischiano, a partire da gennaio, di interrompere bruscamente tutte le loro attività.
Interrompere la continuità delle relazioni educative e dei processi di inclusione sociale nei quartieri più a rischio potrebbe avere effetti negativi soprattutto a carico di quei giovani che hanno intrapreso un delicato percorso socio-educativo che dalla strada li ha condotti a valorizzare la scuola e tutte le realtà associative dove sono stai inseriti.
Tutto il terzo settore coinvolto invita pertanto l'assessore alle attività sociali Agnese Ciulla e il sindaco Orlando a farsi garanti dei diritti dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie, studiando le soluzioni al fine di garantire la continuità del lavoro intrapreso.
Con la determina del 31 maggio scorso, l’assessorato comunale alle attività sociali aveva, infatti, prorogato le attività dei centri fino al dicembre 2012
Si tratta dei centri per giovani che vanno dai 6 ai 18 anni divisi per fasce di età. I servizi di cui fruiscono i ragazzi sono di vario genere: socio-educativo, ricreativo, di sostegno scolastico, di assistenza ai disabili, socio-culturale dedicato ai minori stranieri (associazione Narramondi), di gestione dello spazio neutro (associazione.il Vaso di Pandora) e di mediazione penale (Istituto Don Calabria).
Finanziati con i fondi del Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza secondo la legge 285/1997 sono 29, infatti, i centri di aggregazione che a partire dal primo gennaio potrebbero interrompere i servizi rivolti ai minori dei quartieri popolari con famiglie che hanno situazioni economiche precarie.
Si tratta, infatti, di una corsa contro il tempo quella che sta facendo per il momento l’amministrazione comunale per riuscire a pubblicare i nuovi bandi.
Una volta pubblicati i bandi, l’interruzione brusca delle attività potrebbe essere prevedibile, considerato che ci saranno naturalmente i tempi tecnici, di almeno 45 giorni che potrebbero essere di più prima dell’effettivo avvio delle nuove attività.
“Per il bene di tutti i giovani che seguiamo, dobbiamo tutti insieme, pubblica amministrazione e terzo settore, attivarci affinché si possa evitare la chiusura dei centri - dice Giuseppe Mattina, referente del centro studi Opera Don Calabria di Palermo -. L’assessore ha preso l’impegno di pubblicare i bandi nel più breve tempo possibile. Subito dopo però, se non si procedere alla proroga, si rischia, realmente, un’interruzione dei servizi di circa quattro mesi con le gravi ripercussioni e conseguenze nel territorio che possiamo immaginare”.
“I bandi possono essere programmati solo dietro copertura finanziaria. Stiamo correndo – ha dichiarato l’assessore comunale Agnese Ciulla all’interno di una trasmissione radiofonica locale – affinché il nuovo bando venga pubblicato entro il 31 dicembre”.
“Per quanto concerne la possibile interruzione delle attività, una soluzione temporanea potrebbe essere – ha aggiunto l’assessore – quella di fare andare avanti le attività per quei centri che hanno delle somme residue non ancora spese e rendicontate al 30 dicembre. Già in questi giorni si potrebbe avere risposta dagli uffici sulla plausibilità della proposta”.
Le somme residue sono comunque somme esigue su cui non si può fare affidamento.
Un’altra possibilità potrebbe essere secondo quanto ha riferito il deputato del Pd all’Ars a Fabrizio Ferrandelli oltre “l’indizione in tempi celeri del nuovo bando entro il 31 dicembre, la proroga dei servizi per tutti i centri per almeno tre mesi necessari all’espletamento del nuovo bando” (da Redattore Sociale del 21dic12)

Come Gocce nell'Oceano. Festa natalizia organizzata da Anteas Palermo

L’Anteas di Palermo è lieta di comunicare ai soci della “Banca del Tempo” che venerdì 4 gennaio 2013, alle ore 16,30 nella Casa di Riposo "Vincenzina Cusmano", sita in via Giacomo Cusmano n. 43 a Palermo, si svolge un momento di festa dedicato agli anziani ospiti dell'istituto.
In questo modo l'associazione vuol donare compagnia e amore a chi ha più bisogno, rendendo concreto il motto di Madre Teresa di Calcutta: «Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell'oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all'oceano mancherebbe».

Capodanno e solidarietà a Palermo

Mobilitazione di volontari per regalare un Capodanno sereno a chi è solo o non può permetterselo. Su Repubblica Palermo del 29 dicembre 2012 l'articolo che racconta questi "cenoni" della solidarietà.

lunedì 24 dicembre 2012

La mattina del 24 dicembre si è spento Mario Panebianco

Figura esemplare del volontariato palermitano, grande animatore dell'AVULSS siciliana, è stato per anni componente del Comitato direttivo del CeSVoP. I funerali si celebrano il 27 dicembre 2012 nella parrocchia di S. Espedito (via N. Garzilli, 28 a Palermo) alle ore 10,15.
Il suo cuore, dopo momenti di crisi superati a fatica, non ha più retto all'improvvisa malattia che lo aveva colpito da qualche mese. Mario è morto alla vigilia di Natale.
Da sempre impegnato nei gruppi dell'AVULSS, è stato una delle figure più significative e attive del volontariato cattolico palermitano. Si è distinto per la grande umanità, accompagnata da discrezione, gentilezza, rettitudine e coerenza.
Ha contribuito allo sviluppo del CeSVoP, ricoprendo per anni la carica di consigliere nel Direttivo del Centro, di cui adesso era componente del Collegio dei Garanti. Ultimamente era stato nominato a far parte del Comitato di Gestione del Fondo speciale per il volontariato Regione Sicilia.
Il Presidente, il Comitato direttivo e lo staff del CeSVoP esprimono il loro cordoglio per la scomparsa di Mario Panebianco e, nello stesso tempo, gratitudine nel ricordo dell'amico, del compagno di volontariato e del suo esempio di gratuità.

sabato 22 dicembre 2012

Nuovo Piano di Protezione Civile a Gela

Istituzioni e volontariato organizzati all'interno del sistema comunale di protezione civile a Gela. Nella città del polo petrolchimico e della grande espansione edilizia, grande ruolo riveste la prevenzione e l'apporto dei cittadini attraverso le organizzazioni di volontariato locali. Ecco l'articolo del Giornale di Sicilia (22dic12 p. 33) che riporta la notizia.

