mercoledì 31 luglio 2013

Pieni di vita. Festa estiva del volontariato a Castellammare del Golfo (TP)

All’insegna dello slogan «Pieni di vita. Il volontariato insieme per lo sviluppo della comunità», il 3 agosto 2013 dalle ore 17,30 le organizzazioni della locale Delegazione CeSVoP organizzano a Castellammare del Golfo in piazza Castello (quartiere Chiesa madre) una festa d’estate.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Castellammare del Golfo, coinvolge sette associazioni di volontariato e quest’anno è pure associata alla VI edizione di «Autori in piazza», evento culturale promosso dal Centro Culturale «La Traccia» di Castellammare del Golfo. L’evento si prefigge di promuovere e diffondere tra i giovani e la popolazione la cultura della solidarietà e della gratuità tipiche del volontariato. Infatti, il programma della manifestazione prevede una festa per bambini al pomeriggio (dalle ore 17,30 alle ore 20,00), l’apertura degli stand delle associazioni di volontariato e la degustazione di prodotti tipici offerti da aziende del territorio che hanno raccolto l’invito (dalle ore 20,00 in poi), quindi la presentazione delle associazioni promotrici dell’iniziativa ed uno spettacolo musicale per tutti con la partecipazione speciale di due musicisti e cantautori d’eccezione: Carlo Pastori e Walter Muto.
Insomma, la Festa dell’estate di sabato 3 agosto sarà un bel momento non solo per il mondo della solidarietà organizzata, ma anche per l’intera comunità cittadina. Anche considerando che i progetti realizzati dalla Delegazione CeSVoP di Alcamo (dss 55), attraverso i tanti volontari che gratuitamente si spendono per i più deboli e per l’ambiente-territorio, sono risorsa che si affianca ai servizi socio-assistenziali pubblici e sono garanzia di tutela dei diritti e contribuiscono alla tenuta e alla crescita socio-economica della realtà locale.

lunedì 29 luglio 2013

L'Istituto Ricerca Sociale organizza un convegno nazionale sul welfare del futuro

Dall'IRS riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:
Le sofferenze sociali generate dalla crisi in atto e i vincoli di bilancio sollecitano urgenti riforme attuabili ottimizzando l’uso delle risorse oggi disponibili. A due anni dal convegno “Disegnamo il welfare di domani”, il 26 Settembre prossimo si terrà il convegno “Costruiamo il welfare di domani” dove verranno presentate e discusse proposte di riforma delle politiche socio-assistenziali che da allora abbiamo approfondito, verificato anche con simulazioni quantitative, confrontato con pubblicazioni e con incontri e dibattiti. Autorevoli discussant (Maria Cecilia Guerra, Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali; Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano; Lorena Rambaudi, Coordinatore Assessori alle Politiche sociali delle Regioni e Province autonome; Pietro Barbieri, Portavoce del Forum nazionale del Terzo settore) approfondiranno e commenteranno i contenuti esposti da Emanuele Ranci Ortigosa e da Bosi, e Gad Lerner modererà gli interventi. Per la pausa pranzo, verrà offerto un light lunch dagli organizzatori.
Nel pomeriggio tre workshop approfondiranno e discuteranno la proposta di riforma per tre importanti politiche sociali (Politiche di sostegno alle famiglie con figli, Politiche di sostegno alla non autosufficienza, Politiche di contrasto alla povertà e di inserimento sociale e lavorativo)
La proposta di riforma è stata sviluppata da Ars, associazione non profit, con la collaborazione dell’Irs e del Capp dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e con il patrocinio della Fondazione Cariplo. Al progetto partecipano le Regioni Emilia Romagna e Puglia.
Al convegno verrà distribuito il monografico di Prospettive Sociali e Sanitarie con il testo integrale della ricerca e delle proposte.
Per informazioni e iscrizioni (fino ad esaurimento posti) vi invitiamo a collegarvi al link http://pss.irsonline.it/convegnowelfare/ oppure a seguirci sulla pagina facebook di Prospettive sociali e sanitarie o sul nostro blog http://www.prospettivesocialiesanitarie.it/scambi/
Sono stati richiesti al CROAS Lombardia i crediti formativi per assistenti sociali. E’ previsto durante la mattinata un servizio di sottotitolatura per non udenti, a richiesta il pomeriggio.
Info: Segreteria Organizzativa 02 46 76 43 10 fpicozzi@irsonline.it

