martedì 31 marzo 2015

Omicidio allo Zen di Palermo, parla il volontariato

Il Giornale di Sicilia del 31 marzo 2015 dedica molto spazio all'omicidio avvenuto allo Zen di Palermo e ha raccolto i pareri e le riflessioni dei volontari che operano nel quartiere periferico (clicca sull'immagine per ingrandirla).

lunedì 30 marzo 2015

A Caltanissetta eletta la nuova referente della delegazione CeSVoP

Paola Città
Con l'assemblea del 25 marzo le associazioni di volontariato che compongono la delegazione CeSVoP di Caltanissetta hanno rinnovato gli incarichi di coordinamento.
L'assemblea di delegazione era stata convocata per eleggere i nuovi “dirigenti” della struttura: il Referente di Delegazione (un volontario con funzione di coordinamento e di raccordo fra le Organizzazioni locali e con la Sede direzionale) ed il Comitato di presidenza: all'unanimità dei presenti è stata eletta quale nuova Referente Paola Città (Associazione “Sans Souci” di Santa Caterina V.); nel Comitato di presidenza sono invece stati eletti Pasquale Polizzi (Ass. di protezione civile “Le Aquile” di Caltanissetta) e Domenico Marchiano (Auser circolo “Letizia Colajanni“ di Caltanissetta). Un ringraziamento ai precedenti referente, Pippo Asero, e Comitato di presidenza
La Delegazione del CeSVoP ha lo scopo di promuovere la partecipazione e la responsabilizzazione delle realtà locali, favorendo così anche la crescita e la capacità di autogoverno delle OdV (Organizzazioni di volontariato) e la fattiva collaborazione con gli Enti locali. Il tutto in una visione che, da un lato, valorizza le esperienze e le competenze presenti nel mondo del volontariato, dall’altro, tende ad interagire anche con le altre organizzazioni del Terzo settore, oltre alle strutture di formazione e ricerca pubblica e private.
Nel corso dell'assemblea, che ha visto la presenza del Tutor provinciale Eliana Orlando, sono stati discussi e ribaditi gli obiettivi specifici della Delegazione di Caltanissetta, che raccoglie decine di Associazioni e Gruppi attivi nei Comuni del distretto socio sanitario n. 8: anzitutto la promozione della partecipazione e la responsabilizzazione delle realtà locali, stimolando la crescita e la capacità di governance delle OdV; in secondo luogo l'organizzazione nel territorio iniziative di promozione del volontariato e della cultura della solidarietà.
Uno dei primissimi impegni che attende la nuova Referente di delegazione è relativo alla concessione, da parte dell'Amministrazione comunale di Caltanissetta, di uno spazio - quale luogo di lavoro e attività per tutte le organizzazioni ed i singoli volontari che ne fanno parte - presso la ex scuola elementare di via Xiboli. Grazie a questa lungimirante scelta del Sindaco Ruvolo e dell'Assessore alla Solidarietà e Interculturalità Cavaleri, presto in quella struttura nascerà una vera e propria “Oasi del Volontariato” dove il CeSVoP ed altre organizzazioni del Terzo Settore potranno moltiplicare efficacia e qualità dei servizi offerti dalle Associazioni sul territorio.

domenica 29 marzo 2015

Chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Dopo tanti rinvii, si comincia

Finalmente gli Ospedali psichiatrici giudiziari cominciano a chiudere. Repubblica del 29 marzo 2015 racconta l'avvio delle chiusura dell'OpG di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) (clicca sull'immagine per ingrandirla).

giovedì 26 marzo 2015

Presentazione del rapporto di ricerca CSVnet - Euricse sui modelli organizzativi dei CSV in Italia

Venerdì 27 marzo CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato presenterà a Roma insieme ad Euricse - European Research Institute on Cooperative and Social Enterprise - i risultati del rapporto di ricerca "Natura giuridica e modelli organizzativi dei Centri di Servizio per il Volontariato".
Si tratta del primo studio sistematico sugli aspetti giurdici che riguardano i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del volontariato italiano.
La ricerca, condotta da Antonio Fici - Professore di Diritto privato presso il Dipartimento giuridico dell'Università degli Studi del Molise -, partendo dall'analisi del quadro normativo nazionale e regionale dei CSV, prende in esame gli statuti, le prassi operative e le forme organizzative dei Centri di Servizio. Tutti temi di grande attualità e interesse, anche in relazione al Disegno di Legge Delega per la Riforma del Terzo Settore.
Come si evince dal rapporto, una più approfondita conoscenza della normativa che riguarda i CSV può contribuire ad aprire quelle prospettive di sviluppo che oggi, anche a causa della progressiva riduzione dei fondi a loro destinati, è sempre più necessario individuare ed esplorare.
“Per troppo tempo i CSV non hanno valorizzato abbastanza le ricchezze umane e professionali che caratterizzano la loro attività su tutto il territorio" dichiara il presidente di CSVnet, Stefano Tabò.
Abbiamo bisogno di un quadro normativo che non riproponga le stesse contraddizioni del passato; un processo di riforma che non tenga conto di 15 anni di storia e di lavoro sui territori risulterebbe quanto meno miope. Questa indagine consente a tutti gli interessati di capire meglio chi siamo e ci permetterà di fare proposte più chiare sul ruolo e i compiti istituzionali che i CSV potranno assumere”.

