mercoledì 22 febbraio 2012

Alla vigilia di Villaggio Solidale un profilo del volontariato italiano

L'Agenzia di stampa Redattore Sociale sintetizza i dati emersi da una ricerca condotta sul volontariato in Italia e che è stata presentata in occasione di "Villaggio Solidale", il Salone del Volontariato che si apre domani a Lucca. Ecco i dati più salienti riportati da Redattore Sociale:

Nelle associazioni di volontariato, soltanto due volontari su dieci hanno meno di 35 anni. E’ questo uno dei dati principali che emerge dalla ricerca “Caratteri e tendenze delle organizzazioni di volontariato in Italia”, condotta su 2.012 associazioni estratte dall'universo di tutte quelle iscritte ai registri regionali/provinciali e promossa dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione (Fvp) e dal Centro Nazionale per il Volontariato (Cnv), una ricerca che fa il punto sui tratti salienti del volontariato, facendo emergere anche alcune criticità, e che esce alla vigilia del salone nazionale del volontariato, al via domani a Lucca.
Dai dati della rilevazione Fvp-Cnv viene confermata l’esistenza di una crisi generazionale del volontariato italiano. Su 100 soci ‘attivi’ nelle OdV del campione, meno di 23 hanno meno di 35 anni. Le OdV del Nord-Est sembrano avere la ‘maglia nera’ della presenza giovanile con solo il 17% di soci ‘attivi’ giovani, mentre nel Centro-Italia osserviamo la quota massima della presenza giovanile del campione (che è comunque inferiore al 28%). Le OdV del settore ambientale e internazionale hanno le basi associative giovanili ‘attive’ in proporzione più numerose (qui i giovani sono più del 35% dei soci ‘attivi’). Sebbene la membership delle OdV del campo della donazione abbia molti elementi peculiari, è comunque da osservare che la percentuale di soci ‘attivi’ giovani sul totale dei soci ‘attivi’ è la più alta del campione di OdV intervistate (il 37%). 
Confermata la tendenza a trovare pochi giovani soprattutto nelle posizioni di vertice: solo il 5% dei presidenti delle OdV non operanti nel campo della donazione ha meno di 35 anni. Per le associazioni della donazione la percentuale scende al 3%.
Occorre comunque osservare, si spiega nella ricerca, che le percentuali della presenza ‘attiva’ dei giovani nelle OdV intervistate non sono così differenti dalla struttura demografica italiana, nella quale per ogni residente tra i 16 ed i 35 anni vi sono quasi 3 residenti oltre i 36 anni.

Poche donne ai vertici delle organizzazioni di volontariato italiano. Dai dati raccolti dalla ricerca “Caratteri e tendenze delle organizzazioni di volontariato in Italia” emerge che il presidente è maschio in 2 OdV su 3 (66,3%). Percentuale ancora più bassa nel campo della donazione, dove le donne ricoprono la carica di presidente solo nel 20% dei casi (1 su 5) Complessivamente, nella base associativa ‘attiva’ delle OdV del campione, le donne sono più degli uomini, sebbene la prevalenza sia modesta: il 53% dei soci ‘attivi’ sono donne e il 47% sono uomini. Il Centro-Italia e i settori sociale e socio-sanitario sembrano gli ambiti territoriali e tematici nei quali la presenza di donne è maggiore. Nel campo specifico della donazione, i dati raccolti con l’indagine mostrano uno scenario di genere invertito. In questo caso la base associativa ‘attiva’ delle OdV intervistate è composta per il 57% da uomini e per il 43% da donne.

Aumentano i volontari nelle associazioni di volontariato italiane, il 57% delle quali dichiara di avere aumentato i propri volontari nel 2011. E’ un altro dato che emerge dalla ricerca “Caratteri e tendenze delle organizzazioni di volontariato in Italia”. A livello territoriale il dato dell’aumento dei volontari pare abbastanza omogeneo, anche se al sud e nelle isole aumentano in modo più considerevole (circa del 59%). Le OdV che sostengono di avere aumentato i propri volontari nel 2011 sono il 72% nel settore Internazionale e il 48% nel settore dei Beni Culturali. Nel complesso le OdV della donazione che nel 2011 hanno aumentato i propri volontari sono il 68% del totale delle OdV intervistate. Secondo la ricerca, risulta che il 22% delle OdV italiane ha meno di 25 soci, il 42% tra 25 e 100 soci, mentre il 35% delle OdV ha più di 100 soci. È il Centro-Italia ad avere il maggior numero di OdV grandi (qui oltre il 43% delle OdV ha più di 100 soci), mentre il Nord-Ovest è l’area che ha il maggior numero di piccole OdV (il 25%). In media, dalle interviste condotte risulta che la piccola base associativa è tipica soprattutto delle OdV del settore della Protezione civile (le OdV con meno di 25 soci sono in questo caso il 38%) e del settore dei Beni Culturali (30%). Nel settore sanitario e socio-sanitario troviamo invece con maggiore frequenza OdV con grande base associativa (nel settore sanitario le OdV con più di 100 soci sono oltre il 55% e nel socio-sanitario il 43%). Un discorso a parte è da fare per le OdV operanti nell’ambito della donazione di sangue, tessuti e organi. Nel campo della donazione l’85% delle OdV ha più di 100 soci.

