Il primo ottobre si sono riuniti a Roma i rappresentanti di associazioni e organizzazioni del terzo settore per discutere di un vero e proprio rilancio politico del Forum
Tre organizzazioni del Forum Nazionale del Terzo Settore: Auser, Cnca e Movi hanno dato vita a Roma lo scorso 1 ottobre, ad un Seminario pubblico nel quale si è discusso sulla necessità – non più rinviabile- di un “salto di qualità” del Forum. Un momento di confronto e dibattito aperto, richiesto e molto atteso al quale hanno partecipato circa 80 fra presidenti nazionali di associazioni come l’Arci, Legambiente, Anteas, Ancescao, Uisp, Anpas, Arciragazzi, Saman, Forum droghe; i rappresentanti della Fish, della Compagnia delle Opere, della Fitus, di LegaCoopsociali, della Convol, di Csvnet, di molti Forum regionali e di Centri di Servizio e di molte associazioni più piccole. E’ intervenuto inoltre il direttore del Forum Nazionale Maurizio Mumolo.
Hanno contribuito alla discussione gli interventi del prof. Giovanni Moro, sociologo e presidente di FONDACA, del prof. Giuseppe Cotturri, docente di sociologia politica Università di Bari, del prof. Gregorio Arena, presidente del Laboratorio per la Sussidiarietà Labsus.
Sul tavolo della discussione non tanto gli assetti organizzativi e le regole e gli schemi di funzionamento, quanto la necessità di un forte rilancio del ruolo politico del Forum, di progettualità, di programmazione autonoma condivisa e partecipata capace di offrire uno sbocco alla domanda sociale e culturale e dare possibili e concrete risposte ai bisogni sociali che si vogliono rappresentare e soddisfare.
“Il Forum del Terzo Settore vive al di sotto delle sue potenzialità – ha sottolineato nell’intervento di apertura Michele Mangano presidente Auser- a livello nazionale manca una vera e propria strategia d’interlocuzione politica che sappia riconoscere il valore del Forum” Eppure il peso politico del Terzo Settore è sotto gli occhi di tutti: contribuisce per l’1,6% alla formazione del Pil, assorbe il 3,5% dell’occupazione. In molte regioni il coinvolgimento delle organizzazioni del terzo settore nella gestione dei servizi costituisce un dato di fatto.
Si richiede insomma un cambio di passo per un Forum Nazionale che superi l’immobilismo, e che abbia più identità, che esprima una presenza autonoma, forte e vitale, nel panorama della realtà economica , sociale e politica del nostro Paese.
Le diverse identità culturali che costituiscono il Forum devono saper “contaminarsi” in modo positivo, dando luogo a proposte originali ed autonome. Un primo terreno di confronto può essere quello dell’interpretazione della crisi economica-finanziaria che stiamo attraversando; ci si può misurare inoltre su una corretta interpretazione e declinazione del principio di sussidiarietà per evitare che passino scelte e strategie che non incoraggiano l’autorganizzazione autonoma dei servizi e la complementarietà all’intervento pubblico.
Questo appuntamento ha costituito un primo passo di un percorso; e le organizzazioni promotrici hanno intenzione di allargare il dibattito, raccogliere contributi di idee e contenuti attraverso un apposito forum di discussione. Nei prossimi appuntamenti del Forum, come l’Assemblea Nazionale del 7 ottobre e nelle scadenze successive, verrà riproposto e rilanciato quanto emerso dal Seminario.
(Comunicato stampa del MoVI nazionale)