Per il 6 agosto alla marina di Isola delle Femmine (Palermo) ore 9, le Associazioni AIACE, FAI, ITALIA Nostra sez. Palermo, MIR, Mirto Verde, SiciliAntica Isola d. F., invitano a partecipare alla pulizia straordinaria della scogliera antistante la Torre “di Terra” o “di Dentro” nel tratto sino alla Punta del Passaggio che guarda l’Isolotto e la diruta Torre detta “di Mare” o “di Fuori”.
Per tutti coloro che desiderano offrire un contributo al mantenimento del bello e dell’igiene, l’appuntamento è con il sindaco Stefano Bologna e con gli operatori ecologici dell’Amministrazione Comunale che metteranno a disposizione assistenza tecnica, mezzi e materiali.
Nei luoghi noti per la bellezza paesaggistica, ma deturpati da una discarica abusiva e dal classico “lancio del sacchetto”, alla fine saranno collocati cestini porta-rifiuti e contenitori per la differenziata, in modo da non esservi più alcun alibi per i cittadini e per i forestieri incivili.
Alla fine un rinfrescante bagno nelle acque limpide isolane.
giovedì 4 agosto 2016
Avviso non competitivo per l'attivazione del SIA
È stato pubblicato sul sito del ministero del lavoro (www.lavoro.gov.it) l'avviso non competitivo destinato agli ambiti territoriali (distretti) per la predisposizione delle azioni di sostegno al SIA. Scadenza dall'1.9 al 30.12.2016. Qui sotto tutti i documenti.
AVVISO PUBBLICO PON INCLUSIONE
TABELLA AZIONI AMMISSIBILI
TABELLA RIPARTO RISORSE
PROGETTAZIONE
FORMULARIO
DECRETO DELL'ASSESSORE REGIONALE ALLA FAMIGLIA REGIONE SICILIANA CON IL QUALE SI ISTITUISCONO SPORTELLI SIA PRESSO OGNI UFFICIO PROVINCIALE DEL LAVORO
AVVISO PUBBLICO PON INCLUSIONE
TABELLA AZIONI AMMISSIBILI
TABELLA RIPARTO RISORSE
PROGETTAZIONE
FORMULARIO
DECRETO DELL'ASSESSORE REGIONALE ALLA FAMIGLIA REGIONE SICILIANA CON IL QUALE SI ISTITUISCONO SPORTELLI SIA PRESSO OGNI UFFICIO PROVINCIALE DEL LAVORO
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SIA, l'INPS ha pubblicato la modulistica per la richiesta del sostegno
Dall'INPS arrivano i moduli per la richiesta di inserimento nelle azioni del SIA (Sostegno Inclusione Attiva) varato recentemente dal Governo. Le domande si possono presentare dal 2 settembre 2016.
Clicca qui per scaricare la modulistica
Dopo anni di sperimentazione e una lunga attesa, dal prossimo 2 settembre sarà finalmente possibile presentare domanda per l’ottenimento del SIA (Sostegno per l’inclusione attiva), la misura del piano nazionale di lotta alla povertà e all’esclusione sociale che porterà all’adozione del reddito di inclusione, già in stato avanzato di discussione al Parlamento. La conferma arriva dal Ministero del Lavoro, che ha pubblicato oggi il bando rivolto ai comuni e agli enti locali per il finanziamento dei progetti di Sostegno per l’inclusione attiva (Sia): sono 487 i milioni di euro disponibili. La richiesta per beneficiare del SIA potrà essere presentata a partire dal 2 settembre, utilizzando l’apposito modulo, che dovrà poi essere consegnato al Comune di residenza, predisposto dall’INPS. Il modulo si trova sul sito del Ministero del lavoro e sul sito dell’INPS.
Come noto, la misura prevede l’erogazione di un sussidio economico ai nuclei familiari in particolari condizioni di povertà, dove siano presenti minori, figli disabili o donne in stato di gravidanza, a fronte della adesione a un progetto di attivazione sociale e lavorativa, sottoscritto dal nucleo familiare con i servizi sociali. Soldi e servizi insieme, dunque, per un intervento che mira a colpire le cause della povertà e a fare in modo che il nucleo familiare possa superare il momento di difficoltà e uscire dalla situazione di povertà assoluta. Se per i servizi da garantire alle famiglie sono a disposizione 487 milioni di euro, per l’intervento economico sono disponibili 750 milioni di euro, una somma sufficiente – secondo i calcoli del governo – a dare sostegno a circa 200 mila famiglie, con 500 mila minori, per un totale di quasi 1 milione di persone. La scelta di intervenire a favore dei nuclei familiari al cui interno vi sono figli minori è stata tutta politica, attuata dal governo come primo passo per rispondere ad un’emergenza che ha colpito negli ultimi anni larghe fasce di popolazione.
