lunedì 12 novembre 2012

Da Lampedusa si alza la voce del sindaco contro l'abitudine e il silenzio che avvolge le tragiche morti nel Canale di Sicilia

Giusi Nicolini, nuovo sindaco di Lampedusa, affida a queste righe la sua amarezza e la sua denuncia contro l'indifferenza che ha reso "normali" le migliaia di vite di immigrati perse nel Canale di Sicilia.

Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola? Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l'idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l'inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce. Sono indignata dall'assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell'Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra. Sono sempre più convinta che la politica europea sull'immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l'unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l'Europa motivo di vergogna e disonore. In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l'unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche. Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all'accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all'Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza.
Giusi Nicolini

Dal WWF di Caltanissetta la denuncia sull'abbandono della riserva Lago Soprano di Serradifalco

Il WWF alla Provincia di Caltanissetta, ha diffuso la seguente Nota indirizzata al Sindaco di Serradifalco ed all’ARPA per il ripristino dei luoghi e la tutela del lago.

Il WWF Caltanissetta denuncia la situazione di grave degrado, abbandono e danni ambientali nella Riserva naturale orientata del “Lago Soprano” di Serradifalco (CL): con una nota inviata oggi al Direttore della Riserva, dott.ssa Giulia Cortina, al Commissario straordinario della Provincia regionale, dott. Damiano Li Vecchi, al Sindaco di Serradifalco dott. Giuseppe Dacquì, nonchè alla Struttura territoriale di Caltanissetta dell’ARPA (Agenzia regionale protezione ambiente), l’Associazione ambientalista comunica le preoccupanti risultanze dei sopralluoghi effettuati nelle scorse settimane da alcuni suoi operatori presso il lago Cuba, nella Riserva “Lago Soprano”.
“Dai sopralluoghi è stato possibile verificare il preoccupante stato di degrado ed abbandono dell’area protetta - scrive il WWF nella nota a firma della presidente dott.ssa Concetta Adamo -; in particolare si è accertato quanto segue: una lunga ed ampia fascia del canneto posto nel versante sud del lago (importante habitat per molte specie faunistiche) risulta essere stato tagliato o estirpato tramite mezzi meccanici; l’intera area lacustre, ivi compresa la fascia ripariale più delicata, è visibilmente soggetta al pascolo ed al calpestio delle greggi”.
Denunciati anche fenomeni di inquinamento: “a causa delle recenti piogge, una certa quantità di rifiuti di piccola mole ma comunque inquinanti (oggetti patisci, bottiglie, ecc) si sono depositati tra la vegetazione delle sponde del Lago (versante est, lungo la ex regia trazzera Mussomeli/Serradifalco), trascinati dalle acque meteoriche e dall’azione di dilavamento di strade e superfici pubbliche dell’abitato di Serradifalco (in particolare dalle aree di Largo Amico e via Rovereto) che, evidentemente, non sono correttamente canalizzate e, quindi, effluiscono sino ai terreni agricoli rientranti nell’area protetta”.
Inoltre il WWF lamenta che, dopo ben 11 anni dall’istituzione della riserva, non è stata ancora realizzata alcuna “recinzione e/o altra forma di delimitazione dei confini della Riserva”, consentendo “l’accesso indiscriminato al lago, con conseguente eccessivo disturbo antropico per le specie animali e la possibilità di commettere qualunque azione dannosa all’ambiente”. “Dalla situazione complessiva - prosegue il WWF - emerge chiaramente la totale assenza della benché minima forma di vigilanza e controllo sull’area, anche ai fini del contrasto dei vari reati ambientali”.
A giudizio del WWF, tutti i fatti denunciati costituiscono una “palese violazione delle norme di tutela vigenti sull’area in oggetto a seguito del decreto dell’Assessore Territorio e Ambiente della Regione Siciliana del 28 dicembre 2000 col quale è stata istituita la “riserva naturale Lago Soprano, ricadente nel territorio del comune di Serradifalco”; tale decreto contempla anche un allegato recante il “Regolamento sulle modalità d'uso ed i divieti vigenti nella riserva orientata naturale lago Soprano” che, quindi, risulta totalmente disatteso ed inapplicato da parte della Provincia di Caltanissetta, Ente gestore dell’area protetta.
Per questo la nota del WWF si conclude con la espressa richiesta alla Provincia regionale di Caltanissetta di attivarsi “urgentemente onde porre rimedio alla grave situazione sopra denunciata, evitando il perpetrarsi di ulteriori danni ambientali e violazioni delle vigenti norme di tutela delle zone protette, provvedendo al ripristino dei luoghi e della legalità”.
A giudizio del WWF, da quando è stata istituita la riserva non si è mai registrata la reale volontà politica di farla decollare e gestire in maniera quantomeno accettabile: nessuno degli interventi che - annualmente! - competono all’Ente gestore è stato finora messo in atto, con grave danno per gli equilibri ecologici del lago. In proposito, il WWF ricorda che il Soprano, proprio per il suo alto valore naturalistico, è stato sottoposto anche a tutela internazionale da parte del Ministero dell’Ambiente in base alle indicazioni dell’Unione Europea e della Direttiva n. 92/43/CEE. Il lago, infatti, è stato riconosciuto quale S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) onde salvaguardarne le caratteristiche floristiche e faunistiche e per le tipologie di habitat in esso presenti; la protezione accordata a questo importante sito ha l’obiettivo di destinarlo alla conservazione della biodiversità nell’ambito del programma europeo “Natura 2000”.