giovedì 25 luglio 2013

Educazione e beni comuni, se ne parla in un convegno nazionale a Palermo

Dal 26 luglio entra nel vivo il convegno nazionale estivo del Mieac (Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica). Per quest’anno la sede è Palermo e il tema molto suggestivo, «Fraternità ed educazione per il bene comune». Il programma della tre giorni (26-28 luglio) è ricco di appuntamenti fra i quali spiccano: l’incontro con don Carmelo Torcivia, teologo pastoralista, venerdì 26 luglio ore 9,30 su »Fraternità, un modo nuovo per dire comunità e convivenza civile»; il confronto di esperienze «Dentro la città, bene comune» (con Centro Astalli, Centro Santa Chiara, associazione Handala e associazione Il Quartiere) che si svolge alle 18 sempre del 26 luglio al Centro Santa Chiara; l’approfondimento «Acqua, ambiente, quartieri… tendenze e prospettive nella riscoperta dei beni comuni» con Ketty Vaccaro, responsabile settore Welfare e Salute del Censis, sabato 27 luglio alle 10,30. Inoltre, tre vescovi siciliani (Calogero Peri, Domenico Mogavero e il card. Paolo Romeo) guideranno degli approfondimenti biblico-spirituali, uno per ogni giornata dell’incontro nazionale.
Il Mieac è un movimento laicale di ispirazione religiosa che si rivolge a tutti gli educatori impegnati a vario titolo nel campo dell’educazione. Sorto nell’ambito dell’Azione Cattolica Italiana, punta a suscitare una progettualità educativa condivisa fra tutti coloro che hanno un ruolo nella formazione delle nuove generazioni per giungere ad un’opera educativa che sia al servizio del pieno e autentico sviluppo della persona.
Il Convegno nazionale del Mieac si svolge a Palermo dal 26 al 28 luglio 2013 presso il «Centro San Francesco» (Via Infermeria dei Cappuccini, 3).

Piano assistenza minori e over 65, le prospettive in Sicilia

Nel corso di un incontro a Palermo è stato presentato il piano assistenza nazionale in favore di minori e anziani. In particolare, nel corso dell'evento, si è posta molta attenzione su quanto sarà destinato alla realtà siciliana. Qui sotto l'articolo (clicca sull'immagine per ingrandirla) pubblicato dal Giornale di Sicilia il 25 luglio 2013.

lunedì 22 luglio 2013

Volontariato, tre storie particolari

Giovedì 25 luglio a partire dalle ore 19, presso il centro multietnico per l’infanzia “Il Giardino di Madre Teresa”, all’interno del cuore di Ballarò, l'associazione di volontariato Per Esempio invita tutti  alla presentazione del video conclusivo del progetto “Voluntary Effect”.
Si potrà stare insieme allo staff, ai volontari, agli operatori, agli amici e soprattutto insieme ai protagonisti del video per concludere insieme un anno di intense attività e di grandi risultati.
Voluntary Effect è un progetto finanziato dal programma Gioventu in Azione che, attraverso un video documentario interamente realizzato da un gruppo di 10 ragazzi, accompagnati dalla trainer e videomaker Mapi Rizzo, racconta la storia di 3 giovani stranieri che svolgono attività di volontariato a Palermo. Cittadinanza attiva, Partecipazione, Dialogo Interculturale, Inclusione Sociale e Mobilità sono le parole chiave del video che in poco più di 10 minuti racconta le storie di Alicia, Djack e Mariel.
A conclusione della serata seguirà un buffet indiano con contributo libero
L'associazione Per Esempio vi aspetta. Di seguito il link del trailer del video documentario

domenica 21 luglio 2013

Emergenza famiglie morose e senza casa a Palermo. Un'associazione che li aiuta rimane senza sede

Sul GDS del 21 luglio 2013 a pag. 23 si parla del crescente fenomeno della famiglie che diventano morose e perdono la casa in cui abitano. Si tratta di un problema che, in realtà, accomuna gran parte dei centri urbani siciliani. Qui sotto l'articolo del quotidiano palermitano (clicca sull'immagine per ingrandirla). Nella stessa pagina si racconta dell'associazione "La danza delle ombre" che aiuta i senza tetto e adesso rimane senza sede.

sabato 20 luglio 2013

L'equivoco del Sud. Presentazione del volume del presidente della Fondazione con il Sud

Parlare di Mezzogiorno è diventato perfino noioso: l’impressione è che sia una questione irrisolvibile. Metà degli italiani pensa che al Sud siano stati dati troppi soldi; l’altra metà denuncia l’insufficienza delle risorse e l’incoerenza delle politiche adottate. Al di là di interventi sbagliati, sprechi, incapacità, c’è stato un errore di fondo: condannare il Sud a inseguire il livello di reddito del Nord, a importare modelli estranei alla cultura e alle tradizioni e a sviluppare, di fatto, una dimensione politica di dipendenza. Per spezzare questa logica bisogna introdurre una profonda discontinuità, a partire dalla consapevolezza della natura vera del divario. Il Sud è meno ricco del Nord, ma la distanza più grave è nei diritti di cittadinanza, nella scuola, nei servizi sociali, nella cultura della legalità. È da qui che bisogna ripartire convincendosi che la coesione sociale è una premessa, non un effetto dello sviluppo.
Appuntamento lunedì 22 luglio 2013 ore 21 all'Arena Canapè di Gioiosa Marea. 
Intervengono:
Eduardo Spinella - sindaco di Gioiosa Marea
Carlo Borgomeo – autore
Teodoro La Monica – Assessore Comunale ai beni comuni
Felice Coppolino – presidente regionale UNICOOP Sicilia
Sebastiano Lentini – presidente ConfAPI Sicilia
coordina Elisabetta Raffa - Direttore Messina.sicilians.it

Convegno PAIM a Petralia Sottana (PA)