Il bando pubblicato, per un importo esatto di 486.943.523 euro, è un avviso pubblico rivolto ai Comuni, tra loro coordinati a livello di ambiti territoriali, per finanziare interventi volti a rafforzare la rete dei servizi per la presa in carico e attivazione dei nuclei beneficiari del Sia, come definiti nelle “Linee Guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l’inclusione attiva”. Le proposte progettuali dovranno essere riconducibili allo svolgimento di funzioni quali: servizi di segretariato sociale; servizio sociale professionale per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare e la presa in carico; interventi per l’inclusione attiva; promozione di accordi di collaborazione con le amministrazioni competenti sul territorio in materia di servizi per l’impiego, tutela della salute e istruzione, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà ed enti non profit.
L’avviso individua, inoltre, tre macro-aree per le azioni ammissibili a finanziamento: una Azione A, dedicata al rafforzamento dei servizi sociali (servizi di segretariato sociale e per la presa in carico, nonché servizi informativi all’utenza); una Azione B, riguardante gli interventi socio educativi e di attivazione lavorativa (tirocini, borse lavoro, orientamento, consulenza e informazione per l’accesso al mercato del lavoro, formazione per il lavoro); una Azione C, finalizzata alla promozione di accordi di collaborazione in rete, nella quale rientrano tutte le attività destinate agli operatori degli ambiti territoriali, dei centri per l’impiego, dei servizi per la salute, l’istruzione e la formazione, così come le azioni di networking connesse al Sia (accesso, presa in carico, progettazione). Le proposte progettuali devono esser presentate dall’Ente capofila in rappresentanza dell’Ambito territoriale e, seppur articolate in una o più delle azioni ammissibili, devono esser strutturate in un’unica proposta. Per alcune azioni è necessario costituire delle partnership con altre tipologie di soggetti.
Le risorse stanziate per il finanziamento dei progetti, che fanno parte del Fondo sociale europeo, programmazione 2014-2020 del Pon Inclusione, sono riferite a interventi da realizzare nel periodo 2016-2019 e suddivise tra tre tipologie di Regioni (più sviluppate, meno sviluppate, in transizione) in riferimento agli assi 1 e 2 del Pon Inclusione. Le Proposte di intervento dovranno essere inviate tramite posta elettronica certificata all’indirizzo dginclusione.div2@pec.lavoro.gov.it, utilizzando esclusivamente il formulario predisposto dall’Autorità di gestione, disponibile nelle sezioni dedicate del sito del Ministero o dell’INPS. (fonte Redattore Sociale)
Clicca qui per scaricare la modulistica
Dopo anni di sperimentazione e una lunga attesa, dal prossimo 2 settembre sarà finalmente possibile presentare domanda per l’ottenimento del SIA (Sostegno per l’inclusione attiva), la misura del piano nazionale di lotta alla povertà e all’esclusione sociale che porterà all’adozione del reddito di inclusione, già in stato avanzato di discussione al Parlamento. La conferma arriva dal Ministero del Lavoro, che ha pubblicato oggi il bando rivolto ai comuni e agli enti locali per il finanziamento dei progetti di Sostegno per l’inclusione attiva (Sia): sono 487 i milioni di euro disponibili. La richiesta per beneficiare del SIA potrà essere presentata a partire dal 2 settembre, utilizzando l’apposito modulo, che dovrà poi essere consegnato al Comune di residenza, predisposto dall’INPS. Il modulo si trova sul sito del Ministero del lavoro e sul sito dell’INPS.