Presentato "Attraverso lo specchio", progetti per l'infanzia a Palermo

Un cartello di associazioni di volontariato palermitane, insieme a due assessori comunali e al consiglio della prima circoscrizione della città, ha presentato il proprio progetto in favore dei minori del centro storico. Qui sotto la cronaca del Giornale di Sicilia del 22 dicembre 2012.

Cabaret Solidale a Palermo

L'ANIO Onlus Palermo organizza e propone una serata all'insegna del divertimento, della solidarietà e della sensibilizzazione ai problemi di chi è affetto da infezioni osteoarticolari. Il 4 gennaio 2013 alle ore 21 tutti al Teatro Jolly di Palermo per lo spettacolo con Gianni Nanfa e altri personaggo della scena cabarettistica palermitana

venerdì 21 dicembre 2012

Volontariato e carcere, a Trapani festa per le famiglie

Il Gruppo di Volontariato Vincenziano di Trapani è stato tra i promotori della festa per i detenuti e le loro famiglie che si è svolta al Carcere «San Giuliano». Qui sotto il resoconto dell'evento (Giornale di Sicilia ediz. TP del 21dic12).

A Palazzo Adriano (PA) un nuovo polo per cultura e volontariato

Su un bene acquistato dalle Ferrovie dello Stato, il Comune ha creato la sede di istituzioni culturali e di realtà sociali. Ecco la cronaca del Giornale di Sicilia (ediz. provincia di Palermo) del 21 dicembre 2012.

giovedì 20 dicembre 2012

A Palermo, nel Centro Santa Chiara, presentazione del progetto "Attraverso lo specchio"

Il 21 dicembre 2012, alle ore 9.30, presso il Centro Santa Chiara, viene presentato il progetto dei Centri per l’Infanzia di Palermo, «Attraverso lo specchio».
Temi di grande attualità, quelli legati ai minori stranieri, al diritto alla cittadinanza, ai servizi dedicati alla prima infanzia, che avranno modo di esser dibattuti all’interno di una seduta straordinaria organizzata dal consiglio della Prima Circoscrizione ed aperto alla cittadinanza.
L'incontro, al quale parteciperanno l'Assessore alla Cittadinanza Sociale, Agnese Ciulla, e l'Assessore alla Scuola, Barbara Evola, sarà l'occasione per presentare pubblicamente il Coordinamento dei Centri per l’Infanzia ed il piano di lavoro che lo stesso realizzerà durante i prossimi 15 mesi grazie al contributo ottenuto dalla Fondazione Con il Sud.
Il coordinamento composto dalle associazioni Handala, Per Esempio, Santa Chiara, Kala Onlus e Casa di Tutte le Genti, nasce dalla necessità di mettere a sistema e potenziare le attività di alcune importanti realtà del terzo settore che si occupano di tutela, supporto e promozione dei diritti dei minori, ponendo particolare attenzione al mondo dei migranti o più precisamente delle seconde generazioni.
Circa 300 sono i bambini tra 0 e 5 anni seguiti oggi dai centri per l’infanzia che attraverso i circa 80 operatori volontari, in un completo vulnus legislativo, operano quotidianamente per fornire risposte concrete alle “nuove famiglie” ed alle corrispettive “nuove necessità”.
Questi saranno i temi che grazie alla presenza dei Consiglieri della Prima Circoscrizione e degli Assessori del Comune di Palermo Ciulla ed Evola, potranno essere dibattuti ed approfonditi, ponendo le basi per un auspicato dialogo costruttivo tra chi a vario titolo si occupa di infanzia, di integrazione e di politiche ad esse correlate
Alla fine della seduta, presso il vicino atrio della Circoscrizione, si terrà un concerto della Fanfara del XII Battaglione Carabinieri Sicilia al quale parteciperanno gli alunni della Scuola Elementare "Nuccio" e i bambini dei Centri per uno scambio di auguri.

Fqts, si può aderire a un'indagine sul volontariato in Sicilia entro il 6 gennaio

Nell’ambito del percorso formativo realizzato nel 2012 dal progetto FQTS - Formazione Quadri per il Terzo Settore, il laboratorio di ricerca con i suoi dieci partecipanti, provenienti da tutta la Sicilia, ha sperimentato la possibilità concreta di fare ricerca a livello nazionale e regionale sul tema dell’economia sociale. E' possibile partecipare a un'indagine su volontariato e Terzo Settore in Sicilia entro il 6 gennaio.
Leggi tutto.

L’associazione «Ridi Che Ti Passa» organizza un corso per diventare clown di corsia

Il corso di formazione avrà la durata di 3 mesi e si tiene a Palermo presso la sede del CeSVoP in via Maqueda, 334. Per informazioni e iscrizioni telefonare al 3897925051 oppure al 3296194263. La partecipazione al corso è gratuita

