Run for Parkinson's è una manifestazione che si svolgerà in 11 paesi del mondo (Italia, Argentina, Messico, Uruguay, Spagna, Germania, Brasile, Stati Uniti, Portogallo, Bolivia e Venezuela). 37 sono le città italiane che hanno aderito.
A Palermo la gestione dell'evento - domenica 15 aprile - è curata dall'Associazione "Azione Parkinson in Sicilia" onlus.
L'iniziativa nasce dall'idea della corsa come metafora delle difficoltà che quotidianamente il malato di Parkinson e i suoi familiari devono affrontare. Difficoltà che vengono alleviate dal sostegno del tessuto sociale e delle istituzioni: metaforicamente, dal correre insieme.
Run for Parkinson's è una corsa non competitiva. I partecipanti potranno camminare o correre lungo la via Libertà, tra Piazza Castelnuovo e Piazza Croci, ciascuno secondo le proprie capacità, percorrendola più volte per una lunghezza da 1 a 10 chilometri.
La partecipazione è libera, è gradito un contributo per sostenere le spese di organizzazione e le finalità istituzionali dell'Associazione "Azione Parkinson in Sicilia" onlus.
In particolare, il ricavato finanzierà il progetto di APiS sulla riabilitazione dell' andatura "Camminare si può".
Potrai fare la tua offerta libera presso lo stand dell'Associazione in P.zza Castelnuovo a Palermo il 15 aprile o utilizzare un bonifico, un bollettino postale, una carta di credito o Paypal (tutte le informazioni all'indirizzo http://www. parkinsonsicilia.org/funding/funding APiS.asp).
Il modulo d'iscrizione è scaricabile dal sito http://www.parkinsonsicilia.org/ e può essere inviato via fax al n. 091/38046044 o consegnato presso lo stand in P.zza Castelnuovo il giorno della manifestazione alle ore 10.
Chiunque può contribuire con video e foto dell' evento all'album e al libro fotografico che saranno curati dal Global Coordination Team.
venerdì 13 aprile 2012
94 milioni i volontari in Europa. A Roma presentati i dati sul volontariato nel mondo
A Roma sono stati presentati i dati sul volontariato nel mondo. Ecco come l'agenzia di informazione "Redattore sociale" sintetizza numeri e dati.
In Europa sono circa 94 milioni le persone che svolgono attività di volontariato secondo un recente studio della Commissione europea, il 22% ha più di 15 anni e il loro valore corrisponde al 3% del Pil nei paesi avanzati, lo 0,7% nei paesi in via di sviluppo. Sono queste alcune delle “stime indicative” riportate dal primo Rapporto sullo stato del volontariato nel mondo (Rsvm) lanciato lo scorso dicembre dai Volontari delle Nazioni unite (Unv) e presentato oggi a Roma in collaborazione con il Centro di documentazione sul volontariato e il terzo settore, l’Istituto Luigi Sturzo e il Laboratorio per la sussidiarietà (Labsus).
Difficile fare stime precise, spiega il rapporto. I dati riportati, infatti, riguardano unicamente “i volontari nelle organizzazioni della società civile e non include il volontariato informale, sia pur diffuso in tutto il mondo”. Complesso anche comparare dati e statistiche, così come non sempre sono compatibili i metodi di misurazione, le definizioni, i questionari utilizzati e i gruppi presi a riferimento. Per tale ragione, il rapporto indica come uno degli elementi necessari al volontariato, visto il rilevante peso, l’elaborazione di statistiche attendibili. “È essenziale mettere a disposizione dei governi dati attendibili - ha affermato Flavia Pansieri, coordinatrice del programma Unv -, in modo che essi possano essere utilizzati nelle strategie di sviluppo per sfruttare appieno questa risorsa preziosa per il benessere di ogni paese”. Diversi e numerosi gli ambiti di intervento in tutto il mondo. Si va dall’inclusione e la coesione sociale alla riduzione dei rischi di catastrofi naturali. “In questo l’Italia non si scosta dal resto del mondo - ha affermato Gregorio Arena, presidente di Labsus e del Centro di documentazione sul volontariato e il terzo settore -. Si percepisce diffusamente che i volontari e i cittadini attivi possono e contribuiscono a migliorare il benessere collettivo e sostengono lo sviluppo prendendosi cura dei bisognosi e svolgendo servizi cruciali per la stessa esistenza della nostra nazione”.
