mercoledì 31 ottobre 2012

A Roma la manifestazione «Cresce il welfare, cresce l’Italia»

L'Agenzia di stampa Redattore Sociale racconta la manifestazione che si è svolta davanti a Montecitorio per protestare contro gli ulteriori tagli di fondi per le politiche sociali. Ecco la cronaca della manifestazione:

ROMA – C’è una qualche speranza che la legge di stabilità contenga dopo anni di tagli quell’inversione di tendenza chiesta a gran voce dalla rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia”. Gli organizzatori dell’iniziativa hanno infatti incontrato nel corso della mattinata, in momenti diversi, tutti i gruppi parlamentari presenti a Montecitorio e tutti i partiti hanno convenuto sull’idea che “ci vuole un segnale in questo senso”. L’ipotesi è quella di mettere a disposizione una cifra quantificata in “400 o 500 milioni di euro” complessivi, per rifinanziare almeno il Fondo per le politiche sociali e quello per la non autosufficienza. Segni di attenzione sono venuti anche riguardo alle altre richieste avanzata dalla rete, in particolare per ciò che riguarda il taglio del 10% alla sanità e l’aumento dell’Iva per le prestazioni delle cooperative sociali. “E’ un bilancio positivo – dice Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali – e vigileremo affinché il comportamento parlamentare rifletta le parole che ci sono state dette: è vero che i vari partiti hanno espresso modalità differenti attraverso cui arrivare al segnale di un rifinanziamento dei fondi sociali, ma è altrettanto vero che l’obiettivo da raggiungere è stato da tutti condiviso”.
In ordine cronologico, mentre in piazza Montecitorio oltre mille persone manifestavano per chiedere a governo e parlamento un’inversione di tendenza, la delegazione di “Cresce il welfare, cresce l’Italia” ha incontrato anzitutto il gruppo del Pd, con il capogruppo Franceschini e alcuni parlamentari (fra di essi, Margherita Miotto, Michele Ventura e Donata Lenzi), e a seguire il gruppo dell’Udc, guidato dal segretario politico Lorenzo Cesa e dai parlamentari Antonio De Poli e Gianluca Galletti. Successivamente, è stata la volta del gruppo Lega Nord, con i deputati Gianpaolo Dozzo e Massimiliano Fedriga, cui ha fatto seguito l’incontro con il vicepresidente del gruppo di Italia dei valori alla Camera Antonio Borghesi. Infine, è stata la volta prima del Pdl, con il capogruppo Fabrizio Cicchitto e alcuni parlamentari (fra di essi, Melania Rizzoli e Barbara Saltamartini) e a chiudere la mattinata il confronto con Benedetto della Vedova per il gruppo di Futuro e Libertà. A rappresentare la rete del welfare c’erano Paola Menetti di Legacoopsociali, Pietro Barbieri della Fish, Fausto Casini dell’Anpas, Stefano Daneri della Cgil e Filippo Fossati della Uisp.
In conferenza stampa, mentre ancora l’incontro con Fli è in corso, Paola Menetti fa il punto della situazione: “E’ da sottolineare, perché non era scontato, che vi sia stato l’incontro con i gruppi parlamentari e che tutti abbiano condiviso il fatto che occorre dare un segnale di inversione di tendenza”. La cifra che si ipotizza, 400 o 500 milioni, “non è certo sufficiente in termini generali, ma dopo anni di segno negativo l’importanza di avere un segno più nella colonna dei finanziamenti ai fondi sociali sarebbe importantissima”. La rete ha presentato poi anche altri punti, ad iniziare dalla richiesta di eliminazione di tagli per gli acquisti di beni e servizi sanitari nella misura del 10%: “Molti gruppi parlamentari hanno annunciato di aver presentato emendamenti sul tema o di volere farlo entro la chiusura dei termini prevista per questa sera”. Sul tema però “molte perplessità ci sono sul fatto che si possa pensare che questa norma venga espunta dal provvedimento” – precisa Menetti – anche vista “la ferma determinazione del governo a mantenere i saldi invariati e alla difficoltà a trovare e a quantificare nuove ipotesi di copertura”. In ogni caso – continua – “abbiamo trovato attenzione alla richiesta di un non automatismo nell’applicazione della norma, perché le regioni possano modulare l’applicazione sull’intero complesso di acquisizione di beni e servizi e possano dunque fare delle scelte di priorità rispetto a quali ambiti intervenire, anche con la consultazione delle associazioni sociali del territorio”. In questo, viene precisato, non si è fatto altro che ribadire una richiesta già arrivata dalla Conferenza delle Regioni. Sull’Iva alle cooperative sociali, poi, i gruppi parlamentari hanno ugualmente avanzato numerosi emendamenti che prevedono in larga misura la soppressione di tale previsione dal provvedimento (ska, fonte Redattore Sociale 31ott12).

martedì 30 ottobre 2012

Verso l’Anagrafe del Sostegno a Distanza: la rete della solidarietà parte dal Sud

Da Forum SaD riceviamo questa richiesta di collaborazione rivolta a tutte le associazioni di volontariato che pubblichiamo:

Gentile Associazione,
l’Osservatorio Povertà dell’Università di Roma Tre e ForumSaD, coordinamento nazionale delle associazioni che si occupano di Sostegno a Distanza, stanno realizzando in Puglia, Calabria e Sicilia un censimento di tutti i gruppi, formali e informali, religiosi e laici, che promuovono progetti di solidarietà internazionale nel Sud del Mondo attraverso adozioni a distanza. L’obiettivo è di far emergere esperienze spesso piccole e isolate ed accompagnarle in un percorso di formazione e lavoro di rete, per rafforzarle e qualificarle.
L’iniziativa, quindi, si propone di costruire una banca dati online, l’Anagrafe del Sostegno a Distanza, a cui tutte le associazioni possono aderire. Tutto ciò rientra nel progetto Sostegno a Distanza in Rete, realizzato con il contributo della Fondazione con il Sud ed in collaborazione con l’Agenzia del Terzo Settore ed i Centri di Servizio al Volontariato, che si impegna promuovere la collaborazione tra associazioni, cittadini e istituzioni, sia per sostenere la creazione di Coordinamenti regionali del Sostegno a Distanza.
Cos’è l’Anagrafe del Sostegno a Distanza
È una banca dati online tutte le organizzazioni italiane che realizzano progetti di Sostegno a Distanza nel Sud del mondo, realizzata dall’Osservatorio Povertà dell’Università di Roma Tre e ForumSaD – Forum permanente per il Sostegno a Distanza.
Insieme in Calabria, Puglia e Sicilia
Le organizzazioni di Calabria, Puglia e Sicilia, contesto nel quale si sviluppa il progetto “Sostegno a Distanza in Rete”, possono iscriversi all’Anagrafe in qualsiasi momento, sia per promuovere la collaborazione tra associazioni, cittadini e istituzioni, sia per sostenere la creazione di Coordinamenti regionali del Sostegno a Distanza.
Perché iscriversi ora
Le organizzazioni (di qualsiasi tipo, formali e informali) che si iscriveranno all’Anagrafe entro il 15 Novembre potranno partecipare agli eventi regionali che si svolgeranno a Bari, Lamezia Terme e Palermo tra fine Novembre e inizio Dicembre. L’iscrizione all’Anagrafe è molto semplice: basta collegarsi al sito internet www.sostegnoadistanza.uniroma3.it, registrarsi e compilare il questionario online (vedi istruzioni in allegato). Quest’ultimo raccoglie le informazioni sull’identità e gli obiettivi delle singole organizzazioni, in modo da ottenere un quadro generale delle associazioni che si impegnano nel sostegno a distanza nei territori del Sud Italia. Compilando il questionario le organizzazioni potranno partecipare attivamente agli eventi di presentazione dei risultati dell’Anagrafe, a cui saranno presenti Istituzioni, rappresentanti delle altre organizzazioni, enti locali ed esperti del settore.
In allegato l’informativa sull’Anagrafe del Sostegno a Distanza, le istruzioni per la compilazione del questionario e il depliant del progetto Sostegno a Distanza in Rete.
Ringraziando anticipatamente per l’attenzione e la disponibilità, inviamo cordiali saluti.

