giovedì 14 novembre 2013

Violenza alle donne, un cartello di associazioni per celebrare il 25 novembre

Dopo l'esperienza del flash mob organizzato in occasione del festino di S. Rosalia a Palermo, l'associazione Le Onde ha avviato e propone la costituzione di un cartello di organizzazioni a sostegno di iniziative da realizzare per il 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne. Clicca qui per tutti i dettagli

Giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza. Proposta di incontro per tutte le realtà che hanno a cuore le nuove generazioni

Il 20 novembre, Giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza, alcuni esponenti del volontariato e del Terzo settore palermitano propongono un incontro di confronto e riflessione sull'attuale momento educativo rivolto a genitori, educatori, insegnanti e responsabili di realtà sociali interessate alle nuove generazioni. Qui sotto l'appello invito all'iniziativa che si svolge  il 20 novembre alle ore 16 nella Sala riunioni del CeSVoP in via Maqueda, 334 a Palermo.

Il 20 novembre è la giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza.

Invitiamo tutti, genitori, educatori, insegnanti a vivere questa giornata di festa all'insegna del gioco con i ragazzi e le ragazze .

Ma pensiamo che sia doveroso e necessario trovare un momento di riflessione per confrontarci sul grave momento EDUCATIVO che vivono il nostro paese e la nostra città.


Le cause della crisi educativa
La causa che sta generando questa emergenza educativa non è da ricercare solo nella crisi economica, ma anche, nella mancanza di un progetto educativo  ai vari livelli (locali e nazionali) e, forse ancor di più, sulla caduta del “Patto sociale “ che tiene insieme le Comunità.

Crisi economica
La crisi economica che ha generato tagli non solo sulle politiche dell'infanzia e dell'adolescenza ma anche su altre politiche: la sanità, la scuola, le politiche del lavoro e della formazione.
Va sottolineato però che, per le politiche rivolte all’infanzia e all’adolescenza ed ai giovani, non vi sono reti di ammortizzatori sociali, così come non esiste un “sistema nazionale” pre – crisi, che, sebbene stressato e “tagliato” per effetto della crisi economica comunque avrebbe potuto dare una certa garanzia di tenuta del sistema educativo. A questo si aggiunge il mancato completamento della Legge 328/00 che a fronte della cancellazione di fondi nazionali “dedicati” in un fondo unico non ha poi definito quei Livelli Essenziali che avrebbero potuto salvaguardare un impegno per le politiche minorili e abbattere le differenze nord – sud .

La mancanza di un Progetto Educativo
Stiamo assistendo allo smantellamento di tutte quelle strutture Nazionali che dovevano progettare e monitorare i vari Piani Infanzia: l’Osservatorio ed il Centro di Documentazione. Strutture che, tra l’altro, non sono mai state pensate e attivate ai livelli Regionali e locali. Questo non solo non ci ha permesso di definire i Piani infanzia, ma non ha sensibilizzato e responsabilizzato  la i Decisori politici a pensare ad un Progetto Educativo ai vari livelli.

La caduta del “Patto sociale”
Infine, oltre alla crisi economica, assistiamo ad una crisi etica, una crisi del “patto sociale” che tiene insieme le persone nella Comunità-Paese, che dovrebbe garantire la mediazione fra le istanze individuali e collettive.
Si è affermata la trasformazione quasi antropologica per la quale la misura di tutto è
l’individualità delle “proprie” istanze e l’inverosimile convinzione che il successo nella vita
(formativo, scolastico, lavorativo, personale), è a tutti “dovuto” senza la fatica della
costruzione, giorno per giorno, del proprio presente e del proprio futuro “nella comunità”; è
diffusa l’idea che siano possibili improvvisi cambiamenti di vita (in meglio) vincendo ai
giochi d’azzardo, diventando calciatori, veline e che le scorciatoie “paghino” più della lenta
costruzione del proprio futuro, che i “vecchi” percorsi (andare a scuola, studiare, provare ad impegnarsi per il miglioramento delle proprie condizioni di vita nel quadro del miglioramento delle condizioni di vita altrui) siano obsoleti, polverosi, frenanti la libertà creativa di persone altrimenti destinate a brillanti successi …
Infine, la stessa incapacità di Governo e Parlamento di dar vita, d'altronde, a una riforma fiscale che garantisca la progressività (ovvero far pagare di più ai ricchi) per garantire i servizi educativi e sociali a un livello dignitoso, contribuisce a indebolire il senso di coesione della Comunità Paese intorno ai principi di solidarietà indicati dalla Costituzione che hanno proprio nel sistema fiscale progressivo una loro base fondamentale

Le conseguenze
Recenti studi hanno messo in evidenza la correlazione fra “le crisi” e l’aumento delle patologie borderline, psicotiche o nevrotiche, negli adolescenti e nei preadolescenti, l’aumento dell’obesità minorile, il drop-out dal sistema formativo e scolastico, etc.

La crisi etica ed educativa del sistema-Paese e la crisi “di progetto” in questa nostra analisi
pre-esistono a quella economica; tutte e tre contribuiscono a fare dell’Italia un Paese da
ricostruire: come nel dopoguerra, con macerie di altro tipo (educative, etiche, di sistema) e con povertà nuove (culturali ed economiche insieme, a cui si affianca una marcata carenza di “speranza”). Purtroppo non si rileva quell’energia e quella fiducia nel futuro che si registrò quasi 70 anni fa, quell’energia che alimentò e sostenne le fatiche di almeno due generazioni, impegnate nella ricostruzione dell’Italia.

T'invitiamo a partecipare all'incontro del giorno 20 novembre 2013 alle ore 16,00 al “CESVOP” Via Maqueda 334

Tentando di  non entrare nel vortice dell'emergenza perenne , di discutere solo dell'oggi e aprendo la nostra visione al livello mondiale, Nazionale, Regionale e locale. Cercheremo attraverso un'attenta analisi di trovare anche solo “il bandolo” attraverso cui riproporre, insieme, un’idea di presente e quindi di futuro, una “pianificazione” a medio e lungo periodo, ma trovando anche le modalità di come coinvolgere i ragazzi, le ragazze e gli adulti in questo percorso.


Pasquale D'andrea (detto Lino)
Francesco Di Giovanni
Giuseppe Mattina

Ferdinando Siringo