martedì 18 dicembre 2012

Natale in tempo di crisi: meno soli con Telefono Amico Italia

Dal 24 al 26 dicembre numero unico Nazionale 199.284.284, per aiutare chi vive le feste in una situazione di solitudine e disagio emotivo.
Statisticamente, il periodo delle feste di Natale è quello in cui si fanno più telefonate: il modo più immediato per scambiarsi gli auguri o per sentirsi più vicini alle persone care. Per molti però, è anche il momento in cui la solitudine e la sensazione di isolamento si fanno più forti. A peggiorare il tutto ci pensa la crisi economica, che ha portato ad un aumento del disagio emotivo e della depressione tra gli italiani, in particolare tra uomini e anziani soli.
Per aiutare tutti coloro che proprio a Natale si trovano in difficoltà, Telefono Amico Italia Onlus organizza una speciale maratona di Ascolto Telefonico. Dalle 10.00 del 24 dicembre fino alle 24.00 del 26 dicembre, gli oltre 700 volontari dell’associazione, attivi nei 21 Centri di Ascolto in Italia si daranno il turno per rispondere 24 ore su 24 attraverso il numero unico Nazionale 199.284.284.
“Per il settimo Natale consecutivo, abbiamo deciso di prolungare il nostro servizio di ascolto oltre l’orario normale. – spiega il Presidente di Telefono Amico Italia Dario Briccola – L’obiettivo è quello di riuscire a raccogliere meglio le esigenze di chi ha bisogno di comunicare il proprio disagio emotivo o semplicemente cerca una voce al di là del filo del telefono. Per noi volontari, l’impegno è grande, ma siamo convinti che sia un modo per vivere in pieno il vero spirito natalizio”.
Sentirsi abbandonati o poco apprezzati dagli altri proprio mentre tutto attorno si festeggia è una sensazione particolarmente triste. Molte sono le ragioni per le quali ci si può ritrovare soli durante il Natale: lutti, separazioni o problemi nelle relazioni, situazioni di disagio o emarginazione, oppure legate al lavoro. Le conseguenze possono essere anche gravi, perché l’isolamento è spesso collegato alla depressione e ad altre problematiche emotive.
Come ha recentemente evidenziato la ricerca sui dati dell’Osservatorio sul Disagio Emotivo di Telefono Amico Italia - realizzata dal laboratorio di statistica applicata alle decisioni economico-aziendali dell’Università Cattolica di Milano - c’è un altro elemento da tenere in considerazione: la crisi economica. Le difficoltà materiali e la mancanza di prospettive per il futuro stanno incidendo pesantemente sul benessere psicologico degli italiani: sono in netta crescita infatti le chiamate a Telefono Amico Italia, per un totale di 107.225 contatti nel 2011.
A chiamare sono soprattutto uomini (70%): una tendenza di lungo corso, che sembra dimostrare come le donne possano contare su una rete di sostegno più estesa. In compenso, la loro percezione della condizione di malessere risulta in generale maggiore. In generale, si sono inaspriti disagio emotivo e disturbi ansioso-depressivi e si percepisce una crescente difficoltà ad esprimere a parole le proprie problematiche.
Telefono Amico Italia
Telefono Amico Italia è l’Associazione Nazionale che costituisce un punto di riferimento organico per molti Centri locali che praticano l’aiuto attraverso l’ascolto telefonico presenti sul territorio Italiano. E’ membro del comitato internazionale di IFOTES (International Federation of Telephone Emergency Service), l'organizzazione internazionale che riunisce i centri di aiuto e ascolto tramite telefono di molti Paesi, in Europa e nel mondo dal 1967, anno della sua costituzione.
Telefono Amico Italia è tra gli aderenti della ConVol la Conferenza Permanente dei Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato.
La rete di Telefono Amico Italia comprende 21 Centri locali, che operano su gran parte del territorio Italiano. Questi Centri costituiscono la forza del servizio di ascolto telefonico, rispondendo al Numero Unico Nazionale 199 284 284 tutti i giorni dell’anno dalle 10,00 alle 24,00. www.telefonoamico.it
Il Centro TAI di Palermo è attivo dal 1972.
Telefono Amico Italia è una organizzazione di volontariato iscritta all’Albo Volontariato (P.A.T. Decr. Ass. Politiche Sociali n° 31 del 4 dicembre 2006 già n° 373/30 Regione Piemonte) ed è una Onlus di diritto.

Telefono Amico Italia, Centro di Palermo
palermo@telefonoamico.it

lunedì 17 dicembre 2012

19 dicembre, a Palermo incontro sul tema Piani Personalizzati per i disabili

Il Coordinamento H fra le associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità nella Regione Siciliana - Onlus, con Cittadinanzattiva, Coordinamento Regionale della Sicilia dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, la Fondazione Odigitria, la Federazione Logopedisti Italiani, e l’Associazione Italiana Fisioterapisti-Regione Sicilia, organizza un incontro per confrontarsi e fornire indicazioni sugli strumenti e le modalità operative per un’adeguata predisposizione dei Piani personalizzati ai sensi dell’articolo 14 della L. 328/2000 e del Piano triennale a favore delle persone con disabilità della Regione Siciliana pubblicato sulla G.U.R.S. il 27 gennaio 2006.
L'incontro si svolge il 19 dicembre 2012 alle ore 16 presso la Sala delle Carrozze a piano terra di Villa Niscemi in Piazza dei Quartieri n. 2 a Palermo.

venerdì 14 dicembre 2012

Donne in ogni fase della vita. Benessere, affettività, rischio povertà e violenza nella vita delle donne anziane

