La cerimonia conclusiva del
XVI Premio Nazionale “Gorgone d’Oro”,
organizzato dal Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”,
avrà luogo sabato 11 giugno, alle ore 18.30, al “Cineteatro Antidoto” a Gela.
Per l’occasione, assieme ai vincitori del concorso di poesia saranno premiati:
Roberto Tufano, studioso dell’illuminismo europeo - Università di Catania;
fr. Giuseppe Gurciullo, Direttore Biblioteca OFM Cappuccini - Siracusa;
Vincenzo Pirrotta, I.N.D.A. Fondazione – Siracusa;
Enrico Guarneri (Litterio), attore - Catania;
Carmelo Sardo, Giornalista Tg5 – Roma. L'evento è aperto a tutta la cittadinanza e l'ingresso è libero.
INVITO FRONTE
INVITO RETRO
lunedì 30 maggio 2016
Accreditamento all'albo del Comune di Palermo per la programmazione del piano Infanzia e Adolescenza
L'assessorato alla Cittadinanza sociale del Comune di Palermo ha pubblicato un avviso per l'accreditamento di associazioni ed enti del Terzo settore per la partecipazione alla programmazione e gestione del piano cittadino per l'Infanzia e l'Adolescenza ex legge 285/97. Per LEGGERE L'AVVISO CLICCA QUI. Per SCARICARE ALLEGATO CLICCA QUI. Scadenza 13 giugno 2016
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sabato 28 maggio 2016
Cambio di presidenza alla Fondazione Sicilia
La Fondazione Sicilia ha un nuovo presidente. Dopo i dieci anni di presidenza del prof. Giovanni Puglisi, il Consiglio superiore della Fondazione ha eletto l'avv. Raffaele Bonsignore. CLICCA QUI per tutti i dettagli
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giovedì 26 maggio 2016
Lotta al tabagismo, un convegno a Palermo
L’Ufficio di Educazione alla Salute dell’Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia - Cervello di Palermo, in occasione della "Giornata Mondiale della Lotta contro il tabagismo", organizza il 31 maggio 2016 dalle ore 9, presso l'Aula Magna dell'Ospedale "V. Cervello" di Palermo, un evento pubblico sul tema e sugli impegni della Sanità Pubblica in questo ambito. Nel corso dell'incontro verrà resa pubblica l'adesione delle Aziende sanitarie di Palermo al "Pledge to Peace" ed alla costituenda "Rete degli Ospedali per la Pace - H.P.P. Hospital Promoting Peace" (clicca sulle immagini per ingrandirle e leggere il programma dettagliato).
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A Gela un Forum urbano per raccogliere 10.000 firme per una Breast Unit
A Gela il primo Forum Urbano promosso da ADOS e CANTIERE GELA aperto a tutti: cittadini, movimenti, associazioni, partiti e rappresentanti politici a qualsiasi livello. L'Associazione ADOS, formata da donne straordinarie che s'impegnano ogni giorno per la cura e la prevenzione del tumore al seno lanciano un grido di aiuto per il rischio di non apertura dell'unità di senologia complessa denominata anche BREAST UNIT.
Grazie al fatto che nella locale Casa del Volontariato è attiva la rete di associazioni a cittadini impegnata nei tavoli tematici di #cantieregela, la battaglia dell'ADOS è diventata la battaglia di tutte le associazioni del comprensorio di Gela e di tutti i cittadini.
Così, domenica 29 maggio si terrà il primo forum urbano per la raccolta firme per l’istituzione della BREAST UNIT (Senologia) presso l’Ospedale di Gela.
Nell’Ospedale di Gela è attivo da anni un centro di Senologia ,che rappresenta uno spazio avanzato di prevenzione e cura del tumore al seno. Questo Centro opera da anni pazienti, affette da patologie tumorali, provenienti da tutta la Sicilia e dal Meridione d’Italia e si colloca tra i primi reparti operanti in Sicilia ,come numero di interventi, e ciò grazie all'abnegazione dei medici del reparto e dell’associazione di volontariato. La Regione Siciliana, nel Gennaio 2016, ha approvato l’Atto Aziendale dell’ASP di Caltanissetta, in cui era prevista tra l’altro, l’istituzione della BREAST UNIT. Ma nonostante ciò, è scattato l’allarme per la mancanza di fondi regionali, necessari per coprire le spese per la sua realizzazione.
Considerando che la mancata apertura di questo centro specializzato comporterebbe un danno per la salute delle persone, in una realtà dove la patologia tumorale ha percentuali di presenza alte, in un territorio, peraltro, che presenta rischi ambientali critici, liberi cittadini e libere associazioni che operano sotto l'unica sigla del CANTIERE di Gela e l’ADOS, Associazione Donne Operate al Seno indicono una raccolta firme, che inizierà domenica 29/05/2016 dalle ore 8 alle 14 davanti l'ingresso dell'Ospedale di gela in via Palazzi. La raccolta firme continuerà nei giorni a seguire, in vari punti della città e del territorio siciliano. Contemporaneamente CantiereGela, la Casa del Volontariato e l'ADOS lanciano l'appello a tutte le associazioni del territorio siciliano per realizzare banchetti e organizzare raccolta di firme anche in altri comuni!
Tutti gli aggiornamenti saranno diffusi tramite la pagina facebook ed il sito www.volontariatogela.org
(comunicato di ADOS - Associazione Donne Operate al Seno e CantiereGela - Rete civica per la rigenerazione urbana e sociale)
Aggiungiamo anche una PETIZIONE ON LINE!
OGGETTO DELLA PETIZIONE:L'Ospedale di Gela ha un centro di Senologia attivo da anni che rappresenta uno spazio avanzato di prevenzione e cura del tumore al seno. Questo Centro opera da anni pazienti affette da patologie tumorali, provenienti da tutta la Sicilia e dal Meridione d’Italia e si colloca tra i primi reparti operanti in Sicilia, come numero di interventi, e ciò grazie all'abnegazione dei medici del reparto e dall'impegno dell’associazione di volontariato ADOS (Associazione Donne Operate al Seno). La Regione Siciliana, nel Gennaio 2016, ha approvato l’Atto Aziendale dell’ASP di Caltanissetta, in cui era prevista tra l’altro, l’istituzione della BREAST UNIT. Ma nonostante ciò, è scattato l’allarme per la mancanza di fondi regionali, necessari per coprire le spese per la sua realizzazione.
Per FIRMARE ON LINE CLICCA NEL LINK SOTTO OPPURE COPIALO NELLA BARRA DEGLI INDIRIZZI
https://www.change.org/p/ministero-della-salute-unit%C3%A0-di-senologia-complessa-brest-unit-a-gela-subito?recruiter=548046239&utm_source=share_for_starters&utm_medium=copyLink
Grazie al fatto che nella locale Casa del Volontariato è attiva la rete di associazioni a cittadini impegnata nei tavoli tematici di #cantieregela, la battaglia dell'ADOS è diventata la battaglia di tutte le associazioni del comprensorio di Gela e di tutti i cittadini.
Così, domenica 29 maggio si terrà il primo forum urbano per la raccolta firme per l’istituzione della BREAST UNIT (Senologia) presso l’Ospedale di Gela.
Nell’Ospedale di Gela è attivo da anni un centro di Senologia ,che rappresenta uno spazio avanzato di prevenzione e cura del tumore al seno. Questo Centro opera da anni pazienti, affette da patologie tumorali, provenienti da tutta la Sicilia e dal Meridione d’Italia e si colloca tra i primi reparti operanti in Sicilia ,come numero di interventi, e ciò grazie all'abnegazione dei medici del reparto e dell’associazione di volontariato. La Regione Siciliana, nel Gennaio 2016, ha approvato l’Atto Aziendale dell’ASP di Caltanissetta, in cui era prevista tra l’altro, l’istituzione della BREAST UNIT. Ma nonostante ciò, è scattato l’allarme per la mancanza di fondi regionali, necessari per coprire le spese per la sua realizzazione.
Considerando che la mancata apertura di questo centro specializzato comporterebbe un danno per la salute delle persone, in una realtà dove la patologia tumorale ha percentuali di presenza alte, in un territorio, peraltro, che presenta rischi ambientali critici, liberi cittadini e libere associazioni che operano sotto l'unica sigla del CANTIERE di Gela e l’ADOS, Associazione Donne Operate al Seno indicono una raccolta firme, che inizierà domenica 29/05/2016 dalle ore 8 alle 14 davanti l'ingresso dell'Ospedale di gela in via Palazzi. La raccolta firme continuerà nei giorni a seguire, in vari punti della città e del territorio siciliano. Contemporaneamente CantiereGela, la Casa del Volontariato e l'ADOS lanciano l'appello a tutte le associazioni del territorio siciliano per realizzare banchetti e organizzare raccolta di firme anche in altri comuni!
Tutti gli aggiornamenti saranno diffusi tramite la pagina facebook ed il sito www.volontariatogela.org
(comunicato di ADOS - Associazione Donne Operate al Seno e CantiereGela - Rete civica per la rigenerazione urbana e sociale)
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OGGETTO DELLA PETIZIONE:L'Ospedale di Gela ha un centro di Senologia attivo da anni che rappresenta uno spazio avanzato di prevenzione e cura del tumore al seno. Questo Centro opera da anni pazienti affette da patologie tumorali, provenienti da tutta la Sicilia e dal Meridione d’Italia e si colloca tra i primi reparti operanti in Sicilia, come numero di interventi, e ciò grazie all'abnegazione dei medici del reparto e dall'impegno dell’associazione di volontariato ADOS (Associazione Donne Operate al Seno). La Regione Siciliana, nel Gennaio 2016, ha approvato l’Atto Aziendale dell’ASP di Caltanissetta, in cui era prevista tra l’altro, l’istituzione della BREAST UNIT. Ma nonostante ciò, è scattato l’allarme per la mancanza di fondi regionali, necessari per coprire le spese per la sua realizzazione.
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Incontro con la Natura all'Eremo di San Felice
Si trova nel territorio fra Trabia, Caccamo e Ventimiglia di Sicilia, nell'entroterra della provincia di Palermo. E' un Eremo medievale valorizzato e gestito dai volontari Amici di San Felice che propongono per il 4 giugno dalle ore 9 un'intera giornata alla scoperta di alimentazione e biodiversità. Tutti i dettagli nella locandina qui sotto (clicca sull'immagine per ingrandirla).
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Riforma del Terzo settore, il 25 maggio c'è stato il sì definitivo della Camera
Lo scorso 25 maggio 2016, la Camera dei Deputati ha approvato in seconda lettura il testo del disegno di legge delega di Riforma del Terzo settore. Si tratta di un provvedimento che si attendeva da anni e che dovrà trovare concretizzazione nei decreti attuativi del Governo. Qui sotto il testo del comunicato di CSVnet e, a seguire, il link all'articolo che Redattore sociale ha dedicato all'evento.
REDATTORE SOCIALE, Riforma Terzo settore "bella notizia" (25 maggio 16)
REDATTORE SOCIALE, Sintesi dei contenuti della Riforma
Riforma del terzo settore, cresce la civiltà giuridica del paese
La soddisfazione del presidente Tabò, dopo l’approvazione definitiva, per “l’impegno a sostenere ruoli e funzioni dei volontari, l’impegno alla trasparenza e l’impegno alla ‘ripulitura’ del terzo settore”. I CSV già pronti al cambiamento, “preoccupati per la forte riduzione delle risorse”.
“A poche ore dall’approvazione definitiva della riforma del terzo settore, tre elementi in particolare motivano la soddisfazione di CSVnet. Il primo attiene allo sguardo con cui la riforma considera i volontari e il volontariato ed il conseguente impegno a sostenerne ruoli e funzioni: ciò rappresenta un segno della civiltà giuridica del paese. Il secondo è il deciso richiamo alla trasparenza nell’azione e nella struttura delle organizzazioni. Il terzo è lo spirito di chiarezza nel definire chi deve far parte del terzo settore (cioè chi ha ‘finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale’), con l’intenzione di compiere una decisa ‘ripulitura’ dei vari registri in cui organizzazioni di ogni tipo sono oggi iscritte”.
È il commento di Stefano Tabò, presidente del Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato, dopo il sì definitivo dato ieri sera dalla Camera. Tabò sottolinea come “sarà ora però fondamentale che la scrittura dei decreti attuativi della legge porti a coerente conseguenza quanto indicato dal testo approvato, chiarendo tutti i dubbi che questo può far sorgere: in proposito, CSVnet mette a disposizione la propria esperienza e attende di poter avere le interlocuzioni che saranno utili al legislatore”.
“Ci rendiamo conto – aggiunge Tabò – che i due anni dell’iter della legge di riforma hanno acuito le differenze tra le diverse espressioni del terzo settore e sono stati motivo di ulteriori fratture al suo interno. Per questo accogliamo l’invito che l’on. Donata Lenzi, relatrice della legge alla Camera, ci ha fatto ieri nell’incontro da noi organizzato con alcuni parlamentari: e cioè che CSVnet, in merito ai bisogni riguardanti la promozione del volontariato, si faccia promotore di un tavolo comune a cui far sedere tutti gli attori del terzo settore interessati. Si apre una nuova stagione in cui va esercitata la massima responsabilità e condivisione, soprattutto da parte di chi rappresenta il mondo del volontariato.”