Il programma
I risultati del rapporto saranno discussi dal presidente di CSVnet, Stefano Tabò e dall’autore del rapporto insieme a: Carlo Borzaga, Professore di Politica economica all'Università di Trento e Presidente di Euricse; Antonio Cetra, Professore ordinario di Diritto commerciale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Adriano Propersi, Docente di Economia delle aziende non profit dell'Università Cattolica di Milano.
L'incontro sarà moderato dalla giornalista Paola Springhetti.

Il seminario è su invito e si svolgerà a Roma dalle 14.30 alle 17.30, presso il Centro Congressi Cavour in via Cavour 50/A.
Il Rapporto di ricerca è disponibile a questo link.
Per accreditarsi è necessario inviare una mail a ufficiostampa@csvnet.it.

Una settantina di immobili confiscati passano al Comune di Palermo

L'Agenzia per i Beni confiscati alle Mafie, con un atto "storico" perché non si era mai verificata una consegna così consistente, trasferisce al Comune di Palermo dei beni che potranno essere utilizzati anche per l'emergenza abitativa. Qui sotto la notizia così come è raccontata dal Giornale di Sicilia del 26 marzo 2015 (clicca sull'immagine per ingrandirla).

Appello per una Casa del Volontariato per Palermo

Le organizzazioni di volontariato AGe "G. Pitrè", Il Nostro Quartiere, Movimento dei Cittadini Sicilia, MoVI Palermo, Panagiotis e Stili di Vita lanciano un Appello all'amministrazione comunale affinché si possa creare una Casa del Volontariato per Palermo e per il Dss 42. Qui sopra il testo dell'Appello (clicca sull'immagine per ingrandirla) che chi vuole - semplici cittadini, organizzazioni di volontariato e realtà sociali - può sottoscrivere tramite l'invio di una email all'indirizzo unacasavolontariatoperpalermo@gmail.com
Le associazioni promotrici chiedono alle organizzazioni di volontariato la collaborazione per diffondere l'Appello e ampliare la platea dei possibili aderenti. Inoltre, prevedono di raccogliere sottoscrizioni anche nel corso di incontri ed iniziative. Per questo scopo è stato creato pure un foglio per la raccolta firme che, chi volesse, può richiedere sempre allo stesso indirizzo email indicato prima.
TESTO DELL'APPELLO SCARICABILE IN PDF

lunedì 23 marzo 2015

Riforma del Terzo settore. La Commissione della Camera ha licenziato il testo della legge delega

Lo scorso 18 marzo 2015 la Commissione XII Affari sociali della Camera dei Deputati ha licenziato il testo della proposta di legge delega per la Riforma del Terzo settore da avviare alla discussione in aula. Il percorso della Riforma è molto articolato. Materiale utile per orientarsi e il testo licenziato dalla Commissione li trovi nella pagina di questo sito dedicata all'argomento e che puoi raggiungere CLICCANDO QUI

domenica 22 marzo 2015

Comune di Palermo, incontro sul secondo riparto dei PAC e dei fondi infanzia

L'Assessorato comunale alla Cittadinanza Sociale invita le OdV all'incontro del 25 marzo 2015 alle ore 9 (Sala delle Lapidi) per discutere del secondo riparto dei Fondi realativi ai 'Servizi di cura agli anziani non autosufficienti' e ai 'Servizi di cura dell'Infanzia'.