Essere donna anziana oggi, che percezione si ha del proprio corpo e dello stato di salute; quanto conta il pregiudizio di chi pensa che affettività e sesso non sono per gli anziani; le violenze psicologiche e fisiche dalle donne anziane; quanto l’età anziana femminile è esposta a situazioni di disagio economico e di povertà. Tutti questi aspetti sono stati esplorati da Auser Nazionale in sei focus group, realizzati in 6 diverse città italiane (Ancona, Genova, Napoli, Pescara, Rovigo e Udine) nel periodo compreso tra maggio e settembre 2012. Sono state coinvolte circa 100 donne volontarie Auser con prevalenza delle ultra60enni, circa il 70%, mentre la restante quota era costituita soprattutto da over 50.
I risultati di questa indagine qualitativa di carattere sperimentale, verranno presentati a Roma in occasione di un convegno nazionale lunedì 17 dicembre a partire dalle ore 14 presso il Centro Congressi delle Carte Geografiche.
Parteciperanno, fra gli altri: Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Claudia Bassanino medico chirurgo e ginecologa; Carla Cantone segretario generale Spi Cgil; Vera Lamonica segretario nazionale Cgil.
Conclude i lavori Michele Mangano, presidente nazionale Auser.
L’obiettivo era quello di acquisire elementi conoscitivi su alcune tematiche che l’Auser considera prioritarie per mettere in campo e promuovere iniziative di sensibilizzazione.
Le donne anziane oggi: attive in famiglia e presenti nel volontariato; vivono più a lungo ed hanno un reddito più basso rispetto agli uomini
Nelle poche ricerche disponibili, per diversi aspetti le donne anziane italiane risultano attive nella rete familiare, centrali nei flussi di scambio fra le generazioni, presenti nelle attività di volontariato, facendo emergere i contorni di un’età anziana più disponibile a fornire piuttosto che a ricevere aiuto. Nel 2009, si calcola che sono state prestate 3 miliardi di ore di aiuto informale, 2,2 miliardi delle quali sono state prestate da donne.
Le donne anziane sono mediamente poco scolarizzate, caratteristica che non sarà prevalente in coloro che saranno in quelle classi di età fra vent’anni; hanno aspettative di vita maggiori ma anche più anni di vita afflitti da disabilità rispetto agli uomini (5 anni con gravi disabilità rispetto ai 2 degli uomini). Presentano un reddito molto più basso di quello degli uomini; inoltre, le abitazioni delle donne anziane italiane sono molto modeste e spesso più insoddisfacenti di quelle degli uomini anziani.
La violenza alle donne anziane, fenomeno in preoccupante crescita
In Italia non disponiamo ancora di un quadro preciso del fenomeno della violenza contro le persone anziane e le donne nello specifico. Tuttavia vi sono diverse fonti indirette, di natura istituzionale e provenienti dal patrimonio dell’associazionismo femminile (centri anti violenza e Casa delle donne), che delineano il fenomeno come diffuso e in continua espansione (condotte attive ma anche omissive) in relazione a diverse cause e variabili. Limitazioni, maltrattamenti e forme di esclusione nelle condizioni di vita femminile anziana trovano molti silenzi e reticenze nella rappresentazione sociale e nelle culture professionali ancora intrise di stereotipi di genere, di pregiudizi sulla vecchiaia e, data la scarsità di risorse pubbliche, di forti obbligazioni familiari.
I risultati emersi in alcune indagini, tuttavia, sottolineano alcune preoccupanti recenti linee di tendenza. le donne anziane sono un gruppo vulnerabile perché hanno più difficoltà nel difendersi, nel chiedere aiuto, meno consapevoli dei loro diritti e spesso molto spaventate da progettare una vita lontane da chi le aggredisce frequentemente. Sono anche poco consapevoli di che cosa sia la violenza, dal momento che hanno spesso considerato il maltrattamento dei familiari come una modalità relazionale, proprio in quanto donne.
C’è il rischio inoltre che la recessione economica e i tagli alle politiche di Welfare aumentino la pressione economica sulle famiglie incrementando il rischio della vulnerabilità delle persone anziane e con esso il rischio di maltrattamento. Le diseguaglianze sociali possono aumentare le discriminazioni di genere anche tra le persone anziane causando differenti tipi di violenze.
I risultati dei focus group “Abbiamo dentro una enorme energia positiva”
Le testimonianze hanno lasciato intravedere che la donna anziana ha enormi potenzialità in termini di energia fisica e psichica e di sviluppo di relazioni sociali e affettive con gli altri e con il partner. In tante testimonianze, le partecipanti hanno sostenuto che quando si è anziane si può avere "un’enorme energia positiva", utile a se stesse e agli altri; più di una ha affermato che "la donna anziana è più affettuosa e sensibile rispetto al passato". Allo stesso modo c’è stato accordo sulla importanza della sessualità per la vita della donna anziana. “Si vive in modo diverso rispetto al passato, magari con qualche cautela e accorgimento in più, ma è parte integrante della mia vita, in certi casi è appagamento”, ha spiegato Francesca, 67 anni. Per le partecipanti, la sessualità è un tema “naturale” della donna, anche di quella anziana. Dice Marilena, 64 anni, “l’affettività alle persone anziane manca molto, siamo abituati a pensare che l’amore o l’affetto sia destinato solo ai giovani, il bisogno di affetto non finisce mai, quanto è importante allungare la mano e trovare la persona”. E' emerso, però, che quando energia e consapevolezza sono presenti, allora è più facile che la donna possieda un buon livello di scolarizzazione oppure abbia alle spalle un'attività lavorativa o esperienze socio-culturali che le hanno consentito di sviluppare percorsi di vita interiore "autonomi".
Le relazioni con i figli
Non c’è una comunicazione piena, in senso bidirezionale, tra genitori anziani e figli. "Vieni ascoltata davvero solo se stai male, per il resto devi essere utile, me ne accorgo quando in famiglia si devono prendere decisioni importanti, non vengo coinvolta”, sostiene una donna. Un’altra: “In casa spesso la donna anziana è apprezzata solo come sostegno per i figli e i nipoti, le sue opinioni contano poco”. Spesso i figli non accettano i bisogni della madre anziana, “non vedono di buon occhio che la madre vedova possa rifarsi una vita, è una questione di soldi ma anche puro egoismo”. Ha detto Tiziana, 58 anni: “penso sempre alla storia di mia madre, in famiglia ormai non ha voce in capitolo, ma è una persona saggia. Infine, il rapporto con i figli è vissuto con preoccupazione anche per il fatto che numerosi giovani, in gran parte appartenenti ai nuclei familiari di origine, non lavorano o sono disoccupati per effetto dei recenti processi di crisi.
Le condizioni di povertà e la donna anziana
“E’ il problema più grave in questo momento”, hanno sostenuto in molte. Povertà e stenti economici caratterizzano fortemente la condizione attuale della donna anziana, poco protetta dal sistema previdenziale a causa delle forti ineguaglianze interne alla struttura occupazionale. Si è posto l’accento sulle donne anziane istituzionalizzate, ma anche sugli effetti che la povertà può avere sulla percezione di sé della donna. La povertà è più che una semplice mancanza di reddito: è anche mancanza di sicurezza, di voce, di scelte. La voce delle donne povere, specie se anziane, raramente viene ascoltata. La povertà si manifesta in diverse forme e colpisce le persone in maniera differente. Le donne subiscono gli effetti della povertà in maniera particolare a causa del loro ruolo nella società, nella comunità e nella famiglia.
In generale, tuttavia, dagli incontri è emersa in ogni momento la consapevolezza che la donna anziana, in quanto donna, ha in sé molte risorse per far fronte ai problemi della vita e ai condizionamenti culturali. “Si tratta di aiutare le altre donne a far uscir fuori questa consapevolezza”. Si tratta di dar vita a un nuovo modo di rappresentare le donne anziane e di fare volontariato, volto a far crescere consapevolezza e responsabilità dentro e fuori dell'organizzazione. Le donne anziane non sono vittime passive. Possono essere cittadine partecipi e attiviste, possono organizzarsi, chiedendo giustizia e riconoscimento delle responsabilità. Secondo Amnesty le donne spesso sono gli agenti del cambiamento più affidabili e di successo, non solo per famiglie e comunità ma per tutta la società. Gli esempi di questo cambiamento positivo possono essere trovati in ogni parte del mondo.