Dal canto loro, sottolinea Tabò, “i Centri di Servizio agiscono già nel solco del cambiamento che la riforma comporterà per essi e si concepiscono da sempre quali soggetti inclusivi, fortemente radicati nelle comunità territoriali. Ora, anche per legge, si afferma il principio delle porte aperte a tutte le organizzazioni del terzo settore che vorranno entrare nella loro governance (ferma restando la prevalenza dei voti riservata al volontariato indicata dalla legge) e l'orientamento dei loro servizi per ‘promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari nei diversi enti del terzo settore’. Dall’altro lato, con l’approvazione del nuovo statuto di CSVnet lo scorso 21 maggio, i CSV si riconoscono, anche formalmente, come ‘sistema’ che condivide alcuni caratteri essenziali e irrinunciabili su tutto il territorio nazionale, stabiliscono loro rappresentanze regionali unitarie, si danno criteri stringenti sulle incompatibilità e i conflitti di interessi dei propri dirigenti”.
Tabò conclude ricordando però la preoccupazione dei Centri di Servizio dovuta alla forte riduzione dei fondi per il loro funzionamento. Infatti, mentre la riforma prevede per i CSV un “finanziamento stabile attraverso un programma triennale”, l’accantonamento per il 2017 (su bilanci 2015) che le Fondazioni di origine bancaria devono destinare allo scopo sarà inferiore di oltre il 30% a quello per l’anno in corso. “Mentre la riforma assegna alla nostra rete un forte aumento delle attività – spiega Tabò – in questa fase, e in assenza di risorse aggiuntive, la tenuta complessiva del sistema dei Centri risulta a rischio”.
“Non abbiamo dubbi – conclude il presidente – che l’Acri, come è sempre avvenuto in passato, sia disponibile a gestire con responsabilità questo difficile momento di transizione in maniera concertata con le rappresentanze del volontariato e del terzo settore”.
REDATTORE SOCIALE, Riforma Terzo settore "bella notizia" (25 maggio 16)
REDATTORE SOCIALE, Sintesi dei contenuti della Riforma
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martedì 24 maggio 2016
Fiocco verde alla Fiera del Mediterraneo
La Fiera del Mediterraneo ritorna a rinascere a Palermo. Anche quest'anno i padiglioni della vasta area fieristica riaprono, ospitando pure delle associazioni di volontariato che così si fanno conoscere. Fra queste vi sono i volontari di FIOCCO VERDE che tra animazione, laboratori per ragazzi e informazioni, invitano a regalare una vacanza ai bambini dei quartieri della periferia palermitana.
L'associazione Fiocco Verde la trovi dal 21 maggio al 5 giugno 2016 al padiglione 22 dal LUNEDI' AL VENERDI' ore 16,30-22; SABATO-DOMENICA E FESTIVI ore 10-24.
In particolare domenica 29 maggio dalle ore 16,30 inizia un pomeriggio dedicato tutto ai bambini.
Nello stesso padiglione trovi anche al tre organizzazioni di volontariato e del Terzo settore.
LOCANDINA FIOCCO VERDE ALLA FIERA
PIEGHEVOLE VACANZA SOLIDALE per regalare un'estate spensierata ai bambini della periferia di Palermo
LOCANDINA VACANZA SOLIDALE
BROCHURE DELL'ASSOCIAZIONE FIOCCO VERDE
L'associazione Fiocco Verde la trovi dal 21 maggio al 5 giugno 2016 al padiglione 22 dal LUNEDI' AL VENERDI' ore 16,30-22; SABATO-DOMENICA E FESTIVI ore 10-24.
In particolare domenica 29 maggio dalle ore 16,30 inizia un pomeriggio dedicato tutto ai bambini.
Nello stesso padiglione trovi anche al tre organizzazioni di volontariato e del Terzo settore.
LOCANDINA FIOCCO VERDE ALLA FIERA
PIEGHEVOLE VACANZA SOLIDALE per regalare un'estate spensierata ai bambini della periferia di Palermo
LOCANDINA VACANZA SOLIDALE
BROCHURE DELL'ASSOCIAZIONE FIOCCO VERDE
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A Bagheria un polo sociale per aiutare le associazioni a fare rete
E' l'idea dell'amministrazione comunale del grande comune alle porte di Palermo. Realizzare all'interno di Palazzo Busetta un Polo sociale da affidare al volontariato. A dare una mano al Comune in questo progetto vi sarà il CeSVoP. Ecco i dettagli nell'articolo del Giornale di Sicilia del 24 maggio 2016 (clicca sull'immagine per ingrandirla).
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lunedì 23 maggio 2016
Richiesta di manifestazione di interesse da parte del Centro Giustizia Minorile Sicilia
Il Centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità ha
diramato avviso pubblico per la manifestazione di interesse costituzione di un elenco rivolto ad enti del terzo settore per la realizzazione di attività progettuali destinate ai minori/giovani adulti dell’area penale esterna e/o interna presi in carico dai servizi del Centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia. La manifestazione d’interesse dovrà pervenire, in formato pdf, a questo Centro per la Giustizia
Minorile per la Sicilia entro e non oltre le ore 20 del giorno 26 maggio 2016.
TESTO DELL'AVVISO PUBBLICO
MODULO PER MANIFESTAZIONE D'INTERESSE
TESTO DELL'AVVISO PUBBLICO
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Open Day della Casa delle Culture e del Volontariato
Si è svolto, sabato 21 maggio, l’Open Day con alcune istituzioni scolastiche nissene presso la Casa delle Culture e del Volontariato. Le classi interessate sono state quelle del terzo anno del liceo scientifico Alessandro Volta e dell’istituto psicopedagogico Alessandro Manzoni accompagnati dai rispettivi insegnanti.
Lo scopo di questo evento, oltre a far conoscere alle scolaresche la struttura della Casa delle Culture e del Volontariato, era quello di far in modo di sensibilizzare i giovani al volontariato. Per fare ciò alcune associazioni, che fanno parte del MoVI, del Forum del Terzo settore e della locale delegazione CeSVoP, si sono presentate e hanno mostrato ai ragazzi le varie attività che svolgono. I ragazzi si sono molto interessati, con l’impegno successivo a tornare per conoscere le altre associazioni e creare degli scambi di collaborazione.
In modo particolare hanno preso parte le associazioni WWF, San Souci, Reciprocamente, Viviamo in Positivo (VIP), Associazione Club Alcologici Territoriali (ACAT), AUSER (circolo Letizia Colajanni), GSI, Protezione Civile P.A. di Caltanissetta, Prociv Arci NPN di Sommatino e ERA (European Radioamateurs Association) sezione prov. di Caltanissetta. Ha interessato molto agli studenti la presenza di un camper della Protezione Civile con, al suo interno, tutta l’attrezzatura al servizio dei cittadini in caso di calamità naturale.
Inoltre, sono intervenuti durante l’evento la responsabile del CeSVoP di Caltanissetta, Paola Città; l’assessore comunale alla solidarietà e interculturalità, Piero Cavaleri; e il direttore della Casa delle Culture e del Volontariato, Filippo Maritato.
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venerdì 20 maggio 2016
#PalermoChiamaItalia. La commemorazione del Giudice Falcone, della moglie e della scorta uccisi il 23 maggio 1992 a Capaci
Il prossimo 23 maggio 50.000 studenti di tutto il Paese si uniranno in un grande coro contro la mafia e per la legalità in occasione del XXIV anniversario delle stragi di Capaci e Via d’Amelio. Il cuore degli eventi a Palermo, nel ricordo di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e degli agenti delle loro scorte. Ma l’evento “Palermo chiama Italia”, organizzato dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, con la Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si estenderà a tutto il Paese, toccando altre otto città italiane, in cui cittadini e studenti saranno presenti per dare testimonianza del loro impegno per la legalità.
Dal 2002 la Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, in collaborazione con il Miur, ha avviato percorsi di educazione alla legalità a livello nazionale che culminano ogni anno nell’evento del 23 maggio, giorno dell’anniversario dell’attentato di Capaci. Dal 2015 la manifestazione, prima concentrata a Palermo, è stata estesa a tutto il Paese.
L'edizione 2016 del 23 maggio si svolgerà anche a Milano, Gattatico (RE), Firenze, Napoli, Roma, Pescara, Bari, Barile (PZ). Le piazze della legalità saranno collegate con l’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo a partire dalle 9.45 con una diretta su Rai Uno. Nell’Aula Bunker saranno presenti, fra le autorità, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, il Presidente della Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” Maria Falcone, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, il Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti. Nell’aula ci saranno oltre 800 studenti.
“Con la Buona Scuola abbiamo rafforzato il nostro impegno per la diffusione nelle scuole della cultura della legalità e della cittadinanza attiva. Nel 2015, in occasione del 23 maggio, abbiamo siglato a Palermo un accordo con il Consiglio Superiore della Magistratura che ha dato vita ad un anno intenso di lavoro nelle scuole che culminerà con la grande manifestazione di quest’anno. Lunedì 50.000 ragazzi da Nord a Sud offriranno al Paese l’immagine di un’Italia che non intende abbassare la guardia, che vuole raccogliere l’eredità di uomini come Falcone e Borsellino per continuare a combattere ogni giorno le mafie e l’illegalità. Nella consapevolezza che la mafia teme la scuola e l’istruzione più di ogni altra cosa”, sottolinea il Ministro Giannini.
“I percorsi di cittadinanza attiva che svolgono gli studenti di tutta Italia sono possibili, grazie al supporto del Miur ma anche grazie all'impegno di tante realtà associative e di volontariato sociale diffuse in tutto il Paese e che quotidianamente lavorano con le scuole per divulgare una cultura civile della consapevolezza di contrasto ai fenomeni mafiosi” ricorda Maria Falcone.
#PalermoChiamaItalia, il 23 maggio sui social
L’edizione 2016 sarà caratterizzata da numerose iniziative che porteranno sui social la manifestazione, con l’obiettivo di diffondere sempre di più i suoi messaggi. Sarà possibile seguire gli eventi in live twitting sui profili @MiurSocial e @23maggioItalia. Gli hashtag della manifestazione saranno #23maggio, #PalermoChiamaItalia. Foto e momenti salienti degli eventi saranno raccontati su Facebook attraverso gli account Miur Social e Palermo Chiama Italia. Sul profilo del Miur sarà trasmessa, dalle 16.00, la diretta del corteo che partirà dall’Aula Bunker per arrivare sotto casa del giudice Falcone. Grazie all’impegno degli studenti dell’Istituto CineTV “Rossellini” di Roma, che riprenderanno tutte le fasi dell’organizzazione, sarà possibile seguire i momenti che precederanno la giornata del 23 maggio sul canale Youtube Palermo Chiama Italia.
Per la prima volta verrà lanciata anche la APP della manifestazione “Palermo chiama Italia”, realizzata dagli studenti dell’Istituto “Europa” di Pomigliano d’Arco (NA), attraverso la quale sarà possibile essere informati e aggiornati su tutte le iniziative e seguire i principali momenti della giornata di Palermo in streaming. Mentre Voicebookradio.com, la webradio gestita dagli studenti del Liceo “Kennedy” di Roma, seguirà l’intera manifestazione in diretta da Palermo.
Le piazze della legalità
In ogni piazza si alterneranno interventi di figure istituzionali, magistrati, esponenti della società civile, studenti, docenti e verranno premiate le scuole che hanno partecipato al concorso indetto dal Miur e dalla Fondazione per promuovere la cultura della legalità.
La giornata a Palermo – 23 maggio 2016
La mattina evento in diretta su Rai Uno, a partire dalle 9.45, presso l’Aula Bunker di Palermo, luogo simbolo del Maxiprocesso contro l’organizzazione Cosa Nostra.
Nel pomeriggio - tra le 15.30 e le 16.30 - partiranno i due cortei: uno dall’Aula Bunker e l’altro da Via d’Amelio. Entrambi i cortei si ritroveranno sotto l’Albero Falcone in Via Notarbartolo per celebrare insieme il momento solenne del Silenzio suonato dalla Polizia di Stato alle 17.58, ora della strage. Sul palco, oltre alle principali autorità delle Istituzioni, si avrà il contributo di artisti come Lorenzo Fragola, Gio’ Sada & BSS, Davide Shorty e Roberto Lipari. Ci saranno inoltre eventi: presso le Scalinate del Teatro Massimo dove il coro “Arcobaleno”, composto da studenti delle comunità immigrate di Palermo, aprirà la giornata eseguendo l’Inno d’Italia e altri brani del repertorio musicale sia classico che moderno (ore 8.00-8.30); a Piazza Magione, presso il Teatro Biondo (dalle 9.00 alle 13.00) e presso le scuole di Palermo che apriranno alla cittadinanza proponendo iniziative sui temi della legalità attraverso l’utilizzo di diverse forme espressive: musica, dibattiti, proiezioni cinematografiche e performance teatrali. Presso l’Aula Magna delle “Scuole Giuridiche, economiche e sociali” dell’Università di Palermo, alle 10.30, si terrà un incontro congiunto promosso da tutte le associazioni universitarie per presentare il protocollo d’intesa tra Miur-Fondazione Falcone-Crui-CNSU.
