sabato 6 ottobre 2012

Ministro Fornero apre la Conferenza nazionale che si svolge all'Aquila

I volontari a L'Aquila sono arrivati per primi e i primi soccorsi gli aquilani li devono a loro. Per questo ad aprire ufficialmente i lavori della Conferenza nazionale del Volontariato con il ringraziamento del “Coro della portella” e dei canti popolari. Sono circa 800 i volontari e i rappresenanti delle associazioni arrivati a L’Aquila; circa 50 i giornalisti accreditati. C’è molta attesa per questo appuntamento che manca da ormai cinque anni.
Sciolta la riserva delle ultime ore, è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ad aprire i lavori. “Voglio ragionare con voi da economista”, dice e da economista spiega quanto sia difficile in quest’ottica spiegare comportamenti che non siano motivati dall’ottimizzazione di qualche risultato. “La psicologia delle persone è più complessa e meno squadrata e consente che ci sia qualcosa'altro che le spinge: la gioia del dono”. Una motivazione profonda, una pulsione a condividere e a voler bene agli altri. Una molla, “imperscrutabile per gli economisti”, che nella crisi "ha motivato un impulso a studiare quella parte importante degli scambi basati sulla gratuità”.
E plaude all’associazionismo. “Il Terzo settore è il punto di congiunzione tra un’attività meramente privata e una meramente pubblica” e nella crisi questo anello va rafforzato. “In questo momento difficile di volontariato c'è più che mai bisogno”. E’ “nel momento di crisi che la vostra azione diventa preziosa, quando la crisi acuisce l'area della sofferenza”. “Voi non agite nell'astratto, voi agite nel concreto; – dice ancora il ministro - aver scelto L'Aquila come momento di incontro per la vostra conferenza è altamente significativo”. In più di un passaggio il ministro ricorda le difficoltà economiche e la scarsezza di mezzi che il governo deve affrontare, guardando "l'interesse del paese e non di qualche parte”. La crisi era inizialmente finanziaria – ricorda Fornero - ma poi si è trasformata in crisi reale. “Dobbiamo spendere bene, con criteri ispirati all'equità; abbiamo sempre cercato di dare un tratto di equità alle nostre misure”. E rassicura: salvo il finanziamento delle leggi di settore ''266'' e ''383''. (cch, fonte Redattore Sociale)

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