giovedì 13 dicembre 2012

Generazione T(ablet), a Palermo presentazione del progetto

Il 20 dicembre 2012 alle ore 10, nell'aula multimedia dell'Ospedale Civico di Palermo, l'ASLTI (Associazione Siciliana Lotta contro le Leucemie e i Tumori Infantili) e l'ARNAS Civico-Di Cristina-Benfratelli organizzano una conferenza stampa di presentazione della Piattaforma didattica e del progetto Generazione T(ablet).
INVITO
LOCANDINA

Deceduta dopo un scippo. Cordoglio del volontariato per la famiglia «I delinquenti vanno trovati e assegnati alla giustizia ma c'è una responsabilità educativa di tutti»

Dal Coordinamento del Volontariato di Gela ci arriva un comunicato che volentieri pubblichiamo:

Le trenta associazioni che aderiscono al Coordinamento del Volontariato di Gela si stringono al dolore dei famigliari della signora Teresa Pagano, deceduta a causa dei traumi a seguito di uno scippo avvenuto qualche giorno fa, ma nello stesso tempo lanciano un monito alle istituzioni e a tutta la comunità affermando che «tutti dobbiamo sentirci responsabili di ciò che accade nella nostra città, ma ciascuno, per il ruolo che ricopre, se non si adopera al meglio, non è solo responsabile ma complice di strade che portano all'imbarbarimento di una comunità. Come cittadini e volontari, siamo a fianco di tutte le Forze dell'Ordine che con spirito di servizio e abnegazione garantiscono la sicurezza nella città di Gela. Ma la battaglia contro la delinquenza minorile non è una battaglia tra guardie e ladri, di mezzo c'è una comunità che deve assumersi la responsabilità di governare questo territorio attraverso azioni educative mirate. Ci appelliamo al senso civico di questa città invitando chiunque abbia visto o riconosciuto i responsabili di informare le autorità preposte. Ma denunciamo anche la precarietà delle azioni educative di questo territorio e l'inadeguatezza delle risorse umane ed economiche messe a disposizione per i servizi educativi. La crisi non sia un alibi all'assenza di una strategia educativa. Ogni quartiere dovrebbe avere una comunità educativa con educatori di strada capaci di arrivare ai bambini più difficili che potenzialmente sono dei futuri delinquenti. Non esistono ragazzi cattivi o delinquenti per nascita, ma bambini e ragazzi che non hanno incontrato persone capaci di proporre loro valori di giustizia e vita. Non è con iniziative mediatiche o di promozione che cambia la vita di un ragazzo ma con adulti capaci di educarli e l'educazione è un processo serio e lungo che richiede percorsi di rete. Occorre aiutare le famiglie e le scuole nel loro compito educativo. Come cittadini e volontari, proviamo a contribuire con il nostro piccolo impegno a costruire una città più civile ma pensiamo che la questione delinquenziale vada affrontata con un piano almeno triennale con una cabina di regia condivisa e con maggiore competenza. Ci sono due strade da percorrere e da conoscere senza le quali ci restano solo i comunicati stampa e iniziative effimere: la povertà minorile e le sue conseguenze sul benessere dei minori, e la debolezza della comunità educante, a partire dal ruolo centrale della famiglia e della scuola, delle istituzioni formali, delle parrocchie e delle associazioni, che concorrono, oppure no, a formare i bambini. Non vogliamo polemizzare o accusare nessuno ma vogliamo aprire un dibattito serio perché può capitare, che la crisi, faccia dimenticare a chi amministra come la povertà materiale e di opportunità educative produce sull'infanzia effetti permanenti e non più recuperabili; una politica che continua a considerare le politiche sociali solo per i deboli e non, come sarebbe giusto e corretto, come azioni e interventi rivolti al benessere della comunità nel suo insieme, non fa bene il proprio lavoro. La nostra città ha bisogno di un maggior controllo del territorio e di una comunità educante che chi amministra deve provare a costruire. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Siamo di fronte ad una grave emergenza delinquenziale che deve essere affrontata subito e con determinazione».
Firmato
Il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato di Gela

mercoledì 12 dicembre 2012

«Diversamente Giovane». Un convegno a Favara su Anziani e Volontariato

La delegazione CeSVoP di Agrigento, in occasione dell’Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra Generazioni, propone un momento di riflessione sul volontariato delle persone anziane. In particolare, l’associazione Alzheimer di Agrigento, l’associazione Amici dell’Anffas e l’Anffas Onlus di Favara organizzano il convegno «Diversamente Giovane» che si svolge al Castello Chiaramonte di Favara (AG) il 15 dicembre 2012 alle ore 9,30.
L’incontro ha lo scopo di incoraggiare e sollecitare i responsabili politici e le parti interessate a intraprendere, a ogni livello, azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni. Inoltre, in questo modo si vuole diffondere fra i cittadini la cultura dell'invecchiamento attivo, evidenziando la partecipazione e il contributo che gli anziani danno alla società, anche attraverso il volontariato.
Fra gli altri, intervengono: Mariella Schifano, responsabile ass. Amici dell’Anffas di Favara; Angela Parisi, presidente ass. Alzheimer Agrigento; Alfredo Zambuto, ASP1 di Agrigento; Rosario Manganella, sindaco di Favara; Marco Zambuto, sindaco di Agrigento; Adriana Bacchi, dottore in economia e istituzioni per l’integrazione europea e internazionale; Carmelina Mandracchia, docente all’Università degli Studi del Piemonte Orientale; Salvatore Sciortino, poeta; Filippo Muscià, direttore sanitario dell’ASP Enna; Nino Bellomo, attore; Carlo Gelo, docente all’Università degli Studi di Pavia.
L’evento ha ricevuto il patrocinio dei Comuni di Agrigento e Favara, dell’ASP 1 e della Consulta Anziani di Agrigento.

martedì 11 dicembre 2012

Dal Comune di Palermo un invito per il volontariato di protezione civile

In vista dell'aggiornamento del Piano comunale PC, l'assessorato di protezione civile del Comune di Palermo invita le OdV iscritte al Registro del Dipartimento Regionale di PC ad un incontro mercoledì 12 dicembre alle ore 16 all'ex Centro Stampa (Pallone) di via Del Fante, 9/C a Palermo.

