venerdì 19 novembre 2010

Inaccettabile il modo in cui il GdS presenta le indagini su alcune Onlus

Il presidente del CeSVoP esprime il disappunto dei tanti volontari che sono rimasti sconcertati dal frettoloso abbinamento che il Giornale di Sicilia ha fatto tra alcuni casi di malaffare politico-clientelare e il mondo del volontariato palermitano.
Ecco di seguito il comunicato stampa del CeSVoP.

Il volontariato non c’entra!
Per dare clamore ad una notizia il Giornale di Sicilia confonde
il volontariato con generiche Onlus accusate di falso e truffa

Il mondo del volontariato palermitano e della Sicilia occidentale non può accettare la leggerezza con cui il Giornale di Sicilia utilizza il termine “volontariato” nei titoli e negli articoli dell’edizione di oggi. Mostrando pressapochismo e scarsa conoscenza del Terzo settore e della legge italiana che lo regola, il maggiore quotidiano di Palermo abbina ripetutamente il volontariato ai raggiri e alle truffe messe in piedi dagli indagati. Ad essere coinvolte nelle indagini, in realtà, sono delle generiche Onlus che niente hanno a che fare con il volontariato vero. In questo modo, il Giornale fornisce un quadro informativo poco corretto, fuorviante e lesivo dell’immagine delle tante organizzazioni di volontariato che operano nella piena gratuità in favore dei più deboli e dei meno tutelati. «Il volontariato con tutto questo non c’entra!». Lo afferma il presidente del CeSVoP e presidente regionale del MoVI, Ferdinando Siringo. «Una delle realtà sociali più serie nel nostro territorio - continua Siringo – viene tirata in ballo con grave superficialità e la sua immagine confusa con il sottobosco del malaffare politico-clientelare. Non è corretto né giusto. Non si può fare informazione in questo modo. Il volontariato ha un suo preciso profilo stabilito dalla legge 266/91; ha un registro regionale; ha una serie di norme a cui le organizzazioni si attengono con grande scrupolo. Non solo. I volontari siciliani, che dedicano il proprio tempo libero agli altri, si scontrano anche con politiche e strutture sociali carenti o inesistenti; mancanza di risorse e scarsa considerazione da parte di tanti amministratori e politici… Mentre, nei fatti, si fanno carico dei più deboli e della comunità con compiti e interventi che dovrebbero essere garantiti dalle istituzioni e dai servizi pubblici». Alla luce di quanto accaduto, il presidente Siringo si fa portavoce delle tante realtà di volontariato che sono rimaste amareggiate per quanto scritto dal Giornale di Sicilia e chiede al quotidiano non solo di trattare con maggiore attenzione le questioni sociali, ma anche di dare spazio, con più frequenza e accuratezza, al volontariato autentico che nel territorio siciliano è motore di innovazione, sviluppo sociale e solidarietà. «Chiediamo al GdS di correggere questa inaccettabile visione di una parte sana della nostra città e di cominciare davvero a occuparsi dei volontari che ormai da soli sostengono i tanti poveri di Palermo, spesso senza alcun sostegno dalle istituzioni, ma rimettendoci di tasca propria. Forse – conclude Siringo – per avere più soldi da dedicare ai poveri, noi volontari palermitani dovremmo smettere tutti assieme di comprare il Giornale di Sicilia!».

Palermo, 19 novembre 2010