lunedì 19 giugno 2017

Un grande risultato per la Federazione Daibete Sicilia

Riceviamo il seguente comunicato stampa che volentieri pubblichiamo.

LA FEDERAZIONE DIABETE SICILIA PORTA A CASA IL SUO GRANDE RISULTATO LO ANNUNCIA L’ASSESSORE GUCCIARDI DURANTE I LAVORI DELLA II CONFERENZA: “I CITTADINI SICILIANI CON IL DIABETE NON SI PUNGERANNO PIU”
Palermo, 17 giugno 2017 – Una conferenza dal sapore della vittoria per quello che è successo nei due giorni intensi lavori, nella splendida cornice di villa Zito a Palermo.
Si è parlato di diabete a 360 gradi con interventi a tutto campo, in primis la voce delle Associazioni, protagoniste dell’appuntamento, forte e chiaro il contributo dato dalle società scientifiche che non hanno fatto mancare l’apporto di informazione che aiuta, certamente, chi vive la problematica del diabete. Tuttavia il momento più significativo e di grande novità è stato quello delle istituzioni, soprattutto quando l’assessore Baldo Gucciardi ha annunciato, con un visibile coinvolgimento emotivo, perché convinto dell’importanza della notizia, per tutto quello che significa per le persone con il diabete. L’atto che permetterà ai cittadini con diabete di non pungersi più, è già firmato, d’ora in poi il SSR fornirà questo importante dispositivo che cambierà la qualità della vita prima dei pazienti più piccoli, e poi di tutti gli altri, non si torna indietro. Il rapporto di collaborazione tra le istituzioni e le associazioni aiuta a fare meglio il nostro lavoro. Gli input che arrivano direttamente dalle vostre istanze ci permettono di svolgere la nostra attività con più pregnanza. È la strada da percorrere insieme. Questo il significato di quanto detto dall'Assessore. Il senso delle parole dell’Assessore è stato ripreso dal Sottosegretario al Ministero della Salute Davide Faraone che ha ribadito l’importanza della sinergia tra i vari attori protagonisti.
L’ultima parte della conferenza ha poi registrato un momento tutto interno dedicato al rinnovo delle cariche elettive che è stato accompagnato da un vivace dibattito e dalla consapevolezza, venuta fuori dai tantissimi interventi, che la Federazione Diabete Sicilia ha cambiato la condizione delle persone con il diabete perché uniti tutti si è più forti e in grado di dialogare con le istituzioni per raggiungere quegli obiettivi che migliorano la qualità della vita delle persone con Diabete.
Giacomo Trapani Presidente dell'Associazione Diabetici Alcamese e consigliere nazionale Fand, insieme ad altri otto rappresentanti di associazioni di persone con Diabete in sicilia sono stati eletti nel Direttivo della Federazione votati da 22 associazioni Regionali che afferiscono all'importante istituzione, a conferma che da parte della FDS c’è attenzione per tutto il territorio Siciliano. Il Direttivo si incontrerà a giorni per l’elezione del presidente e per la costituzione di gruppi di lavoro che si occuperanno delle attività riguardanti la problematica del diabete in tutti i suoi aspetti. I lavori si sono chiusi con un motto, vecchio, ma sempre efficace: Uniti si vince e la Federazione Diabete Sicilia ne è la prova.

Secondo anniversario della morte di Salvatore Crispi. Una messa in suo ricordo

Il 21 giugno 2015 lasciava la vita terrena Salvatore Crispi (Coordinamento H), figura esemplare di volontario che si è speso per il riconoscimento dei diritti dei disabili.
Per l'anniversario della sua dipartita il giorno 21 giugno 2017, alle ore 8,30, sarà celebrata una Messa presso la Parrocchia San Vincenzo de Paoli in via Dei Quartieri 19, a Palermo. Qui sotto l'articolo di Anna Sampino che il Giornale di Sicilia ha dedicato a Salvatore il 23 giugno 2015.

Codice del Terzo settore, gli argomenti di CSVnet nelle audizioni parlamentari


Gli interventi alla Camera e al Senato del presidente Tabò e i documenti presentati sul decreto attuativo più corposo della riforma del Terzo settore. Nell’ambito di una valutazione positiva, rilevate alcune incongruenze e la necessità di cambiamenti nelle disposizioni riguardanti il tema del controllo esercitato dai CSV sugli enti del terzo settore. Chiesta l’estensione ai CSV dell’incompatibilità prevista per gli amministratori delle reti associative.

Dopo quella alla Camera (Commissione Affari sociali) del 5 giugno scorso e quella successiva al Senato (Commissione Lavoro e previdenza sociale) del 15 giugno, CSVnet ha concluso le audizioni parlamentari sui decreti attuativi della Riforma del Terzo settore, legge 106/16.

Gli interventi del presidente Stefano Tabò si sono concentrati sul decreto più corposo, quello riguardante il Codice del Terzo settore: in particolare sui 6 articoli (61-66) che si occupano direttamente della revisione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato e su altri 5 articoli attinenti al controllo sugli enti di terzo settore da parte degli stessi CSV.

Sul primo blocco, che si estende per oltre il 13% dell’intero testo, Tabò ha ribadito la valutazione sostanzialmente positiva già espressa al momento dell’approvazione dei decreti da parte del governo: si apprezza cioè la “visione organica di insieme” con cui viene riformata una normativa “vecchia nella logica e inadeguata nel contenuto”, si constata con soddisfazione come l’esperienza ventennale dei CSV venga legittimata e rafforzata.

CSVnet chiede di estendere alcune disposizioni già previste per le reti associative anche ai CSV. Si chiede di prevedere, anche per i rappresentanti legali e gli amministratori dei CSV, l’incompatibilità con condanne penali, passate in giudicato, per reati che comportino l’interdizione dai pubblici uffici. Si chiede poi, proprio per assicurare le peculiarità della governance richieste ai CSV dal Codice, che sia esplicitata anche per i CSV la possibilità di andare in deroga alle disposizioni riguardanti l’assemblea per la generalità degli enti di terzo settore (art. 24).

Ma i rilievi più consistenti dell’associazione dei Centri di servizio riguardano il secondo blocco di articoli, piuttosto tecnico ma cruciale, sul quale è stato presentato un dettagliato contributo specifico. In esso si chiede, tra l’altro, che il controllo sugli enti di Terzo settore esercitato dai CSV si configuri quale funzione complementare (e non integrata) alla loro funzione costitutiva; che la vigilanza su tale controllo sia direttamente in capo al ministero del Lavoro e Politiche sociali (e non tramite l’Organismo nazionale di controllo previsto per i CSV); e che la funzione dei CSV sia attivabile solo su base volontaria, cioè sugli enti di terzo settore che ne facciano richiesta. Una più corretta impostazione è presupposto perché effettivamente gli “enti di piccole dimensioni” possano beneficiare dell’intervento dei CSV, così come richiesto dalla legge delega (art. 7, c. 2).

Ai seguenti link: lo schema dell’intervento di CSVnet alle audizioni e il documento sul controllo degli enti di Terzo settore.