Il diritto di crescere. A Palermo le associazioni incontrano i candidati alle primarie del centro sinistra

Le Associazioni del Terzo settore: Afipres, Apriti Cuore, Arciragazzi Palermo, ASD Kalaja, Coop. Il Canto di Los, Fare Mondi, Inventare Insieme, Laboratorio Zen Insieme, Movi, San Giovanni Apostolo, Santa Chiara, incontrano i candidati alle primarie del centro sinistra per un confronto sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza a Palermo in vista delle prossime elezioni amministrative.
L'incontro si svolge a Palermo, martedì 28 febbraio 2012 dalle ore 15 alle ore 16,30 nella Chiesa Valdese in Via dello Spezio, 43. Partecipano i quattro candidati alle prossime primarie del 4 marzo, rispetto la condizione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze che vivono a Palermo e con i quali noi adulti dobbiamo siglare un patto intergenerazionale che consenta di costruire dei percorsi di partecipazione che ci portino a vivere in una città comprensibile, sensata e accessibile. L'incontro sarà moderato da Pasquale D'Andrea, componente dell'Osservatorio nazionale sull'infanzia e l'adolescenza.
Segreteria organizzativa: Romina Vivona
rominavivona@gmail.com
cellulare: +39.338 3152760

Acceleratore di innovazione, se ne parla a Palermo

Il Consorzio Arca organizza un seminario di presentazione del programma SeedLab "Un acceleratore per gli innovatori del domani", Giovedì 1 marzo 2012, ore 10.30 - 13.00 – Viale delle Scienze ed 16, Palermo.
La creazione di imprese innovative è uno degli elementi fondanti di una politica industriale rivolta al futuro e costituisce per i giovani un’opportunità per uscire dalla crisi del mondo del lavoro.
In questa prospettiva, il Consorzio Arca, incubatore d’imprese dell’Università di Palermo, Vertis SGR, società leader negli investimenti venture nel Mezzogiorno, e SeedLab, programma di accelerazione per nuove imprese tecnologiche, si incontrano per parlare delle attività che sostengono l’avvio e lo sviluppo di start-up innovative.
L’iniziativa, patrocinata dall’Università degli Studi di Palermo, è rivolta a innovatori, nuovi imprenditori, ricercatori, dottorandi e studenti che abbiano interesse a sviluppare un progetto imprenditoriale.
SeedLab è un programma di pre-incubazione, formazione e coaching, ispirato ai modelli internazionali, che aiuta lo sviluppo di start up sfruttando le economie di scala. Il programma prevede investimenti (micro seed) per colmare il gap tra idea d’impresa e i fondi necessari ad un imprenditore per lanciare una nuova attività (seed capital). Una rete di incubatori e partners del Mezzogiorno, tra cui il Consorzio Arca, farà lo scouting di nuove idee imprenditoriali che verranno selezionate da Vertis.

“Partecipare per ridisegnare il futuro. Confronto aperto a Termini Imerese”

Si terrà venerdì 24 febbraio alle 16.00, presso la Pinacoteca del Museo Civico di Termini Imerese, il seminario “Partecipare per ridisegnare il futuro. Confronto aperto a Termini Imerese”, per offrire nuovi e alternativi modelli di sviluppo e testimonianze concrete di buone prassi (locali ed estere) e confrontarsi in maniera propositiva sulle opportunità per il futuro di Termini, a partire dalle sue risorse e in un quadro di politiche pubbliche partecipative.
L’evento è promosso dall’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” - Centro Studi Sociali, la Caritas diocesana di Palermo, l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Palermo e l’Associazione “Centro Studi - Opera don Calabria”, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Termini Imerese, nell’ambito dei Percorsi di form-azione sociopolitica dell’Istituto Arrupe “Rieducarsi al bene comune”.
Input dall’esperienza di Bilbao (Spagna) e della Fondazione Comunità di Messina e gruppi di lavoro: “Sviluppo imprenditoriale e opportunità del Piano Strategico”; “Politiche di inclusione sociale e percorsi di accompagnamento alle famiglie in difficoltà”; “Risorse umane e culturali presenti sul territorio: come farle diventare opportunità produttive”. Per il gruppo “Idee e proposte creative delle nuove generazioni per il futuro di Termini Imerese” sono state coinvolte anche le scuole superiori di Termini.
 Il sindaco Burrafato ha dichiarato: “aspettando la valutazione di merito da parte di Invitalia che, per legge, dovrà certificare che il progetto di deindustrializzazione proposto dalla casa automobilistica molisana sia finanziariamente sostenibile, abbiamo accolto questa qualificata opportunità di riflessione che vuole promuovere la consapevolezza tra la nostra gente che essere protagonisti dello sviluppo è la chiave per ridisegnare dal basso un futuro più simile a noi, secondo modelli e politiche pubbliche che, strategicamente e creativamente, si confrontino con altre esperienze positive”.
Per informazioni:
Anna Staropoli (coordinatrice Laboratorio welfare Istituto Arrupe)
anna.staropoli@istitutoarrupe.it - 347.466.71.41
091.626.97.44 - 091.730.37.43 - Fax 091.730.37.41

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