Il discorso del Papa a Scampia

Nella sua visita pastorale a Napoli, come è ormai sua consuetudine, Papa Francesco ha voluto iniziare dalle periferie. La sua prima tappa - dopo la preghiera al Santuario di Pompei - è stata la piazza di Scampia. Qui sotto il suo discorso nel quartiere napoletano, carico di spunti di riflessione e di note di carattere sociale molto interessanti. Il testo ufficiale del Vaticano corregge in italiano alcune espressioni che invece il Papa ha pronunciato con sfumature spagnole: per lui la corruzione "spuzza", la società e la vita corrotta "spuzzano". Le frasi espresse in questo modo, non sono solo più "divertenti", ma soprattutto risultano molto più incisive di quelle in italiano corretto.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Ho voluto incominciare da qui, da questa periferia, la mia visita a Napoli. Saluto tutti voi e vi ringrazio per la vostra calorosa accoglienza! Davvero si vede che i napoletani non sono freddi! Ringrazio il vostro Arcivescovo per avermi invitato - anche minacciato se non fossi venuto a Napoli - per le sue parole di benvenuto; e grazie a coloro che hanno dato voce alle realtà dei migranti, dei lavoratori e dei magistrati.
Voi appartenete a un popolo dalla lunga storia, attraversata da vicende complesse e drammatiche. La vita a Napoli non è mai stata facile, però non è mai stata triste! È questa la vostra grande risorsa: la gioia, l’allegria. Il cammino quotidiano in questa città, con le sue difficoltà e i suoi disagi e talvolta le sue dure prove, produce una cultura di vita che aiuta sempre a rialzarsi dopo ogni caduta, e a fare in modo che il male non abbia mai l’ultima parola. Questa è una sfida bella: non lasciare mai che il male abbia l’ultima parola. È la speranza, lo sapete bene, questo grande patrimonio, questa “leva dell’anima”, tanto preziosa, ma anche esposta ad assalti e ruberie.
Lo sappiamo, chi prende volontariamente la via del male ruba un pezzo di speranza, guadagna qualcosina ma ruba speranza a sé stesso, agli altri, alla società. La via del male è una via che ruba sempre speranza, la ruba anche alla gente onesta e laboriosa, e anche alla buona fama della città, alla sua economia.
Vorrei rispondere alla sorella che ha parlato a nome degli immigrati e dei senza fissa dimora. Lei ha chiesto una parola che assicuri che i migranti sono figli di Dio e che sono cittadini. Ma è necessario arrivare a questo? I migranti sono esseri umani di seconda classe? Dobbiamo far sentire ai nostri fratelli e sorelle migranti che sono cittadini, che sono come noi, figli di Dio, che sono migranti come noi, perché tutti noi siamo migranti verso un’altra patria, e magari arriveremo tutti. E nessuno si perda per il cammino! Tutti siamo migranti, figli di Dio che ci ha messo tutti in cammino. Non si può dire: “Ma i migranti sono così…Noi siamo…”. No! Tutti siamo migranti, tutti siamo in cammino. E questa parola che tutti siamo migranti non è scritta su un libro, è scritta nella nostra carne, nel nostro cammino di vita, che ci assicura che in Gesù tutti siamo figli di Dio, figli amati, figli voluti, figli salvati. Pensiamo a questo: tutti siamo migranti nel cammino della vita, nessuno di noi ha dimora fissa in questa terra, tutti ce ne dobbiamo andare. E tutti dobbiamo andare a trovare Dio: uno prima, l’altro dopo, o come diceva quell’anziano, quel vecchietto furbo: “Sì, sì, tutti! Andate voi, io vado per ultimo!”. Tutti dobbiamo andarci.
Poi c’è stato l’intervento del lavoratore. E ringrazio anche lui, perché naturalmente volevo toccare questo punto, che è un segno negativo del nostro tempo. In modo speciale lo è la mancanza di lavoro per i giovani. Ma voi pensate: più del 40 per cento dei giovani dai 25 anni in giù non ha lavoro! Questo è grave! Cosa fa un giovane senza lavoro? Che futuro ha? Che strada di vita sceglie? Questa è una responsabilità non solo della città, non solo del Paese, ma del mondo! Perché? Perché c’è un sistema economico che scarta la gente e adesso è il turno dei giovani a essere scartati, cioè senza lavoro. Questo è grave! “Ma ci sono le opere di carità, ci sono i volontariati, c’è la Caritas, c’è quel centro, c’è quel club che dà da mangiare…”. Ma il problema non è mangiare, il problema più grave è non avere la possibilità di portare il pane a casa, di guadagnarlo! E quando non si guadagna il pane, si perde la dignità! Questa mancanza di lavoro ci ruba la dignità. Dobbiamo lottare per questo, dobbiamo difendere la nostra dignità di cittadini, di uomini, di donne, di giovani. Questo è il dramma del nostro tempo. Non dobbiamo rimanere zitti.