Come noto, la misura prevede l’erogazione di un sussidio economico ai nuclei familiari in particolari condizioni di povertà, dove siano presenti minori, figli disabili o donne in stato di gravidanza, a fronte della adesione a un progetto di attivazione sociale e lavorativa, sottoscritto dal nucleo familiare con i servizi sociali. Soldi e servizi insieme, dunque, per un intervento che mira a colpire le cause della povertà e a fare in modo che il nucleo familiare possa superare il momento di difficoltà e uscire dalla situazione di povertà assoluta. Se per i servizi da garantire alle famiglie sono a disposizione 487 milioni di euro, per l’intervento economico sono disponibili 750 milioni di euro, una somma sufficiente – secondo i calcoli del governo – a dare sostegno a circa 200 mila famiglie, con 500 mila minori, per un totale di quasi 1 milione di persone. La scelta di intervenire a favore dei nuclei familiari al cui interno vi sono figli minori è stata tutta politica, attuata dal governo come primo passo per rispondere ad un’emergenza che ha colpito negli ultimi anni larghe fasce di popolazione.
Il bando pubblicato, per un importo esatto di 486.943.523 euro, è un avviso pubblico rivolto ai Comuni, tra loro coordinati a livello di ambiti territoriali, per finanziare interventi volti a rafforzare la rete dei servizi per la presa in carico e attivazione dei nuclei beneficiari del Sia, come definiti nelle “Linee Guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l’inclusione attiva”. Le proposte progettuali dovranno essere riconducibili allo svolgimento di funzioni quali: servizi di segretariato sociale; servizio sociale professionale per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare e la presa in carico; interventi per l’inclusione attiva; promozione di accordi di collaborazione con le amministrazioni competenti sul territorio in materia di servizi per l’impiego, tutela della salute e istruzione, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà ed enti non profit.
L’avviso individua, inoltre, tre macro-aree per le azioni ammissibili a finanziamento: una Azione A, dedicata al rafforzamento dei servizi sociali (servizi di segretariato sociale e per la presa in carico, nonché servizi informativi all’utenza); una Azione B, riguardante gli interventi socio educativi e di attivazione lavorativa (tirocini, borse lavoro, orientamento, consulenza e informazione per l’accesso al mercato del lavoro, formazione per il lavoro); una Azione C, finalizzata alla promozione di accordi di collaborazione in rete, nella quale rientrano tutte le attività destinate agli operatori degli ambiti territoriali, dei centri per l’impiego, dei servizi per la salute, l’istruzione e la formazione, così come le azioni di networking connesse al Sia (accesso, presa in carico, progettazione). Le proposte progettuali devono esser presentate dall’Ente capofila in rappresentanza dell’Ambito territoriale e, seppur articolate in una o più delle azioni ammissibili, devono esser strutturate in un’unica proposta. Per alcune azioni è necessario costituire delle partnership con altre tipologie di soggetti.
Le risorse stanziate per il finanziamento dei progetti, che fanno parte del Fondo sociale europeo, programmazione 2014-2020 del Pon Inclusione, sono riferite a interventi da realizzare nel periodo 2016-2019 e suddivise tra tre tipologie di Regioni (più sviluppate, meno sviluppate, in transizione) in riferimento agli assi 1 e 2 del Pon Inclusione. Le Proposte di intervento dovranno essere inviate tramite posta elettronica certificata all’indirizzo dginclusione.div2@pec.lavoro.gov.it, utilizzando esclusivamente il formulario predisposto dall’Autorità di gestione, disponibile nelle sezioni dedicate del sito del Ministero o dell’INPS. (fonte Redattore Sociale)
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Il Comune di Palermo costituisce il Tavolo povertà. Resoconto del primo incontro
Il Comune di Palermo ha costituito il Tavolo Povertà che si è incontrato per la prima riunione il 3 agosto 2016 alle ore 10. Qui sotto il resoconto dell'incontro in un dispaccio dell'Agenzia Redattore Sociale, firmato dalla corrispondete Serena Termini. Il Tavolo verrà riconvocato il 25 agosto 2016.
Trasformare le povertà in ricchezza di risorse umane da sostenere, accompagnare e valorizzare a vario livello per farle uscire dalla loro condizione di fragilità. Con questo auspicio è stato avviato ieri (3 agosto 2016, n.d.r.) il primo tavolo partecipativo di confronto sulle povertà a Palermo tra l'assessore alla cittadinanza sociale, Agnese Ciulla, i funzionari dei servizi sociali e parecchie associazioni di volontariato e del terzo settore che sono in prima linea sulle principali emergenze sociali della città.
L'obiettivo comune è quello di attivarsi insieme per cercare le strade migliori per rispondere più concretamente ai bisogni della città: emergenza abitativa, senza dimora, immigrazione, antitratta, disagio dei nuclei familiari in grave povertà.
