In occasione della festività di S. Lucia, protettrice della vista, la sezione provinciale UIC di Palermo propone delle iniziative mirate a far conoscere meglio il mondo dei non vedenti e degli ipovedenti, in una realtà sociale sempre più complessa e spesso disattenta ai problemi della disabilità.
In particolare, il 13 dicembre 2012 alle ore 10 si celebrerà una messa presso la chiesa di Santa Lucia (via Albanese), Santa protettrice degli occhi; alle 11 si svolgerà una sfilata di costumi storici in stile barocco, ideata e curata dallo scenografo Calogero Armato. A sfilare tra i figuranti ci saranno una decina di giovani ciechi ed ipovedenti. Il corteo partirà da Palazzo delle Aquile per raggiungere la Cattedrale dove i partecipanti riceveranno la benedizione del Vescovo ausiliario di Palermo Carmelo Cuttitta.
Il 16 dicembre 2012, alle ore 11, la sfilata viene ripetuta con un percorso diverso: Teatro Massimo – Piazza Delle Croci e ritorno.
Il 19 dicembre 2012, alle 15.30, infine, uno spettacolo teatrale e musicale, presso il teatro Colosseum, con la partecipazione dei ragazzi frequentanti le varie attività extrascolastiche ed aggregative organizzate dalla Sezione palermitana dell'Unione Italiana Ciechi per l’anno scolastico 2012-2013.
“Con queste iniziative vogliamo mettere l'accento sull'importanza dell'integrazione fra persone cieche ed ipovedenti e persone normodotate; allo stesso tempo vogliamo contribuire alla crescita culturale della città” sottolinea il prof. Giuseppe Scaccia, presidente della sezione palermitana dell'Unione italiana dei ciechi. In occasione della giornata di Santa Lucia, santa protettrice della vista, Scaccia lancia anche un appello agli amministratori comunali affinché rinnovino le due convenzioni che da una decina d'anni il Comune stipula con l'Uic. Grazie a queste due convenzioni, infatti, in questi anni l'Uic è riuscito ad offrire una serie di servizi a favore dei ciechi e degli ipovedenti della città. “Attraverso 'Oltre gli ostacoli', abbiamo assistito nel centro di via Molara una trentina di ragazzi ciechi pluriminorati - illustra Scaccia -; mentre con 'cittadini come gli altri' dei lettori hanno letto libri o ricette mediche a centinaia di bambini e anziani”.
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