Alle 19 verrà celebrata una messa nella Chiesa di San Domenico dove riposano le spoglie di Giovanni Falcone.
Dal 2002 la Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, in collaborazione con il Miur, ha avviato percorsi di educazione alla legalità a livello nazionale che culminano ogni anno nell’evento del 23 maggio, giorno dell’anniversario dell’attentato di Capaci. Dal 2015 la manifestazione, prima concentrata a Palermo, è stata estesa a tutto il Paese.
L'edizione 2016 del 23 maggio si svolgerà anche a Milano, Gattatico (RE), Firenze, Napoli, Roma, Pescara, Bari, Barile (PZ). Le piazze della legalità saranno collegate con l’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo a partire dalle 9.45 con una diretta su Rai Uno. Nell’Aula Bunker saranno presenti, fra le autorità, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, il Presidente della Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” Maria Falcone, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, il Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti. Nell’aula ci saranno oltre 800 studenti.
“Con la Buona Scuola abbiamo rafforzato il nostro impegno per la diffusione nelle scuole della cultura della legalità e della cittadinanza attiva. Nel 2015, in occasione del 23 maggio, abbiamo siglato a Palermo un accordo con il Consiglio Superiore della Magistratura che ha dato vita ad un anno intenso di lavoro nelle scuole che culminerà con la grande manifestazione di quest’anno. Lunedì 50.000 ragazzi da Nord a Sud offriranno al Paese l’immagine di un’Italia che non intende abbassare la guardia, che vuole raccogliere l’eredità di uomini come Falcone e Borsellino per continuare a combattere ogni giorno le mafie e l’illegalità. Nella consapevolezza che la mafia teme la scuola e l’istruzione più di ogni altra cosa”, sottolinea il Ministro Giannini.
“I percorsi di cittadinanza attiva che svolgono gli studenti di tutta Italia sono possibili, grazie al supporto del Miur ma anche grazie all'impegno di tante realtà associative e di volontariato sociale diffuse in tutto il Paese e che quotidianamente lavorano con le scuole per divulgare una cultura civile della consapevolezza di contrasto ai fenomeni mafiosi” ricorda Maria Falcone.
#PalermoChiamaItalia, il 23 maggio sui social
L’edizione 2016 sarà caratterizzata da numerose iniziative che porteranno sui social la manifestazione, con l’obiettivo di diffondere sempre di più i suoi messaggi. Sarà possibile seguire gli eventi in live twitting sui profili @MiurSocial e @23maggioItalia. Gli hashtag della manifestazione saranno #23maggio, #PalermoChiamaItalia. Foto e momenti salienti degli eventi saranno raccontati su Facebook attraverso gli account Miur Social e Palermo Chiama Italia. Sul profilo del Miur sarà trasmessa, dalle 16.00, la diretta del corteo che partirà dall’Aula Bunker per arrivare sotto casa del giudice Falcone. Grazie all’impegno degli studenti dell’Istituto CineTV “Rossellini” di Roma, che riprenderanno tutte le fasi dell’organizzazione, sarà possibile seguire i momenti che precederanno la giornata del 23 maggio sul canale Youtube Palermo Chiama Italia.
Per la prima volta verrà lanciata anche la APP della manifestazione “Palermo chiama Italia”, realizzata dagli studenti dell’Istituto “Europa” di Pomigliano d’Arco (NA), attraverso la quale sarà possibile essere informati e aggiornati su tutte le iniziative e seguire i principali momenti della giornata di Palermo in streaming. Mentre Voicebookradio.com, la webradio gestita dagli studenti del Liceo “Kennedy” di Roma, seguirà l’intera manifestazione in diretta da Palermo.
Le piazze della legalità
In ogni piazza si alterneranno interventi di figure istituzionali, magistrati, esponenti della società civile, studenti, docenti e verranno premiate le scuole che hanno partecipato al concorso indetto dal Miur e dalla Fondazione per promuovere la cultura della legalità.
La giornata a Palermo – 23 maggio 2016
La mattina evento in diretta su Rai Uno, a partire dalle 9.45, presso l’Aula Bunker di Palermo, luogo simbolo del Maxiprocesso contro l’organizzazione Cosa Nostra.
Nel pomeriggio - tra le 15.30 e le 16.30 - partiranno i due cortei: uno dall’Aula Bunker e l’altro da Via d’Amelio. Entrambi i cortei si ritroveranno sotto l’Albero Falcone in Via Notarbartolo per celebrare insieme il momento solenne del Silenzio suonato dalla Polizia di Stato alle 17.58, ora della strage. Sul palco, oltre alle principali autorità delle Istituzioni, si avrà il contributo di artisti come Lorenzo Fragola, Gio’ Sada & BSS, Davide Shorty e Roberto Lipari. Ci saranno inoltre eventi: presso le Scalinate del Teatro Massimo dove il coro “Arcobaleno”, composto da studenti delle comunità immigrate di Palermo, aprirà la giornata eseguendo l’Inno d’Italia e altri brani del repertorio musicale sia classico che moderno (ore 8.00-8.30); a Piazza Magione, presso il Teatro Biondo (dalle 9.00 alle 13.00) e presso le scuole di Palermo che apriranno alla cittadinanza proponendo iniziative sui temi della legalità attraverso l’utilizzo di diverse forme espressive: musica, dibattiti, proiezioni cinematografiche e performance teatrali. Presso l’Aula Magna delle “Scuole Giuridiche, economiche e sociali” dell’Università di Palermo, alle 10.30, si terrà un incontro congiunto promosso da tutte le associazioni universitarie per presentare il protocollo d’intesa tra Miur-Fondazione Falcone-Crui-CNSU.
Alle 19 verrà celebrata una messa nella Chiesa di San Domenico dove riposano le spoglie di Giovanni Falcone.
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In tutti i sensi, a Palermo spettacolo per sostenere l'integrazione dei rifugiati
Il Centro Astalli Palermo è un'associazione di volontariato che fa parte della rete territoriale del Jesuit Refugee Service in Italia. Lo spirito che lo anima è quello della difesa dei diritti, dell'integrazione e dell'inclusione di migranti extracomunitari, rifugiati e richiedenti asilo. Nell'ambito della giornata Mondiale del Rifugiato il Centro Astalli Palermo presenta uno spettacolo a sostegno del progetto di integrazione di un rifugiato. Con la direzione artistica della cantautrice Lucina Lanzara, trascorreremo una serata all'insegna del divertimento e della solidarietà grazie alla partecipazione di artisti professionisti di fama internazionale. Nella splendida sede dello storico cinema Rouge et Noir di Palermo si esibiranno: Lucina Lanzara; I BJM (Body Music Jam); La compagnia "Ciclope"; Nancy Lupino e CRIsPeace;
Andrea Lizarraga.
Appuntamento l'8 giugno al cinema Rouge et Noir (Piazza Verdi, a fianco del Teatro Massimo) di Palermo dalle ore 20,45.
Ingresso con invito da ritirare presso i locali del Centro Astalli Palermo, in piazza SS. Quaranta Martiri al Casalotto 10-12, oppure contattando il Centro al numero di telefono: 091 9760128.
Appuntamento l'8 giugno al cinema Rouge et Noir (Piazza Verdi, a fianco del Teatro Massimo) di Palermo dalle ore 20,45.
Ingresso con invito da ritirare presso i locali del Centro Astalli Palermo, in piazza SS. Quaranta Martiri al Casalotto 10-12, oppure contattando il Centro al numero di telefono: 091 9760128.
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Presentazione dei risultati del progetto di ricerca Reves
Il progetto si articola in tre studi di caso, di cui uno localizzato nella Valle del Belice, che ha analizzato le politiche sovralocali dal punto di vista delle organizzazioni che quotidianamente operano nel territorio del Belice per innescare processi di sviluppo locale basati su sviluppo agricolo, rurale e della legalità. Il 24 maggio 2016 al Castello di Partanna dalle ore 14 si svolge un incontro pubblico che ha il fine di presentare i risultati della ricerca valutativa svolta in Belice come basi per discutere come le politiche sovralocali influenzino i territori e come si possano strutturare al meglio i rapporti tra gli attori nelle politiche multilivello. Le discussioni generali hanno l’obiettivo di consentire agli attori locali di interagire con quelli sovralocali e sono introdotte - come si evince dal programma qui sopra - da alcuni interventi programmati.
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L'AGe Sicilia propone il Nobel per la Pace al popolo siciliano
L'Associazione Italiana Genitori di Sicilia propone una campagna di sensibilizzazione per l'assegnazione del Nobel per la Pace al popolo siciliano. La motivazione dell'iniziativa è valorizzare e dare riconoscimento alla grande accoglienza che i siciliani hanno dato in questi anni ai migranti. Visita www.nobelaisiciliani.it
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Volontari per un giorno, il video sull'iniziativa svolta a Gela
Realizzato con il sostegno del CeSVoP, ecco il videoreportage dell'iniziativa "Volontari per un giorno". La giornata è uno dei frutti del percorso dei tavoli tematici di #CantiereGela e segna certamente un passo importante che guiderà la rete di associazioni del distretto di Gela animata dalla Casa del Volontariato e dal MoVI.
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Presentati all'Assemblea Regionale Siciliana i risultati della Ricerca sul volontariato nell'Isola
I risultati di un'ampia ricerca sull'identità del volontariato organizzato in Sicilia e sul suo bisogno di servizi e di supporto sono stati presentati stamattina all'Assemblea Regionale Siciliana. Infatti, i tre Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) siciliani - rappresentati dai presidenti Santi Mondello (CeSV Messina), Giuditta Petrillo (CeSVoP) e Salvo Raffa (CSV Etneo) e dai direttori Rosario Ceraolo (CeSV Messina) e Alberto Giampino (CeSVoP) - insieme al Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato Regione Sicilia (CoGe) - rappresentato dal presidente Vito Puccio e dalla vicepresidente Simona Romano - sono stati ascoltati dalla VI Commissione Servizi Sociali e Sanitari dell'ARS. Durante l'audizione sono stati illustrati ai parlamentari i dati più rilevanti emersi dall'indagine sul volontariato che i tre CSV siciliani, insieme al CoGe Sicilia, hanno condotto nel 2015. All'incontro in Commissione erano pure presenti rappresentanti dell'Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro e dell'Assessorato regionale della Salute.
Il presidente della Commissione, on. Giuseppe Digiacomo, a nome dei parlamentari componenti, ha espresso grande apprezzamento per l'approfondita lettura della situazione nel territorio regionale. Inoltre, ha invitato i tre CSV siciliani e il CoGe Sicilia a programmare un'iniziativa pubblica congiunta, in collaborazione con la VI Commissione e gli Assessorati regionali presenti, da svolgere nel prossimo autunno. Un evento che a partire dai risultati della ricerca, si prefigga di individuare modalità di valorizzazione dell'uso sociale dei beni confiscati alla mafia e di discutere delle possibili iniziative legislative da intraprendere nell'ambito della Riforma del Terzo settore in discussione al Parlamento nazionale.
Il presidente della Commissione, on. Giuseppe Digiacomo, a nome dei parlamentari componenti, ha espresso grande apprezzamento per l'approfondita lettura della situazione nel territorio regionale. Inoltre, ha invitato i tre CSV siciliani e il CoGe Sicilia a programmare un'iniziativa pubblica congiunta, in collaborazione con la VI Commissione e gli Assessorati regionali presenti, da svolgere nel prossimo autunno. Un evento che a partire dai risultati della ricerca, si prefigga di individuare modalità di valorizzazione dell'uso sociale dei beni confiscati alla mafia e di discutere delle possibili iniziative legislative da intraprendere nell'ambito della Riforma del Terzo settore in discussione al Parlamento nazionale.
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giovedì 19 maggio 2016
Strade di Re-Esistenza, una tre giorni su agricoltura sociale e volontariato
Dalla terra e i territori ai beni comuni, dall'agricoltura sociale ai percorsi di bioresistenza, il tutto per scoprire nuovi orizzonti di coesione sociale e di inclusione. E' questa la traiettoria che si è data la tre giorni di dibattiti, seminari e tavole rotonde "La terra e i nostri territori: un bene comune da preservare e conservare. Strade di Re-esistenza" che si svolge dal 27 al 29 maggio 2016 all'Istituto Zootecnico per la Sicilia in via Roccazzo, 85 a Palermo.