Startup, a Gela si premiano le buone idee di impresa

Un fine settimana per promuovere la nascita di nuove microimprese tra i giovani e andare oltre il posto fisso. Parola d’ordine “No Talk! All action”. Enti locali, volontariato, terzo settore, e grandi imprese, fanno rete per aiutare le giovani generazioni con il sostegno della Fondazione con il Sud Startupper, si chiamano così i partecipanti all’evento che si svolgerà presso l’ASI di Gela il 16, 17 e 18 Novembre. Ventiquattro ore di fila per provare a fare impresa. Parola d’ordine: No talk! All action! Sono già oltre sessanta gli iscritti, tra i quali moltissimi laureati, ma anche diplomati e qualcuno anche con diploma di scuola media o licenza elementare, ma tutti accomunati da un unico obiettivo: provare ad andare oltre il posto fisso e mettersi in gioco nella realizzazione di imprese giovanili. E’ un esercito di giovanissimi e giovani-adulti che prova a scommettere sulle proprie risorse. Lo Startup Gela non è il solito convegno ma un laboratorio di creatività e animazione che ha lo scopo di far nascere nuove imprese. E’ un tam tam su twitter e facebook, questa importante occasione, che tuttavia si apre anche a quanti ancora non usano i social network mediante laboratori partecipativi organizzati nelle parrocchie, nei pub e nelle associazioni. Lo Startup è una tappa del progetto ‘Autonomamente’, frutto del lavoro di una vasta rete di associazioni del mondo laico e cattolico che, in sinergia con le istituzioni e soggetti profit e no-profit, ha attivato una partenariato per rispondere ai bisogni occupazionali dei giovani eccellenti e dei soggetti a rischio di esclusione sociale. Il progetto di sviluppo locale è finanziato dalla Fondazione con il Sud. Il progetto mira a costruire spazio per e con le nuove generazioni, fornendo loro il supporto tecnico e motivazionale per dare forma a progetti d’impresa. Dopo il fine settimana dedicato alla creazione delle idee d’impresa, le migliori STARTUP saranno inserite per venti mesi in un incubatore, per accedere successivamente al microcredito o a forme di finanziamento tramite bandi nazionali ed europei. Il microcredito, in modo particolare, sarà lo strumento utilizzato per garantire l’accesso al credito a quei soggetti che non sono in possesso delle dovute garanzie. Dopo lo STARTUP i giovani saranno seguiti da esperti e consulenti nella costruzione del vero e proprio piano d’impresa. Per partecipare allo startup bisogna iscriversi on line sul sito www.autonomamentesud.it . L’evento inizia venerdì 16 novembre alle ore 16:30 nella sala conferenze dell’Asi di Gela. Dopo la presentazione da parte degli organizzatori, i partecipanti presenteranno se stessi o la propria idea di business , cercando di appassionare i presenti ed ispirarli, se si vuole, a far parte della propria squadra di sviluppo e progettazione. Nel tardo pomeriggio, dopo che si saranno formati i team in base agli interessi delle singole persone, si darà il via allo sviluppo delle idee. Il sabato e la domenica saranno, invece, dedicati allo studio della strategia e allo sviluppo concreto del prodotto o del servizio nel team, con la possibilità di confrontarsi con esperti del settore e ospiti che permetteranno all’aspirante imprenditore di avere suggerimenti per ampliare la propria prospettiva. La domenica pomeriggio, i progetti verranno presentati e i migliori saranno sostenuti per 20 mesi da consulenti ed esperti del progetto AUTONOMAMENTE, al fine di trasformare la STARTUP in una vera e propria impresa. Nella seconda fase, dopo lo Startup, ci sarà la possibilità di utilizzare il micro-credito o intercettare finanziamenti. Interverranno, tra gli altri, Tonino Collura, esperto in finanziamenti comunitari e responsabile degli sportelli di micro-impresa; Vincenzo Castellana, progettista e presidente dell’Associazione di Disegno Industriale in Sicilia; Emanule Tuccio, dirigente del Comune di Gela del settore grandi eventi; Sheila Scerba, direttore della Fondazione Microcredito di Caltagirone. Apriranno i lavori il sindaco di Gela Angelo Fasulo, Luciana Carfì presidente dell’Arci “Le Nuvole” e direttore del Progetto, Vincenzo Madonia, presidente del MoVI Gela e coordinatore dell’animazione territoriale. Coordinerà l’evento Giuseppe Sirchia, organizzatore di startup e presidente dell’azienda Meedori.
Informazioni aggiornate su www.autonomamentesud.it
Responsabile Comunicazione 346/3720323