ForumSaD e Osservatorio Povertà

ForumSaD - Forum permanente per il sostegno a distanza
tel. 377 7057898, segreteria@forumsad.it, www.forumsad.it

Università degli Studi Roma Tre - Osservatorio Povertà
347 8236976, sostegnoadistanza@uniroma3.it, www.sostegnoadistanza.uniroma3.it

venerdì 26 ottobre 2012

Invecchiamento attivo e rapporto intergenerazionale, cosa chiedono gli anziani

Le tre organizzazioni nazionali Auser Anteas e Ada che muovono insieme in tutta Italia decine di migliaia di anziani attivi e solidali, promuovono a Roma l’8 novembre dalle 9,30 alle 13,30, presso l’Auditorium di via Rieti un incontro nazionale sul tema “Invecchiamento attivo e Rapporto intergenerazionale”. Ha confermato la sua presenza il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra.
Presiede i lavori Nirvana Nisi, presidente Ada; la relazione introduttiva sarà a cura di Arnaldo Chianese, presidente Anteas, mentre Michele Mangano presidente nazionale Auser, concluderà i lavori. Partecipano i segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. E’ stato invitato il Ministro per la Cooperazione e l’integrazione, Andrea Riccardi.
L’iniziativa vuole dare peso e sostanza all’Anno Europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni “Invecchiamento attivo non significa soltanto ridisegnare le regole del pensionamento al fine di ritardare l’uscita dal lavoro come qualcuno pensa, è una sfida culturale - si legge nel documento congiunto delle tre organizzazioni- bisogna far prendere coscienza alla società civile, alla politica e alle istituzioni che i cambiamenti demografici sono un processo irreversibile da assumere come sfida positiva”.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare alle istituzioni una serie di richieste concrete sul fronte dei servizi, dell’abitare, dell’educazione permanente,
della valorizzazione del volontariato delle persone anziane. In particolare si richiede una legge nazionale a sostegno dei percorsi di invecchiamento attivo che si concretano in forme di impegno civile e di sostegno del welfare “riconoscendo a chi si impegna a beneficio della propria comunità varie forme di incentivazione, e anche di riconoscimento attraverso benefit costituiti da crediti sociali per la fruizione di opportunità culturali, ricreative, sportive, artistiche, e/o vouchers per l’accesso a beni e servizi regolati e corrisposti dai Comuni.”
Per info: www.auser.it

Seminario sul ruolo educativo della comunità

Il 30 e 31 ottobre 2012 ci sarà a Palermo un Seminario promosso da “Crescere al Sud” sul tema “Esperienze e sviluppi di comunità educative”, inserito nel percorso “Crescere al Sud” promosso da Save the children e Fondazione con il Sud.
Il Seminario intende riflettere su come affrontare la sfida di costruire comunità educanti e realizzare presidi ad alta densità educativa nelle regioni del Sud. In questa situazione di crisi economica, sociale e culturale che aumenta la distanza tra inclusi ed esclusi, e allarga in modo esponenziale le aree della povertà, della vulnerabilità e fragilità dei minori vogliamo confrontarci e mettere a disposizione le nostre competenze ed esperienze per imparare a fare meglio.
Il Seminario si concentrerà sull'importanza di costruire alleanze positive sul territorio, consapevoli delle gravi difficoltà dei soggetti che sono chiamati a formare la comunità educante, a partire dalla scuola pubblica, e sulle metodologie di intervento che serve sviluppare per superare i punti di debolezza che impediscono un intervento complessivo sulla condizione dei minori.
Il programma prevede:
- il 30 ottobre mattina un seminario finalizzato alla presentazione e condivisione delle progettualità promosse dall’USSM di Palermo che hanno dato un contributo allo sviluppo di comunità educanti
- il 30 pomeriggio il seminario nazionale promosso da “Crescere al Sud” che rientra in un ciclo di seminari che hanno interessato su vari temi le regioni del Sud Italia (approfondimenti li trovate sul sito www.crescerealsud.it)
- sempre il 30 pomeriggio, promosso dalle associazioni partner del progetto PRISMA che si occupano di partecipazione giovanile “I ragazzi del Centro TAU onlus” e “ ‘A Strummula”, ci sarà un confronto tra giovani con la metodologia del World Cafè. Per l’occasione sarà presente Paolo Bianchini, autore e regista del film “Il sole dentro” che introdurrà i lavori del world cafè e che concluderà i lavori del seminario alla presenza dei giovani.
- Il 31 ottobre mattina proseguiranno i lavori del seminario di “Crescere al Sud”.

Registro degli smarriti. I primi passi operativi nell'accordo di collaborazione tra Associazione Familiari Alzheimer di Caltanissetta e il Comando provinciale dei Carabinieri

L'accordo è stato firmato a Caltanissetta e la testata online "Il Fatto Nisseno" ha diffuso la notizia. Clicca qui per leggere l'articolo.

A Partinico (PA) triplicano le donazioni di sangue

Buone notizie dall'Avis che vede moltiplicarsi i donatori nel grosso centro della provincia di Palermo. Ecco come il Giornale di Sicilia riporta la notizia (GdS 26ott12, p. 28):

A Palermo in crisi il servizio scuolabus per disabili

Il Comune ha difficoltà a garantire il servizio. Lo scrive il quotidiano La Repubblica Palermo. Qui sotto l'articolo (Repubblica 25ott12, p. IX):

mercoledì 24 ottobre 2012

Appello di Gela Famiglia ai candidati nelle prossime consultazioni elettorali regionali

Il Giornale di Sicilia, edizione provincia di Caltanissetta, ha pubblicato l'appello che l'associazione di volontariato per la famiglia ha lanciato ai politici impegnati nelle elezioni del 28 ottobre. Qui sotto l'articolo tratto dal giornale (24ott12 pag. 24).

Il 27 ottobre all'Unità Operativa ISIL di Via La Loggia a Palermo si parla di Burn-out e volontariato

Dall'associazione MiscelArti di Palermo riceviamo questo invito che volentieri pubblichiamo:

Da tempo è comprovato che la sindrome da BURN-OUT riguarda tutte le professioni d’aiuto, il volontariato pur essendo una scelta non è immune da questo fenomeno.
Il convegno si offre come spunto di riflessione per avviare un percorso di consapevolezza attraverso l’utilizzo dell’arte terapia, e riappropriarsi della creatività come mezzo per miglio-rare il proprio lavoro.
Vogliamo sostenere gli operatori di volontaria-to di qualsiasi ente del terzo settore prima ancora che l’utenza, poiché è condizione di base che il supporto che le associazioni danno a chi ne ha bisogno sia positivo e funzionale, non deviato quindi da stanchezza o frustrazioni personali
Il workshop pomeridiano offre, inoltre, uno spazio reale e concreto ai volontari per sperimentare un’esperienza di arteterapia, nell’ottica del benessere e dell’attivazione e riscoperta delle risorse personali.
Il benessere è un diritto di tutti e il volontario sano è una risorsa per la collettività.

