giovedì 6 ottobre 2011

Anello debole 2011, selezionate 109 opere, la parola alla Giuria di qualità

Sono 109 le opere selezionate per accedere alla seconda fase dell’edizione 2011 del Premio L'Anello Debole. Le ha scelte un comitato interno alla Comunità di Capodarco, che quest’anno ha dovuto confrontarsi con un numero record di opere inviate (210) e una qualità molto elevata. La selezione si è basata su criteri come la congruità, l’adeguatezza tecnica, l’originalità, la forza comunicativa ecc.
Per la categoria “Radio” accedono alla seconda fase 22 opere su 42 in concorso; per la “Tv” 31 su 52; per i “Corti della realtà” 35 su 67; per i “Corti di fiction” 18 su 36, per i “Cortissimi” 3 su 3. Dopo la prima selezione le opere in concorso sono risultate quindi 200 mentre quelle dichiarate fuori concorso sono salite a 10.Le “selezionate” sono state pubblicate sul sito del Premio (vai all’elenco), dove si possono vedere anche le “migliori” opere delle scorse sei edizioni. Ora la decisione passa alla “Giuria di qualità” - composta da Giancarlo Santalmassi, don Vinicio Albanesi, Pino Corrias, Daniela De Robert, Andrea Pellizzari, Daniele Segre - che in una riunione che si terrà verso la metà di ottobre, sceglierà i candidati alla vittoria finale. La loro valutazione sarà poi computata con quella della “Giuria popolare” nel corso del secondo Capodarco Corto Film Festival (2-6 novembre 2011). Per partecipare a questo “organismo” c’è tempo fino al 3 novembre. Chiunque può farne richiesta attraverso un form di iscrizione on line o compilando il modulo di iscrizione disponibile sul sito del Premio.
La Giuria popolare sarà composta da un massimo di 200 persone di diversa età ed estrazione sociale, inclusi studenti delle scuole superiori. I voti dei giurati popolari “peseranno” al 40% sulla votazione finale. Il 60% sarà riservato alla Giuria di qualità. La partecipazione è volontaria e gratuita e richiede una presenza effettiva (anche se non continuativa) nei giorni del voto. Il festival. Si vanno intanto delineando gli eventi del secondo“Capodarco Corto Film Festival”. Dal 2 al 6 novembre ci sarà la seconda edizione del Capodarco Social Film, rassegna cinematografica dedicata al sociale presso la “Sala degli artisti” di Fermo. Il 3 e il 4 due seminari, rivolti soprattutto alle scuole superiori della provincia, rispettivamente con Paolo Marzoni “sbrango”, tra i montatori più quotati in Italia, e lo sceneggiatore e regista Fredo Valla. Sabato 5 novembre la serata “fiume” di presentazione delle opere finaliste insieme con gli autori culminerà con un incontro con quattro protagonisti della trasmissione di Italia Uno “Le Iene” tra cui Pierfrancesco Diliberto (in arte “Pif”) e Mauro Casciari. Titolo: “Videoinchieste d’assalto”.
Nel corso del festival le “finaliste” in concorso per il Premio “L’Anello debole” saranno votate dalla Giuria popolare. Le opere video verranno proiettate presso la Sala degli Artisti a Fermo, la Comunità di Capodarco ed altri luoghi da definire. Per la fruizione delle opere Radio sono stati organizzati sabato 5 novembre due pullman per Montefiore dell’Aso (FM) con ascolto durante il tragitto di andata e ritorno e buffet sul posto. Infine, Domenica 6, la cerimonia di premiazione, presentata da Andrea Pellizzari e Daniela De Robert.

Over 55 a lezione di «web comunication» e giovani tra i banchi per le “buone prassi”: progetto dell’Avis Sicilia

