I volontari a L'Aquila sono arrivati per primi e i primi soccorsi gli aquilani li devono a loro. Per questo ad aprire ufficialmente i lavori della Conferenza nazionale del Volontariato con il ringraziamento del “Coro della portella” e dei canti popolari. Sono circa 800 i volontari e i rappresenanti delle associazioni arrivati a L’Aquila; circa 50 i giornalisti accreditati. C’è molta attesa per questo appuntamento che manca da ormai cinque anni.
Sciolta la riserva delle ultime ore, è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ad aprire i lavori. “Voglio ragionare con voi da economista”, dice e da economista spiega quanto sia difficile in quest’ottica spiegare comportamenti che non siano motivati dall’ottimizzazione di qualche risultato. “La psicologia delle persone è più complessa e meno squadrata e consente che ci sia qualcosa'altro che le spinge: la gioia del dono”. Una motivazione profonda, una pulsione a condividere e a voler bene agli altri. Una molla, “imperscrutabile per gli economisti”, che nella crisi "ha motivato un impulso a studiare quella parte importante degli scambi basati sulla gratuità”.
E plaude all’associazionismo. “Il Terzo settore è il punto di congiunzione tra un’attività meramente privata e una meramente pubblica” e nella crisi questo anello va rafforzato. “In questo momento difficile di volontariato c'è più che mai bisogno”. E’ “nel momento di crisi che la vostra azione diventa preziosa, quando la crisi acuisce l'area della sofferenza”. “Voi non agite nell'astratto, voi agite nel concreto; – dice ancora il ministro - aver scelto L'Aquila come momento di incontro per la vostra conferenza è altamente significativo”. In più di un passaggio il ministro ricorda le difficoltà economiche e la scarsezza di mezzi che il governo deve affrontare, guardando "l'interesse del paese e non di qualche parte”. La crisi era inizialmente finanziaria – ricorda Fornero - ma poi si è trasformata in crisi reale. “Dobbiamo spendere bene, con criteri ispirati all'equità; abbiamo sempre cercato di dare un tratto di equità alle nostre misure”. E rassicura: salvo il finanziamento delle leggi di settore ''266'' e ''383''. (cch, fonte Redattore Sociale)
sabato 6 ottobre 2012
Conferenza nazionale. Il messaggio di Napolitano
"Questa storica risorsa del Paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa". Sono le parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto all'assemblea della VI Conferenza Nazionale, attraverso un messaggio letto dal Ministro Fornero in apertura dei lavori. "Nell'arco del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del mondo del volontariato italiano, nelle sue molteplici espressioni associative e nei suoi diversi campi di azione. Ho potuto ascoltare e seguire le storie di tante persone che, lontane da qualsiasi clamore, dedicano una parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono in situazioni di difficoltà materiali o sociali. Innumerevoli sono le occasioni in cui, di fronte a devastanti calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese, si è rinnovata la mobilitazione dei volontari che con generosa determinazione e straordinario coraggio sono accorsi immediatamente a prestare il loro aiuto".
"Nel rinnovare alle donne e agli uomini del Volontariato il mio sentito ringraziamento, invio a tutti i presenti un caloroso saluto".
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5 ottobre, si aprono i lavori della Conferenza nazionale del Volontariato. Partecipa anche una rappresentanza della Sicilia occidentale
Degli 800 partecipanti alla sesta Conferenza nazionale del volontariato, oltre 400 sono volontari, circa 200 i delegati dei Centri di servizi del volontariato (di cui una dozzina dalla Sicilia occidentale) mentre non arrivano a 80 i rappresenti delle Onlus e della Associazioni di promozione sociale. Un mondo variegato “piegato” per tre giorni alle "leggi" della caserma: trasferimenti consentiti solo con navette e riconoscimento all’ingresso. Ma la Scuola sottufficiali della Guardia di finanza è l’unico modo per accogliere un numero così alto di persone in una città ferita, come è ancora L’Aquila. E il significato della scelta aiuta a superare le perplessità. Doman, invece, la città si aprirà alle associazioni ospitando in vari luoghi gli otto gruppi di lavoro previsti.
