martedì 2 ottobre 2012

A Milano il Forum della cooperazione. La chiusura del ministro Riccardi: «Non abbiamo celebrato un funerale»

Il ministro chiude i lavori: «La partecipazione a quest'evento sta a significare il rifiorire della passione civile di un'Italia di nuovo coinvolta». Sulla legge 49: «Modifica importante che non va fatta di fretta».
Il risultato più importate è aver messo in agenda un argomento che nell'agenda politica era al 220esimo posto. Lo dice il ministro Andrea Riccardi: «Non abbiamo celebrato un funerale». Il ministro rivendica il successo del Forum: «La partecipazione a quest'evento sta a significare il rifiorire della passione civile di un'Italia di nuovo coinvolta». Il responsabile della Cooperazione commenta poi la possibilità di una modifica della legge 49: «Credo che sia una modifica importante, ma non va fatta di fretta. Non riguarda me nè questo governo che tra pochi mesi andrà a terminare. Sono convinto che serva un ministro della Cooperazione, non perchè voglia continuare, ma perchè la scelta di un ministro è una scelta politica». Riccardi è tanto convinto della necessità di preseguire questo confronto che annuncia poi il continuo del Forum su «un tavolo virtuale, come una consulta permanente». (Lorenzo Bagnoli, fonte Redattore Sociale)

FQTS: la formazione per produrre cambiamento

La formazione dei quadri del terzo settore (FQTS) è una questione italiana? Se ne è discusso nell’ultima giornata della manifestazione “A Torino, con il Sud” organizzata dal 28 al 30 settembre in occasione del VI anniversario della Fondazione con il Sud.
La FQTS, progetto che è nato a livello territoriale con il coinvolgimento di sei regioni dell’area del mezzogiorno, è arrivato, alla sua terza annualità, e nella città di Torino, a porsi all’attenzione come ‘questione italiana’. La formazione dei quadri del terzo settore italiano è un percorso che i promotori del progetto, i corsisti, i docenti e gli esperti che collaborano al progetto ritengono possibile e doveroso.
In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, in cui vengono meno risposte ai bisogni dei cittadini, il terzo settore sente ancora più forte di essere chiamato a fare la sua parte e a porsi come motore di partecipazione, di promozione di cittadinanza e di un modello di sviluppo che fondi le sue basi nel principio di sussidiarietà. Il Terzo settore deve dunque farsi motore di un cambiamento sociale, ma questo cambiamento non può che passare attraverso un percorso di formazione. Dalla formazione possono infatti scaturire capacità di azione, di innovazione e di proposta, e la capacità, per il terzo settore, di affermare una propria autonomia e una peculiare dimensione politica.
“La formazione dei quadri del terzo settore, nata al Sud e con il Sud, per essere davvero efficace a livello ‘italiano’, non può prescindere, da un lato, da una riflessione che parta dal singolo territorio e dalle singole identità e specificità, dall’altro, dalla capacità di un’azione sinergica e congiunta tra i vari soggetti che compongono il terzo settore italiano. Solo così sarà possibile produrre quel cambiamento sociale e culturale dal basso di cui il Paese ha davvero bisogno.” Così dichiarano i promotori del progetto, Forum del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, ConVol - Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato - e CSVnet - Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.

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