INTRODUCE E MODERA
Serena Riina – Psicologa e Arteterapeuta
Ore 8,30 REGISTRAZIONE ED ACCOGLIENZA
Ore 9,00 SALUTI INIZIALI
Antonella di Leonardo - Dirigente psicologo ASP 6 Palermo
Giorgio Serio Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASP 6 Palermo
Ore 9,20 LA COLLBORAZIONE TRA VOLONTARIATO E LE ISTITUZIONI
Alberto Giampino – Direttore CeSVoP (Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo)
Ore 9,40 BURN– OUT E VOLONTARIATO E ARTE TERAPIA COME STRUMENTO DI SOSTEGNO E PREVENZIONE Serena Riina – Psicologa e Arteterapeuta
Ore 10,00 SINDROME DA BURN-OUT NELLE CURE PALLIATIVE
Nicola Davide Girelli - Psicoterapeuta, psico- oncologo LILT ONLUS, Palermo
Ore 10,20 IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE NELLA PREVENZIONE
Paola De Marchis - Medico chirurgo specialista sta in medicina del lavoro titolare di assegno di ricerca presso
il Dipartimento di Scienze per la Promozione della Salute “G. D’Alessandro”
Ore 10,40 MOTIVAZIONE E COMPETENZE NEL VOLONTARIATO: LA NECESSITA’ DI UNA FORMAZIONE PERMANENTE
Ilenia Trifirò - Psico-oncologo presso l’ A.I.L. (Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma)
Ore 11,00 COFFE’ BREACK
Ore 11,20 ARTETERAPIA E VOLONTARIATO: LA CREATIVITA’ COME RISORSA
Simona Italia - Psicoterapeuta espressiva, psico-oncologa
Ore 12,00 PARLANO LE ASSOCIAZIONI: ESPERIENZE A CONFRONTO MODERA
Gabriella Cinà - psicologa e Arteterapeuta

SISM (segretariato Italiano Studenti di Medicina)
Agedo
Meravigliosamente
Ass. Diabetici Vincenzo Castelli
Ore 13,30 CHIUSURA DEI LAVORI
Ore 15,30-18,30 WORKSHOP DI ARTETERAPIA
Condotto da Gabriella Cinà e Serena Riina
gratuito per le organizzazioni di volontariato CeSVoP

PER INFO miscelarti@gmail.com oppure formazione@cesvop.org
evento facebook https://www.facebook.com/events/318604928246343/

L'associazione MISCELARTI ha sede a Palermo e nasce dall’idea di unire tutte e arti espressive: musica, teatro, scultura, pittura e fotografia mettendole al servizio della collettività come mezzo e strumento utile all’espressione delle proprie emozioni, problematiche, pensieri in modo da trovare soluzioni, cure o semplicemente condivisione, poiché portare in superficie una questione è il primo passo per la sua risoluzione, ed è il fondamento della nostra idea di cittadinanza partecipata.
Ci contraddistingue una forte e profonda volontà di ESSERCI, che si identifica nel concetto di cittadinanza attiva, di promozione del benessere a 360°, e dalla consapevolezza che l’unico modo per uscire da questa grossa crisi valoriale ed eco-nomica sia riappropriarsi della dimensione umana delle relazioni
Abbiamo fondato “Radio L@V..e “ (www.radiolav.it) Legalità, Ambiente e Volontariato al servizio della gente che da settembre sarà attiva on line, e proporrà pro-grammi di informazione e intrattenimento tematici, ideati e condotti da ragazzi dai 14 ai 25 anni, che prevedono il coinvolgimento diretto della popolazione che segnalerà e condividerà le proprie idee, gli eventi, i propositi e noi ci faremo per loro porta-voce per una cittadinanza realmente attiva.

PER PRENOTARSI AL WORKSHOP
http://www.cesvop.org/index.php?option=com_content&task=view&id=3708&Itemid=1

martedì 23 ottobre 2012

Nell'agrigentino autunno all'insegna del volontariato

«Arte come strumento di diffusione della cultura dell’integrazione» è il titolo del progetto che la Delegazione CeSVoP di Agrigento realizza a partire dal mese di ottobre.
Il progetto vedrà coinvolte le associazioni di volontariato dell’agrigentino che si sono cooordinate in rete proprio per realizzare questo percorso nei loro territori. In dettaglio si tratta di: Associazione Alzheimer Agrigento, Gruppi Volontariato Vincenziano (GVV) provinciale di Agrigento, GVV di Aragona, Amici dell’Anffas di Favara e Anffas di Favara.
L’Associazione Alzheimer propone il Laboratorio «Narrazione di Storie» che è iniziato l’8 ottobre e si conclude il 3 dicembre. Il Laboratorio si svolge ogni lunedì dalle ore 17 alle 19,30 nei locali dell’Associazione Alzheimer in via Dante, 63 e vede coinvolti circa 20 anziani affetti da Alzheimer in attività di racconti di vecchi aneddoti, storielle d’altri tempi e canzoni con lo scopo di mantenere viva quella parte della memoria non intaccata dalla patologia (memoria a lungo termine).
L’associazione GVV di Aragona ha attivato dal 24 settembre un Laboratorio di teatroterapia che si svolge fino al 5 dicembre.
Le attività che si svolgono ogni martedì e venerdì dalle ore 16 alle 18 nei locali del Palazzo Principe di Aragona, sono rivolte ad un gruppo di circa 20 bambini e 10 adulti coinvolti in un percorso di lettura animata della «Divina Avventura», una rielaborazione della Divina Commedia di Dante Alighieri in chiave ironica. Attraverso diverse attività ludiche il gruppo prepara la messa in scena teatrale del testo.
La stessa associazione è impegnata in un Laboratorio di danzaterapia dall’1 ottobre al 6 dicembre, con cadenza bisettimanale (ogni lunedì e mercoledì dalle 16 alle 18) presso il Palazzo Principe di Aragona. Il laboratorio è rivolto a un gruppo di 20 bambine che realizzano in tal modo il sogno di “fare danza”, come la maggior parte dei bambini di oggi che possono permetterselo. Saranno proposti giochi ed esercizi provenienti dal patrimonio della danzamovimentoterapia, dell’arteterapia e dell’animazione teatrale. Le tecniche verranno calibrate di volta in volta, in risposta ai bisogni individuali e gruppali rilevati e alle dinamiche in corso. Sarà data importanza sia all’esplorazione che alla strutturazione (attraverso rielaborazioni coreografiche, strutture ritmiche…).
L’associazione Amici dell’Anffas di Favara propone un Laboratorio di arteterapia che inizia il 9 ottobre per concludersi il 22 novembre e si svolgerà il martedì e il giovedì dalle 16 alle 19 presso la sede dell’Anffas, via Berlinguer 23 a Favara. Il laboratorio coinvolgerà circa 25 ragazzi diversamente abili per due volte la settimana in attività manuali quali decorazione vetro, decoupage, lavorazione della creta e della ceramica, ecc…
Sempre l’associazione di Favara propone un Laboratorio sulla figura del caregiver che è iniziato il 10 ottobre e si conclude il 23 novembre. Le attività saranno svolte presso i locali dell’Anffas (via Berlinguer, 23 a Favara) nelle giornate di mercoledì e venerdì dalle ore 16 alle 19. Il laboratorio è rivolto ai genitori, familiari e a quanti si occupano di ragazzi diversamente abili; attraverso la messa in atto di dinamiche di gruppo e giochi di ruolo, si cercherà di favorire la condivisione delle problematiche e dei vissuti emotivi sperimentati quotidianamente.
Medesimo Laboratorio sulla figura del caregiver è svolto dall’associazione Alzheimer di Agrigento: avviato il 12 ottobre, si conclude il 14 dicembre e le attività si svolgono ogni venerdì dalle ore 17 alle 19,30 presso i locali dell’Associazione Alzheimer in via Dante, 63 ad Agrigento. Il laboratorio è rivolto a quanti, a vario titolo, si occupano della cura delle persone affette da Alzheimer; attraverso la messa in atto di dinamiche di gruppo e giochi di ruolo, si punta a favorire la condivisione delle problematiche e dei vissuti emotivi sperimentati quotidianamente.