Altro elemento su cui occorre lavorare, spiega il rapporto, è il superamento dei pregiudizi. Lo studio mostra come il volontariato permea ogni aspetto della vita e di ogni cultura, coinvolgendo servizi pubblici, ma anche il settore privato, cresciuto costantemente dalla metà degli anni novanta. Da sfatare il luogo comune che il volontariato sia solo appannaggio di coloro che godono di redditi e di livelli di educazione più elevati. Secondo il rapporto, infatti, il volontariato è diffuso anche tra coloro che vivono in povertà. Così come è minima la differenza nel contributo di ore che uomini e donne dedicano al volontariato. Diminuisce la partecipazione dei giovani nelle organizzazioni formali, spiega il rapporto, ma sembra affermarsi “una forma meno strutturata di impegno”, come nel caso del volontariato online. Un ruolo importante, infine, è giocato dai governi. “Il crescente numero di politiche e leggi emanate a livello nazionale che incoraggiano il volontariato e salvaguardano i diritti dei volontari – spiega il rapporto - dimostra che i governi hanno un ruolo importantissimo nel campo del volontariato. Tuttavia, le amministrazioni non dovrebbero sfruttare il volontariato per giustificare una riduzione dei servizi da esse forniti”. (fonte Redattore sociale 13apr12)
In Europa sono circa 94 milioni le persone che svolgono attività di volontariato secondo un recente studio della Commissione europea, il 22% ha più di 15 anni e il loro valore corrisponde al 3% del Pil nei paesi avanzati, lo 0,7% nei paesi in via di sviluppo. Sono queste alcune delle “stime indicative” riportate dal primo Rapporto sullo stato del volontariato nel mondo (Rsvm) lanciato lo scorso dicembre dai Volontari delle Nazioni unite (Unv) e presentato oggi a Roma in collaborazione con il Centro di documentazione sul volontariato e il terzo settore, l’Istituto Luigi Sturzo e il Laboratorio per la sussidiarietà (Labsus).
Difficile fare stime precise, spiega il rapporto. I dati riportati, infatti, riguardano unicamente “i volontari nelle organizzazioni della società civile e non include il volontariato informale, sia pur diffuso in tutto il mondo”. Complesso anche comparare dati e statistiche, così come non sempre sono compatibili i metodi di misurazione, le definizioni, i questionari utilizzati e i gruppi presi a riferimento. Per tale ragione, il rapporto indica come uno degli elementi necessari al volontariato, visto il rilevante peso, l’elaborazione di statistiche attendibili. “È essenziale mettere a disposizione dei governi dati attendibili - ha affermato Flavia Pansieri, coordinatrice del programma Unv -, in modo che essi possano essere utilizzati nelle strategie di sviluppo per sfruttare appieno questa risorsa preziosa per il benessere di ogni paese”. Diversi e numerosi gli ambiti di intervento in tutto il mondo. Si va dall’inclusione e la coesione sociale alla riduzione dei rischi di catastrofi naturali. “In questo l’Italia non si scosta dal resto del mondo - ha affermato Gregorio Arena, presidente di Labsus e del Centro di documentazione sul volontariato e il terzo settore -. Si percepisce diffusamente che i volontari e i cittadini attivi possono e contribuiscono a migliorare il benessere collettivo e sostengono lo sviluppo prendendosi cura dei bisognosi e svolgendo servizi cruciali per la stessa esistenza della nostra nazione”.