Penso anche al lavoro a metà. Cosa voglio dire con questo? Lo sfruttamento delle persone nel lavoro. Alcune settimane fa, una ragazza che aveva bisogno di lavoro, ne ha trovato uno in una ditta turistica e le condizioni erano queste: 11 ore di lavoro, 600 euro al mese senza nessun contributo per la pensione. “Ma è poco per 11 ore!”. “Se non ti piace, guarda la coda di gente che sta aspettando il lavoro!”. Questo si chiama schiavitù, questo si chiama sfruttamento, questo non è umano, questo non è cristiano. E se quello che fa così si dice cristiano è un bugiardo, non dice il vero, non è cristiano. Anche lo sfruttamento del lavoro in nero - tu lavori senza contratto e ti pago quello che voglio - è sfruttamento delle persone. “Senza i contributi per la pensione e per la salute?”. “A me non interessa”.
Io ti capisco bene, fratello, e ti ringrazio per quello che hai detto. Dobbiamo riprendere la lotta per la nostra dignità che è la lotta per cercare, per trovare, per ritrovare la possibilità di portare il pane a casa! Questa è la nostra lotta!
E qui penso all’intervento del Presidente della Corte di Appello. Lui ha usato una bella espressione “percorso di speranza” e ricordava un motto di san Giovanni Bosco: “buoni cristiani e onesti cittadini”, rivolto ai bambini e ai ragazzi. Il percorso di speranza per i bambini - questi che sono qui e per tutti - è prima di tutto e l’educazione, ma una vera educazione, il percorso di educare per un futuro: questo previene e aiuta ad andare avanti. Il giudice ha detto una parola che io vorrei riprendere, una parola che si usa molto oggi, il giudice ha detto “corruzione”. Ma, ditemi, se noi chiudiamo la porta ai migranti, se noi togliamo il lavoro e la dignità alla gente, come si chiama questo? Si chiama corruzione e tutti noi abbiamo la possibilità di essere corrotti, nessuno di noi può dire: “io non sarò mai corrotto”. No! E’ una tentazione, è uno scivolare verso gli affari facili, verso la delinquenza, verso i reati, verso lo sfruttamento delle persone. Quanta corruzione c’è nel mondo! E’ una parola brutta, se ci pensiamo un po’. Perché una cosa corrotta è una cosa sporca! Se noi troviamo un animale morto che si sta corrompendo, che è “corrotto”, è brutto e puzza anche. La corruzione puzza! La società corrotta puzza! Un cristiano che lascia entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, puzza!
Cari amici, la mia presenza vuole essere un impulso a un cammino di speranza, di rinascita e di risanamento già in corso. Conosco l’impegno, generoso e fattivo, della Chiesa, presente con le sue comunità e i suoi servizi nel vivo della realtà di Scampia; come pure la continua mobilitazione di gruppi di volontari, che non fanno mancare il loro aiuto.
Incoraggio anche la presenza e l’attivo impegno delle Istituzioni cittadine, perché una comunità non può progredire senza il loro sostegno, tanto più in momenti di crisi e in presenza di situazioni sociali difficili e talvolta estreme. La “buona politica” è un servizio alle persone, che si esercita in primo luogo a livello locale, dove il peso delle inadempienze, dei ritardi, delle vere e proprie omissioni è più diretto e fa più male. La buona politica è una delle espressioni più alte della carità, del servizio e dell’amore. Fate una buona politica, ma fra di voi: la politica si fa tutti insieme! Fra tutti si fa una buona politica!
Napoli è sempre pronta a risorgere, facendo leva su una speranza forgiata da mille prove, e perciò risorsa autentica e concreta sulla quale contare in ogni momento. La sua radice risiede nell’animo stesso dei Napoletani, soprattutto nella loro gioia, nella loro religiosità, nella loro pietà! Vi auguro che abbiate il coraggio di andare avanti con questa gioia, con questa radice, il coraggio di portare avanti la speranza, di non rubare mai la speranza a nessuno, di andare avanti per la strada del bene, non per la strada del male, di andare avanti nell’accoglienza di tutti quelli che vengono a Napoli da qualunque Paese: siano tutti napoletani, imparino il napoletano che è tanto dolce e tanto bello! Vi auguro di andare avanti nel cercare fonti di lavoro, perché tutti abbiano la dignità di portare il pane a casa, e di andare avanti nella pulizia della propria anima, nella pulizia della città, nella pulizia della società perché non ci sia quella puzza della corruzione!
Vi auguro il meglio, andate avanti e San Gennaro, vostro Patrono, vi assista e interceda per voi.
Benedico di cuore tutti voi, benedico le vostre famiglie e questo vostro quartiere, benedico i bambini che sono qui attorno a noi. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. ‘A Maronna v’accumpagne! (fonte vatican.va)