Sullo sfondo, l'intrecciarsi di una pluralità di situazioni che riguardano sviluppo rurale, tutela del patrimonio agricolo, promozione della realtà delle fattorie sociali e degli orti urbani, nuovi modi di produrre e consumare. Processi e dinamiche su cui l'iniziativa, attraverso il confronto tra associazioni e ad altri soggetti a vario titolo interessati, intende fare il punto della situazione e proporre nuove piste di sviluppo e riflessione.
PROGRAMMA DETTAGLIATO
LOCANDINA
VOLANTINO ATTIVITA' DI ANIMAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI
Sullo sfondo, l'intrecciarsi di una pluralità di situazioni che riguardano sviluppo rurale, tutela del patrimonio agricolo, promozione della realtà delle fattorie sociali e degli orti urbani, nuovi modi di produrre e consumare. Processi e dinamiche su cui l'iniziativa, attraverso il confronto tra associazioni e ad altri soggetti a vario titolo interessati, intende fare il punto della situazione e proporre nuove piste di sviluppo e riflessione.
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mercoledì 18 maggio 2016
Passaporto del Volontariato, a Gela si è conclusa l'ottava edizione
Si è conclusa l'ottava edizione del Passaporto del Volontariato. Infatti, martedì 17 maggio, presso la Sala Conferenze dell'Ospedale "Vittorio Emanuele" di Gela, si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati. Si tratta del percorso di educazione alla cittadinanza attiva, ideato e animato dal volontariato locale. Da Gela a Mazzarino, passando per Niscemi, oltre 500 studenti delle scuole superiori sono stati coinvolti, dallo scorso mese di novembre, in vari atelier della solidarietà. In pratica, attraverso laboratori di volontariato, i ragazzi hanno svolto un itinerario extra-scolastico per ampliare le loro competenze sociali, civiche e relazionali. Tali nuove esperienze sono state ufficialmente registrate in un vero e proprio passaporto, cioè un libretto personale, nel quale viene certificato quanto acquisito da questi giovani cittadini italiani ed europei.
Quest'anno un numero importante di studenti ha scelto gli atelier del Centro Aiuto alla Vita, dell'Avulss e del Tempio di Apollo. Associazioni che li hanno guidati tra le corsie di Pediatria e Ostetricia e di altri reparti, per portare un sorriso e positività. Per questo alla cerimonia conclusiva era presente anche il direttore dell'Ospedale di Gela, Luciano Fiorella.
A condurre i ragazzi ad arricchire il proprio Passaporto del Volontariato sono state, oltre le tre realtà già citate, altre 20 sigle associative: il MoVI; l'Agesci Gela 4; gli Scout F. Rampulla; Gela Famiglia; Croce del Soccorso; GONVES Protezione Civile; Centro di Accoglienza SERVIRTI; Pubblica Assistenza Procivis di Gela; Associazione Diabetici Eschilo; Fenice del Sud; Formica Operosa; Admo; Adas-Fidas; AGe Mazzarino; Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana Salvatore Zuppardo; Progetto H; Prociv Niscemi; ONVGI; Corpo Volontari del Soccorso.
Quest'anno un numero importante di studenti ha scelto gli atelier del Centro Aiuto alla Vita, dell'Avulss e del Tempio di Apollo. Associazioni che li hanno guidati tra le corsie di Pediatria e Ostetricia e di altri reparti, per portare un sorriso e positività. Per questo alla cerimonia conclusiva era presente anche il direttore dell'Ospedale di Gela, Luciano Fiorella.
A condurre i ragazzi ad arricchire il proprio Passaporto del Volontariato sono state, oltre le tre realtà già citate, altre 20 sigle associative: il MoVI; l'Agesci Gela 4; gli Scout F. Rampulla; Gela Famiglia; Croce del Soccorso; GONVES Protezione Civile; Centro di Accoglienza SERVIRTI; Pubblica Assistenza Procivis di Gela; Associazione Diabetici Eschilo; Fenice del Sud; Formica Operosa; Admo; Adas-Fidas; AGe Mazzarino; Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana Salvatore Zuppardo; Progetto H; Prociv Niscemi; ONVGI; Corpo Volontari del Soccorso.
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martedì 17 maggio 2016
Primo soccorso per i cani, il progetto di Progresso Morale
L'associazione Progresso Morale di Palermo sta cercando, in dono o in
comodato d'uso gratuito, un terreno su cui poter realizzare un punto di
primo soccorso per cani e per altri animali d'affezione. I volontari
dell'associazione palermitana sono impegnati nella tutela dei diritti
degli animali e puntano a prevenire e limitare il fenomeno degli
abbandoni che ha effetti molto negativi sugli amici a quattro zampe e
sulla comunità cittadina. Si tratta di un'azione di alta utilità
sociale e di valore civico, anche in considerazione delle note carenze
dei servizi comunali in tale ambito. Per questo motivo, la creazione di
un punto di primo soccorso è il progetto prioritario che Progresso
Morale intende realizzare grazie alla generosità di un sostenitore. Il
terreno, che dovrà ospitare cucce in muratura, dovrebbe essere fra i
4.000 e i 5.000 metri quadrati con facile possibilità di acqua e luce.
Per ogni info e proposta puoi contattare:
tf. 3737634894 oppure galessiaada@yahoo.it.
Per ogni info e proposta puoi contattare:
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venerdì 13 maggio 2016
Floristella: 1600 scout si incontrano per parlare di Sicilia e cittadinanza attiva
Saranno più di 1600 gli scout che il 14 e 15 maggio parteciperanno al Forum Regionale RS "Una miniera di Idee" organizzato dall'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani.
Dallo spirito di San Rossore, luogo in cui si è svolta la Route Nazionale, è ancora vivo nel cuore il bisogno dei ragazzi scout dell'AGESCI di andare a fondo e approfondire i nodi e le opportunità che troppo spesso la politica siciliana non è riuscita a risolvere o valorizzare.
I ragazzi arriveranno a Floristella dopo aver fatto un'inchiesta sui loro territori, portando la loro esperienza e le loro perplessità, mettendole insieme, confrontandosi su tematiche importanti come le Politiche Sociali, Infrastrutture, Lavoro, Ambiente.
I più piccoli (i novizi) invece faranno una grande attività sulle "regole del gioco", scoprendo l'importanza della partecipazione attiva nella vita del Paese. L'ex miniera di Floristella (EN) dunque sarà il teatro di dialogo fruttuoso tra ragazzi e assessori regionali, amministratori locali, cittadini impegnati nel territorio.
Un forum che ha già tutta l'aria di essere un luogo propizio per mettere insieme le idee affinché ogni ragazzo possa portare a casa un bagaglio di consapevolezza e possa così impegnarsi nuovamente a "lasciare la Sicilia un po' migliore di come l'ha trovata".
Maggiori info su www.sicilia.agesci.it
Dallo spirito di San Rossore, luogo in cui si è svolta la Route Nazionale, è ancora vivo nel cuore il bisogno dei ragazzi scout dell'AGESCI di andare a fondo e approfondire i nodi e le opportunità che troppo spesso la politica siciliana non è riuscita a risolvere o valorizzare.
I ragazzi arriveranno a Floristella dopo aver fatto un'inchiesta sui loro territori, portando la loro esperienza e le loro perplessità, mettendole insieme, confrontandosi su tematiche importanti come le Politiche Sociali, Infrastrutture, Lavoro, Ambiente.
I più piccoli (i novizi) invece faranno una grande attività sulle "regole del gioco", scoprendo l'importanza della partecipazione attiva nella vita del Paese. L'ex miniera di Floristella (EN) dunque sarà il teatro di dialogo fruttuoso tra ragazzi e assessori regionali, amministratori locali, cittadini impegnati nel territorio.
Un forum che ha già tutta l'aria di essere un luogo propizio per mettere insieme le idee affinché ogni ragazzo possa portare a casa un bagaglio di consapevolezza e possa così impegnarsi nuovamente a "lasciare la Sicilia un po' migliore di come l'ha trovata".
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A Palermo le tante iniziative che il Festival della Città Educativa offre per maggio 2016
Un mese ricchissimo di appuntamenti per il maggio 2016 del Festival della Città Educativa. Qui sotto il calendario con tutte le date (clicca sull'immagine per ingrandirla).
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Crisi, le difficoltà del Banco Alimentare
Ne parla il presidente Santo Giordano, in un'intervista al Giornale di Sicilia del 13 maggio 2016 (clicca sull'immagine per ingrandirla).
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Invecchiamento attivo e corretti stili di vita, a Palermo un seminario per capirne di più
(clicca sull'immagine per ingrandirla) |
L’evento è organizzato e promosso da CO.AS.AN. (Coordinamento Associazioni Anziani) e CeSVoP (Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo) e mira a sensibilizzare la collettività sui temi di maggiore interesse per gli over 60, sempre più numerosi e sempre più dinamicamente inseriti nella società, tra impegni familiari, associazionismo ed attività di volontariato.
La giornata di approfondimento, che vedrà in prima linea, oltre agli esperti, anche il mondo del terzo settore, sarà articolata in due parti: la prima prenderà il via alle 9,30 con i saluti dell’assessore regionale alla salute Baldo Gucciardi, del portavoce del Forum del Terzo Settore Sicilia Giuseppe Di Natale e del presidente del CeSVoP Giuditta Petrillo.
Il primo dei relatori sarà il professore Antonino Mario Oliveri del dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, con una riflessione sull’invecchiamento nella società liquida tra vecchi e nuovi stili di vita; il ruolo degli anziani e la legge sull’invecchiamento attivo saranno invece i temi trattati dal sociologo della comunicazione Andrea Volterrani, docente presso l’Università degli Studi di Roma Tre.
Ad animare i lavori della mattinata saranno, a seguire, il dottore Gioacchino Oddo e il professore Mario Barbagallo, rispettivamente specialista in medicina dello sport presso l’Unità Operativa di Riabilitazione dell’Asp e direttore della scuola di geriatria presso la facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Palermo.
Il primo “fotograferà” la situazione dell’anziano medio nel territorio della provincia di Palermo, il secondo proporrà una lettura geriatrica dell’active ageing, che vede la longevità come potenziale motore di sviluppo.
Prevista, infine, l’illustrazione del progetto “Parco della Salute” a cura di Daniele Giliberti, presidente dell’associazione di promozione sociale “Vivi sano”.
Conclusione degli interventi con un dibattito.
I lavori della seconda parte prenderanno il via alle ore 14,30, e saranno introdotti e coordinati da Gaetano Cuttitta, presidente provinciale dell’ADA (Associazione per i Diritti degli Anziani) di Palermo, promotrice del progetto sperimentale “Qua la mano”, prassi innovativa per il servizio di affidamento dell’anziano che sarà illustrata dal suo stesso ideatore, il dottore Antonio Zagari. Seguirà l’intervento della dottoressa Laura Vernuccio, responsabile del centro di Unità Valutativa Alzheimer del Policlinico Universitario di Palermo, sul tema del trattamento efficace delle demenze.
Alla psicologa e psicoterapeutica Valentina Picciolo il compito di chiudere i lavori, prima del dibattito conclusivo previsto per le ore 16,15, con la presentazione delle iniziative messe a punto dall’ADA di Palermo nell’ambito del progetto “Qua la mano”.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, l'ingresso è libero.
CLICCA QUI PER SCARICARE LA LOCANDINA
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giovedì 12 maggio 2016
Piazza Comunità Connessioni, un libro sui processi partecipativi
(clicca sull'immagine per ingrandirla) |
All’incontro interverranno il rettore dell’Università prof. Fabrizio Micari, gli assessori comunali alla partecipazione, Giusto Catania e alla cittadinanza sociale, Agnese Ciulla e i due presidenti della VI e VIII circoscrizione, territori dove si è svolta una ricerca sperimentale con i profili di comunità che ha coinvolto anche alcune scuole. Interverranno anche il prof. Ferdinando Trapani, docente universitario di urbanistica e Lino D’Andrea, garante ai diritti dell’Infanzia del comune di Palermo.
Ci saranno alcuni esperti che interverranno sul tema della democrazia partecipativa ed anche dei gruppi di lavoro con studenti universitari.
L’incontro è gratuito ed aperto a tutti, potete girare l’invito a chiunque pensiate possa essere interessato.
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Condividere la città con i migranti
Sharing the city with migrants è il tema del seminario proposto dagli studenti del corso di laurea in Relazioni internazionali per la cooperazione e lo sviluppo dell'Università di Palermo. L'incontro con l'esperta Barbara Sidoti avrà al centro il tema della gestione condivisa della città e si svolge il 25 maggio 2016 dalle ore 15-19 aula seminari B edificio 19 in viale delle Scienze a Palermo. Tutti i dettagli nella locandina qui sotto (clicca sull'immagine per ingrandirla).
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Premio Nazionale di Cultura Isola di Pino Fortini 2016 - I Edizione
Il Premio ha come finalità la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Siciliano inteso quale somma dei valori materiali e immateriali, fondanti delle Comunità. I Beni Culturali, naturalistico, storico, archeologico, letterario artistico, demo-etnoantropologico, tutela del paesaggio, costituiscono aspetti non derogabili dalla evoluzione del pensiero e dei comportamenti umani portatori di crescita dei valori di libertà e democrazia dei popoli.