Sul volontariato, nella crisi, in molti contano: lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Napolitano, lo ha detto nel suo discorso di apertura il ministro del lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. Perché come analizza il sociologo Mauro Magatti (Cattolica di Milano), il volontariato è “uno strumento per superare la crisi” da un punto di vista economico e sociale ma è anche "uno strumento per produrre un bene che ci manca: la fiducia". E il volontariato risponde all’invito. I numeri lo confermano. In vista della Conferenza è stato avviato un percorso di riflessione partecipato in tutta Italia: oltre 100 incontri, 4500 volontari e la partecipazione di più di 3500 organizzazioni. Domani tutte queste esperienze confluiranno in diversi gruppi di lavoro per arrivare, alla conclusione di domenica 7 ottobre, alla stesura di “una lettera” al paese. Gli incontri preparatori, realizzati anche grazie al supporto della rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, hanno preso il via nel mese di maggio proprio dall’Aquila, punto di partenza e di arrivo di questo percorso, e sono andati avanti per tutto il mese di settembre.
Francesca Danese vicepresidente del Csvnet illustra i dati dii una così alta partecipazione, ma prima ancora ringrazia i volontari di L’Aquila per l’accoglienza e il supporto. ''Ho girato l'Italia e posso dire che il futuro sui territori c'è già, anche se amministratori e politici non se ne vogliono accorgere". Danese ha ricordato poi di aver incontrato molti volontari: "Mi hanno detto: anche noi siamo un bene comune” . Il 59,1% dei volontari aveva un’età compresa tra i 51 e i 65 anni, mentre il 40,9% tra i 30 e i 40 anni. Ad ogni incontro è stata registrata una media di 34 organizzazioni di volontariato presenti, la maggior parte di queste (18,6%) opera in campo socio-assistenziale, educativo (10,9%) e sanitario (10,4%). Di poco inferiore anche la percentuale relativa alle associazioni operanti nell’ambito dell’inclusione sociale (10%). "Dobbiamo evitare - dice Dabese - che la crisi ci riduca ad affrontare solo l'immediato". (cch, fonte Redattore Sociale)
Sul volontariato, nella crisi, in molti contano: lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Napolitano, lo ha detto nel suo discorso di apertura il ministro del lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. Perché come analizza il sociologo Mauro Magatti (Cattolica di Milano), il volontariato è “uno strumento per superare la crisi” da un punto di vista economico e sociale ma è anche "uno strumento per produrre un bene che ci manca: la fiducia". E il volontariato risponde all’invito. I numeri lo confermano. In vista della Conferenza è stato avviato un percorso di riflessione partecipato in tutta Italia: oltre 100 incontri, 4500 volontari e la partecipazione di più di 3500 organizzazioni. Domani tutte queste esperienze confluiranno in diversi gruppi di lavoro per arrivare, alla conclusione di domenica 7 ottobre, alla stesura di “una lettera” al paese. Gli incontri preparatori, realizzati anche grazie al supporto della rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, hanno preso il via nel mese di maggio proprio dall’Aquila, punto di partenza e di arrivo di questo percorso, e sono andati avanti per tutto il mese di settembre.
Francesca Danese vicepresidente del Csvnet illustra i dati dii una così alta partecipazione, ma prima ancora ringrazia i volontari di L’Aquila per l’accoglienza e il supporto. ''Ho girato l'Italia e posso dire che il futuro sui territori c'è già, anche se amministratori e politici non se ne vogliono accorgere". Danese ha ricordato poi di aver incontrato molti volontari: "Mi hanno detto: anche noi siamo un bene comune” . Il 59,1% dei volontari aveva un’età compresa tra i 51 e i 65 anni, mentre il 40,9% tra i 30 e i 40 anni. Ad ogni incontro è stata registrata una media di 34 organizzazioni di volontariato presenti, la maggior parte di queste (18,6%) opera in campo socio-assistenziale, educativo (10,9%) e sanitario (10,4%). Di poco inferiore anche la percentuale relativa alle associazioni operanti nell’ambito dell’inclusione sociale (10%). "Dobbiamo evitare - dice Dabese - che la crisi ci riduca ad affrontare solo l'immediato". (cch, fonte Redattore Sociale)
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