lunedì 16 marzo 2015

Il 17 marzo si apre la decima edizione del Concorso Tricolore vivo

“Tricolore vivo” festeggia il decimo anniversario. E’ il concorso organizzato dall’AGe (Associazione Italiana Genitori) provinciale di Palermo in collaborazione con il Libero Consorzio Comunale di Palermo (già Provincia regionale di Palermo), l’Ufficio XV dell’Ufficio Scolastico Regionale di Sicilia, l’AGe nazionale e il CeSVoP.
Si inaugura a Salemi (TP) - insignita per un giorno del titolo di capitale d’Italia (così proclamata da Garibaldi il 14 maggio del 1860) - alle ore 9,30 con l’alzabandiera che si svolge al Castello normanno-svevo. L’iniziativa prosegue poi al Collegio dei Gesuiti.
Il concorso “Tricolore vivo” si rivolge alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio nazionale. Il tema della decima edizione riprende l’art. 30 della Costituzione, “E’ dovere e diritto dei genitori, mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”. Su di esso agli alunni coinvolti viene chiesto di elaborare componimenti scritti e/o lavori informatici o grafico-pittorici che illustrino con originalità e immediatezza le loro riflessioni. Ogni Istituto scolastico dovrà inviare, entro il 15 aprile 2015, un elaborato alla Commissione giudicatrice, istituita presso l’Ufficio XV dell’USR Sicilia (via San Lorenzo n. 312/G, Palermo).
La Commissione centrale che sceglierà i primi tre elaborati è composta dal Commissario Straordinario della già Provincia Regionale di Palermo o suo delegato; dal Dirigente dell’USR Ufficio XV di Palermo o un suo delegato; dal Presidente nazionale dell’AGe o un suo delegato; da una coppia di genitori designati dall’AGe.
La valutazione verrà svolta entro il 24 aprile 2015. Mentre la cerimonia di premiazione verrà effettuata nel mese di maggio 2015. Ai tre allievi vincitori e alle loro scuole verranno consegnati premi significativi. Inoltre, a tutti gli allievi che parteciperanno alla cerimonia di premiazione saranno consegnate bandierine coccarde e gadget, così come verrà consegnato un ricordo di partecipazione alle scuole che hanno concorso.

giovedì 12 marzo 2015

Moltivolti propone uno spettacolo in ricordo di Vittorio Arrigoni

“Restiamo umani è un invito a ricordarsi della natura dell’uomo.
Io non credo nei confini nelle barriere, nelle bandiere.
Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini
e dalle longitudini, alla stessa famiglia che è la famiglia umana”
Vittorio Arrigoni

Spettacolo teatrale ispirato alla vita ed all'esperienza di un Eroe "Vittorio Arrigoni" durante la sua permanenza nella striscia di Gaza, diretto, interpretato e musicato da Luca Privitera e Elena Ferretti. Domenica sera 15 Marzo alle ore 20.30 a Moltivolti, in Via Mario Puglia 21 (accanto all'oratorio santa chiara).
lo spettacolo, in collaborazione con Moltivolti, si inserisce nella campagna "Ricostruire Khan Yunis" lanciata dal Coordinamento di Solidarietà con la Palestina di Palermo, finalizzata a concretizzare il gemellaggio fra i due popoli e le due città stretti da un'accordo di gemellaggio che stenta a partire.

mercoledì 11 marzo 2015

Progetto Merlino, si presentano i risultati

Istituto Don Calabria ha il piacere di invitarla alla Conferenza Finale di Progetto MERLINO – Verso politiche di prevenzione della criminalità minorile: una analisi multi-state su integrazione ed efficacia, che si terrà il giorno 13 marzo alle ore 9.00 presso il Liceo Classico Internazionale Statale “Giovanni Meli” di Palermo (Via Salvatore Aldisio, 2). Finanziato dal Programma europeo Prevention Of And Fight Against Crime 2007–2013 Action Grants, il Progetto si pone l’obiettivo di costruire una politica per la prevenzione del disagio e della devianza giovanile.
Lo studio, della durata complessiva di 28 mesi, ha coinvolto sei Paesi comunitari: Italia, Portogallo, Regno Unito, Grecia, Estonia e Spagna. A partire da un’attenta analisi di quei fattori che possono indurre alla commissione dei reati (il contesto, gli stili di vita, la qualità delle relazioni e della socializzazione dei minori) è stata raccolta una serie di indicazioni utili all’ottimizzazione delle risorse impiegate nella prevenzione, che verranno sottoposte all’attenzione degli stakeholder per approfondire ciò che potrebbe essere implementato nelle politiche di Giustizia Minorile.
Clicca qui per il programma dei lavori e la scheda di iscrizione (MS Word - PDF) da inviare compilata alla segreteria organizzativa entro mercoledì 11 marzo.