Dal Giornale di Sicilia un'intervista allo psichiatra Luigi Cancrini

Luigi Cancrini presenta a Palermo il suo nuovo libro «La cura delle infanzie infelici» dedicato alle difficoltà dei bambini e ai bambini in difficoltà. L'appuntamento è per il 23 ottobre 2012 alle ore 17 a Palazzo della Aquile (Sala delle Lapidi). Per l'occasione il Giornale di Sicilia ha pubblicato un'intervista all'autore. La riportiamo qui sotto (Giornale di Sicilia 23ott12, pag. 13)

Presentazione del nuovo volume del gesuita p. Sorge

«Oltre le mura del tempio. Cristiani tra obbedienza e profezia» è il titolo dell’ultima fatica letteraria di p. Bartolomeo Sorge SJ. Intervistato dal vaticanista del Tg 1 Aldo Maria Valli, il gesuita, profondo conoscitore della realtà sociale, politica e culturale italiana nonché fondatore dell’Istituto Arrupe, affronta temi che animano l’attuale dibattito culturale e religioso: il ruolo dei movimenti ecclesiali, la questione dei preti sposati e del sacerdozio femminile, il rapporto tra cristiani e atei, la formazione dei seminaristi.
Il volume verrà presentato nel corso di un incontro organizzato dall’Istituto Arrupe, l’Università di Palermo, il Centro Educativo Ignaziano (CEI), le Edizioni Paoline, l’Associazione Vespri Siciliani (AVS) e l’Associazione ex Alunni “Gonzaga – CEI” in programma mercoledì 24 ottobre 2012 presso la sala delle Capriate di Palazzo Steri di Palermo con inizio alle ore 17.30.
La presentazione è introdotta da p. Francesco Beneduce SJ, rettore del CEI; intervengono Roberto Lagalla, rettore dell’Università di Palermo e p. Gianfranco Matarazzo SJ, direttore dell’Istituto Arrupe. Interviene l’autore.

sabato 20 ottobre 2012

Rapporto sulla povertà. Caritas Italiana mette sotto esame lo stato del welfare italiano

LA DENUNCIA
Dispersione delle misure economiche, ritardi nell’attivazione delle stesse e un progressivo restringimento delle disponibilità finanziarie nel settore socio-assistenziale: sono questi alcuni dei fattori che secondo la Caritas Italiana sottolineano “l’evidente incapacità dell’attuale sistema di welfare a farsi carico delle nuove forme di povertà, delle nuove emergenze sociali derivanti dalla crisi economico-finanziaria”. Secondo il Rapporto sulla povertà 2012, infatti, l’attuale sistema di welfare è un “percorso a ostacoli, dotato di irrazionale logica, in cui la presenza di barriere e veti incrociati rende quasi impossibile l’esigibilità dei diritti e la fruizione tempestiva del servizio, anche in presenza di oggettive situazioni di bisogno”. Un sistema caratterizzato da diversi limiti. Primo fra tutti quello della “dispersione delle misure economiche su un gran numero di provvedimenti nazionali, regionali, locali, gestiti da enti e organismi di diversa natura, al di fuori da qualsiasi tipo di regia e coordinamento complessivo”. Ulteriore ostacolo è “l’estremo ritardo con cui vengono attivate le misure di sostegno economico, soprattutto quelle legate alla perdita del lavoro e alla perdita di autonomia psico-fisica”. A non permettere risposte efficaci anche l’estrema varietà nella definizione del livello di reddito della famiglia, necessario per poter usufruire di determinate prestazioni, spesso calcolato sulle condizioni socio-economiche dell’anno precedente e la varietà di soglie e i criteri di accesso alle varie opportunità assistenziali che spesso creano “vicoli ciechi spesso difficili da prevedere all’avvio dell’iter di richiesta della misura”. Infine, preoccupa, “il progressivo restringimento delle disponibilità finanziarie nel settore socio-assistenziale” che secondo quanto afferma il rapporto della Caritas “sta determinando la chiusura o la negazione repentina dei diritti ad una serie di fasce sociali che, fino a poco tempo prima, erano state beneficiarie dell’intervento”.


I DATI
Cresce il numero degli italiani che si rivolgono alla Caritas per chiedere aiuto, soprattutto se anziani, casalinghe o pensionati, mentre diminuiscono i disoccupati e gli analfabeti. Sono queste le principali tendenze inquadrate dal Rapporto sulla povertà 2012 pubblicato oggi dalla Caritas Italiana, per la prima volta senza il supporto della Fondazione Zancan. Il rapporto analizza i dati raccolti da 191 Centri d’ascolto di 28 diocesi sparse sul territorio nazionale, che rappresentano il 6,7% del totale di 2.832 Centri presenti nel territorio nazionale.
Dalle rilevazioni emerge come nei Centri di ascolto presi in considerazione, nel corso del 2011, si sono rivolte 31.335 persone. Di queste, il 57% vive nelle regioni del Nord, seguito dal Centro (29%) e dal Mezzogiorno (14%). Una distribuzione, chiarisce la Caritas, che non rispecchia l’incidenza della povertà nei territori considerati ma dipende dal numero di Centri che hanno aderito al sistema di raccolta dati, nelle diverse regioni italiane. A livello complessivo si conferma la presenza di una quota maggioritaria di stranieri (20.448, pari al 70,7%) rispetto agli italiani (8.348, pari al 28,9%), tuttavia “le testimonianze a disposizione narrano di un deciso incremento degli utenti italiani – spiega il rapporto -, registrato negli ultimi due anni, a partire dall’esplosione della crisi economico finanziaria nel nostro paese”. L’incidenza degli stranieri raggiunge i valori massimi nel Centro e nel Nord Italia (74,7 e 73,5%) mentre, a causa di un elevato numero di poveri italiani, appare più bassa nel Mezzogiorno (51,4%).
L’utenza media dei Centri di ascolto, spiega la Caritas, non coincide necessariamente con emarginati gravi e soggetti senza dimora. “Si tratta in prevalenza di donne (53,4%), di soggetti coniugati (49,9%), di persone con domicilio (83,2%). Rispetto al 2009, si osserva un forte incremento della componente demografica in età avanzata: +51,3% di anziani; +177,8% di casalinghe; +65,6% di pensionati”. Dai dati raccolti dai centri di ascolto emerge anche un incremento degli utenti con figli minori conviventi (+52,9%) e una sostanziale stabilità nel numero di persone separate o divorziate (+5,5%). Diminuiscono invece le persone disoccupate (-16,2%) e soprattutto di analfabeti (-58,2%) che si sono rivolti ai centri. “Entrambi i dati confermano la progressiva “normalizzazione sociale” dell’utenza Caritas”, tuttavia, spiega il rapporto, le situazioni di grave indigenza non sono da sottovalutare. “Anche se si assiste ad una “normalizzazione” nel profilo dell’utenza – aggiunge il rapporto - si registra parimenti un peggioramento di chi stava già male: aumentano in percentuale le situazioni di povertà estrema, che coesistono tuttavia con una vita apparentemente normale, magari vissuta all’interno di un’abitazione di proprietà”. (fonte Redattore sociale)