In occasione dell'inaugurazione della sua nuova sede, l'associazione di Protezione civile Pubblica Assistenza Madonita organizza il 20 luglio 2013 un convegno per fare il punto della situazione nella programmazione e nell'organizzazione dei piani di Protezione civile nelle Alte Madonie. Qui sotto la notizia così come è stata pubblicata dal Giornale di Sicilia del 19 luglio 2013.

mercoledì 17 luglio 2013

Testo integrale del discorso all’Onu di Malala, la sedicenne candidata al Nobel per la pace

Pakistana, vittima di un grave attentato talebano causato dal suo impegno per il diritto allo studio per i bambini e, soprattutto, le bambine del suo paese, Malala il 12 luglio 2013 ha parlato all'assemblea dei giovani alle Nazioni Unite. Qui sotto il suo discorso.
Cari fratelli e sorelle ricordate una cosa. La giornata di Malala non è la mia giornata. Oggi è la giornata di ogni donna, di ogni bambino, di ogni bambina che ha alzato la voce per reclamare i suoi diritti. Ci sono centinaia di attivisti e di assistenti sociali che non soltanto chiedono il rispetto dei diritti umani, ma lottano anche per assicurare istruzione a tutti in tutto il mondo, per raggiungere i loro obiettivi di istruzione, pace e uguaglianza. Migliaia di persone sono state uccise dai terroristi e migliaia di altre sono state ferite da loro. Io sono soltanto una di loro. Io sono qui, una ragazza tra tante, e non parlo per me, ma per tutti i bambini e le bambine. Voglio far sentire la mia voce non perché posso gridare, ma perché coloro che non l’hanno siano ascoltati. Coloro che lottano per i loro diritti: il diritto di vivere in pace, il diritto di essere trattati con dignità, il diritto di avere pari opportunità e il diritto di ricevere un’istruzione. Cari amici, nella notte del 9 ottobre 2012 i Taliban mi hanno sparato sul lato sinistro della fronte. Hanno sparato anche ai miei amici. Pensavano che le loro pallottole ci avrebbero messo a tacere. Ma hanno fallito. E da quel silenzio si sono levate migliaia di voci. I terroristi pensavano che sparando avrebbero cambiato i nostri obiettivi e fermato le nostre ambizioni, ma niente nella mia vita è cambiato tranne questo: la debolezza, la paura e la disperazione sono morte. La forza, il potere e il coraggio sono nati. Io sono la stessa Malala. Le mie ambizioni sono le stesse. Così pure le mie speranze sono le stesse. Cari fratelli e sorelle io non sono contro nessuno. Nemmeno contro i terroristi. Non sono qui a parlare in termini di vendetta personale contro i Taliban o qualsiasi altro gruppo terrorista. Sono qui a parlare a favore del diritto all’istruzione di ogni bambino. Io voglio che tutti i figli e le figlie degli estremisti, soprattutto Taliban, ricevano un’istruzione. Non odio neppure il Taliban che mi ha sparato. Anche se avessi una pistola in mano ed egli mi stesse davanti e stesse per spararmi, io non sparerei. Questa è la compassione che ho appreso da Mohamed, il profeta misericordioso, da Gesù Cristo e dal Buddha. Questa è il lascito che ho ricevuto da Martin Luther King, Nelson Mandela e Muhammed Ali Jinnah. Questa è la filosofia della non-violenza che ho appreso da Gandhi, Bacha Khan e Madre Teresa. E questo è il perdono che ho imparato da mio padre e da mia madre. Questo è quello che la mia anima mi dice: siate in pace e amatevi l’un l’altro.
Cari fratelli e sorelle, tutti ci rendiamo conto dell’importanza della luce quando ci troviamo al buio, e tutti ci rendiamo conto dell’importanza della voce quando c’è il silenzio. E nello stesso modo quando eravamo nello Swat, in Pakistan, noi ci siamo resi conto dell’importanza dei libri e delle penne quando abbiamo visto le armi. I saggi dicevano che la penna uccide più della spada, ed è vero. Gli estremisti avevano e hanno paura dell’istruzione, dei libri e delle penne. Hanno paura del potere dell’istruzione. Hanno paura delle donne. Il potere della voce delle donne li spaventa. Ed è per questo che hanno appena ucciso a Quetta 14 innocenti studenti di medicina. È per questo che fanno saltare scuole in aria tutti i giorni. È per questo che uccidono i volontari antipolio nel Khyber Pukhtoonkhwa e nelle Fata. Perché hanno avuto e hanno paura del cambiamento, dell’uguaglianza che essa porterebbero nella nostra società.
Un giorno ricordo che un bambino della nostra scuola chiese a un giornalista perché i Taliban sono contrari all’istruzione. Il giornalista rispose con grande semplicità. Indicando un libro disse: “I Taliban hanno paura dei libri perché non sanno che cosa c’è scritto dentro”. Pensano che Dio sia un piccolo essere conservatore che manderebbe le bambine all’inferno soltanto perché vogliono andare a scuola. I terroristi usano a sproposito il nome dell’Islam e la società pashtun per il loro tornaconto personale. Il Pakistan è un paese democratico che ama la pace e che vorrebbe trasmettere istruzione ai suoi figli. L’Islam dice che non soltanto è diritto di ogni bambino essere educato, ma anche che quello è il suo dovere e la sua responsabilità.
Onorevole Signor Segretario generale, per l’istruzione è necessaria la pace, ma in molti paesi del mondo c’è la guerra. E noi siamo veramente stufi di queste guerre. In molti paesi del mondo donne e bambini soffrono in altri modi. In India i bambini poveri sono vittime del lavoro infantile. Molte scuole sono state distrutte in Nigeria. In Afghanistan la popolazione è oppressa dalle conseguenze dell’estremismo da decenni. Le giovani donne sono costrette a lavorare e a sposarsi in tenera età. Povertà, ignoranza, ingiustizia, razzismo e privazione dei diritti umani di base sono i problemi principali con i quali devono fare i conti sia gli uomini sia le donne.
Cari fratelli e sorelle, è giunta l’ora di farsi sentire, di lottare per cambiare questo mondo e quindi oggi facciamo appello ai leader di tutto il mondo affinché proteggano i diritti delle donne e dei bambini. Facciamo appello alle nazioni sviluppate affinché garantiscano sostegno ed espandano le pari opportunità di istruzione alle bambine nei paesi in via di sviluppo. Facciamo appello a tutte comunità di essere tolleranti, di respingere i pregiudizi basati sulla casta, sulla fede, sulla setta, sulla fede o sul genere. Per garantire libertà e eguaglianza alle donne, così che possano stare bene e prosperare. Non potremo avere successo come razza umana, se la metà di noi resta indietro. Facciamo appello a tutte le sorelle nel mondo affinché siano coraggiose, per abbracciare la forza che è in loro e cercare di realizzarsi al massimo delle loro possibilità.
Cari fratelli e sorelle vogliamo scuole, vogliamo istruzione per tutti i bambini per garantire loro un luminoso futuro. Ci faremo sentire, parleremo per i nostri diritti e così cambieremo le cose. Dobbiamo credere nella potenza e nella forza delle nostre parole. Le nostre parole possono cambiare il mondo. Perché siamo tutti uniti, riuniti per la causa dell’istruzione e se vogliamo raggiungere questo obiettivo dovreste aiutarci a conquistare potere tramite le armi della conoscenza e lasciarci schierare le une accanto alle altre con unità e senso di coesione.
Cari fratelli e sorelle non dobbiamo dimenticare che milioni di persone soffrono per ignoranza, povertà e ingiustizia. Non dobbiamo dimenticare che milioni di persone non hanno scuole. Lasciateci ingaggiare dunque una lotta globale contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo e lasciateci prendere in mano libri e penne. Queste sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un maestro, una penna e un libro possono fare la differenza e cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzione ai mali del mondo. L’istruzione potrà salvare il mondo.