I dirigenti avisini over 55 seguiranno le lezioni per imparare il linguaggio della «web comunication», come si naviga e come “dialogano nella rete” i giovani. I ragazzi del gruppo Avis Sicilia (tra 18 e 35 anni), invece, dagli adulti impareranno le “buone prassi”, cogliendo il senso della storia e della mission dell’associazione. Su questo percorso a doppio senso - gli adulti imparano dai giovani e i ragazzi imparano dagli adulti - si basa il progetto «Passato prossimo, futuro anteriore» promosso dall’Avis regionale siciliana e finanziato dalla «Fondazione con il Sud».
Il progetto, dalla durata di 12 mesi, è costato 60 mila euro ed è compartecipato dalla Fondazione per 55 mila euro, per 3 mila dall’Avis e 2 mila euro è il valore dell’impegno dei volontari. «In un momento storico in cui la società registra la seria difficoltà del rapporto tra adulto e giovane, della mancanza di dialogo, di linguaggi diversi tra generazioni, questo progetto vuole riprendersi il valore del “dialogo” - spiega Domenico Alfonzo, presidente regionale dell’Avis - e così tramite percorsi di formazione intergenerazionali rinsalderemo la “rete” e promuoveremo la donazione del sangue». In questi percorsi l’Avis ha scelto testimoni privilegiati: proprio i fondatori della rete Avis della Sicilia che ancora operano all’interno dell’associazione. Saranno proprio coloro che negli anni hanno visto crescere l’Avis e i suoi donatori che spiegheranno le “buone prassi” ai ragazzi. «Buone prassi significa anche comportamenti sociali, una maggiore propensione al volontariato, all’azione di valorizzazione della donazione di sangue, farne capire l’importanza già tra gli adolescenti, i ragazzi distratti da altri interessi» dice Antonella Fazio del coordinamento giovanile dell’Avis.
LA DIFFUSIONE DI UNA MAGGIORE COSCIENZA DEL VOLONTARIATO - «Tra gli obiettivi del progetto che interesserà 150 persone - spiega Alfonzo - c’è anche quello di rafforzare il ruolo politico del volontariato inteso come capacità di sviluppare e diffondere nella cittadinanza una coscienza politica sui problemi dei territori, con particolare riferimento ai problemi di salute delle persone più deboli».
L’AVIS IN SICILIA - Con la capillare ramificazione dell’Avis in Sicilia, il progetto interesserà tutte le nove province, con incontri territoriali ed un evento finale dove verranno presentati i risultati finali del progetto. L’Avis, oltre la sede regionale a Palermo, ha 8 sedi provinciali e 145 sedi comunali. I donatori in tutta l’isola sono 67.000. L’Avis in tutta la Sicilia opera in accordo con il Servizio Sanitario e le autorità sanitarie locali per raggiungere l’autosufficienza di sangue, emocomponenti e plasmaderivati, in condizioni di qualità e sicurezza sia per chi dona sia per chi riceve.

Dal Consiglio Nazionale UILDM un grido unanime contro i tagli previsti dalle manovre governative

A proposito delle ricadute sociali delle manovre varate ultimamente dal governo Berlusconi, ecco la presa di posizione della UILDM nazionale:

Dall’incontro, svoltosi il 1° ottobre, è emersa la profonda preoccupazione di tutti i rappresentanti dell’Associazione, in particolare dei Presidenti Provinciali, per le conseguenze che avranno per le persone con disabilità i provvedimenti del Governo in ambito di Politiche Sociali.
È quanto mai viva, all’interno dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), la lotta per i diritti delle persone con disabilità. Come dimostrato con il sostegno offerto alle manifestazioni promosse da alcune Sezioni Provinciali dell’Associazione e a livello nazionale dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per non cedere ai metodi e alle forme con cui il Governo tenta di gestire il delicato momento di crisi che stiamo attraversando, nella UILDM il livello di guardia rispetto ai provvedimenti in ambito di Politiche Sociali è altissimo. Fin d’ora, ma in particolare dal 2012, infatti, le conseguenze per le persone con disabilità derivanti dalle Manovre economiche di luglio e agosto si faranno sentire in modo drammaticamente concreto e reale.
«Non possiamo e non vogliamo aspettare quel momento per dare il nostro contributo alla mobilitazione, perché potrebbe essere veramente troppo tardi», fanno sapere alcuni dei Presidenti Provinciali UILDM che si sono riuniti a Pisa e hanno dedicato ampio spazio del loro consueto incontro al confronto su questo importantissimo tema. «Noi siamo lo specchio della UILDM sul territorio italiano e possiamo testimoniare che il disagio in questo senso è già molto sentito e sempre più diffuso. Per questo abbiamo deciso di alzare quanto più possibile la nostra voce, a nome e per conto di tutti coloro che in questo momento non sono in grado di farlo e che tra qualche mese saranno i primi a pagare le conseguenze di provvedimenti che violano i diritti umani, prima ancora di quelli civili».
Dopo l’approvazione della seconda Manovra economica, la previsione del Movimento delle Persone con Disabilità è che nei prossimi mesi, in Italia, il 25-30% delle persone si veda privato dei Servizi Sociali (servizi e prestazioni vari per bambini, persone anziane e con disabilità) di cui oggi si avvale, in particolare in conseguenza ai pesantissimi tagli agli enti locali.

Come segnalato anche nel sito nazionale www.uildm.org, a rendere la situazione ancora più difficile ricordiamo che si attende la discussione in Parlamento della questione legata alla delega che il Governo ha chiesto per la riforma assistenziale, al fine di realizzare entrate rapide e sicure. Con la spada di Damocle di questa iniziativa da un lato e il Fondo per le Politiche Sociali ridotto sempre più drasticamente e quello per la Non Autosufficienza azzerato dall’altro, la prospettiva per le persone con disabilità è che circa una su tre perda l’indennità di accompagnamento.
Chiediamo dunque a tutti i cittadini italiani di essere consapevoli di questa situazione e di prendere una posizione, sostenendo la mobilitazione odierna e quella futura in difesa dei diritti delle persone con disabilità nel nostro Paese.
Padova, 4 ottobre 2011
Alberto Fontana – Presidente Nazionale UILDM