domenica 8 marzo 2015

Il 9 marzo 2015 la firma del Progetto per Palermo Educativa

Oltre 3.000 visitatori alla prima edizione della Settimana di Palermo Educativa conclusasi ieri e che da subito ha già un risultato. Dopo un percorso di oltre quattro mesi, avviato ufficialmente il 5 gennaio 2015 con la firma del Patto Educativo per Palermo e la proclamazione del 2015 anno di Palermo Educativa, si è giunti all'elaborazione di un Progetto integrato di Città che educa, frutto e obiettivo del Festival della Città Educativa (novembre 2014-febbraio 2014).
Si tratta di un Progetto che, chi vuole, potrà sottoscrivere lunedì 9 marzo 2015 alle ore 16 alla Sala Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. La sottoscrizione attesta l'impegno degli enti e delle organizzazioni partecipanti a realizzare nel concreto il progetto con azioni verificabili.
Quindi, il percorso di sviluppo di Palermo Educativa continua o, meglio, inizia proprio dal 9 marzo grazie all'apporto di tutti gli aderenti che, innanzitutto, attiveranno le azioni di sistema previste dal progetto. Poi si procederà a definire i risultati e a monitorare le macroazioni. Inoltre, mediante la progettazione di Work Package, si definiranno le microazioni. Il tutto continuando lo studio, l'approfondimento e la riflessione su alcune questioni specifiche quali: "Minori fuori famiglia"; "Dispersione scolastica"; "Povertà minorile".
Appuntamento, dunque, per la sottoscrizione del Progetto integrato per Palermo Educativa che avverrà a Palermo il 9 marzo 2015 alle ore 16 nella Sala Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa.
Parteciperanno: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; il garante nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, Vincenzo Spadafora; le assessore comunali, Barbara Evola e Agnese Ciulla; il garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Pasquale D’Andrea; rappresentanti dell’Università di Palermo e dell’Ufficio Scolastico Regionale; il presidente del CeSVoP, Ferdinando Siringo; la presidente dell’APPI, Angelica Vetrano; rappresentanze degli enti e delle istituzioni coinvolte e le oltre 200 organizzazioni che hanno aderito al Patto.

Tutti gli eventi del festival e le iniziative legate a «Palermo 2015 Città Educativa» si possono conoscere attraverso il sito dell’iniziativa www.palermoeducativa.it e quello del Comune di Palermo. Inoltre, filmati, streaming video, ricerche, dati, documenti e informazioni saranno diffusi anche grazie ai social network (gruppo facebook palermoeducativa; twitter #palermoeducativa; youtube palermoeducativa…).

Alla firma del Progetto per Palermo Educativa sarà presenta anche il Garante nazionale

Vincenzo Spadafora, garante nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, ha confermato la sua presenza alla firma del Progetto Integrato per Palermo Educativa che si svolge lunedì 9 marzo alle ore 16 nella Sala Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. Un fatto, questo, che conferma la rilevanza nazionale e non solo locale del Festival della Città Educativa e del modello partecipativo che ha prodotto in termini di impegno concreto e di progettualità da parte delle varie realtà cittadine.

Da Vodafone uno stimolo in più per pensare tecnologie per l'inclusione sociale

Il Giornale di Sicilia dell'8 marzo 2015 riporta la notizia del bando Vodafone per promuove progetti tecnologici in favore dell'inclusione sociale. Qui sotto l'articolo (clicca sull'immagine per ingrandirla).

venerdì 6 marzo 2015

Ecco il Progetto per Palermo Educativa

Dopo un percorso di oltre quattro mesi, avviato ufficialmente il 5 gennaio 2015 con la firma del Patto Educativo per Palermo e la proclamazione del 2015 anno di Palermo Educativa, si è giunti all'elaborazione di un Progetto integrato di Città che educa, frutto e obiettivo del Festival della Città Educativa (novembre 2014-febbraio 2014).
Si tratta di un Progetto che, chi vuole, potrà sottoscrivere lunedì 9 marzo 2015 alle ore 16 alla Sala Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. La sottoscrizione attesta l'impegno degli enti e delle organizzazioni partecipanti a realizzare nel concreto il progetto con azioni verificabili.
Quindi, il percorso di sviluppo di Palermo Educativa continua o, meglio, inizia proprio dal 9 marzo grazie all'apporto di tutti gli aderenti che, innanzitutto, attiveranno le azioni di sistema previste dal progetto. Poi si procederà a definire i risultati e a monitorare le macroazioni. Inoltre, mediante la progettazione di Work Package, si definiranno le microazioni. Il tutto continuando lo studio, l'approfondimento e la riflessione su alcune questioni specifiche quali: "Minori fuori famiglia"; "Dispersione scolastica"; "Povertà minorile".
CLICCA QUI PER SCARICARE IL PROGETTO

Tricolore Vivo, il concorso dell'AGe Palermo compie dieci anni

Taglia il traguardo della decima edizione il concorso promosso dall'AGe - Associazione Italiana Genitori di Palermo e che coinvolge sugli articoli della Costituzione centinaia di alunni delle scuole del palermitano. Al centro di questa edizione l'art. 30 della Carta costituzionale: "E' dovere e diritto dei genitori, mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio". I ragazzi potranno presentare varie tipologie di elaborati che sviluppino e attualizzino il tema.
TESTO DEL REGOLAMENTO