La prima esigenza, già subito operativa, è quella di unificare questo primo tavolo accorpandolo a uno più piccolo già esistente nell'ambito della povertà educativa, legata ai bisogni dell'infanzia e adolescenza in povertà culturale e materiale.
"Tra emergenze e bisogno di normalità solo insieme si possono scegliere le azioni migliori da mettere in campo. L'intenzione però è quella di non fossilizzarsi solo sulle emergenze, che in quanto tali hanno sicuramente bisogno di una risposta immediata, - spiega l'assessore Agnese Ciulla - ma anche di cercare di percorrere altre strade che possano puntare ad una programmazione ordinaria e continuativa per affrontare i bisogni sociali di Palermo. Le responsabilità di ciò che è stato fatto e dovrà essere ancora fatto ce le prendiamo tutte, ma se oggi vogliamo confrontarci con le diverse forze sociali è proprio per migliorare le nostre risposte".
Le proposte.
Al tavolo sono emerse subito alcune proposte sulle strade percorribili. Fra queste, quella del Forum del terzo settore rappresentato da Enzo Camarda che, evidenziando il bisogno di un'analisi globale di tutti i principali problemi sociali della città, ha proposto "la costituzione, come è già avvenuto a livello nazionale, di un'alleanza contro la povertà aperta a tutti e poi una seduta straordinaria del consiglio comunale presieduta da sindaco e giunta allargata alla partecipazione di tutte le associazioni".
Non è dello stesso avviso il presidente di Emmaus Palermo, Nicola Teresi, secondo cui "bisogna come prima cosa trovare insieme l'approccio metodologico più idoneo a rispondere alla città che ha un quadro sociale molto complesso. L'intenzione è di aprire percorsi insieme, finalizzati a dare risultati concreti partendo prima dalle principali emergenze. Tutto questo può essere articolato in una chiave nuova, creativa e sperimentale senza mettere cappelli nazionali".
Tra i temi da analizzare subito è evidente il grave problema dell'emergenza abitativa che in questi ultimi anni è stata in continua espansione, come ribadisce Nino Rocca del comitato di lotta per la casa12 luglio. "Se 4 anni fa erano 800 le famiglie iscritte nella lista dell'emergenza - dice l'attivista - oggi sono 3 mila. Di queste le famiglie occupanti di immobili abbandonati sono passate da 200 a 600. Tutto questo deve farci riflettere per capire che livello di risposte l'amministrazione è riuscita finora a dare di fronte ad uno stato di povertà dilagante. Sicuramente in questo momento chiediamo di bloccare almeno per le 600 famiglie gli sgomberi se prima non si danno a questi nuclei familiari alternative valide". La piena disponibilità a lavorare insieme affinché i poveri siano sempre meno poveri è stata data dalla suora missionaria di Pro.Vi De regina della Pace Anna Alonzo, coordinatrice del Centro Arcobaleno. "Solo insieme possiamo aiutare realmente chi soffre - dice la suora missionaria -. Questa è una città piena di risorse umane che devono avere il coraggio di mettersi a servizio in maniera sempre più autentica. Inviterei anche le assistenti sociali a partecipare qualche volta alle unità di strada per toccare con mano di quale sofferenza parliamo quando abbiamo davanti senza dimora, ragazzine schiave della tratta e famiglie in grave povertà".
"Oggi ci sono tanti bisogni educativi speciali di giovani - aggiunge Pino Scalfani dell'associazione 'Cuore che vede' di Romagnolo - che hanno meno opportunità degli altri. Occorrerebbe fare un lavoro di rete maggiore per accompagnarli negli studi, prendendo in carico però con progetti ad hoc anche le famiglie. E' più facile dare i sacchetti pasto a chi bisogno ma molto più impegnativo penetrare e conoscere i problemi di vita di queste persone".
"Occorre uscire dalla logica dei bandi per costruire programmi che garantiscano continuità ai servizi - sottolinea Massimo Castiglia di Handala, impegnato da sempre nei quartieri di Ballarò e Zen -. Il tavolo avrà un senso se sapremo rispondere in maniera efficace alle situazioni di conflittualità evidenti sui maggiori temi sociali. Fra questi c'è bisogno anche di incentivare più educatori di strada che seguano i ragazzi nel loro percorsi di crescita affinché non sbaglino cadendo nelle maglie della criminalità. Un altro tema importante è quello di lavorare insieme per sostenere i ragazzi migranti che accogliamo nei centri affinché possano diventare partecipi dei vari momenti della città. Per fare questo abbiamo bisogno delle istituzioni, ma anche della collaborazione di tutti".