Il Premio realizza lo scopo delle finalità mediante l’esame delle Opere partecipanti con l'obiettivo di stimolare riflessioni sull'importanza dei Beni Culturali in Sicilia, la salvaguardia ambientale e sulla complessità delle interazioni ecologiche attraverso il connubio e la contaminazione tra cultura umanistica e cultura scientifica.
E’ possibile per ogni Autore concorrere alle tre singole Sezioni, previo regolamento.
Bando e Regolamento in: www.edizionidelmirto.it/Bandi/Contributiscientifici
Per gli invii tramite email indirizzare a info@edizionidelmirto.it
Per gli invii a mezzo posta i plichi dovranno essere indirizzati a: Edizioni del Mirto I° Premio Nazionale di Cultura Isola di Pino Fortini 2016, via Porta di Mare n 77/c, 90151 Partanna Mondello, Palermo Sicilia Italia.
Fa fede il timbro postale. La Segreteria non si riterrà responsabile per eventuali disservizi postali.
Il Premio si articola in tre sezioni:
A - SEZIONE LETTERATURA: NARRATIVA EDITA e SAGGISTICA EDITA
B - SEZIONE FOTOGRAFIA
C - SEZIONE PITTURA: ESTEMPORANEA DI PITTURA
A - SEZIONE LETTERATURA: NARRATIVA EDITA inviare n. 5 copie;
SAGGISTICA EDITA inviare n. 3 copie.
La Sezione Letteratura ha come obiettivo la Valorizzazione del Patrimonio Culturale intellettivo, inteso quale somma dei valori materiali e immateriali presenti nelle scritture. Le opere letterarie, ammesse a concorso, SARANNO SOLO DI RIFERIMENTO AL PATRIMONIO CULTURALE SICILIANO PERVENUTE TRAMITE IL BANDO PUBBLICO.
Sono ammesse al Premio le opere letterarie pubblicate in versione cartacea nel periodo compreso fra l’1 gennaio 2013 ed il 31 dicembre 2015 e regolarmente in commercio; il modulo di partecipazione è scaricabile dal sito www.edizionidelmirto (link Bandi e Contributi scientifici) da inviare a info@edizionidelmirto.it completo del pagamento di iscrizione di € 10,00 per ogni opera presentata, inviare tramite email modulo di iscrizione entro 30 giugno 2016; inviare le copie a mezzo postale, unitamente alla copia della ricevuta di avvenuto versamento, alla scheda di iscrizione al concorso già inviata tramite mail all’indirizzo. Proclamazione delle Femmine.
B - SEZIONE FOTOGRAFIA
La Sezione Fotografia ha come obiettivo la conoscenza e valorizzazione delle bellezze naturalistiche marine e terrestri presenti nelle aree di Isola delle Femmine, Capo Gallo e di Monte Billiemi.
Per partecipare alla Sezione Fotografica scaricare dal sito www.edizionidelmirto (link Bandi e Contributi scientifici) il modulo di partecipazione, da inviare a info@edizionidelmirto.it completo in ogni parte entro 30 giugno 2016, completo del pagamento di iscrizione di € 10,00; inviare il materiale fotografico a mezzo postale, unitamente alla copia della ricevuta di avvenuto versamento, alla scheda di iscrizione al concorso già inviata.
Proclamazione dei vincitori venerdì 29 luglio 2016 Comune di Isola delle Femmine.
C - SEZIONE PITTURA – ESTEMPORANEA DI PITTURA
La Sezione Pittura – estemporanea di pittura ha come obiettivo la conoscenza e valorizzazione delle bellezze paesaggistiche, la conoscenza della vita sociale del luogo, gli aspetti caratteristici e originali presenti nel dei vincitori sabato 30 luglio 2016, Comune di Isola Comune di Isola delle Femmine e luoghi limitrofi.
Per partecipare alla Sezione Pittura scaricare dal sito www.edizionidelmirto (link Bandi e Contributi scientifici) il modulo di partecipazione da inviare a info@edizionidelmirto.it entro il 30 giugno 2016 completo del pagamento di iscrizione di € 10,00; l’estemporanea di pittura si svolgerà nelle giornate di martedì 26, mercoledì 27 Luglio 2016, presso il territorio di Isola delle Femmine e d’intorni. Proclamazione dei vincitori giovedì 28 luglio Comune di Isola delle Femmine.
PREMI: Le opere saranno valutate da un’apposita giuria di esperti che, a proprio insindacabile giudizio, assegneranno i seguenti premi:
I classificato
Premio Isola di Pino Fortini
Cittadinanza onoraria e soggiorno per due persone presso il Comune di Isola delle Femmine.
II classificato
Premio Isola di Pino Fortini
Cittadinanza onoraria Comune di isola delle Femmine e targa in ceramica.
III classificato
Premio Isola di Pino
Cittadinanza onoraria Comune di isola delle Femmine e targa in bronzo.
Segreteria Organizzativa:
Edizioni del Mirto via Porta di Mare n.77/c
90151 Partanna Mondello (Palermo) Sicilia – Italia,
www.edizionidelmirto.it
Comunicazioni e contatti: info@edizionidelmirto.it
Il Premio realizza lo scopo delle finalità mediante l’esame delle Opere partecipanti con l'obiettivo di stimolare riflessioni sull'importanza dei Beni Culturali in Sicilia, la salvaguardia ambientale e sulla complessità delle interazioni ecologiche attraverso il connubio e la contaminazione tra cultura umanistica e cultura scientifica.
E’ possibile per ogni Autore concorrere alle tre singole Sezioni, previo regolamento.
Bando e Regolamento in: www.edizionidelmirto.it/Bandi/Contributiscientifici
Per gli invii tramite email indirizzare a info@edizionidelmirto.it
Per gli invii a mezzo posta i plichi dovranno essere indirizzati a: Edizioni del Mirto I° Premio Nazionale di Cultura Isola di Pino Fortini 2016, via Porta di Mare n 77/c, 90151 Partanna Mondello, Palermo Sicilia Italia.
Fa fede il timbro postale. La Segreteria non si riterrà responsabile per eventuali disservizi postali.
Il Premio si articola in tre sezioni:
A - SEZIONE LETTERATURA: NARRATIVA EDITA e SAGGISTICA EDITA
B - SEZIONE FOTOGRAFIA
C - SEZIONE PITTURA: ESTEMPORANEA DI PITTURA
A - SEZIONE LETTERATURA: NARRATIVA EDITA inviare n. 5 copie;
SAGGISTICA EDITA inviare n. 3 copie.
La Sezione Letteratura ha come obiettivo la Valorizzazione del Patrimonio Culturale intellettivo, inteso quale somma dei valori materiali e immateriali presenti nelle scritture. Le opere letterarie, ammesse a concorso, SARANNO SOLO DI RIFERIMENTO AL PATRIMONIO CULTURALE SICILIANO PERVENUTE TRAMITE IL BANDO PUBBLICO.
Sono ammesse al Premio le opere letterarie pubblicate in versione cartacea nel periodo compreso fra l’1 gennaio 2013 ed il 31 dicembre 2015 e regolarmente in commercio; il modulo di partecipazione è scaricabile dal sito www.edizionidelmirto (link Bandi e Contributi scientifici) da inviare a info@edizionidelmirto.it completo del pagamento di iscrizione di € 10,00 per ogni opera presentata, inviare tramite email modulo di iscrizione entro 30 giugno 2016; inviare le copie a mezzo postale, unitamente alla copia della ricevuta di avvenuto versamento, alla scheda di iscrizione al concorso già inviata tramite mail all’indirizzo. Proclamazione delle Femmine.
B - SEZIONE FOTOGRAFIA
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Per partecipare alla Sezione Fotografica scaricare dal sito www.edizionidelmirto (link Bandi e Contributi scientifici) il modulo di partecipazione, da inviare a info@edizionidelmirto.it completo in ogni parte entro 30 giugno 2016, completo del pagamento di iscrizione di € 10,00; inviare il materiale fotografico a mezzo postale, unitamente alla copia della ricevuta di avvenuto versamento, alla scheda di iscrizione al concorso già inviata.
Proclamazione dei vincitori venerdì 29 luglio 2016 Comune di Isola delle Femmine.
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La Sezione Pittura – estemporanea di pittura ha come obiettivo la conoscenza e valorizzazione delle bellezze paesaggistiche, la conoscenza della vita sociale del luogo, gli aspetti caratteristici e originali presenti nel dei vincitori sabato 30 luglio 2016, Comune di Isola Comune di Isola delle Femmine e luoghi limitrofi.
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lunedì 9 maggio 2016
Festival del Fundraising 2016: plenaria d’apertura e IFA in diretta streaming
Grandi novità per l’edizione 2016 del Festival del Fundraising: chiunque non avrà la possibilità di partecipare alla nona edizione dell’evento più importante sul tema della raccolta fondi in Italia, potrà comunque assistere ad alcune delle sue fasi clou comodamente da casa.
Per mercoledì 11 maggio, infatti, è prevista una diretta streaming che seguirà la plenaria d’apertura, tenuta da Abigail Disney, regista, filantropa e nipote del grande Walt Disney, ed Yvette Alberdingk-Thijm, di witness.org. Il titolo della sessione, “Show, don’t tell! Il potere delle immagini per cambiare il mondo”, offre di per sé un quadro molto specifico degli argomenti che andranno a trattare le due fundraiser: l’intervento, che aprirà i battenti del Festival del Fundraising 2016, è previsto per le ore 14, e sarà trasmesso interamente in streaming sulla piattaforma del sito internet ufficiale (clicca qui per registrarti gratuitamente e seguire l'evento).
Ma le novità non finiscono qui. La diretta web di mercoledì 11 maggio continuerà anche dopo la plenaria iniziale, per trasmettere le immagini dell’Italian Fundraising Award, l’unico premio dedicato a protagonisti della raccolta fondi in Italia, fundraiser e donatori, che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno. L’obiettivo del riconoscimento, concepito nel 2011 e gestito da ASSIF, l’Associazione Italiana Fundraiser, è di raccontare le più belle storie del nonprofit: storie di solidarietà e generosità, di dedizione e professionalità. Vincitori della passata edizione Rossano Bartoli, della Lega del Filo d’Oro, per la categoria fundraiser; mentre, per quel che concerne il donatore 2015, il riconoscimento è andato alla Granarolo S.p.A., per il suo impegno a sostegno dell’Associazione Servizi per il Volontariato di Modena di apertura dell’emporio solidale Portobello.
Scoprire chi saranno i vincitori dell’edizione 2016 dell’Italian Fundraising Award, in programma per mercoledì 11 maggio dalle ore 19, è facile: basta collegarsi al sito internet www.festivaldelfundraising.it e registrarsi per la diretta streaming. L’iscrizione è assolutamente gratuita.
Per qualsiasi informazione:
www.festivaldelfundraising.it
tel. 0543.374150
email festival@fundraising.it
Per mercoledì 11 maggio, infatti, è prevista una diretta streaming che seguirà la plenaria d’apertura, tenuta da Abigail Disney, regista, filantropa e nipote del grande Walt Disney, ed Yvette Alberdingk-Thijm, di witness.org. Il titolo della sessione, “Show, don’t tell! Il potere delle immagini per cambiare il mondo”, offre di per sé un quadro molto specifico degli argomenti che andranno a trattare le due fundraiser: l’intervento, che aprirà i battenti del Festival del Fundraising 2016, è previsto per le ore 14, e sarà trasmesso interamente in streaming sulla piattaforma del sito internet ufficiale (clicca qui per registrarti gratuitamente e seguire l'evento).
Ma le novità non finiscono qui. La diretta web di mercoledì 11 maggio continuerà anche dopo la plenaria iniziale, per trasmettere le immagini dell’Italian Fundraising Award, l’unico premio dedicato a protagonisti della raccolta fondi in Italia, fundraiser e donatori, che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno. L’obiettivo del riconoscimento, concepito nel 2011 e gestito da ASSIF, l’Associazione Italiana Fundraiser, è di raccontare le più belle storie del nonprofit: storie di solidarietà e generosità, di dedizione e professionalità. Vincitori della passata edizione Rossano Bartoli, della Lega del Filo d’Oro, per la categoria fundraiser; mentre, per quel che concerne il donatore 2015, il riconoscimento è andato alla Granarolo S.p.A., per il suo impegno a sostegno dell’Associazione Servizi per il Volontariato di Modena di apertura dell’emporio solidale Portobello.
Scoprire chi saranno i vincitori dell’edizione 2016 dell’Italian Fundraising Award, in programma per mercoledì 11 maggio dalle ore 19, è facile: basta collegarsi al sito internet www.festivaldelfundraising.it e registrarsi per la diretta streaming. L’iscrizione è assolutamente gratuita.