lunedì 10 dicembre 2012

Le proposte dell'Unione Italiana Ciechi di Palermo per la festa di Santa Lucia

In occasione della festività di S. Lucia, protettrice della vista, la sezione provinciale UIC di Palermo propone delle iniziative mirate a far conoscere meglio il mondo dei non vedenti e degli ipovedenti, in una realtà sociale sempre più complessa e spesso disattenta ai problemi della disabilità.
In particolare, il 13 dicembre 2012 alle ore 10 si celebrerà una messa presso la chiesa di Santa Lucia (via Albanese), Santa protettrice degli occhi; alle 11 si svolgerà una sfilata di costumi storici in stile barocco, ideata e curata dallo scenografo Calogero Armato. A sfilare tra i figuranti ci saranno una decina di giovani ciechi ed ipovedenti. Il corteo partirà da Palazzo delle Aquile per raggiungere la Cattedrale dove i partecipanti riceveranno la benedizione del Vescovo ausiliario di Palermo Carmelo Cuttitta.
Il 16 dicembre 2012, alle ore 11, la sfilata viene ripetuta con un percorso diverso: Teatro Massimo – Piazza Delle Croci e ritorno.
Il 19 dicembre 2012, alle 15.30, infine, uno spettacolo teatrale e musicale, presso il teatro Colosseum, con la partecipazione dei ragazzi frequentanti le varie attività extrascolastiche ed aggregative organizzate dalla Sezione palermitana dell'Unione Italiana Ciechi per l’anno scolastico 2012-2013.
“Con queste iniziative vogliamo mettere l'accento sull'importanza dell'integrazione fra persone cieche ed ipovedenti e persone normodotate; allo stesso tempo vogliamo contribuire alla crescita culturale della città” sottolinea il prof. Giuseppe Scaccia, presidente della sezione palermitana dell'Unione italiana dei ciechi. In occasione della giornata di Santa Lucia, santa protettrice della vista, Scaccia lancia anche un appello agli amministratori comunali affinché rinnovino le due convenzioni che da una decina d'anni il Comune stipula con l'Uic. Grazie a queste due convenzioni, infatti, in questi anni l'Uic è riuscito ad offrire una serie di servizi a favore dei ciechi e degli ipovedenti della città. “Attraverso 'Oltre gli ostacoli', abbiamo assistito nel centro di via Molara una trentina di ragazzi ciechi pluriminorati - illustra Scaccia -; mentre con 'cittadini come gli altri' dei lettori hanno letto libri o ricette mediche a centinaia di bambini e anziani”.

La crisi nel Rapporto Censis: il soccorso delle reti familiari e la malapolitica

Quasi il 60 per cento delle famiglie intervistate nel 2012 ha dichiarato di aver dato o ricevuto nell’ultimo anno almeno una forma di aiuto ad altri nuclei.
Le reti familiari hanno salvato gli italiani dal baratro della crisi. È quanto evidenzia il Censis nel suo Rapporto sulla situazione sociale del Paese. «Complessivamente il 59,4% delle famiglie intervistate dal Censis nel 2012 ha dichiarato di aver dato o ricevuto nell’ultimo anno almeno una forma di aiuto ad altre famiglie – spiega il rapporto - (le quote più alte del campione fanno riferimento al tenere i bambini, 17,3%, e a fare compagnia a persone sole o malate, 15,9%) partecipando alla rete informale di supporto famigliare». Le famiglie, però, giocano un ruolo soprattutto come «agenti della redistribuzione interna di risorse» a supporto dei componenti più vulnerabili: figli che stentano a rendersi completamente autonomi e chi necessita di assistenza. «Si tratta di un’autogestione e autoregolazione che in molti casi risulta efficace – spiega il Censis –, ma che mostra evidentemente delle criticità, dal momento che una quota rilevante delle risorse che le famiglie dedicano al welfare familiare proviene con ogni probabilità da redditi pensionistici: da un lato i redditi dei pensionati saranno sensibilmente più contenuti in futuro, dall’altro va considerata la forte differenziazione tra le famiglie, per cui le più vulnerabili hanno accesso a prestazioni pensionistiche di livello basso, che non consentono strategie redistributive autonome».
«Nella graduatoria delle cause della crisi piu' citate, il 43,1% degli italiani indica la crisi morale della politica e la corruzione, il 26,6% il debito pubblico legato a sprechi e clientele, il 26,4% l'evasione fiscale. Solo al quinto posto di questa sorta di graduatoria di fattori determinanti, dal 18% circa viene richiamata la politica europea e l'euro, mentre i problemi delle banche italiane sono piu' citati anche rispetto alle temute speculazioni della famigerata finanza internazionale». Lo scrive il Censis nel Rapporto 2012 sulla situazione sociale del Paese.
Il sentimento più diffuso in questo momento di evidente difficoltà del Paese «è la rabbia, che accomuna il 52,3% degli italiani, frutto della consapevolezza che la situazione drammatica che oggi impone ineludibili interventi "tecnici", fortemente penalizzanti per ampie quote di popolazione, è addebitabile a scelte irresponsabili assunte nel passato e anche oggi senza conseguenze per chi ne è stato l'artefice. Seguono la paura (21,4%), la voglia di reagire (20,1%), il senso di frustrazione (11,8%). Un segnale di come la gravità della crisi stia lentamente ma inesorabilmente acquisendo un posto centrale tra le preoccupazioni degli italiani è il fatto che, interrogati sulle proprie personali paure per il futuro, stilano una graduatoria in cui si citano innanzitutto malattia (35,9%) e non autosufficienza (27%), subito dopo il futuro dei figli (26,6%, in crescita rispetto a un anno fa), la situazione economica generale (25,5%, in crescita), la disoccupazione e la perdita del lavoro (25,2%)» (fonte DIRE Redattore sociale, 7dic12).