L'amore quello vero. Musical di Cuore che vede a Palermo

Sabato 20 ottobre 2012 ale 21 al Teatro Ranchibile (Via Libertà, 199), l'associazione Cuore che Vede di Palermo, insieme all'associazione di promozione socio-culturale "Il Battello Ebbro- Laboratorio teatrale" di Marineo, mette in scena il musical "L'amore quello vero - Chiara e Francesco".
L'evento coinvolgerà 99 attori e una ventina di volontari. L'iniziativa è il risultato di una  collaborazione intrapresa quest'estate fra le due associazioniri e le due parrocchie (San Giovanni Bosco di Palermo - SS. Ciro e Giorgio di Marineo). Essa risponde al bisogno di promuovere il volontariato nella città di Palermo e nel comune di Marineo, disseminando i valori fondanti del volontariato che sono gli stessi messi in scena dal musical, ovvero l'amore per gli altri e il dono gratuito di sè.
L'ingresso è libero.

La legge di Stabilità colpisce anche le donazioni. Duro il commento di CSVnet e IID che temono una progressiva diminuzione delle donazioni al no profit

Da CSVnet e dall'Istituto Italiano della Donazione un allarme circa i recenti provvedimenti del Governo Monti:
Le conseguenze reali delle misure contenute nel ddl stabilità 2013 saranno davvero gravi per il mondo del volontariato ma anche per i cittadini che lo hanno sostenuto fino ad oggi. Lo denuncia CSVnet - il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato - insieme a IID – l’Istituto Italiano della Donazione, che esprimono in queste ore particolare preoccupazione per le proposte riguardanti soprattutto l’ambito delle donazioni per il non profit. Infatti la seconda stesura del provvedimento, che sta per essere presentata alle Commissioni del Parlamento, contiene una disposizione aggiuntiva che prevede di estendere il taglio alle deduzioni regolate dalla cosiddetta “Più dai, meno versi”(ovvero l’ art 14 del DL n. 35 del 2005) la norma che consente a privati e aziende di dedurre le donazioni a favore delle Onlus nella misura del 10% del reddito imponibile e fino a un tetto di 70 mila Euro l'anno. La misura contenuta nel disegno di legge sulla stabilità ha conseguenze allarmanti, in quanto – come per le detrazioni a Organizzazioni di Volontariato, Onlus e associazioni di promozione sociale - s’introdurrebbe una franchigia di 250 Euro per le donazioni deducibili. Un provvedimento che impatterà negativamente sulla propensione al dono dei singoli contribuenti. Dall’indagine dell’Istituto Italiano della Donazione dal titolo “I Donatori italiani e il Terzo Settore”, realizzata in collaborazione con GfK Eurisko nel maggio 2011, emerge chiaramente che i donatori italiani donano in media 142 Euro l’anno, una cifra al di sotto della franchigia di 250 Euro proposta dalla manovra di stabilità. Più nel dettaglio emerge che ben un terzo (33%) dei donatori ha donato al massimo 20 Euro, percentuale che sale al 72% se si considera chi non si è spinto oltre i 100 Euro. Se si considera inoltre che un quarto del campione (24%) ha donato tra i 100 e i 500 Euro, è facile ipotizzare che più di tre quarti dei donatori italiani in futuro non potranno beneficiare di alcuna detrazione. Secondo le statistiche del Ministero dell’Economia, la media delle erogazioni per le quali i contribuenti hanno utilizzato la “Più dai, meno versi” hanno un valore medio pari a 320 Euro. In ogni caso ad essere penalizzati saranno un numero sempre maggiore di associazioni e un milione e mezzo di contribuenti che vedranno ridotti o persino annullati i benefici fiscali delle norme assunte in questi anni per promuovere le attività sociali. “Si tratta di una vera e propria retromarcia per la promozione dello sviluppo del Volontariato e per la crescita della propensione al dono in Italia. Le decisioni prese dal Governo ci portano ancora una volta ad invocare un cambio culturale che riconosca nel volontariato e nella cittadinanza attiva una componente essenziale per lo sviluppo del nostro Paese” – commenta Stefano Tabò, il presidente di CSVnet. Aggiunge Edoardo Patriarca, presidente IID: “Esistono evidenti fonti informative che assicurano che i provvedimenti proposti incideranno profondamente sul monte donazioni. Tali fonti infatti, disponibili da tempo, dovrebbero essere tenute in maggior considerazione in occasione di interventi di tipo normativo di tale portata” (clara capponi ufficio stampa e comunicazione CSVnet)

venerdì 19 ottobre 2012

Un nuovo servizio per i più piccoli a Palermo

Sabato 20 ottobre alle ore 17,30 in via Resuttana, 331 a Palermo si inaugura la ludoteca «I bimbi di Pampi» che si propone di:
- rivalutare l’importanza dell’attività ludica nella vita di ogni individuo e soprattutto in quella dei bambini in quanto il gioco è uno strumento fondamentale per lo sviluppo della personalità, delle capacità espressive, intellettuali e creative;
- stimolare la cooperazione tra bambini e genitori coinvolgendoli in attività ludico/ricreative; promuovere giochi semplici che sviluppano la socializzazione, il sano divertimento e l’intesa intergenerazionale evitando così la presenza invasiva di televisione e videogames che favoriscono isolamento e cattivi modelli educativi.

lunedì 15 ottobre 2012

Seminario SEAC-CeSVoP, le denunce dei volontari che operano nel carcere

Ancora da Redattore sociale questa sintesi delle denunce del volontariato:

Sicilia, i volontari denunciano: “Ai detenuti indigenti manca tutto”
Nell'Isola non è ancora avvenuto il passaggio della sanità penitenziaria alla regione. Un fatto che pesa sulle spalle dei detenuti che non hanno redditi e non possono provvedere a se stessi
PALERMO – I problemi legati all’assistenza sanitaria dei detenuti delle carceri siciliane crescono in maniera esponenziale e nessuno se ne fa carico. A denunciarlo è l’Asvope (Associazione volontariato penitenziario) di Palermo, attraverso le parole della presidente Vanna Bonomonte, nel corso del recente convegno nazionale del Seac (Coordinamento dei gruppi di volontariato penitenziario) di Palermo. Nel convegno, in particolare, si è sottolineata la situazione anomala che vive la Sicilia dove non è stato ancora applicato il decreto del 2008 che prevede il passaggio della sanità penitenziaria dal ministero alla regione. Un mancato passaggio che pesa come un macigno sulla pelle dei detenuti e soprattutto di chi, come lamenta l’Asvope, non ha alcun reddito per provvedere a se stesso. In particolare l’associazione di volontariato che da parecchi anni è impegnata a vario livello nell’assistenza ai detenuti parte proprio da alcuni casi sanitari specifici di detenuti indigenti a cui manca tutto.
C’è il caso del recluso D.B.: è un tossicodipendente che avrebbe bisogno di assistenza psicologica ma la richiesta al Sert richiede il riconoscimento dello stato di tossicodipendenza. L’interessato non avendo questo documento, può procuraselo solo con un esame tricologico o otorinolaringogliatrico a pagamento ma non ha i soldi. La vita in carcere nell’angustia delle celle comporta alterazioni della vista. “Nell’arco di un anno, tra l’Ucciardone e Pagliarelli, abbiamo fornito una cinquantina di occhiali – dice Vanna Bonomonte -. Il numero delle richieste va salendo e le spese solo per le lenti si aggirano da 30 a più di 100 euro”. C’è’ il caso ancora più grave di G.T. che a causa di un’infezione non curata ha perso un occhio. Poiché nessuno lo ha più seguito non si sa in che condizioni è l’altro occhio.
Z.N è, invece un immigrato a cui mancano tutti i denti davanti: è giovane e di questo si vergogna, quindi parla coprendosi la bocca. Ha chiesto una protesi ma, in questo caso, si tratta di un impianto fisso che costa molto; il detenuto lavora ma non ce la fa a sostenere la spesa. Ci sono altri due detenuti, F.C. e S.B. anche loro abbastanza giovani che sono completamente sdentati: non possono mangiare il pasto normale, nutrendosi poco e male. Un dentista volontario dell’Asvope ha cercato di curarli ma occorrono le protesi mobili che costano più di mille euro. I volontari dell’Asvope, recandosi all’Asp, hanno appurato che queste vengono fornite per un costo di 425 euro. “Ci siamo chiesti perché dobbiamo pagare tre volte tanto – prosegue Vanna Bonomonte -. Forse perché nessuno porta questi detenuti nell’Asp di via La loggia oppure perché nessuno dentista di questa Asp può venire in carcere?”. C’è chi soffre di allergie e aspetta cure che tardano ad arrivare come ciò che lamenta il detenuto M.P. che, soffrendo di rinite allergica, ha richiesto un medicinale specifico che ancora non gli hanno fatto avere. Spesso l’associazione aiuta e sostiene economicamente chi non può neanche riuscire ad avere un documento perché è a pagamento come il certificato che attesta l’invalidità. Al detenuto A. C., infatti, che deve presentare un certificato del medico curante per avviare la pratica di riconoscimento dell’invalidità, gli hanno chiesto 50 euro di cui non disponeva. La richiesta in questo caso si è spostata all’Asvope che a sua volta si è rivolta ai patronati che si occupano dei riconoscimenti delle invalidità. Tutto naturalmente con tempi notevolmente lunghi.
“Ai detenuti indigenti manca tutto. L’elenco degli altri bisogni sanitari è lungo. Dai casi accennati si evince che i problemi sanitari vanno sempre in coppia – afferma la presidente dell’Asvope -; per ogni caso elencato c’è un diritto alla salute violato e uno stato di indigenza che blocca ogni tentativo di superare col denaro le difficoltà. Chi è benestante si può curare, nonostante in carcere, può chiedere, infatti, l’intervento di specialisti di sua fiducia. Dovrà aspettare un po’ di tempo poiché la burocrazia dell’A.P. ha tempi biblici, ma è sostenuto dalla certezza che un magistrato non gli negherà il diritto di provvedere a sue spese alla salute. Il poveraccio, invece, può solo supplicare i volontari, i quali talvolta non ce la fanno a fare supplenza alla disattenzione delle istituzioni verso i diritti della persona. Spesso per questo siamo alla ricerca di fondi per aiutare chi soffre, cercando tutte le possibili strade alternative come il ricorso alle convenzioni con altri enti. In ogni caso il volontariato non può avere tutti gli strumenti per risolvere alla radice i gravi problemi sanitari che lamentano i detenuti”. (serena termini fonte Redattore Sociale)

Seminario nazionale SEAC-CeSVoP, il resoconto che ne ha fatto Redattore Sociale

L'Agenzia di stampa Redattore sociale racconta il seminario nazionale che il SEAC (Coordinamento Nazionale Volontariato Penitenziario) e il CeSVoP hanno promosso a Palermo:

Sicilia, ancora ferma la riforma della sanità penitenziaria. La proposta dei volontari
Oggi e domani a Palermo il seminario del Seac. In attesa che il passaggio alla sanità regionale sia attuato, "si potrebbe creare in ogni carcere un presidio sanitario in collegamento con gli ospedali"
PALERMO – Esperti, operatori e rappresentanti istituzionali si confrontano a Palermo sulla mancata attuazione della riforma sanitaria penitenziaria in Sicilia, sugli ospedali psichiatrici giudiziari e sui diritti degli immigrati che si trovano nei Cie. In occasione della pubblicazione del volume “Volontariato e carcere oggi”, curato dal Seac (coordinamento nazionale volontariato penitenziario) in collaborazione con il CeSVoP, le due realtà propongono il seminario nazionale su “La riforma della sanità penitenziaria: lo stato di attuazione della legge in Sicilia” che affronterà alcune emergenze dell’attuale situazione carceraria. L’incontro si svolgerà al Centro culturale Biotos di Palermo oggi pomeriggio e tutta la giornata di domani. Nella prima sessione si discuterà proprio sulla mancata attuazione della riforma della sanità penitenziaria che in Sicilia ancora non è stata ancora trasferita alla regione. In questi anni le organizzazioni di volontariato hanno chiesto tale passaggio, ma di fatto, soltanto in Sicilia, non è avvenuto.
“Benché l’attuazione del decreto sia diversificata nelle varie regioni e non sia pienamente soddisfacente – dice Bruno Di Stefano, coordinatore del Seac -, di certo costituisce una base di partenza e la Regione Siciliana potrebbe ben fare tesoro dell’esperienza altrui”. Un altro aspetto della sanità riguarda anche gli ospedali psichiatrici giudiziari (opg) di cui è stata disposta la chiusura entro il marzo 2013. “Cessato il clamore delle denunce relative al degrado in cui si trovano, tutto sembra ricadere nel silenzio – scrive il Seac di Palermo -, anche per l’inesistenza di strutture alternative e il contemporaneo smantellamento del welfare in Italia”. Il seminario, infine, affronterà la problematica dei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie) che “si manifestano sempre più come luoghi di detenzione ingiustificata, costosa e non utile”.
“Si tratta di temi importanti su cui occorre ancora fare piena chiarezza. Il filo conduttore del nostro seminario è sicuramente la condizione del detenuto analizzato in tutti i suoi aspetti – afferma ancora Bruno Di Stefano -. C’è in primo luogo lo scoglio dell’assistenza sanitaria penitenziaria su cui ancora la Sicilia è ferma. Oltre ad auspicare il passaggio dell’assistenza sanitaria alla regione l’idea potrebbe essere quella di creare in ogni carcere un presidio sanitario in collegamento con gli ospedali. Il provveditore all’amministrazione penitenziaria spende 13 milioni di euro all’anno per la sanità penitenziaria delle carceri siciliane. Ci chiediamo perché ancora questo trasferimento non è avvenuto”. “Sappiamo ancora che il detenuto come prima cosa vuole capire e sapere qual è la sua posizione giuridica – aggiunge -, una cosa che non sempre è chiara quando si parla di persone detenute negli Opg o di immigrati anch’essi detenuti nei Cie”.
Nella prima sessione di oggi interverranno, tra gli altri, Bruno Di Stefano, coordinatore Seac Sicilia; Elisabetta Laganà, presidente Conferenza nazionale Volontariato Giustizia; Riccardo Polidoro, presidente dell’associazione “Il carcere possibile”; Fabrizio Scalici, medico al carcere Pagliarelli Palermo; Vanna Bonomonte, presidente associazione AsVoPe; Salvo Fleres, garante diritti dei detenuti Sicilia; Roberto Di Giovan Paolo, commissione straordinaria del Senato per la tutela e la promozione dei diritti umani; Giuseppe Verde, componente commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto siciliano. Inoltre, è stato invitato il ministro della Salute, Renato Balduzzi.
Domani 13 ottobre nella sessione dedicata agli Ospedali psichiatrici giudiziari, alle loro condizioni e al percorso per il loro superamento prenderanno la parola Gaetano Interlandi, direttore Dsm Caltagirone-Palagonia ASP3 Catania; Pippo Insana, cappellano Opg Barcellona Pozzo di Gotto; Nicola Mazzamuto, presidente Tribunale Sorveglianza Messina; Maurizio D’Arpa, dirigente Dps-Servizio 9 “Tutela delle fragilità” - Assessorato regionale della Salute e il direttore dell’Opg di Barcellona P.G. Nunziante Rosalia.
Mentre nella terza sessione dedicata a discutere dei diritti degli immigrati trattenuti nei Cie il confronto si aprirà con la visione del reportage “CIE: detenzioni arbitrarie” di Enrico Montalbano e Laura Verduci. A seguire interverranno Ferdinando Siringo, presidente regionale MoVI Sicilia; Yodit Abraha, mediatrice culturale; Vincenzo Morgante, caporedattore RAI Sicilia; Enzo Volpe, direttore Centro Santa Chiara Palermo e rappresentante del Tavolo Migrantes volontariato Palermo; Fulvio Vassallo Paleologo, componente del direttivo Associazione Studi Giuridici Immigrazione. (serena termini fonte Redattore Sociale)