"Siamo tutti con Chiara", raccolta fondi per dare una vita normale ad una volontaria di Caltanissetta

Chiara Cumella è una ragazza nissena di 13 anni affetta dalla rara sindrome di Arnold Chiari ed è socia dell'associazione di volontariato GSI - Giovani Scout Italiani di Caltanissetta. Ha un'unica speranza di tornare alla vita normale, un intervento negli Stati Uniti dal costo complessivo di 230 mila dollari. L'intervento è stato fissato per il 5 agosto. Chiara, quindi, andrà negli Stati Uniti per l’operazione di saldatura cranio cervicale e di decompressione cranica che potrà risolvere il suo problema. I nisseni nelle ultime settimane hanno fatto a gara per contribuire direttamente alla raccolta fondi per il costosissimo intervento al “Chiari Institute” di New York. La famiglia Cumella ringrazia la città, le istituzioni, il Vescovo e le parrocchie e tutti coloro si sono spesi per la causa. La cifra raccolta sinora sul conto corrente della banca Toniolo, attivato a tale scopo, è di 70 mila euro, a cui hanno contribuito i nisseni e i cittadini di Ravenna che hanno conosciuto Chiara in un anno di degenza. A queste somme va aggiunto quanto raccolto dalle parrocchie che è confluito in un conto corrente dedicato aperto dalla Curia su iniziativa del Vescovo Mario Russotto.
Si può ancora contribuire e l'associazione GSI invita tutti a sostenere la campagna con un bonifico di qualsiasi cifra.
Per donare ci si può rivolgere a
MARIA CONCETTA CELESTRE (mamma di Chiara)
tel. 328.3779263 o fare un Bonifico Bancario intestato a:
MARIA CONCETTA CELESTRE
IBAN: IT20P0895216700000000137120
CAUSALE: AIUTIAMO CHIARA
Ulteriori dettagli su www.aiutiamochiara.it.
Per chi volesse dare anche un sostegno morale a Chiara, può scriverle su facebook alla pagina Kiara Cumella o sul gruppo Aiutiamo Chiara.

venerdì 12 luglio 2013

Centro Orizzonte Lavoro organizza a Catania la presentazione di un volume su carcere e lavoro