Le conclusioni sono state affidate all'assessore Ciulla che ha ribadito come oggi rispondere ai principali problemi sociali non sia una questione esclusivamente economica ma principalmente di impegno e coordinamento sinergico tra il pubblico e il sano privato sociale. "In questi anni della nostra amministrazione 50 famiglie attraverso l'accompagnamento all'autonomia abitativa sono riuscite a trovare una casa - dice l'assessore -. Anche se è una goccia, è pur sempre un risultato. Sono disponibile a studiare con voi le alternative per aiutare chi vive negli immobili occupati. 75 sono stati i beni confiscati consegnati alle famiglie senza casa e siamo in attesa di averne altri. A settembre dovrebbe essere pronto il secondo dormitorio pubblico. Un grande impegno prossimo sarà quello legato alle richieste del Sia (sostegno inclusione attiva) per il quale da settembre si potrà fare richiesta. Stimando anche che le richieste arriveranno a circa 15 mila predisporremo 16 punti di accesso distribuiti nelle varie circoscrizioni e 8 commissioni. Il lavoro sarà immane e poi dovrà interfacciarsi con le misure previste dal Pon inclusione sociale". I lavori del tavolo proseguiranno per un'analisi più concreta dei principali nodi tematici il prossimo 25 agosto. (set) (fonte Redattore Sociale)
Trasformare le povertà in ricchezza di risorse umane da sostenere, accompagnare e valorizzare a vario livello per farle uscire dalla loro condizione di fragilità. Con questo auspicio è stato avviato ieri (3 agosto 2016, n.d.r.) il primo tavolo partecipativo di confronto sulle povertà a Palermo tra l'assessore alla cittadinanza sociale, Agnese Ciulla, i funzionari dei servizi sociali e parecchie associazioni di volontariato e del terzo settore che sono in prima linea sulle principali emergenze sociali della città.
L'obiettivo comune è quello di attivarsi insieme per cercare le strade migliori per rispondere più concretamente ai bisogni della città: emergenza abitativa, senza dimora, immigrazione, antitratta, disagio dei nuclei familiari in grave povertà.
La prima esigenza, già subito operativa, è quella di unificare questo primo tavolo accorpandolo a uno più piccolo già esistente nell'ambito della povertà educativa, legata ai bisogni dell'infanzia e adolescenza in povertà culturale e materiale.
"Tra emergenze e bisogno di normalità solo insieme si possono scegliere le azioni migliori da mettere in campo. L'intenzione però è quella di non fossilizzarsi solo sulle emergenze, che in quanto tali hanno sicuramente bisogno di una risposta immediata, - spiega l'assessore Agnese Ciulla - ma anche di cercare di percorrere altre strade che possano puntare ad una programmazione ordinaria e continuativa per affrontare i bisogni sociali di Palermo. Le responsabilità di ciò che è stato fatto e dovrà essere ancora fatto ce le prendiamo tutte, ma se oggi vogliamo confrontarci con le diverse forze sociali è proprio per migliorare le nostre risposte".
Le proposte.
Al tavolo sono emerse subito alcune proposte sulle strade percorribili. Fra queste, quella del Forum del terzo settore rappresentato da Enzo Camarda che, evidenziando il bisogno di un'analisi globale di tutti i principali problemi sociali della città, ha proposto "la costituzione, come è già avvenuto a livello nazionale, di un'alleanza contro la povertà aperta a tutti e poi una seduta straordinaria del consiglio comunale presieduta da sindaco e giunta allargata alla partecipazione di tutte le associazioni".
Non è dello stesso avviso il presidente di Emmaus Palermo, Nicola Teresi, secondo cui "bisogna come prima cosa trovare insieme l'approccio metodologico più idoneo a rispondere alla città che ha un quadro sociale molto complesso. L'intenzione è di aprire percorsi insieme, finalizzati a dare risultati concreti partendo prima dalle principali emergenze. Tutto questo può essere articolato in una chiave nuova, creativa e sperimentale senza mettere cappelli nazionali".