Dal Rapporto Censis appena pubblicato emerge un Centro-Sud in ginocchio

Il Centro-Nord ha sofferto maggiormente gli effetti della crisi, rispetto al Sud Italia che continua a soffrire di un disagio sociale generalizzato. È quanto emerge dal Rapporto sulla situazione sociale del Paese del Censis. «La graduatoria provinciale fondata sull’indicatore del disagio generato nella crisi (periodo 2008-2011), elaborato dal Censis, è per molti aspetti sorprendente, con al suo vertice le province di Pesaro e Urbino, Livorno, Rieti, Varese e Novara. Nelle prime venti province ve ne sono 11 del Centro, 5 del Sud e 4 del Nord”. Ma sul disagio in generale non ci sono dubbi: “al vertice si collocano le province di Caltanissetta, Catania, Napoli, Palermo e Siracusa. Tra le prime venti province della graduatoria, ben 17 sono del Sud. Caserta, Napoli, Ragusa, Prato e Oristano sono le province a più alta emergenza da disagio sociale. Tra le prime venti province della graduatoria si registrano 10 province del Sud, 7 del Centro e 3 del Nord».
La cartografia dei gruppi sociali più colpiti dalla crisi non è meno complessa, spiega il Censis. «Nel rapporto con il lavoro hanno subito i più alti impatti negativi i maschi (-46mila attivi, -438mila occupati), le persone con basso titolo di studio (oltre 927mila occupati in meno con al massimo il diploma di media inferiore) e i residenti nel Sud (-129mila attivi, -300mila occupati). Sotto il profilo del reddito disponibile, più a rischio sono ovviamente le famiglie marginali, tra le quali vanno sicuramente annoverate quelle che escono dal rischio povertà solo grazie ai trasferimenti pubblici, oggi così minacciati”. Il rapporto mette in evidenza inoltre che, secondo dati Eurostat, più del 5% degli italiani è a rischio povertà senza i trasferimenti pubblici. “È vero che l’Italia non è tra i Paesi europei dove è più alta la quota di cittadini che i trasferimenti pubblici tengono lontani dal rischio povertà (nel Regno Unito è quasi il 14% dei cittadini, in Francia l’11,5%, in Germania il 6,6%), esiste però il fondato rischio che i tagli ai trasferimenti pubblici esercitino un effetto domino sulle famiglie, tenuto conto di un’altra caratteristica tipicamente italiana: per tante famiglie contano i trasferimenti orizzontali, quelli intra-familiari» (fonte Redattore Sociale, 7dic12).

Firmata la Carta di intenti della rete educativa regionale Sicilia Educa

Domenica 9 dicembre a Scoglitti (RG) - sede del sesto Meeting del volontariato per l'educazione Star&Go - è stata siglata la Carta di intenti che avvia la nascita della Conferenza regionale per l'educazione Sicilia Educa. I promotori sono MoVI, Arciragazzi, Libera e la CESI - Conferenza Episcopale Sicilana. Vi è l'intenzione di completare presto le adesioni con altre reti regionali e locali educative e di avviare una serie di iniziative.
Qui sotto la breve del Giornale di Sicilia e l'articolo apparso sul quotidiano Avvenire domenica 9 dicembre.

SOS della Missione Speranza e Carità di Palermo

La situazione della Missione, fondata e animata da Biagio Conte che accoglie quasi mille ospiti tra senza tetto, immigrati e poveri a Palermo, è ormai critica. Ecco come il Giornale di Sicilia del 10 dicembre 2012 racconta la situazione d'emergenza della Missione.

venerdì 7 dicembre 2012

«Grazie a voi è di nuovo Natale». Iniziativa di AddioPizzo per il consumo critico antiracket

Addiopizzo rilancia la sua strategia di Consumo critico antiracket per unire gli imprenditori della sua rete e i cittadini che li sostengono nella rivolta contro il pizzo. Il 22 e 23 dicembre, nell'ambito delle manifestazioni natalizie organizzate dal Comune di Palermo, l’associazione antiracket dà appuntamento a piazza Castelnuovo a Palermo, dalle ore 10.00 alle 22.00, per dire insieme “Pago chi non paga”. Un video-box registrerà i messaggi dei cittadini che vogliono comunicare, in 30 secondi, il loro “No al pizzo!”: le loro voci saranno successivamente diffuse in rete, sul sito www.pagochinonpaga.org Inoltre, a tutti i consumatori che avranno orientato i loro acquisti di Natale verso la rete di Consumo critico Addiopizzo, presentando una prova d’acquisto, l’associazione ricambierà il gesto di partecipazione con un piccolo dono. L’azione è realizzata nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Sicurezza per lo sviluppo “Obiettivo convergenza 2007–2013”. “Consumo critico antiracket: diffusione e consolidamento di un circuito di economia fondato sulla legalità e lo sviluppo”, di cui è beneficiario l’Ufficio del Commissario nazionale antiracket.

mercoledì 5 dicembre 2012

5 dicembre, Giornata del Volontariato. Lettera al Paese che i volontari italiani hanno indirizzato alla società e alle istituzioni

Un grande sforzo culturale
Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, noi crediamo che sia un'occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione. Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono. Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze.
1) - Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità.
2) - Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro.
3) - Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile, dell'Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione.
4) - Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello - dal locale, al regionale, al nazionale - forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico.
5) - Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche.
6) - Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo.
Quello che chiediamo
1) - Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica.
2) - Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni.
3) - Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo.
4) - Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell'etica del bene comune, della solidarietà e della sobrietaà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo. Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione.
All'interno di questa cornice chiediamo inoltre
1) - Che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato;
2) - Che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti;
3) - L'applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale;
4) - Chiediamo l'approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti;
5) - Che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale;
6) - Che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta l'Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto...) anche alla luce delle indicazioni dell'Unione Europea;
7) - Che Governo e forze politiche si facciano carico dell'urgenza di rivedere, diminuendole, le spese militari e di aumentare l'impegno di risorse per il welfare;
8) - Che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni; 9) - Che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione;
10) - Che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche velocizzando e rendendo più trasparenti l'assegnazione dei beni confiscati.
11) - L'istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell'Osservatorio Nazionale.
12) - Che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato;
13) - Che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realta? del volontariato internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale; 14) - Che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato;
15) - Chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà.