Lunedì 15 luglio, alle ore 9,30, alla presenza del Sottosegretario alla Giustizia, On. Giuseppe Berretta, verrà presentata la pubblicazione “Il lavoro nel carcere che cambia”, edito dalla Franco Angeli, frutto di una lunga ricerca. L’evento, che si svolgerà nel Salone delle conferenze della Casa Circondariale per adulti di Bicocca (CT), costituirà l’occasione per discutere del quanto mai attuale tema “Carcere e lavoro”. Interverranno il Direttore della Casa Circondariale di Bicocca, dott. Giovanni Rizza, don Vincenzo Giammello, salesiano, co-autore, dott. Salvo Fleres, Garante regionale dei diritti dei detenuti, dott. Angelo Meli, Direttore del Dipartimento Giustizia Minorile per la Sicilia, dott. Maurizio Veneziano, Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria, dott.ssa Maria Randazzo, Direttrice dell’Istituto penale Minorile di Bicocca. Modera il dott. Giuseppe Di Fazio, Giornalista. Il testo è rivolto sia al grande pubblico, chiamato al dovere civico di partecipare al dibattito sull’emergenza carcere, che agli addetti ai lavori, nella convinzione, supponiamo condivisa, che, per chi è entrato nell’area penale, senza lavoro non c’è futuro e sarà sempre e solo galera. Con tale obiettivo, il volume costituisce un utile vademecum, in grado di contribuire all’applicazione di una pena non più basata sulla custodia che affligge, ma sul trattamento che recupera, grazie al lavoro. Per motivi organizzativi e per potere accedere alla struttura penitenziaria, è necessario prenotarsi, inviando l’apposita scheda, da richiedere a info@colct.it.

Ma il cielo è sempre più blu. Musical a Gela

Lo propone l'associazione Progetto H in collaborazione con varie realtà fra cui MoVI, CeSVoP, Fondazione con il Sud e Comune di Gela. Si tratta della favola di Peter Pan rivisitata in chiave innovativa per favorire nuove forme educative di integrazione. Sabato 13 luglio 2013, alle ore 21,30 in piazza Roma a Gela.

Istat: in Italia Terzo settore in crescita

L'Istat ha presentato il suo rapporto sullo stato di salute dei settori economici del nostro Paese. I dati raccolti riguardano anche il Terzo settore. Ecco come l'agenzia stampa Redattore Sociale sintetizza ciò che è emerso dai censimenti dell'Istat.
«Cresce il Terzo settore in Italia: al 31 dicembre 2011 le organizzazioni non profit attive sul territorio nazionale sono 301.191 con un incremento del 28 per cento rispetto al 2001, anno dell'ultima rilevazione censuaria del settore. Lo dice il 9° Censimento dell'industria, i servizi e del non profit dell'Istat, i cui risultati sono stati presentati oggi (11 luglio 2013) a Roma. Il rapporto sottolinea che il settore è tra i più dinamici anche in termini di dipendenti, con un 39 per cento in più in dieci anni di occupati. In generale la crescita del non profit riguarda tutte le regioni italiane, con punte sopra la media nazionale al Centro e nel Nord- ovest (rispettivamente 32,8 e 32, 4 per cento in più rispetto al 2001). Rilevante anche l'apporto di risorse umane impegnate nel settore. Le istituzioni non profit contano infatti sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 271mila lavoratori esterni e cinquemila lavoratori temporanei. Quattro istituzioni su cinque usufruiscono del lavoro volontario, mentre il 13, 9 per cento delle organizzazioni rilevate opera con personale dipendente e l'11, 9 per cento si avvale di lavoratori esterni (lavoratori con contratti di collaborazione). Nel tessuto produttivo italiano, sottolinea il Censimento, il non profit occupa una posizione significativa: il 6,4 per cento delle unità economiche attive. Il settore della cultura e dello sport assorbe il 65 per cento del totale delle istituzioni non profit, seguito dai settori dell'assistenza sociale (con 25 mila istituzioni), delle relazioni sindacali e di rappresentanza (16 mila realtà), dell'istruzione e ricerca (15 mila istituzioni). Il peso della componente non profit nell'assistenza sociale è significativo anche in termini di occupazione con 544 addetti ogni 100 imprese. Quasi la metà dei dipendenti impiegati nelle istituzioni non profit (46, 9 per cento) è concentrata in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna». (ec) (fonte Redattore sociale 11lug13)

giovedì 11 luglio 2013

Il CeSV Messina ha rinnovato le proprie cariche sociali e ha un nuovo presidente, Santi Mondello

Santi Mondello
L'assemblea dei soci del CeSV, sabato 29 giugno, presso l'Ignatianum di Messina, ha eletto il nuovo Consiglio direttivo e il Collegio dei probiviri per il prossimo triennio. A sua volta, il Direttivo, appena insediatosi, mercoledì 10 luglio, ha eletto all’unanimità Santi Mondello, governatore della Misericordia di San Piero Patti, nuovo presidente del Cesv; Angela Passari, presidente dell’Auser provinciale di Messina, vicepresidente vicaria; Pasqua Nuccia Formica, presidente dell’Avulss di Milazzo, vicepresidente.
Santi Mondello subentra ad Antonino Mantineo, appena designato come assessore alle Politiche sociali del Comune di Messina. Tutto il Direttivo ha espresso il suo ringraziamento al professore Mantineo per l’impegno profuso, nei suoi tredici anni di presidenza, sin dalla fondazione del Centro Servizi per il Volontariato di Messina.
Ecco il nuovo Direttivo Cesv: Roberto Belfiore, dell'Avis Comunale di Patti; Vincenzo Calamunci, Rangers International sezione 552 Messina di Ucria; Pasqua Nuccia Formica, dell’Avulss di Milazzo; Giuseppe Adone Guerrini, Volontari per il Terzo Settore di Messina; Ennio Marino, Telefono Amico; Santi Mondello, Misericordia di San Piero Patti; Antonino Morabito, associazione “Senza Barriere” di Messina; Angela Passari, Auser provinciale di Messina; Giuseppe Pracanica, Associazione Città Solidale di Messina; Marco Rocca, dell'Associazione Siciliana Leucemia Onlus di S. Agata Militello.
Il Collegio dei probiviri, eletto sempre dall'Assemblea dei soci, è composto da: Antonino Giunta, Lidap Onlus; Maria Giovanna Nasello, della Confraternita di Misericordia di San Licandro; e Angela Maria Vecchio, Avis “Giovanni Paolo II” di Gaggi.