Per qualsiasi informazione:
www.festivaldelfundraising.it
tel. 0543.374150
email festival@fundraising.it
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sabato 7 maggio 2016
Dall'Anci l'iniziativa Giovani RiGenerAzioni Creative
Lo scorso 29 aprile l'Anci ha pubblicato l'avviso pubblico "Giovani RiGenerAzioni Creative" (clicca qui per scaricarlo) per la presentazione di proposte progettuali di sviluppo della creatività giovanile per la rigenerazione urbana. Si tratta di un'iniziativa realizzata in attuazione dell'Accordo, stipulato il 10 settembre 2015, fra il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l'Anci per l'utilizzo del riparto 2014 del Fondo per le Politiche Giovanili.
L'obiettivo dell'avviso, che mette a disposizione 2.393.680 euro, è quello di selezionare progetti che integrino interventi di stimolo della creatività giovanile all'interno di programmi di rigenerazione urbana già attivi nei Comuni. Le proposte progettuali da presentare in risposta all'avviso dovranno prevedere l'attivazione di servizi, iniziative, interventi e attività innovative rivolte ai giovani creativi e mirati a una riqualificazione e ridefinizione dell'identità e della funzione di edifici o aree pubbliche che hanno visto esaurirsi in tempi recenti la loro originaria destinazione d'uso e funzione economica, sociale e culturale. Fare riferimento alla creatività giovanile quale elemento cardine di una politica locale rivolta ai giovani significa situarsi alla confluenza di numerosi e diversificati processi della società e della contemporaneità: neoartigianato digitale, industrie e professioni creative, relazioni fra percorsi della creatività e mondo scientifico e tecnologico, multimedialità, riqualificazione degli spazi a fini culturali, aggregativi ed economici.
Ambito soggettivo
All'avviso possono partecipare, in qualità di capofila di partenariati composti da associazioni, soggetti privati e altri Comuni, amministrazioni che fanno parte del "Tavolo sulla rigenerazione creativa" dell'Anci, avendo risposto a una specifica manifestazione d'interesse aperta ad agosto e settembre 2015 e successivamente dal 10 al 20 novembre 2015, oltreché quelle beneficiarie del progetto "Giovani, legalità, cittadinanza e partecipazione", realizzato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale nell'ambito del Pon Sicurezza 2007-2013. Il finanziamento nazionale massimo per ogni progetto è pari a 200.000 per i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, e a 150.000 euro per quelli con popolazione inferiore. Tutte le proposte devono garantire un cofinanziamento locale, messo a disposizione dal Comune proponente o dai suoi partner, pari ad almeno il 20% del valore totale del progetto.
Le proposte progettuali dovranno avere come beneficiari finali giovani di età compresa fra i 16 e 35 anni e dovranno prevedere percorsi di progettazione partecipata mirati a definire le nuove funzioni e modalità di utilizzo degli spazi. Inoltre, al fine di finanziare progetti in grado di innestare innovazioni sostenibili nel tempo, in fase di proposta progettuale dovrà essere presentato un piano di utilizzo almeno triennale dell'edificio o area pubblica oggetto dell'intervento, congruente e conseguente rispetto alla proposta progettuale presentata.
Le proposte
Le aree d'intervento e relative azioni esemplificative delle proposte progettuali che possono essere ammesse a finanziamento sono:
a) Innovazione culturale: iniziative e servizi innovativi sul piano della produzione, dell'offerta e della fruizione in ambito artistico e culturale; valorizzazione delle forme espressive della contemporaneità; centri di produzione e sperimentazione culturale; progetti che mettano in relazione la ricerca e produzione dei giovani creativi con il mercato artistico e culturale; nuovi modelli per quel che riguarda le residenze e la circuitazione dei giovani creativi; progetti innovativi nell'ambito della formazione artistica; riqualificazione di attrattori culturali locali eccetera;
b) Innovazione sociale: progetti e servizi nell'ambito della social innovation (nuovi modelli di imprenditoria sociale e culturale giovanile); progetti e servizi innovativi nell'ambito della creatività e della didattica finalizzate alla mediazione culturale e all'integrazione sociale e multiculturale;
c) Innovazione economica: sperimentazione di nuove forme di lavoro e imprenditorialità giovanile, in particolare in ambito culturale; modelli innovativi di industrie e professioni culturali e creative in ambito giovanile; progetti e servizi innovativi nell'ambito dell'economia solidale e sostenibile; interventi di riqualificazione territoriale con finalità turistiche; spazi di co-working e fab-lab eccetera.
Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è fissato per le 24,00 del 10 giugno 2016.
(*) Area Innovazione tecnologica, Attività produttive, Cultura e Turismo, Politiche giovanili, Mobilità, Energia, Progetti europei Anci
L'obiettivo dell'avviso, che mette a disposizione 2.393.680 euro, è quello di selezionare progetti che integrino interventi di stimolo della creatività giovanile all'interno di programmi di rigenerazione urbana già attivi nei Comuni. Le proposte progettuali da presentare in risposta all'avviso dovranno prevedere l'attivazione di servizi, iniziative, interventi e attività innovative rivolte ai giovani creativi e mirati a una riqualificazione e ridefinizione dell'identità e della funzione di edifici o aree pubbliche che hanno visto esaurirsi in tempi recenti la loro originaria destinazione d'uso e funzione economica, sociale e culturale. Fare riferimento alla creatività giovanile quale elemento cardine di una politica locale rivolta ai giovani significa situarsi alla confluenza di numerosi e diversificati processi della società e della contemporaneità: neoartigianato digitale, industrie e professioni creative, relazioni fra percorsi della creatività e mondo scientifico e tecnologico, multimedialità, riqualificazione degli spazi a fini culturali, aggregativi ed economici.
Ambito soggettivo
All'avviso possono partecipare, in qualità di capofila di partenariati composti da associazioni, soggetti privati e altri Comuni, amministrazioni che fanno parte del "Tavolo sulla rigenerazione creativa" dell'Anci, avendo risposto a una specifica manifestazione d'interesse aperta ad agosto e settembre 2015 e successivamente dal 10 al 20 novembre 2015, oltreché quelle beneficiarie del progetto "Giovani, legalità, cittadinanza e partecipazione", realizzato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale nell'ambito del Pon Sicurezza 2007-2013. Il finanziamento nazionale massimo per ogni progetto è pari a 200.000 per i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, e a 150.000 euro per quelli con popolazione inferiore. Tutte le proposte devono garantire un cofinanziamento locale, messo a disposizione dal Comune proponente o dai suoi partner, pari ad almeno il 20% del valore totale del progetto.
Le proposte progettuali dovranno avere come beneficiari finali giovani di età compresa fra i 16 e 35 anni e dovranno prevedere percorsi di progettazione partecipata mirati a definire le nuove funzioni e modalità di utilizzo degli spazi. Inoltre, al fine di finanziare progetti in grado di innestare innovazioni sostenibili nel tempo, in fase di proposta progettuale dovrà essere presentato un piano di utilizzo almeno triennale dell'edificio o area pubblica oggetto dell'intervento, congruente e conseguente rispetto alla proposta progettuale presentata.
Le proposte
Le aree d'intervento e relative azioni esemplificative delle proposte progettuali che possono essere ammesse a finanziamento sono:
a) Innovazione culturale: iniziative e servizi innovativi sul piano della produzione, dell'offerta e della fruizione in ambito artistico e culturale; valorizzazione delle forme espressive della contemporaneità; centri di produzione e sperimentazione culturale; progetti che mettano in relazione la ricerca e produzione dei giovani creativi con il mercato artistico e culturale; nuovi modelli per quel che riguarda le residenze e la circuitazione dei giovani creativi; progetti innovativi nell'ambito della formazione artistica; riqualificazione di attrattori culturali locali eccetera;
b) Innovazione sociale: progetti e servizi nell'ambito della social innovation (nuovi modelli di imprenditoria sociale e culturale giovanile); progetti e servizi innovativi nell'ambito della creatività e della didattica finalizzate alla mediazione culturale e all'integrazione sociale e multiculturale;
c) Innovazione economica: sperimentazione di nuove forme di lavoro e imprenditorialità giovanile, in particolare in ambito culturale; modelli innovativi di industrie e professioni culturali e creative in ambito giovanile; progetti e servizi innovativi nell'ambito dell'economia solidale e sostenibile; interventi di riqualificazione territoriale con finalità turistiche; spazi di co-working e fab-lab eccetera.
Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è fissato per le 24,00 del 10 giugno 2016.
(*) Area Innovazione tecnologica, Attività produttive, Cultura e Turismo, Politiche giovanili, Mobilità, Energia, Progetti europei Anci
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Il discorso di Papa Francesco sull'Unione Europea
In occasione del conferimento a Papa Francesco del Premio Carlo Magno da parte dei vertici dell'Unione Europea, il pontefice ha indirizzato ai presenti un discorso che riportiamo qui sotto e nel quale vengono richiamati temi e istanze su cui anche il volontariato è impegnato da anni.
Illustri Ospiti,
vi porgo il mio cordiale benvenuto e vi ringrazio per la vostra presenza. Sono grato in particolare ai Signori Marcel Philipp, Jürgen Linden, Martin Schulz, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk per le loro cortesi parole. Desidero ribadire la mia intenzione di offrire il prestigioso Premio, di cui vengo onorato, per l’Europa: non compiamo infatti un gesto celebrativo; cogliamo piuttosto l’occasione per auspicare insieme uno slancio nuovo e coraggioso per questo amato Continente.
La creatività, l’ingegno, la capacità di rialzarsi e di uscire dai propri limiti appartengono all’anima dell’Europa. Nel secolo scorso, essa ha testimoniato all’umanità che un nuovo inizio era possibile: dopo anni di tragici scontri, culminati nella guerra più terribile che si ricordi, è sorta, con la grazia di Dio, una novità senza precedenti nella storia. Le ceneri delle macerie non poterono estinguere la speranza e la ricerca dell’altro, che arsero nel cuore dei Padri fondatori del progetto europeo. Essi gettarono le fondamenta di un baluardo di pace, di un edificio costruito da Stati che non si sono uniti per imposizione, ma per la libera scelta del bene comune, rinunciando per sempre a fronteggiarsi. L’Europa, dopo tante divisioni, ritrovò finalmente sé stessa e iniziò a edificare la sua casa.
Questa «famiglia di popoli»[1], lodevolmente diventata nel frattempo più ampia, in tempi recenti sembra sentire meno proprie le mura della casa comune, talvolta innalzate scostandosi dall’illuminato progetto architettato dai Padri. Quell’atmosfera di novità, quell’ardente desiderio di costruire l’unità paiono sempre più spenti; noi figli di quel sogno siamo tentati di cedere ai nostri egoismi, guardando al proprio utile e pensando di costruire recinti particolari. Tuttavia, sono convinto che la rassegnazione e la stanchezza non appartengono all’anima dell’Europa e che anche «le difficoltà possono diventare promotrici potenti di unità»[2].
Nel Parlamento europeo mi sono permesso di parlare di Europa nonna. Dicevo agli Eurodeputati che da diverse parti cresceva l’impressione generale di un’Europa stanca e invecchiata, non fertile e vitale, dove i grandi ideali che hanno ispirato l’Europa sembrano aver perso forza attrattiva; un’Europa decaduta che sembra abbia perso la sua capacità generatrice e creatrice. Un’Europa tentata di voler assicurare e dominare spazi più che generare processi di inclusione e trasformazione; un’Europa che si va “trincerando” invece di privilegiare azioni che promuovano nuovi dinamismi nella società; dinamismi capaci di coinvolgere e mettere in movimento tutti gli attori sociali (gruppi e persone) nella ricerca di nuove soluzioni ai problemi attuali, che portino frutto in importanti avvenimenti storici; un’Europa che lungi dal proteggere spazi si renda madre generatrice di processi (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 223).
Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?
Lo scrittore Elie Wiesel, sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, diceva che oggi è capitale realizzare una “trasfusione di memoria”. E’ necessario “fare memoria”, prendere un po’ di distanza dal presente per ascoltare la voce dei nostri antenati. La memoria non solo ci permetterà di non commettere gli stessi errori del passato (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 108), ma ci darà accesso a quelle acquisizioni che hanno aiutato i nostri popoli ad attraversare positivamente gli incroci storici che andavano incontrando. La trasfusione della memoria ci libera da quella tendenza attuale spesso più attraente di fabbricare in fretta sulle sabbie mobili dei risultati immediati che potrebbero produrre «una rendita politica facile, rapida ed effimera, ma che non costruiscono la pienezza umana» (ibid., 224).
A tal fine ci farà bene evocare i Padri fondatori dell’Europa. Essi seppero cercare strade alternative, innovative in un contesto segnato dalle ferite della guerra. Essi ebbero l’audacia non solo di sognare l’idea di Europa, ma osarono trasformare radicalmente i modelli che provocavano soltanto violenza e distruzione. Osarono cercare soluzioni multilaterali ai problemi che poco a poco diventavano comuni.