A Palermo, ragazza fugge dalla tratta delle donne. Solidarietà dal Coordinamento antitratta

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato stampa:
Una vittima della tratta si ribella e denunzia il suo carceriere: il coordinamento Antitratta esprime la sua solidarietà alla donna e al Pellegrino della terra e invita la città a dire forte e chiaro NO alla tratta e allo sfruttamento.
Sabato mattina, una ragazza nigeriana, sfuggendo alle percosse e alle minacce del suo “protettore”, chiede aiuto al Pellegrino della terra che, con l’intervento immediato della Polizia Municipale, che si trovava sul posto, mette sotto scorta la ragazza e la ricovera all’ospedale.
L’organizzazione criminale della tratta esce allo scoperto e mostra il suo vero volto.
Il Coordinamento Antitratta “Favour e Loveth” denunzia all’opinione pubblica l’orrore di una organizzazione che schiavizza e violenta le ragazze, talvolta minorenni, che si ribellano ai loro “protettori” e sollecita le Istituzioni a scendere in campo contro le mafie internazionali che si sono radicate nel nostro territorio.
Il Coordinamento nell’esprimere solidarietà alla parte sana della comunità nigeriana e al Pellegrino della terra manifesta apprensione per la ragazza vittima di un sistema criminale pericoloso e disumano.
Il Coordinamento Antitratta “Favour e Loveth”

mercoledì 10 ottobre 2012

Homo movens. Quinto convegno dedicato a mobilità ed esclusione sociale

Si svolge l'11 ottobre a partire dalle ore 9 nella Sala Giuseppe Capitò (Aula Consiglio di Facoltà) della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Palermo in Viale delle Scienze. Durante l'incontro si parlerà del rapporto tra esclusione sociale e organizzazione dei trasporti in città. Per i dettagli clicca qui

martedì 9 ottobre 2012

Conferenza sulle nuove cittadinanze

Il tema delle “cittadinanze insorgenti” sarà affrontato nel corso della conferenza in programma il prossimo giovedì 11 ottobre presso la sede dell’Istituto Arrupe, con inizio alle ore 17.
L’incontro, tenuto dagli architetti Davide Leone e Giuseppe Lo Bocchiaro, è promosso dall’Associazione Italia Nostra – sezione di Palermo, dall’Istituto Arrupe e dal Dipartimento di Storia e Progetto nell’Architettura dell’Università di Palermo.

lunedì 8 ottobre 2012

Sesta Conferenza nazionale del Volontariato, la Lettera al Paese e il Documento finale

Ecco la sintesi dell'evento nel comunicato stampa di chiusura:
 
L'Aquila, 7 ottobre 2012 - Si è conclusa oggi a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo.
I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche.
Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il Volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace.
Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato quanto segue:
“Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva.
Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato.
Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione". (clara capponi - ufficio stampa e comunicazione CSVnet)
LETTERA AL PAESE
DOCUMENTO FINALE

sabato 6 ottobre 2012

Ministro Fornero apre la Conferenza nazionale che si svolge all'Aquila

I volontari a L'Aquila sono arrivati per primi e i primi soccorsi gli aquilani li devono a loro. Per questo ad aprire ufficialmente i lavori della Conferenza nazionale del Volontariato con il ringraziamento del “Coro della portella” e dei canti popolari. Sono circa 800 i volontari e i rappresenanti delle associazioni arrivati a L’Aquila; circa 50 i giornalisti accreditati. C’è molta attesa per questo appuntamento che manca da ormai cinque anni.
Sciolta la riserva delle ultime ore, è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ad aprire i lavori. “Voglio ragionare con voi da economista”, dice e da economista spiega quanto sia difficile in quest’ottica spiegare comportamenti che non siano motivati dall’ottimizzazione di qualche risultato. “La psicologia delle persone è più complessa e meno squadrata e consente che ci sia qualcosa'altro che le spinge: la gioia del dono”. Una motivazione profonda, una pulsione a condividere e a voler bene agli altri. Una molla, “imperscrutabile per gli economisti”, che nella crisi "ha motivato un impulso a studiare quella parte importante degli scambi basati sulla gratuità”.
E plaude all’associazionismo. “Il Terzo settore è il punto di congiunzione tra un’attività meramente privata e una meramente pubblica” e nella crisi questo anello va rafforzato. “In questo momento difficile di volontariato c'è più che mai bisogno”. E’ “nel momento di crisi che la vostra azione diventa preziosa, quando la crisi acuisce l'area della sofferenza”. “Voi non agite nell'astratto, voi agite nel concreto; – dice ancora il ministro - aver scelto L'Aquila come momento di incontro per la vostra conferenza è altamente significativo”. In più di un passaggio il ministro ricorda le difficoltà economiche e la scarsezza di mezzi che il governo deve affrontare, guardando "l'interesse del paese e non di qualche parte”. La crisi era inizialmente finanziaria – ricorda Fornero - ma poi si è trasformata in crisi reale. “Dobbiamo spendere bene, con criteri ispirati all'equità; abbiamo sempre cercato di dare un tratto di equità alle nostre misure”. E rassicura: salvo il finanziamento delle leggi di settore ''266'' e ''383''. (cch, fonte Redattore Sociale)

Conferenza nazionale. Il messaggio di Napolitano

"Questa storica risorsa del Paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa". Sono le parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto all'assemblea della VI Conferenza Nazionale, attraverso un messaggio letto dal Ministro Fornero in apertura dei lavori. "Nell'arco del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del mondo del volontariato italiano, nelle sue molteplici espressioni associative e nei suoi diversi campi di azione. Ho potuto ascoltare e seguire le storie di tante persone che, lontane da qualsiasi clamore, dedicano una parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono in situazioni di difficoltà materiali o sociali. Innumerevoli sono le occasioni in cui, di fronte a devastanti calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese, si è rinnovata la mobilitazione dei volontari che con generosa determinazione e straordinario coraggio sono accorsi immediatamente a prestare il loro aiuto".
"Nel rinnovare alle donne e agli uomini del Volontariato il mio sentito ringraziamento, invio a tutti i presenti un caloroso saluto".