Santa Rosalia e flashmob. A Palermo un'iniziativa contro la violenza sulle donne. Sabato 13 luglio, Piazza Politeama, ore 19

Dall'associazione Le Onde la proposta di aderire al flashmob contro la violenza sulle donne che si svolge nell'ambito delle celebrazioni per la patrona di Palermo. Il CeSVoP ha dato la sua adesione ed estende l'invito a tutte le organizzazioni di volontariato di Palermo e della Sicilia occidentale. Qui sotto il testo dell'invito e la descrizione dell'iniziativa.
«Tra poco si terrà il Festino di Santa Rosalia, evento palermitano che in questi ultimi due anni sta coinvolgendo la città su temi ad alto impatto sociale ed emotivo. Il progetto di comunicazione (ideato da Alias, comunicazione & design) pensato in occasione del festino di Santa Rosalia è un progetto sociale condivisibile da moltissime persone e associazioni. Una campagna virale, contro la violenza sulle donne e i femicidi (viene uccisa in Italia una donna ogni 2 giorni), per la rivendicazione di maggiori diritti e maggiore tutela per le donne vittime di ogni forma di violenza, promossa dalla società civile di Palermo. L'idea è bella, semplice, non ha costi e presenta un'alta efficacia comunicativa. Vi chiediamo di aderire individualmente e con la vostra associazione. L'evento, che si diffonderà principalmente tramite internet, verrà diffuso ai media tramite comunicati stampa con la firma collettiva "Nessuno tocchi Rosalia". Nel comunicato e nel testo sopra riportato di comunicazione su web, si riporteranno le adesioni.
SCHEDA DESCRITTIVA DEL FLASHMOB
Slogan: NEANCHE CON UN FIORE
Claim: NESSUNO TOCCHI ROSALIA
Firma: "Palermo contro la violenza verso le donne"
La campagna prevede la creazione di un badge virtuale che ognuno possa "indossare" sul proprio profilo Facebook con un clic. Si tratta di farsi un autoscatto con un fiore in mano, o in bocca, o tra i capelli e, attraverso un programma online, trasformare la propria foto profilo in una specie di manifesto con sopra il titolo "neanche con un fiore" e sotto il claim "nessuno tocchi Rosalia".
Si prevede anche la creazione di due hashtag per twitter e facebook: #neancheconunfiore #nessunotocchirosalia
Call for Action: Manifesta anche tu contro la violenza verso le donne. Aggiungi questo badge al tuo profilo Facebook. Partecipa al flashmob in occasione del Festino di Santa Rosalia: porta un fiore a Palermo a Piazza Politeama, sabato 13 luglio 2013 alle 19.00 in punto. Aderisci all'iniziativa contro la violenza e i femicidi.
More Info: Un evento, promosso dal Coordinamento antiviolenza 21 luglio, l'Associazione Le Onde Onlus e il Coordinamento Palermo Pride, per dire basta ad ogni forma di discriminazione e violenza posta in essere contro le donne. Perché le donne non debbano più pagare con la vita la scelta di essere sé stesse, e non quello che i loro partner, gli uomini o la società vorrebbero che fossero.
Come Rosalia, secondo la leggenda popolare a cui abbiamo scelto di riferirci, vittima di quelle pressioni all'interno della sua famiglia, da cui è riuscita a sfuggire con l'eremitaggio e che nella vita di tutti i giorni, per molte donne, sfociano in episodi di violenza. I femminicidi, cioè l'uccisione come esito di violenza subita nell'ambito di una relazione d'intimità, sono una forma di violenza che accomuna tristemente le donne del mondo. Queste morti "annunciate" vengono spesso etichettate come i soliti delitti passionali,fattacci di cronaca nera, liti di famiglia. Le donne, italiane e straniere, muoiono principalmente per mano dei loro mariti, ex-mariti, padri, fratelli, fidanzati o amanti, innamorati respinti.
I numeri in Italia sono impietosi: nel 2012 sono morte a causa della violenza maschile 124 donne (dati della Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna, I dati della stampa 2012), tra queste ve ne sono 14 siciliane. Nel 2013 sono già 68 le donne uccise (fonte Il Fatto quotidiano). Lavoriamo per essere una città orgogliosamente contro la violenza maschile verso le donne!
Il flashmob consisterà in due momenti, un'installazione non permanente composta da 124 sagome di donna tracciate a gesso che si tengono per mano formando delle catene.
Perché in occasione del Festino?
1. Perché Rosalia , secondo la leggenda popolare a cui abbiamo scelto di riferirci, è stata vittima di quelle pressioni all'interno della sua famiglia, da cui è riuscita a sfuggire per mezzo dell'eremitaggio e che nella vita di tutti i giorni, per molte donne, sfociano in episodi di violenza.
2. Perché se si parla di fautori di futuro – il tema del Festino 2013 – non si può prescindere da quanto oggi le donne siano un fortissimo elemento di rinnovamento sociale e da come, attraverso la rivendicazione dei loro diritti, rappresentino in tutto il mondo la rivendicazione dei diritti umani in senso lato. Inoltre sono le donne, le madri-educatrici che creano e preparano quello che di fatto è il futuro dell'umanità.
Dato il poco tempo disponibile vi chiediamo di mandarci la vostra adesione via e-mail quanto prima e di diffondere l’iniziativa a tutti i vostri contatti!
Per ogni informazione potete chiamarci allo 091327973».