Altro elemento su cui occorre lavorare, spiega il rapporto, è il superamento dei pregiudizi. Lo studio mostra come il volontariato permea ogni aspetto della vita e di ogni cultura, coinvolgendo servizi pubblici, ma anche il settore privato, cresciuto costantemente dalla metà degli anni novanta. Da sfatare il luogo comune che il volontariato sia solo appannaggio di coloro che godono di redditi e di livelli di educazione più elevati. Secondo il rapporto, infatti, il volontariato è diffuso anche tra coloro che vivono in povertà. Così come è minima la differenza nel contributo di ore che uomini e donne dedicano al volontariato. Diminuisce la partecipazione dei giovani nelle organizzazioni formali, spiega il rapporto, ma sembra affermarsi “una forma meno strutturata di impegno”, come nel caso del volontariato online. Un ruolo importante, infine, è giocato dai governi. “Il crescente numero di politiche e leggi emanate a livello nazionale che incoraggiano il volontariato e salvaguardano i diritti dei volontari – spiega il rapporto - dimostra che i governi hanno un ruolo importantissimo nel campo del volontariato. Tuttavia, le amministrazioni non dovrebbero sfruttare il volontariato per giustificare una riduzione dei servizi da esse forniti”. (fonte Redattore sociale 13apr12)
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Alla fase finale il processo contro bracconieri sorpresi dagli agenti WWF a Gela
Guardia WWF in servizio |
Adesso il processo penale – che ha già visto l’esame degli Agenti giurati del WWF come testi e che domani prevede l’audizione dei Carabinieri intervenuti ai fatti – dovrà stabilire se i due imputati dovranno rispondere dei reati loro contestati (anche se l’area non è tabellata, ma sussiste l’obbligo da parte del cacciatore di conoscere le zone interdette all’attività venatoria e pubblicate sul Calendario venatorio e sulla Gurs) ovvero se, come sostiene la difesa, non possono essere ritenuti responsabili. I cittadini che vogliono collaborare nello sforzo di tutelare la fauna selvatica e l’ambiente, con segnalazioni, informazioni oppure offrendo volontariamente le proprie competenze professionali, possono contattare il Nucleo provinciale delle Guardie WWF di Caltanissetta all’email guardieambientali@sociwwf.it.
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Giovanni Pugliese, presidente del Comitato Consultivo Aziendale dell'ASP di Trapani
Il giornale online "Marsala c'è" pubblica la notizia della nomina di Giovanni Pugliese. Presidente dell'AVIS di Marsala e componente del Comitato direttivo del CeSVoP. Ecco il testo tratto dal sito marsalace.it:
A seguito delle dimissioni del Presidente uscente, Giuseppina Montericcio di Adiconsum, e del Vicepresidente, Gaspare Mangiapane di Cittadinanzattiva, il Comitato Consultivo dell'ASP di Trapani, nella seduta dello scorso 29 marzo, tenutasi presso la Sede Centrale dell'ASP, ha provveduto ad eleggere il nuovo Presidente. All'unanimità è stato designato il marsalese Giovanni Pugliese (nella foto), in rappresentanza di “Cittadinanzattiva Sicilia – Onlus”, mentre alla Vice Presidenza è stato riconfermato Gaspare Mangiapane. Attivamente impegnato da anni nel sociale, Giovanni Pugliese è attualmente presidente dell’Avis Comunale di Marsala, è componente del consiglio di amministrazione del CESVOP provinciale, ed inoltre è responsabile di Cittadinanzattiva, all’interno del quale si occupa di diritti del malato. Insieme a Cittadinanzattiva e con l’ausilio di tante altre associazioni, tra cui Avis, ANDOS e Associazione Medici Lilibetani, sono state raccolte 23mila firme e avanzate delle proposte per la realizzazione di servizi utili ai degente dell’ospedale “Paolo Borsellino”, come ad esempio un servizio ristorante, Bar, recupero riviste. Oltre a questo, infine, è stata presentata all’ASP una relazione dettagliata della situazione dei reparti del nosocomio marsalese. Costituito nel 2010 con decreto regionale, il Comitato Consultivo Aziendale, composto da utenti, operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari nell'ambito territoriale di riferimento, ha una durata triennale. In particolare, risulta composto da 12 associazioni, due membri per ciascuna associazione, per un totale di 24 componenti. In qualità di ufficio aziendale, il Comitato consultivo dell’ASP di Trapani svolge compiti di supporto, previsti dalla normativa di riferimento. Il Comitato può esprimere pareri non vincolanti e formula proposte al Direttore Generale in ordine ad atti di programmazione dell'Azienda; elaborazione dei Piani di educazione sanitaria; verifica della funzionalità dei servizi aziendali e della loro rispondenza alle finalità del Servizio sanitario Nazionale e agli obiettivi previsti dai Piani