5 ottobre, si aprono i lavori della Conferenza nazionale del Volontariato. Partecipa anche una rappresentanza della Sicilia occidentale

Degli 800 partecipanti alla sesta Conferenza nazionale del volontariato, oltre 400 sono volontari, circa 200 i delegati dei Centri di servizi del volontariato (di cui una dozzina dalla Sicilia occidentale) mentre non arrivano a 80 i rappresenti delle Onlus e della Associazioni di promozione sociale. Un mondo variegato “piegato” per tre giorni alle "leggi" della caserma: trasferimenti consentiti solo con navette e riconoscimento all’ingresso. Ma la Scuola sottufficiali della Guardia di finanza è l’unico modo per accogliere un numero così alto di persone in una città ferita, come è ancora L’Aquila. E il significato della scelta aiuta a superare le perplessità. Doman, invece, la città si aprirà alle associazioni ospitando in vari luoghi gli otto gruppi di lavoro previsti.
Sul volontariato, nella crisi, in molti contano: lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Napolitano, lo ha detto nel suo discorso di apertura il ministro del lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. Perché come analizza il sociologo Mauro Magatti (Cattolica di Milano), il volontariato è “uno strumento per superare la crisi” da un punto di vista economico e sociale ma è anche "uno strumento per produrre un bene che ci manca: la fiducia". E il volontariato risponde all’invito. I numeri lo confermano. In vista della Conferenza è stato avviato un percorso di riflessione partecipato in tutta Italia: oltre 100 incontri, 4500 volontari e la partecipazione di più di 3500 organizzazioni. Domani tutte queste esperienze confluiranno in diversi gruppi di lavoro per arrivare, alla conclusione di domenica 7 ottobre, alla stesura di “una lettera” al paese. Gli incontri preparatori, realizzati anche grazie al supporto della rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, hanno preso il via nel mese di maggio proprio dall’Aquila, punto di partenza e di arrivo di questo percorso, e sono andati avanti per tutto il mese di settembre.
Francesca Danese vicepresidente del Csvnet illustra i dati dii una così alta partecipazione, ma prima ancora ringrazia i volontari di L’Aquila per l’accoglienza e il supporto. ''Ho girato l'Italia e posso dire che il futuro sui territori c'è già, anche se amministratori e politici non se ne vogliono accorgere". Danese ha ricordato poi di aver incontrato molti volontari: "Mi hanno detto: anche noi siamo un bene comune” . Il 59,1% dei volontari aveva un’età compresa tra i 51 e i 65 anni, mentre il 40,9% tra i 30 e i 40 anni. Ad ogni incontro è stata registrata una media di 34 organizzazioni di volontariato presenti, la maggior parte di queste (18,6%) opera in campo socio-assistenziale, educativo (10,9%) e sanitario (10,4%). Di poco inferiore anche la percentuale relativa alle associazioni operanti nell’ambito dell’inclusione sociale (10%). "Dobbiamo evitare - dice Dabese - che la crisi ci riduca ad affrontare solo l'immediato". (cch, fonte Redattore Sociale)

martedì 2 ottobre 2012

A Milano il Forum della cooperazione. La chiusura del ministro Riccardi: «Non abbiamo celebrato un funerale»

Il ministro chiude i lavori: «La partecipazione a quest'evento sta a significare il rifiorire della passione civile di un'Italia di nuovo coinvolta». Sulla legge 49: «Modifica importante che non va fatta di fretta».
Il risultato più importate è aver messo in agenda un argomento che nell'agenda politica era al 220esimo posto. Lo dice il ministro Andrea Riccardi: «Non abbiamo celebrato un funerale». Il ministro rivendica il successo del Forum: «La partecipazione a quest'evento sta a significare il rifiorire della passione civile di un'Italia di nuovo coinvolta». Il responsabile della Cooperazione commenta poi la possibilità di una modifica della legge 49: «Credo che sia una modifica importante, ma non va fatta di fretta. Non riguarda me nè questo governo che tra pochi mesi andrà a terminare. Sono convinto che serva un ministro della Cooperazione, non perchè voglia continuare, ma perchè la scelta di un ministro è una scelta politica». Riccardi è tanto convinto della necessità di preseguire questo confronto che annuncia poi il continuo del Forum su «un tavolo virtuale, come una consulta permanente». (Lorenzo Bagnoli, fonte Redattore Sociale)

FQTS: la formazione per produrre cambiamento

La formazione dei quadri del terzo settore (FQTS) è una questione italiana? Se ne è discusso nell’ultima giornata della manifestazione “A Torino, con il Sud” organizzata dal 28 al 30 settembre in occasione del VI anniversario della Fondazione con il Sud.
La FQTS, progetto che è nato a livello territoriale con il coinvolgimento di sei regioni dell’area del mezzogiorno, è arrivato, alla sua terza annualità, e nella città di Torino, a porsi all’attenzione come ‘questione italiana’. La formazione dei quadri del terzo settore italiano è un percorso che i promotori del progetto, i corsisti, i docenti e gli esperti che collaborano al progetto ritengono possibile e doveroso.
In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, in cui vengono meno risposte ai bisogni dei cittadini, il terzo settore sente ancora più forte di essere chiamato a fare la sua parte e a porsi come motore di partecipazione, di promozione di cittadinanza e di un modello di sviluppo che fondi le sue basi nel principio di sussidiarietà. Il Terzo settore deve dunque farsi motore di un cambiamento sociale, ma questo cambiamento non può che passare attraverso un percorso di formazione. Dalla formazione possono infatti scaturire capacità di azione, di innovazione e di proposta, e la capacità, per il terzo settore, di affermare una propria autonomia e una peculiare dimensione politica.
“La formazione dei quadri del terzo settore, nata al Sud e con il Sud, per essere davvero efficace a livello ‘italiano’, non può prescindere, da un lato, da una riflessione che parta dal singolo territorio e dalle singole identità e specificità, dall’altro, dalla capacità di un’azione sinergica e congiunta tra i vari soggetti che compongono il terzo settore italiano. Solo così sarà possibile produrre quel cambiamento sociale e culturale dal basso di cui il Paese ha davvero bisogno.” Così dichiarano i promotori del progetto, Forum del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, ConVol - Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato - e CSVnet - Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.

Ufficio stampa FQTS:
Forum Terzo Settore:
Anna Monterubbianesi
Tel. 06 68892460 | cell. 3477061141
stampa@forumterzosettore.it

CSVnet:
Clara Capponi
Tel. 06 45504996 | cell. 340 2113992
ufficiostampa@csvnet.it