Tra i temi da analizzare subito è evidente il grave problema dell'emergenza abitativa che in questi ultimi anni è stata in continua espansione, come ribadisce Nino Rocca del comitato di lotta per la casa12 luglio. "Se 4 anni fa erano 800 le famiglie iscritte nella lista dell'emergenza - dice l'attivista - oggi sono 3 mila. Di queste le famiglie occupanti di immobili abbandonati sono passate da 200 a 600. Tutto questo deve farci riflettere per capire che livello di risposte l'amministrazione è riuscita finora a dare di fronte ad uno stato di povertà dilagante. Sicuramente in questo momento chiediamo di bloccare almeno per le 600 famiglie gli sgomberi se prima non si danno a questi nuclei familiari alternative valide". La piena disponibilità a lavorare insieme affinché i poveri siano sempre meno poveri è stata data dalla suora missionaria di Pro.Vi De regina della Pace Anna Alonzo, coordinatrice del Centro Arcobaleno. "Solo insieme possiamo aiutare realmente chi soffre - dice la suora missionaria -. Questa è una città piena di risorse umane che devono avere il coraggio di mettersi a servizio in maniera sempre più autentica. Inviterei anche le assistenti sociali a partecipare qualche volta alle unità di strada per toccare con mano di quale sofferenza parliamo quando abbiamo davanti senza dimora, ragazzine schiave della tratta e famiglie in grave povertà".
"Oggi ci sono tanti bisogni educativi speciali di giovani - aggiunge Pino Scalfani dell'associazione 'Cuore che vede' di Romagnolo - che hanno meno opportunità degli altri. Occorrerebbe fare un lavoro di rete maggiore per accompagnarli negli studi, prendendo in carico però con progetti ad hoc anche le famiglie. E' più facile dare i sacchetti pasto a chi bisogno ma molto più impegnativo penetrare e conoscere i problemi di vita di queste persone".
"Occorre uscire dalla logica dei bandi per costruire programmi che garantiscano continuità ai servizi - sottolinea Massimo Castiglia di Handala, impegnato da sempre nei quartieri di Ballarò e Zen -. Il tavolo avrà un senso se sapremo rispondere in maniera efficace alle situazioni di conflittualità evidenti sui maggiori temi sociali. Fra questi c'è bisogno anche di incentivare più educatori di strada che seguano i ragazzi nel loro percorsi di crescita affinché non sbaglino cadendo nelle maglie della criminalità. Un altro tema importante è quello di lavorare insieme per sostenere i ragazzi migranti che accogliamo nei centri affinché possano diventare partecipi dei vari momenti della città. Per fare questo abbiamo bisogno delle istituzioni, ma anche della collaborazione di tutti".
Le conclusioni sono state affidate all'assessore Ciulla che ha ribadito come oggi rispondere ai principali problemi sociali non sia una questione esclusivamente economica ma principalmente di impegno e coordinamento sinergico tra il pubblico e il sano privato sociale. "In questi anni della nostra amministrazione 50 famiglie attraverso l'accompagnamento all'autonomia abitativa sono riuscite a trovare una casa - dice l'assessore -. Anche se è una goccia, è pur sempre un risultato. Sono disponibile a studiare con voi le alternative per aiutare chi vive negli immobili occupati. 75 sono stati i beni confiscati consegnati alle famiglie senza casa e siamo in attesa di averne altri. A settembre dovrebbe essere pronto il secondo dormitorio pubblico. Un grande impegno prossimo sarà quello legato alle richieste del Sia (sostegno inclusione attiva) per il quale da settembre si potrà fare richiesta. Stimando anche che le richieste arriveranno a circa 15 mila predisporremo 16 punti di accesso distribuiti nelle varie circoscrizioni e 8 commissioni. Il lavoro sarà immane e poi dovrà interfacciarsi con le misure previste dal Pon inclusione sociale". I lavori del tavolo proseguiranno per un'analisi più concreta dei principali nodi tematici il prossimo 25 agosto. (set) (fonte Redattore Sociale)
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E' morto Pietro Liga, già componente del Comitato direttivo del CeSVoP
Il 2 agosto 2016 si è spento Pietro Liga, volontario
appassionato e laico cattolico da sempre impegnato sulle questioni
sociali. Di grande dirittura morale, negli anni passati è stato, fra
l'altro, componente del Comitato direttivo del CeSVoP. La presidente, il
Comitato direttivo, i soci e lo staff del CeSVoP addolorati si uniscono
nel ricordo di Pietro e porgono le loro più sentite condoglianze alla
famiglia. La Messa in suffragio si celebra il 4 agosto alle ore 11 nella
chiesa Gesù Sacerdote di via Castellana, 110 a Palermo.
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