martedì 9 luglio 2013

Fondazione con il Sud. Bando 2013 per il recupero dei beni confiscati alle Mafie

Fondazione con il Sud indice un bando "Per la valorizzazione e l'autosostenibilità dei beni confiscati alle Mafie 2013" rivolto alle organizzazioni di volontariato e alle organizzazioni del terzo settore di Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Basilicata per la presentazioni di "progetti esemplari" al fine di avviare nuove attività economiche o per il rafforzamento di iniziative economiche esistenti su beni confiscati alla criminalità organizzata.
Scadenza 17 settembre 2013 ore 12:00 e prevede la presentazione delle proposte esclusivamente on-line. Per i dettagli clicca qui.

FISH lancia Condicio.it

La FISH, costituita nel 1994, è una organizzazione ombrello cui aderiscono alcune tra le più rappresentative associazioni impegnate, a livello nazionale e locale, in politiche mirate all’inclusione sociale delle persone con differenti disabilità. La FISH assume come manifesto ideale del suo agire i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009, e in questo atto internazionale l’aspetto di conoscenza e monitoraggio delle condizioni di vita delle persone con disabilità è centrale. Al tempo stesso per agire, per avanzare proposte sostenibili, per avviare e gestire interlocuzioni autorevoli è strettamente necessario conoscere, nel dettaglio ed in modo compiuto, le condizioni di vita delle persone con disabilità, la situazione delle politiche e dei servizi per l’inclusione e per l’accesso alle pari opportunità.
È da queste premesse che parte il progetto Condicio.it che da sabato scorso si è concretizzato in un sito già fruibile e utilizzabile. Condicio.it offre il suo apporto proprio nella direzione della conoscenza: raccogliere e analizzare le fonti esistenti utili a delineare le condizioni di vita delle persone con disabilità in Italia. Esistono molte ricerche, studi, atti normativi che contengono elementi di conoscenza di questi fenomeni. Alcune sono fonti specifiche, altri sono documenti più generali che considerano anche la disabilità. Il tentativo di Condicio.it è di raggruppare le fonti con una indicizzazione razionale ed efficace che semplifichi e renda efficace la ricerca. Condicio.it propone anche schede di sintesi per argomenti, soprattutto quelli di maggiore impatto sulla quotidianità delle persone, per agevolare ulteriormente conoscenza e coscienza delle reali condizioni di vita delle persone con disabilità. Ma tutto ciò è solo un primo passo verso traguardi più ambiziosi: le ricerche troppo spesso non partono dalla prospettiva del diritto all’inclusione, dai diritti umani, dalla non discriminazione. È anche evidenziando contraddizioni e carenze informative che la FISH, adesso anche attraverso Condicio.it, potrà condizionare le rilevazioni e le ricerche future, ma anche elaborare i propri Rapporti sulle condizioni di vita delle persone con disabilità.
Il direttore responsabile di Condicio.it è Daniela Bucci, sociologa e ricercatrice che da tempo collabora con FISH. Il coordinatore editoriale è Carlo Giacobini.
www.condicio.it; info@condicio.it

FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap www.fishonlus.it www.facebook.com/fishonlus

Immigrazione. Il dossier di Repubblica Palermo

Sulla scia della visita del Papa a Lampedusa, Repubblica Palermo ha realizzato un dossier sulla situazione immigrati in Sicilia. Numeri e dati molto interessanti per chi opera sul campo e per chi vuole conoscere la reale situazione. Qui sotto la pagina del giornale pubblicata il 9 luglio 2013 (clicca sull'immagine per ingrandirla).