Il welfare che cambia: il non profit nell’erogazione dei servizi sociali

Nel quadro di un progressivo ridimensionamento della spesa per i servizi sociali, il settore del non profit ha assunto nel corso degli anni il ruolo di portabandiera della solidarietà, elemento di riequilibrio delle disparità e portavoce di interessi comuni a sfondo non economico. Con il volume Il welfare che cambia: il non profit nell’erogazione dei servizi sociali l’Isfol presenta i risultati di un’indagine sull’offerta di servizi da parte delle cooperative sociali, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Le Cooperative che somministrano servizi sociali sono più presenti nel Nord (60%), seguite dal Sud e dalle Isole (24%) e dal Centro (16%). A livello settoriale emerge una chiara vocazione alla diversificazione degli interventi che coprono, oltre al sociale, ulteriori tre macro-ambiti: welfare, cultura e ricreazione ed istruzione. Si evidenzia inoltre la capacità sia di mettere a fattore comune l’investimento sulla crescita del benessere collettivo sia di ottimizzare il rapporto con la Pubblica Amministrazione ai fini dell’affidamento di pacchetti di servizi multi-sectoral. La scelta di differenziare l’offerta si conferma anche a livello intra-servizi sociali, dove si rileva una spiccata tendenza a coprire più tipologie di servizio e di utenza. L’area dei Servizi e Interventi di Promozione Sociale è comunque quella in cui si addensano la quasi totalità dei fornitori (97%), segnando una decisa preferenza per i cosiddetti servizi ad ampio spettro, cioè per quella fascia di servizi sociali soft identificati, in gran parte, in azioni di sensibilizzazione, prevenzione e supporto all’integrazione sociale. Diversamente, i servizi più specialistici, cioè quelli a bassa soglia, come i servizi di emergenza sociale e quelli a carattere puramente passivo, come i sussidi economici, rivestono un ruolo piuttosto marginale. A livello logistico-strutturale, i fornitori non presentano un grado altrettanto elevato di diversificazione, confermato dal possesso di un numero limitato di sedi. Esse, tuttavia, si distinguono per la spiccata polifunzionalità, accogliendo al loro interno sia differenti funzioni organizzative sia la prestazione di più servizi sociali. Sul versante delle risorse umane l’identikit del lavoratore che opera nei servizi sociali risulta in prevalenza così caratterizzato: dipendenti a tempo indeterminato; donne; con adeguata qualificazione professionale; con retribuzioni medio basse. Emerge inoltre un elevato rischio di sovra-professionalizzazione degli operatori, in possesso di conoscenze e competenze spesso superiori al ruolo ricoperto. Sul fronte della governance si rileva l’adozione di pratiche decisionali democratiche ed allargate ad ampie fasce di lavoratori/trici, tanto da ridurre il fabbisogno di figure dirigenziali. La tendenza è quella di privilegiare la responsabilizzazione dei gruppi di lavoro e dei singoli operatori attraverso diffusi processi di co-decisione. Altro importante punto di forza è la rete di collaborazione, ampia e diversificata sia in ambito istituzionale che nel campo degli altri attori del non profit e che si ramifica fino a coinvolgere istanze sociali non formalizzate. (fonte Isfol)
PER SCARICARE IL TESTO DELLA RICERCA CLICCA QUI

mercoledì 4 marzo 2015

Gli ospiti più importanti. Alla Settimana di Palermo Educativa arrivano i piccolissimi

Ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo, per la Settimana di Palermo Educativa, la mattina del 4 marzo 2015 sono arrivati pure i "piccolissimi" delle scuole elementari. Anche per loro tanti laboratori ed esperienze interessanti.





Terza giornata della Settimana di Palermo Educativa, arrivano le scuole

Oltre 1000 alunni in tre mattinate. Si comincia con la mattina del 4 marzo 2015. I ragazzi vengono accolti, accompagnati a visitare gli stand e poi coinvolti nei 14 laboratori offerti dalle realtà sociali aderenti al Patto educativo per Palermo.







lunedì 2 marzo 2015

Settimana Palermo Educativa, oggi 2 marzo si inizia e domani si lavora al progetto di Città educativa

2 marzo 2015, ore 15,30, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo (via Paolo Gili, 4, si può parcheggiare all'interno) inaugurazione della Settimana di Palermo Educativa. Il 3 marzo, sempre dalle ore 15,30, la  seconda giornata dedicata all'elaborazione del progetto di città educativa che tutti i soggetti coinvolti si impegneranno a realizzare nel concreto, prevedendo fasi e strumenti di monitoraggio per verificare l'attuazione di una città veramente a misura dei più piccoli e a misura di tutti. Qui accanto il programma del 3 marzo (clicca sull'immagine per ingrandirla).

domenica 1 marzo 2015

Patti solidali di cittadinanza, la proposta che viene dal Seminario provinciale svoltosi a Gela