Sanitari nazionale e regionale. Tra i suoi compiti, inoltre, il Comitato Consultivo può formulare proposte su campagne di informazione sui diritti degli utenti; attività di prevenzione ed educazione alla salute; requisiti e criteri di accesso ai servizi sanitari e sulle modalità di erogazione dei servizi medesimi. Collabora con l'U.R.P. per rilevare il livello di soddisfazione dell'utente rispetto ai servizi sanitari e per verificare sistematicamente i reclami inoltrati dai cittadini; e redige ogni anno una relazione sull'attività dell'Azienda. La prima seduta del Comitato Consultivo dell'ASP di Trapani si è tenuta il 21 gennaio 2011, presso la Palazzina della Direzione Sanitaria del Presidio Ospedaliero S. Antonio Abate di Trapani, alla presenza del Direttore Generale, nonché dei Responsabili della U.O. Programmazione Strategica in sinergia con l'U.O. Organizzazione Aziendale. “Sono tanti i progetti in cantiere – ci ha detto Giovanni Pugliese -. Intanto stiamo facendo una raccolta di dati e documenti al fine di assicurarci quali siano le delibere già presentate e quali ancora da produrre. Per prima cosa chiederemo al Direttore Generale dell’ASP di Trapani un locale indipendente per svolgere al meglio la nostra attività”. (roberta matera, www.marsalace.it 12apr12)
A seguito delle dimissioni del Presidente uscente, Giuseppina Montericcio di Adiconsum, e del Vicepresidente, Gaspare Mangiapane di Cittadinanzattiva, il Comitato Consultivo dell'ASP di Trapani, nella seduta dello scorso 29 marzo, tenutasi presso la Sede Centrale dell'ASP, ha provveduto ad eleggere il nuovo Presidente. All'unanimità è stato designato il marsalese Giovanni Pugliese (nella foto), in rappresentanza di “Cittadinanzattiva Sicilia – Onlus”, mentre alla Vice Presidenza è stato riconfermato Gaspare Mangiapane. Attivamente impegnato da anni nel sociale, Giovanni Pugliese è attualmente presidente dell’Avis Comunale di Marsala, è componente del consiglio di amministrazione del CESVOP provinciale, ed inoltre è responsabile di Cittadinanzattiva, all’interno del quale si occupa di diritti del malato. Insieme a Cittadinanzattiva e con l’ausilio di tante altre associazioni, tra cui Avis, ANDOS e Associazione Medici Lilibetani, sono state raccolte 23mila firme e avanzate delle proposte per la realizzazione di servizi utili ai degente dell’ospedale “Paolo Borsellino”, come ad esempio un servizio ristorante, Bar, recupero riviste. Oltre a questo, infine, è stata presentata all’ASP una relazione dettagliata della situazione dei reparti del nosocomio marsalese. Costituito nel 2010 con decreto regionale, il Comitato Consultivo Aziendale, composto da utenti, operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari nell'ambito territoriale di riferimento, ha una durata triennale. In particolare, risulta composto da 12 associazioni, due membri per ciascuna associazione, per un totale di 24 componenti. In qualità di ufficio aziendale, il Comitato consultivo dell’ASP di Trapani svolge compiti di supporto, previsti dalla normativa di riferimento. Il Comitato può esprimere pareri non vincolanti e formula proposte al Direttore Generale in ordine ad atti di programmazione dell'Azienda; elaborazione dei Piani di educazione sanitaria; verifica della funzionalità dei servizi aziendali e della loro rispondenza alle finalità del Servizio sanitario Nazionale e agli obiettivi previsti dai Piani Sanitari nazionale e regionale. Tra i suoi compiti, inoltre, il Comitato Consultivo può formulare proposte su campagne di informazione sui diritti degli utenti; attività di prevenzione ed educazione alla salute; requisiti e criteri di accesso ai servizi sanitari e sulle modalità di erogazione dei servizi medesimi. Collabora con l'U.R.P. per rilevare il livello di soddisfazione dell'utente rispetto ai servizi sanitari e per verificare sistematicamente i reclami inoltrati dai cittadini; e redige ogni anno una relazione sull'attività dell'Azienda. La prima seduta del Comitato Consultivo dell'ASP di Trapani si è tenuta il 21 gennaio 2011, presso la Palazzina della Direzione Sanitaria del Presidio Ospedaliero S. Antonio Abate di Trapani, alla presenza del Direttore Generale, nonché dei Responsabili della U.O. Programmazione Strategica in sinergia con l'U.O. Organizzazione Aziendale. “Sono tanti i progetti in cantiere – ci ha detto Giovanni Pugliese -. Intanto stiamo facendo una raccolta di dati e documenti al fine di assicurarci quali siano le delibere già presentate e quali ancora da produrre. Per prima cosa chiederemo al Direttore Generale dell’ASP di Trapani un locale indipendente per svolgere al meglio la nostra attività”. (roberta matera, www.marsalace.it 12apr12)
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