A Bisacquino volontariato mille colori

L'associazione Arcobaleno organizza un campus estivo. Ecco la notizia raccontata dal Giornale di Sicilia del 9 luglio 2013 (clicca sull'immagine per ingrandirla).

lunedì 8 luglio 2013

Parole che scuotono e fanno storia. Il Papa a Lampedusa

Le ha pronunciate l'8 luglio 2013 il papa Francesco durante la sua visita "a sorpresa" nell'isola di Lampedusa, luogo simbolo allo stesso tempo di accoglienza e di indifferenza. Qui sotto il testo integrale dell'omelia del Papa che con stile semplice e incisivo offre riflessioni che vanno ben più a fondo di tante parole di circostanza.
«Immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte. Così il titolo dei giornali. Quando alcune settimane fa ho appreso questa notizia, che purtroppo tante volte si è ripetuta, il pensiero vi è tornato continuamente come una spina nel cuore che porta sofferenza. E allora ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta. Non si ripeta per favore. Prima però vorrei dire una parola di sincera gratitudine e di incoraggiamento a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato e mostrate attenzione a persone nel loro viaggio verso qualcosa di migliore. Voi siete una piccola realtà, ma offrite un esempio di solidarietà! Grazie! Grazie anche all’Arcivescovo Mons. Francesco Montenegro per il suo aiuto, il suo lavoro e la sua vicinanza pastorale. Saluto cordialmente il sindaco signora Giusi Nicolini, grazie tanto per quello che lei ha fatto e che fa. Un pensiero lo rivolgo ai cari immigrati musulmani che oggi, alla sera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l’augurio di abbondanti frutti spirituali. La Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie. A voi: o’scià!
Questa mattina, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, vorrei proporre alcune parole che soprattutto provochino la coscienza di tutti, spingano a riflettere e a cambiare concretamente certi atteggiamenti.
«Adamo, dove sei?»: è la prima domanda che Dio rivolge all’uomo dopo il peccato. «Dove sei Adamo?». E Adamo è un uomo disorientato che ha perso il suo posto nella creazione perché crede di diventare potente, di poter dominare tutto, di essere Dio. E l’armonia si rompe, l’uomo sbaglia e questo si ripete anche nella relazione con l’altro che non è più il fratello da amare, ma semplicemente l’altro che disturba la mia vita, il mio benessere. E Dio pone la seconda domanda: «Caino, dov’è tuo fratello?». Il sogno di essere potente, di essere grande come Dio, anzi di essere Dio, porta ad una catena di sbagli che è catena di morte, porta a versare il sangue del fratello!
Queste due domande di Dio risuonano anche oggi, con tutta la loro forza! Tanti di noi, mi includo anch’io, siamo disorientati, non siamo più attenti al mondo in cui viviamo, non curiamo, non custodiamo quello che Dio ha creato per tutti e non siamo più capaci neppure di custodirci gli uni gli altri. E quando questo disorientamento assume le dimensioni del mondo, si giunge a tragedie come quella a cui abbiamo assistito.
«Dov’è il tuo fratello?», la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi. Quei nostri fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte. Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano accoglienza, non trovano solidarietà! E le loro voci salgono fino a Dio! E una volta ancora ringrazio voi abitanti di Lampedusa per la solidarietà. Ho sentito, recentemente, uno di questi fratelli. Prima di arrivare qui sono passati per le mani dei trafficanti, coloro che sfruttano la povertà degli altri, queste persone per le quali la povertà degli altri è una fonte di guadagno. Quanto hanno sofferto! E alcuni non sono riusciti ad arrivare.
«Dov’è il tuo fratello?» Chi è il responsabile di questo sangue? Nella letteratura spagnola c’è una commedia di Lope de Vega che narra come gli abitanti della città di Fuente Ovejuna uccidono il Governatore perché è un tiranno, e lo fanno in modo che non si sappia chi ha compiuto l’esecuzione. E quando il giudice del re chiede: «Chi ha ucciso il Governatore?», tutti rispondono: «Fuente Ovejuna, Signore». Tutti e nessuno! Anche oggi questa domanda emerge con forza: Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue del tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!
Ritorna la figura dell’Innominato di Manzoni. La globalizzazione dell’indifferenza ci rende tutti “innominati”, responsabili senza nome e senza volto.
«Adamo dove sei?», «Dov’è il tuo fratello?», sono le due domande che Dio pone all’inizio della storia dell’umanità e che rivolge anche a tutti gli uomini del nostro tempo, anche a noi. Ma io vorrei che ci ponessimo una terza domanda: «Chi di noi ha pianto per questo fatto e per fatti come questo?», Chi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le proprie famiglie? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del “patire con”: la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere! Nel Vangelo abbiamo ascoltato il grido, il pianto, il grande lamento: «Rachele piange i suoi figli… perché non sono più». Erode ha seminato morte per difendere il proprio benessere, la propria bolla di sapone. E questo continua a ripetersi… Domandiamo al Signore che cancelli ciò che di Erode è rimasto anche nel nostro cuore; domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, di piangere sulla crudeltà che c’è nel mondo, in noi, anche in coloro che nell’anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada ai drammi come questo. «Chi ha pianto?». Chi ha pianto oggi nel mondo?
Signore, in questa Liturgia, che è una Liturgia di penitenza, chiediamo perdono per l’indifferenza verso tanti fratelli e sorelle, ti chiediamo Padre perdono per chi si è accomodato e si è chiuso nel proprio benessere che porta all’anestesia del cuore, ti chiediamo perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi. Perdono Signore!
Signore, che sentiamo anche oggi le tue domande: «Adamo dove sei?», «Dov’è il sangue di tuo fratello?» (fonte vatican.va).