Robert Schuman, in quello che molti riconoscono come l’atto di nascita della prima comunità europea, disse: «L’Europa non si farà in un colpo solo, né attraverso una costruzione d’insieme; essa si farà attraverso realizzazioni concrete, creanti anzitutto una solidarietà di fatto»[3]. Proprio ora, in questo nostro mondo dilaniato e ferito, occorre ritornare a quella solidarietà di fatto, alla stessa generosità concreta che seguì il secondo conflitto mondiale, perché – proseguiva Schuman – «la pace mondiale non potrà essere salvaguardata senza sforzi creatori che siano all’altezza dei pericoli che la minacciano»[4]. I progetti dei Padri fondatori, araldi della pace e profeti dell’avvenire, non sono superati: ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri. Sembrano esprimere un accorato invito a non accontentarsi di ritocchi cosmetici o di compromessi tortuosi per correggere qualche trattato, ma a porre coraggiosamente basi nuove, fortemente radicate; come affermava Alcide De Gasperi, «tutti egualmente animati dalla preoccupazione del bene comune delle nostre patrie europee, della nostra Patria Europa», ricominciare, senza paura un «lavoro costruttivo che esige tutti i nostri sforzi di paziente e lunga cooperazione»[5].
Questa trasfusione della memoria ci permette di ispirarci al passato per affrontare con coraggio il complesso quadro multipolare dei nostri giorni, accettando con determinazione la sfida di “aggiornare” l’idea di Europa. Un’Europa capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare.
Capacità di integrare
Erich Przywara, nella sua magnifica opera L’idea di Europa, ci sfida a pensare la città come un luogo di convivenza tra varie istanze e livelli. Egli conosceva quella tendenza riduzionistica che abita in ogni tentativo di pensare e sognare il tessuto sociale. La bellezza radicata in molte delle nostre città si deve al fatto che sono riuscite a conservare nel tempo le differenze di epoche, di nazioni, di stili, di visioni. Basta guardare l’inestimabile patrimonio culturale di Roma per confermare ancora una volta che la ricchezza e il valore di un popolo si radica proprio nel saper articolare tutti questi livelli in una sana convivenza. I riduzionismi e tutti gli intenti uniformanti, lungi dal generare valore, condannano i nostri popoli a una crudele povertà: quella dell’esclusione. E lungi dall’apportare grandezza, ricchezza e bellezza, l’esclusione provoca viltà, ristrettezza e brutalità. Lungi dal dare nobiltà allo spirito, gli apporta meschinità.
Le radici dei nostri popoli, le radici dell’Europa si andarono consolidando nel corso della sua storia imparando a integrare in sintesi sempre nuove le culture più diverse e senza apparente legame tra loro. L’identità europea è, ed è sempre stata, un’identità dinamica e multiculturale.
L’attività politica sa di avere tra le mani questo lavoro fondamentale e non rinviabile. Sappiamo che «il tutto è più delle parti, e anche della loro semplice somma», per cui si dovrà sempre lavorare per «allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 235). Siamo invitati a promuovere un’integrazione che trova nella solidarietà il modo in cui fare le cose, il modo in cui costruire la storia. Una solidarietà che non può mai essere confusa con l’elemosina, ma come generazione di opportunità perché tutti gli abitanti delle nostre città – e di tante altre città – possano sviluppare la loro vita con dignità. Il tempo ci sta insegnando che non basta il solo inserimento geografico delle persone, ma la sfida è una forte integrazione culturale.
In questo modo la comunità dei popoli europei potrà vincere la tentazione di ripiegarsi su paradigmi unilaterali e di avventurarsi in “colonizzazioni ideologiche”; riscoprirà piuttosto l’ampiezza dell’anima europea, nata dall’incontro di civiltà e popoli, più vasta degli attuali confini dell’Unione e chiamata a diventare modello di nuove sintesi e di dialogo. Il volto dell’Europa non si distingue infatti nel contrapporsi ad altri, ma nel portare impressi i tratti di varie culture e la bellezza di vincere le chiusure. Senza questa capacità di integrazione le parole pronunciate da Konrad Adenauer nel passato risuoneranno oggi come profezia di futuro: «Il futuro dell’Occidente non è tanto minacciato dalla tensione politica, quanto dal pericolo della massificazione, della uniformità del pensiero e del sentimento; in breve, da tutto il sistema di vita, dalla fuga dalla responsabilità, con l’unica preoccupazione per il proprio io»[6].
Capacità di dialogo
Se c’è una parola che dobbiamo ripetere fino a stancarci è questa: dialogo. Siamo invitati a promuovere una cultura del dialogo cercando con ogni mezzo di aprire istanze affinché questo sia possibile e ci permetta di ricostruire il tessuto sociale. La cultura del dialogo implica un autentico apprendistato, un’ascesi che ci aiuti a riconoscere l’altro come un interlocutore valido; che ci permetta di guardare lo straniero, il migrante, l’appartenente a un’altra cultura come un soggetto da ascoltare, considerato e apprezzato. E’ urgente per noi oggi coinvolgere tutti gli attori sociali nel promuovere «una cultura che privilegi il dialogo come forma di incontro», portando avanti «la ricerca di consenso e di accordi, senza però separarla dalla preoccupazione per una società giusta, capace di memoria e senza esclusioni» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 239). La pace sarà duratura nella misura in cui armiamo i nostri figli con le armi del dialogo, insegniamo loro la buona battaglia dell’incontro e della negoziazione. In tal modo potremo lasciare loro in eredità una cultura che sappia delineare strategie non di morte ma di vita, non di esclusione ma di integrazione.
Questa cultura del dialogo, che dovrebbe essere inserita in tutti i curriculi scolastici come asse trasversale delle discipline, aiuterà ad inculcare nelle giovani generazioni un modo di risolvere i conflitti diverso da quello a cui li stiamo abituando. Oggi ci urge poter realizzare “coalizioni” non più solamente militari o economiche ma culturali, educative, filosofiche, religiose. Coalizioni che mettano in evidenza che, dietro molti conflitti, è spesso in gioco il potere di gruppi economici. Coalizioni capaci di difendere il popolo dall’essere utilizzato per fini impropri. Armiamo la nostra gente con la cultura del dialogo e dell’incontro.
Capacità di generare
Il dialogo e tutto ciò che esso comporta ci ricorda che nessuno può limitarsi ad essere spettatore né mero osservatore. Tutti, dal più piccolo al più grande, sono parte attiva nella costruzione di una società integrata e riconciliata. Questa cultura è possibile se tutti partecipiamo alla sua elaborazione e costruzione. La situazione attuale non ammette meri osservatori di lotte altrui. Al contrario, è un forte appello alla responsabilità personale e sociale.
In questo senso i nostri giovani hanno un ruolo preponderante. Essi non sono il futuro dei nostri popoli, sono il presente; sono quelli che già oggi con i loro sogni, con la loro vita stanno forgiando lo spirito europeo. Non possiamo pensare il domani senza offrire loro una reale partecipazione come agenti di cambiamento e di trasformazione. Non possiamo immaginare l’Europa senza renderli partecipi e protagonisti di questo sogno.
Ultimamente ho riflettuto su questo aspetto e mi sono chiesto: come possiamo fare partecipi i nostri giovani di questa costruzione quando li priviamo di lavoro; di lavori degni che permettano loro di svilupparsi per mezzo delle loro mani, della loro intelligenza e delle loro energie? Come pretendiamo di riconoscere ad essi il valore di protagonisti, quando gli indici di disoccupazione e sottoccupazione di milioni di giovani europei sono in aumento? Come evitare di perdere i nostri giovani, che finiscono per andarsene altrove in cerca di ideali e senso di appartenenza perché qui, nella loro terra, non sappiamo offrire loro opportunità e valori?
«La giusta distribuzione dei frutti della terra e del lavoro umano non è mera filantropia. E’ un dovere morale».[7] Se vogliamo pensare le nostre società in un modo diverso, abbiamo bisogno di creare posti di lavoro dignitoso e ben remunerato, specialmente per i nostri giovani.
Ciò richiede la ricerca di nuovi modelli economici più inclusivi ed equi, non orientati al servizio di pochi, ma al beneficio della gente e della società. E questo ci chiede il passaggio da un’economia liquida a un’economia sociale. Penso ad esempio all’economia sociale di mercato, incoraggiata anche dai miei Predecessori (cfr Giovanni Paolo II, Discorso all’Ambasciatore della R.F. di Germania, 8 novembre 1990). Passare da un’economia che punta al reddito e al profitto in base alla speculazione e al prestito a interesse ad un’economia sociale che investa sulle persone creando posti di lavoro e qualificazione.
Dobbiamo passare da un’economia liquida, che tende a favorire la corruzione come mezzo per ottenere profitti, a un’economia sociale che garantisce l’accesso alla terra, al tetto per mezzo del lavoro come ambito in cui le persone e le comunità possano mettere in gioco «molte dimensioni della vita: la creatività, la proiezione nel futuro, lo sviluppo delle capacità, l’esercizio dei valori, la comunicazione con gli altri, un atteggiamento di adorazione. Perciò la realtà sociale del mondo di oggi, al di là degli interessi limitati delle imprese e di una discutibile razionalità economica, esige che “si continui a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro […] per tutti”[8]» (Enc. Laudato si’, 127).
Se vogliamo mirare a un futuro che sia dignitoso, se vogliamo un futuro di pace per le nostre società, potremo raggiungerlo solamente puntando sulla vera inclusione: «quella che dà il lavoro dignitoso, libero, creativo, partecipativo e solidale».[9]Questo passaggio (da un’economia liquida a un’economia sociale) non solo darà nuove prospettive e opportunità concrete di integrazione e inclusione, ma ci aprirà nuovamente la capacità di sognare quell’umanesimo, di cui l’Europa è stata culla e sorgente.
Alla rinascita di un’Europa affaticata, ma ancora ricca di energie e di potenzialità, può e deve contribuire la Chiesa. Il suo compito coincide con la sua missione: l’annuncio del Vangelo, che oggi più che mai si traduce soprattutto nell’andare incontro alle ferite dell’uomo, portando la presenza forte e semplice di Gesù, la sua misericordia consolante e incoraggiante. Dio desidera abitare tra gli uomini, ma può farlo solo attraverso uomini e donne che, come i grandi evangelizzatori del continente, siano toccati da Lui e vivano il Vangelo, senza cercare altro. Solo una Chiesa ricca di testimoni potrà ridare l’acqua pura del Vangelo alle radici dell’Europa. In questo, il cammino dei cristiani verso la piena unità è un grande segno dei tempi, ma anche l’esigenza urgente di rispondere all’appello del Signore «perché tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21).
Con la mente e con il cuore, con speranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo, «un costante cammino di umanizzazione», cui servono «memoria, coraggio, sana e umana utopia»[10]. Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranze di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. Sogno un’Europa, in cui essere migrante non è delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile. Sogno un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia. Grazie.
(fonte vatican.va)
Illustri Ospiti,
vi porgo il mio cordiale benvenuto e vi ringrazio per la vostra presenza. Sono grato in particolare ai Signori Marcel Philipp, Jürgen Linden, Martin Schulz, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk per le loro cortesi parole. Desidero ribadire la mia intenzione di offrire il prestigioso Premio, di cui vengo onorato, per l’Europa: non compiamo infatti un gesto celebrativo; cogliamo piuttosto l’occasione per auspicare insieme uno slancio nuovo e coraggioso per questo amato Continente.
La creatività, l’ingegno, la capacità di rialzarsi e di uscire dai propri limiti appartengono all’anima dell’Europa. Nel secolo scorso, essa ha testimoniato all’umanità che un nuovo inizio era possibile: dopo anni di tragici scontri, culminati nella guerra più terribile che si ricordi, è sorta, con la grazia di Dio, una novità senza precedenti nella storia. Le ceneri delle macerie non poterono estinguere la speranza e la ricerca dell’altro, che arsero nel cuore dei Padri fondatori del progetto europeo. Essi gettarono le fondamenta di un baluardo di pace, di un edificio costruito da Stati che non si sono uniti per imposizione, ma per la libera scelta del bene comune, rinunciando per sempre a fronteggiarsi. L’Europa, dopo tante divisioni, ritrovò finalmente sé stessa e iniziò a edificare la sua casa.
Questa «famiglia di popoli»[1], lodevolmente diventata nel frattempo più ampia, in tempi recenti sembra sentire meno proprie le mura della casa comune, talvolta innalzate scostandosi dall’illuminato progetto architettato dai Padri. Quell’atmosfera di novità, quell’ardente desiderio di costruire l’unità paiono sempre più spenti; noi figli di quel sogno siamo tentati di cedere ai nostri egoismi, guardando al proprio utile e pensando di costruire recinti particolari. Tuttavia, sono convinto che la rassegnazione e la stanchezza non appartengono all’anima dell’Europa e che anche «le difficoltà possono diventare promotrici potenti di unità»[2].