La Sicilia riparte dalla sfida educativa e dalla famiglia. 80 associazioni di volontariato propongono la nascita di una rete regionale per l'educazione


Dal 7 al 9 dicembre a Scoglitti (RG) arriva il Meeting STOPandGO! rivolto alle famiglie, agli educatori e ai volontari.
«Educare al Volontariato con Famiglie e Associazioni in Rete» con questo slogan gli organizzatori lanciano il Meeting nazionale come originale evento formativo che segue il filo conduttore della creatività educativa. Vengono chiamati a raccolta operatori, volontari, genitori in collaborazione con le realtà pastorali, educative ed associazionistiche.
L’evento è stato progettato per allargare ulteriormente la grande comunità in apprendimento di creativementi, un villaggio nel quale ogni persona con la sua esperienza e il suo vissuto porta un pezzo della propria storia per costruire insieme qualcosa di più grande. Le agenzie educative informali come le associazioni di volontariato, e la famiglie hanno la necessità sempre più forte di sperimentare forme di relazione intese come un riconoscimento reciproco, ritenendo con questo non solo un riconoscimento formale ma anche esistenziale (rispetto all’identità del bambino e al suo sviluppo) e intenzionale (rispetto ai percorsi e agli obiettivi educativi). Un riconoscimento reciproco che sappia fronteggiare le irriducibili diversità insite nella relazione società-famiglia, trasformandole in risorse, in grado di rendere visibile e forte la comunità educante che si prende cura dei piccoli. Un’alleanza però non si istituisce solo tramite un accordo formale, se vuole veramente produrre effetti qualitativi: richiede riti, riconoscenza e partecipazione reciproca, appositi spazi di ascolto e confronto, di co-progettazione e condivisione di obiettivi, un’educazione alla partecipazione, in questa direzione, il Meeting STOPandGO! Sicilia, intende dare risposte e provocazioni concrete.
L’iniziativa è promossa dal MoVI – Movimento Volontariato Italiano Sicilia e dal CeSVoP – Centro di Servizi per il Volontariato delle province di Ag, Cl, Pa e Tp, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale Sicilia e con il sostegno di Fondazione con il Sud.
Una tre giorni all’insegna della formazione, della rete, dello stare insieme riflettendo, lanciando nuove sfide educative, un evento a misura di famiglia, un meeting che intende creare uno spazio dove educatori volontari, operatori del sociale e rappresentati delle istituzioni educative e politiche, possano riflettere insieme per creare una nuova alleanza educativa, che veda la famiglia come soggetto e non oggetto di interventi educativi, che aiuti i volontari impegnati nelle associazioni ad acquisire competenze e conoscenze nuove per fronteggiare l’attuale realtà socio-culturale che rende più difficile e complesso il ruolo educativo e aggregante.
All’interno del vasto programma, i partecipanti lavoreranno con l’equipe di Formatori CREATIV, nella scaletta:
venerdì 7 alle ore 17 la tavola rotonda “Famiglia protagonista”, alla sera alle ore 21 il grande gioco serale “The family life” per scoprire il lato comico di routine e “vizi” della vita domestica.
Sabato 8 dicembre giornata interamente dedicata ai Workshop, alle ore 15 “Pomeriggio tra famiglia, compiti e associazione” - Viaggio alla scoperta delle dinamiche familiari attraverso performance teatrali sparse all’interno della location del meeting. Alla sera il percorso di “spettacolo itinerante” – “Volontari e volenterosi a passeggio per la città”.
Nella giornata di domenica la celebrazione della S. Messa, la terza sessione di Workshop e la chiusura animata alle ore 12.
Un evento che ha già segnato il sold out per le iscrizioni con un successo di partecipazione oltre ogni aspettativa.

Sicilia Educa Web: www.siciliaeduca.it
Social: www.facebook.com/siciliaeduca; www.twitter.com/siciliaeduca
Mail: siciliaeduca@gmail.com

I Diritti Umani e il Sostegno a Distanza. Incontro a Palermo il 10 dicembre

Da Forum SaD riceviamo un invito rivolto a tutte le associazioni interessate. Ecco di cosa si tratta.

ForumSaD - Forum Permanente per il Sostegno a Distanza e Fondazione con il Sud sono lieti di invitare all'evento pubblico I Diritti Umani e il Sostegno a Distanza in Sicilia, un Seminario delle Associazioni con le Scuole e le Istituzioni 10 Dicembre 2012, ore 11-16,30 Villa Niscemi, Piazza dei Quartieri 2, Palermo, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani.
L’evento è un’importante opportunità per promuovere la rete del SaD in Sicilia, per scambiare esperienze tra associazioni, instaurare rapporti con gli Enti Locali, dedicarsi alla formazione dei volontari e aprire un canale di comunicazione con le Istituzioni. Saranno presenti rappresentanti della Regione, delle Province, del Comune di Palermo e dei Centri di Servizi per il Volontariato della Sicilia.
Di seguito il programma dell’evento:

ore 11-13 – Seminario con le scuole Introduzione sui Diritti Umani: avv. Marco Scarpati, Presidente Ecpat Italia I Diritti Umani attraverso i progetti SaD: presentazioni delle associazioni

ore 14,30-16,30 – Seminario tra Associazioni e Istituzioni “Costruiamo la rete del SaD in Sicilia”. Saluti istituzionali
Relazione iniziale: avv. Marco Scarpati, Ecpat Italia e CIFA
Video: il servizio sul progetto trasmesso da RAI Tre
Risultati del progetto “Il SaD in rete” e del corso, ForumSaD Onlus
Presentazione della rete SaD in Sicilia
Come collaborare: dibattito tra le associazioni e le Istituzioni
Consegna degli attestati di frequenza al corso

Per partecipare come associazione è necessario iscriversi all'Anagrafe del Sostegno a Distanza (collegarsi a www.sostegnoadistanza.uniroma3.it, cliccare su "per aderire", seguire le istruzioni) e inviare risposta a segreteria@forumsad.it entro il 9 dicembre indicando:
- di essersi iscritti all'Anagrafe del Sostegno a Distanza: sì - no
- i vostri recapiti (personali e dell'associazione): _________________________________________
- la disponibilità ad esporre materiali informativi sulle vostre attività: sì - no
- la prenotazione di un vostro intervento al dibattito: sì - no
- la richiesta di ricevere un rimborso per le spese di viaggio: sì - no

Riteniamo infatti doveroso riconoscere delle facilitazioni alle associazioni che si iscrivono alla banca dati dell'Anagrafe, dimostrando di impegnarsi concretamente a costruire la Rete del Sostegno a Distanza.
N.B.: I rimborsi spese saranno riconosciuti per viaggi in treno o pullman (no auto) su presentazione del titolo di viaggio e fino ad esaurimento del budget disponibile, con priorità alle associazioni più lontane. Vi aspettiamo!!!