sabato 29 dicembre 2012

Palermo, ore contate per i 29 centri di aggregazione giovanili

Dall'agenzia stampa Redattore Sociale arriva la notizia delle grandi difficoltà in cui potrebbero trovarsi i centri giovanili palermitani. Qui sotto la cronaca di Serena Termini:
Il 31 dicembre scade la proroga per l’attività dei centri, che ora rischiano seriamente di interrompere la loro attività socio-educativa, ricreativa, di sostegno scolastico, di mediazione penale. Le associazioni si appellano alle istituzioni PALERMO – Garantire la continuità è questo il coro di voci che giunge da parte di tutte le realtà associative e del terzo settore coinvolte nella gestione dei centri dedicati all’infanzia e all’adolescenza della città di Palermo. Saranno feste amare, infatti, per tutti minori e i bambini italiani e stranieri che frequentano i 29 centri di aggregazione giovanili di Palermo che con la scadenza della proroga prevista per il 31 dicembre prossimo, rischiano, a partire da gennaio, di interrompere bruscamente tutte le loro attività.
Interrompere la continuità delle relazioni educative e dei processi di inclusione sociale nei quartieri più a rischio potrebbe avere effetti negativi soprattutto a carico di quei giovani che hanno intrapreso un delicato percorso socio-educativo che dalla strada li ha condotti a valorizzare la scuola e tutte le realtà associative dove sono stai inseriti.
Tutto il terzo settore coinvolto invita pertanto l'assessore alle attività sociali Agnese Ciulla e il sindaco Orlando a farsi garanti dei diritti dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie, studiando le soluzioni al fine di garantire la continuità del lavoro intrapreso.
Con la determina del 31 maggio scorso, l’assessorato comunale alle attività sociali aveva, infatti, prorogato le attività dei centri fino al dicembre 2012
Si tratta dei centri per giovani che vanno dai 6 ai 18 anni divisi per fasce di età. I servizi di cui fruiscono i ragazzi sono di vario genere: socio-educativo, ricreativo, di sostegno scolastico, di assistenza ai disabili, socio-culturale dedicato ai minori stranieri (associazione Narramondi), di gestione dello spazio neutro (associazione.il Vaso di Pandora) e di mediazione penale (Istituto Don Calabria).
Finanziati con i fondi del Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza secondo la legge 285/1997 sono 29, infatti, i centri di aggregazione che a partire dal primo gennaio potrebbero interrompere i servizi rivolti ai minori dei quartieri popolari con famiglie che hanno situazioni economiche precarie.
Si tratta, infatti, di una corsa contro il tempo quella che sta facendo per il momento l’amministrazione comunale per riuscire a pubblicare i nuovi bandi.
Una volta pubblicati i bandi, l’interruzione brusca delle attività potrebbe essere prevedibile, considerato che ci saranno naturalmente i tempi tecnici, di almeno 45 giorni che potrebbero essere di più prima dell’effettivo avvio delle nuove attività.
“Per il bene di tutti i giovani che seguiamo, dobbiamo tutti insieme, pubblica amministrazione e terzo settore, attivarci affinché si possa evitare la chiusura dei centri - dice Giuseppe Mattina, referente del centro studi Opera Don Calabria di Palermo -. L’assessore ha preso l’impegno di pubblicare i bandi nel più breve tempo possibile. Subito dopo però, se non si procedere alla proroga, si rischia, realmente, un’interruzione dei servizi di circa quattro mesi con le gravi ripercussioni e conseguenze nel territorio che possiamo immaginare”.
“I bandi possono essere programmati solo dietro copertura finanziaria. Stiamo correndo – ha dichiarato l’assessore comunale Agnese Ciulla all’interno di una trasmissione radiofonica locale – affinché il nuovo bando venga pubblicato entro il 31 dicembre”.
“Per quanto concerne la possibile interruzione delle attività, una soluzione temporanea potrebbe essere – ha aggiunto l’assessore – quella di fare andare avanti le attività per quei centri che hanno delle somme residue non ancora spese e rendicontate al 30 dicembre. Già in questi giorni si potrebbe avere risposta dagli uffici sulla plausibilità della proposta”.
Le somme residue sono comunque somme esigue su cui non si può fare affidamento.
Un’altra possibilità potrebbe essere secondo quanto ha riferito il deputato del Pd all’Ars a Fabrizio Ferrandelli oltre “l’indizione in tempi celeri del nuovo bando entro il 31 dicembre, la proroga dei servizi per tutti i centri per almeno tre mesi necessari all’espletamento del nuovo bando” (da Redattore Sociale del 21dic12)

Nessun commento:

Posta un commento