Nel Parlamento europeo mi sono permesso di parlare di Europa nonna. Dicevo agli Eurodeputati che da diverse parti cresceva l’impressione generale di un’Europa stanca e invecchiata, non fertile e vitale, dove i grandi ideali che hanno ispirato l’Europa sembrano aver perso forza attrattiva; un’Europa decaduta che sembra abbia perso la sua capacità generatrice e creatrice. Un’Europa tentata di voler assicurare e dominare spazi più che generare processi di inclusione e trasformazione; un’Europa che si va “trincerando” invece di privilegiare azioni che promuovano nuovi dinamismi nella società; dinamismi capaci di coinvolgere e mettere in movimento tutti gli attori sociali (gruppi e persone) nella ricerca di nuove soluzioni ai problemi attuali, che portino frutto in importanti avvenimenti storici; un’Europa che lungi dal proteggere spazi si renda madre generatrice di processi (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 223).
Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?
Lo scrittore Elie Wiesel, sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, diceva che oggi è capitale realizzare una “trasfusione di memoria”. E’ necessario “fare memoria”, prendere un po’ di distanza dal presente per ascoltare la voce dei nostri antenati. La memoria non solo ci permetterà di non commettere gli stessi errori del passato (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 108), ma ci darà accesso a quelle acquisizioni che hanno aiutato i nostri popoli ad attraversare positivamente gli incroci storici che andavano incontrando. La trasfusione della memoria ci libera da quella tendenza attuale spesso più attraente di fabbricare in fretta sulle sabbie mobili dei risultati immediati che potrebbero produrre «una rendita politica facile, rapida ed effimera, ma che non costruiscono la pienezza umana» (ibid., 224).
A tal fine ci farà bene evocare i Padri fondatori dell’Europa. Essi seppero cercare strade alternative, innovative in un contesto segnato dalle ferite della guerra. Essi ebbero l’audacia non solo di sognare l’idea di Europa, ma osarono trasformare radicalmente i modelli che provocavano soltanto violenza e distruzione. Osarono cercare soluzioni multilaterali ai problemi che poco a poco diventavano comuni.
Robert Schuman, in quello che molti riconoscono come l’atto di nascita della prima comunità europea, disse: «L’Europa non si farà in un colpo solo, né attraverso una costruzione d’insieme; essa si farà attraverso realizzazioni concrete, creanti anzitutto una solidarietà di fatto»[3]. Proprio ora, in questo nostro mondo dilaniato e ferito, occorre ritornare a quella solidarietà di fatto, alla stessa generosità concreta che seguì il secondo conflitto mondiale, perché – proseguiva Schuman – «la pace mondiale non potrà essere salvaguardata senza sforzi creatori che siano all’altezza dei pericoli che la minacciano»[4]. I progetti dei Padri fondatori, araldi della pace e profeti dell’avvenire, non sono superati: ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri. Sembrano esprimere un accorato invito a non accontentarsi di ritocchi cosmetici o di compromessi tortuosi per correggere qualche trattato, ma a porre coraggiosamente basi nuove, fortemente radicate; come affermava Alcide De Gasperi, «tutti egualmente animati dalla preoccupazione del bene comune delle nostre patrie europee, della nostra Patria Europa», ricominciare, senza paura un «lavoro costruttivo che esige tutti i nostri sforzi di paziente e lunga cooperazione»[5].
Questa trasfusione della memoria ci permette di ispirarci al passato per affrontare con coraggio il complesso quadro multipolare dei nostri giorni, accettando con determinazione la sfida di “aggiornare” l’idea di Europa. Un’Europa capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare.
Capacità di integrare
Erich Przywara, nella sua magnifica opera L’idea di Europa, ci sfida a pensare la città come un luogo di convivenza tra varie istanze e livelli. Egli conosceva quella tendenza riduzionistica che abita in ogni tentativo di pensare e sognare il tessuto sociale. La bellezza radicata in molte delle nostre città si deve al fatto che sono riuscite a conservare nel tempo le differenze di epoche, di nazioni, di stili, di visioni. Basta guardare l’inestimabile patrimonio culturale di Roma per confermare ancora una volta che la ricchezza e il valore di un popolo si radica proprio nel saper articolare tutti questi livelli in una sana convivenza. I riduzionismi e tutti gli intenti uniformanti, lungi dal generare valore, condannano i nostri popoli a una crudele povertà: quella dell’esclusione. E lungi dall’apportare grandezza, ricchezza e bellezza, l’esclusione provoca viltà, ristrettezza e brutalità. Lungi dal dare nobiltà allo spirito, gli apporta meschinità.
Le radici dei nostri popoli, le radici dell’Europa si andarono consolidando nel corso della sua storia imparando a integrare in sintesi sempre nuove le culture più diverse e senza apparente legame tra loro. L’identità europea è, ed è sempre stata, un’identità dinamica e multiculturale.
L’attività politica sa di avere tra le mani questo lavoro fondamentale e non rinviabile. Sappiamo che «il tutto è più delle parti, e anche della loro semplice somma», per cui si dovrà sempre lavorare per «allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 235). Siamo invitati a promuovere un’integrazione che trova nella solidarietà il modo in cui fare le cose, il modo in cui costruire la storia. Una solidarietà che non può mai essere confusa con l’elemosina, ma come generazione di opportunità perché tutti gli abitanti delle nostre città – e di tante altre città – possano sviluppare la loro vita con dignità. Il tempo ci sta insegnando che non basta il solo inserimento geografico delle persone, ma la sfida è una forte integrazione culturale.
In questo modo la comunità dei popoli europei potrà vincere la tentazione di ripiegarsi su paradigmi unilaterali e di avventurarsi in “colonizzazioni ideologiche”; riscoprirà piuttosto l’ampiezza dell’anima europea, nata dall’incontro di civiltà e popoli, più vasta degli attuali confini dell’Unione e chiamata a diventare modello di nuove sintesi e di dialogo. Il volto dell’Europa non si distingue infatti nel contrapporsi ad altri, ma nel portare impressi i tratti di varie culture e la bellezza di vincere le chiusure. Senza questa capacità di integrazione le parole pronunciate da Konrad Adenauer nel passato risuoneranno oggi come profezia di futuro: «Il futuro dell’Occidente non è tanto minacciato dalla tensione politica, quanto dal pericolo della massificazione, della uniformità del pensiero e del sentimento; in breve, da tutto il sistema di vita, dalla fuga dalla responsabilità, con l’unica preoccupazione per il proprio io»[6].
Capacità di dialogo
Se c’è una parola che dobbiamo ripetere fino a stancarci è questa: dialogo. Siamo invitati a promuovere una cultura del dialogo cercando con ogni mezzo di aprire istanze affinché questo sia possibile e ci permetta di ricostruire il tessuto sociale. La cultura del dialogo implica un autentico apprendistato, un’ascesi che ci aiuti a riconoscere l’altro come un interlocutore valido; che ci permetta di guardare lo straniero, il migrante, l’appartenente a un’altra cultura come un soggetto da ascoltare, considerato e apprezzato. E’ urgente per noi oggi coinvolgere tutti gli attori sociali nel promuovere «una cultura che privilegi il dialogo come forma di incontro», portando avanti «la ricerca di consenso e di accordi, senza però separarla dalla preoccupazione per una società giusta, capace di memoria e senza esclusioni» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 239). La pace sarà duratura nella misura in cui armiamo i nostri figli con le armi del dialogo, insegniamo loro la buona battaglia dell’incontro e della negoziazione. In tal modo potremo lasciare loro in eredità una cultura che sappia delineare strategie non di morte ma di vita, non di esclusione ma di integrazione.
Questa cultura del dialogo, che dovrebbe essere inserita in tutti i curriculi scolastici come asse trasversale delle discipline, aiuterà ad inculcare nelle giovani generazioni un modo di risolvere i conflitti diverso da quello a cui li stiamo abituando. Oggi ci urge poter realizzare “coalizioni” non più solamente militari o economiche ma culturali, educative, filosofiche, religiose. Coalizioni che mettano in evidenza che, dietro molti conflitti, è spesso in gioco il potere di gruppi economici. Coalizioni capaci di difendere il popolo dall’essere utilizzato per fini impropri. Armiamo la nostra gente con la cultura del dialogo e dell’incontro.
Capacità di generare
Il dialogo e tutto ciò che esso comporta ci ricorda che nessuno può limitarsi ad essere spettatore né mero osservatore. Tutti, dal più piccolo al più grande, sono parte attiva nella costruzione di una società integrata e riconciliata. Questa cultura è possibile se tutti partecipiamo alla sua elaborazione e costruzione. La situazione attuale non ammette meri osservatori di lotte altrui. Al contrario, è un forte appello alla responsabilità personale e sociale.
In questo senso i nostri giovani hanno un ruolo preponderante. Essi non sono il futuro dei nostri popoli, sono il presente; sono quelli che già oggi con i loro sogni, con la loro vita stanno forgiando lo spirito europeo. Non possiamo pensare il domani senza offrire loro una reale partecipazione come agenti di cambiamento e di trasformazione. Non possiamo immaginare l’Europa senza renderli partecipi e protagonisti di questo sogno.
Ultimamente ho riflettuto su questo aspetto e mi sono chiesto: come possiamo fare partecipi i nostri giovani di questa costruzione quando li priviamo di lavoro; di lavori degni che permettano loro di svilupparsi per mezzo delle loro mani, della loro intelligenza e delle loro energie? Come pretendiamo di riconoscere ad essi il valore di protagonisti, quando gli indici di disoccupazione e sottoccupazione di milioni di giovani europei sono in aumento? Come evitare di perdere i nostri giovani, che finiscono per andarsene altrove in cerca di ideali e senso di appartenenza perché qui, nella loro terra, non sappiamo offrire loro opportunità e valori?
«La giusta distribuzione dei frutti della terra e del lavoro umano non è mera filantropia. E’ un dovere morale».[7] Se vogliamo pensare le nostre società in un modo diverso, abbiamo bisogno di creare posti di lavoro dignitoso e ben remunerato, specialmente per i nostri giovani.
Ciò richiede la ricerca di nuovi modelli economici più inclusivi ed equi, non orientati al servizio di pochi, ma al beneficio della gente e della società. E questo ci chiede il passaggio da un’economia liquida a un’economia sociale. Penso ad esempio all’economia sociale di mercato, incoraggiata anche dai miei Predecessori (cfr Giovanni Paolo II, Discorso all’Ambasciatore della R.F. di Germania, 8 novembre 1990). Passare da un’economia che punta al reddito e al profitto in base alla speculazione e al prestito a interesse ad un’economia sociale che investa sulle persone creando posti di lavoro e qualificazione.
Dobbiamo passare da un’economia liquida, che tende a favorire la corruzione come mezzo per ottenere profitti, a un’economia sociale che garantisce l’accesso alla terra, al tetto per mezzo del lavoro come ambito in cui le persone e le comunità possano mettere in gioco «molte dimensioni della vita: la creatività, la proiezione nel futuro, lo sviluppo delle capacità, l’esercizio dei valori, la comunicazione con gli altri, un atteggiamento di adorazione. Perciò la realtà sociale del mondo di oggi, al di là degli interessi limitati delle imprese e di una discutibile razionalità economica, esige che “si continui a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro […] per tutti”[8]» (Enc. Laudato si’, 127).
Se vogliamo mirare a un futuro che sia dignitoso, se vogliamo un futuro di pace per le nostre società, potremo raggiungerlo solamente puntando sulla vera inclusione: «quella che dà il lavoro dignitoso, libero, creativo, partecipativo e solidale».[9]Questo passaggio (da un’economia liquida a un’economia sociale) non solo darà nuove prospettive e opportunità concrete di integrazione e inclusione, ma ci aprirà nuovamente la capacità di sognare quell’umanesimo, di cui l’Europa è stata culla e sorgente.
Alla rinascita di un’Europa affaticata, ma ancora ricca di energie e di potenzialità, può e deve contribuire la Chiesa. Il suo compito coincide con la sua missione: l’annuncio del Vangelo, che oggi più che mai si traduce soprattutto nell’andare incontro alle ferite dell’uomo, portando la presenza forte e semplice di Gesù, la sua misericordia consolante e incoraggiante. Dio desidera abitare tra gli uomini, ma può farlo solo attraverso uomini e donne che, come i grandi evangelizzatori del continente, siano toccati da Lui e vivano il Vangelo, senza cercare altro. Solo una Chiesa ricca di testimoni potrà ridare l’acqua pura del Vangelo alle radici dell’Europa. In questo, il cammino dei cristiani verso la piena unità è un grande segno dei tempi, ma anche l’esigenza urgente di rispondere all’appello del Signore «perché tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21).
Con la mente e con il cuore, con speranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo, «un costante cammino di umanizzazione», cui servono «memoria, coraggio, sana e umana utopia»[10]. Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranze di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. Sogno un’Europa, in cui essere migrante non è delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile. Sogno un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia. Grazie.
(fonte vatican.va)
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