In cinquanta le associazioni presenti a Gela provenienti dai comuni della Provincia di Caltanissetta per il seminario di avvio operativo della programmazione comune. Ospiti alla Casa del Volontariato hanno fatto il punto per attivare in via sperimentale i "patti di cittadinanza solidale" con lo scopo di migliorare la qualità della vita di tutti. Le associazioni sfidano i comuni nell'innovazione sociale.
«Dopo il Passaporto del Volontariato, diventato ormai un ecosistema generativo di valori solidali, sfidiamo la Politica e le Istituzioni su un piano più alto, invitandoli ad adottare dei Patti Solidali di Cittadinanza», così Enzo Madonia, presidente del MoVI Gela, alla fine dei lavori che hanno impegnato i presidenti delle associazioni dei volontari dei comuni della Provincia di Caltanissetta che si sono dati appuntamento nella Casa del Volontariato di Gela per rendere operativa la programmazione per il nuovo anno. «L'idea è di formare piccole comunità sparse nei quartieri in cui vengono analizzati i problemi sociali della famiglie, dei malati e degli anziani e provare insieme a dare delle riposte su due livelli: il primo di aiuto e sostegno immediato, il secondo ti tipo politico, capace cioè di risolvere il disagio alla radice. I nostri Servizi Sociali, non solo a Gela, ma in generale nei comuni del meridione sono ancora oggi ancorati ad una visione di tipo assistenziale e soprattutto non sono stati capaci di creare innovazione sociale. C'è solo un modo per operare il cambiamento, aprire il sistema socio sanitario ai cittadini in modo sussidiario con una visione di rete dei servizi erogati ed un regia informale dunque non solo a guida Istituzionale». A tali tavoli dovranno partecipare non solo le associazioni e le famiglie, ma anche i dipendenti degli enti locali e delle asp, del mondo della scuola, delle parrocchie, con un calendario ed una piattaforma informatica che permetterà a tutti di conoscere in tempo reale l'argomento affrontato. Ogni quartiere dovrà avere una sede con un referente del Patto di Cittadinanza Solidale, che farà da moderatore, e gli incontri si svolgeranno in orari in cui può essere permesso a tutti di partecipare. Il progetto mira a costruire le basi per una comunità solidale in cui i cittadini riscoprono il valore della relazione interpersonale come antidoto all'individualismo ed all'inciviltà. Si tratta di un progetto a costo zero che mira a cambiare modello di gestione, passando da una visione verticistica ad una visione circolare. Le associazioni durante la giornata si sono confrontate, facendo una attenta analisi dei bisogni sociali che quotidianamente vivono e sulla fattibilità in merito alla realizzazione di tale progetto. «Mettere in collegamento le famiglie, i tanti che vivono in condizioni di emarginazione e precarietà sociale con le Istituzioni, è l'unico modo per avere servizi sociali più attenti alla dimensione umana - afferma Pino Valenti, portavoce del Coordinamento delle Associazioni di Gela. Lo scopo è trovare insieme le risposte a problemi di tipo sociale in un visione di collaborazione e non di delega. Il dipendente di un servizio pubblico timbra il cartellino, ma i disabili, non vivono la dimensione dell'ufficio, la loro giornata è interminabile se nessuno si prende cura di loro e tantissime famiglie sono sole nell'affrontare la quotidianità».
In generale, secondo le associazioni, a causa di continui tagli ai servizi e ad una scarsa programmazione, si è innescato un circolo vizioso che tende ad ospedalizzare ogni tipo di cura, «ma spesso - dice Salvatore Buccheri referente della delegazione del CeSVoP a Gela - basterebbe un sostegno psicologico alle tante coppie in difficoltà, una parola amica per i giovani che si sentono smarriti di fronte ad un futuro che appare incerto e senza prospettiva. Il volontariato deve fare un salto di qualità, uscendo dalla proprie sedi e portando all'attenzione di tutta la città l'emergenze sociali di cui si occupa ogni giorno». Gero Bongiorno, presidente della Casa del Volontariato dice che «I giovani sono spariti dalle politiche, sono diventati trasparenti in quasi tutti i settori, nella nostra città le politiche giovanili sono sparite. Noi pensiamo che questa città deve dare prospettive anche in termini europei ai tantissimi ragazzi della città».
I 'patti di cittadinanza solidale' sono dunque secondo le associazioni lo strumento indispensabile per costruire quel legame tra cittadini e politica che si è perso tra i meandri della burocrazia. Nei prossimi mesi sarà redatta la bozza che sarà presentata a tutti i sindaci della provincia di Caltanissetta.
Da Gela parte dunque una importante proposta di innovazione sociale.
(fonte: comunicato stampa del Coordinamento del Volontariato di Gela)