L'associazione il Genio di Palermo, in collaborazione con la chiesa evangelica Shalom, promuove una cena a favore dei poveri. L'iniziativa si svolge il 27 agosto 2014 alle ore 18 nei locali di via Corradino di Svevia, 8 (traversa di via Eugenio l'Emiro a Palermo).
«Non vogliamo sostituirci a nessun altro ente religioso - dichiara il pastore Francesco Conigliaro -, ma essere un ulteriore punto di riferimento per i bisognosi della nostra città». «In un momento di crisi come quello che sta vivendo Palermo - aggiunge Stefano Drago, presidente dell'associazione Il Genio di Palermo -, è importantissimo dar seguito a queste iniziative di beneficenza. Ed è proprio per questo che la nostra associazione ha scelto di affiancare la chiesa evangelica in questo cammino e, infine, ringraziamo per la loro attiva collaborazione: i panifici "Arte bianca" di via Trasselli, "Scalavino" di corso Calatafimi, "Argante" di via Pindemonte; e l'azienda "Scalici detersivi" di corso Calatafimi 220 a Palermo.
sabato 23 agosto 2014
venerdì 22 agosto 2014
A Caltanissetta, un servizio di consulenza e sostegno psicologico ai familiari dei malati di Alzheimer
Presso lo sportello operativo dell'associazione Comitato Familiari Alzheimer di Caltanissetta (viale Luigi Monaco, 109 nella RSA dove riceve il Dr. Cumbo), è operativo un servizio di consulenza e sostegno psicologico (anche domiciliare su richiesta) rivolto ai familiari degli ammalati di Alzheimer e a chiunque ne facesse richiesta anche per altre condizioni di disagio. Il servizio esteso a tutti i cittadini, è diretto dalla d.ssa Jenny Vendra Psicologo e Psicoterapeuta della famiglia, in forma esclusivamente gratuita.
Etichette:
Caltanissetta,
comitato familiari alzheimer,
consulenza,
sportello
A Palermo arriva il bando per il contributo affitto
Un aiuto a chi non può sostenere l'affitto della propria casa. Arriva dal Comune di Palermo. Sintesi del bando, aspettative, problemi e requisiti nell'articolo del Giornale di Sicilia del 22 agosto 2014 (clicca sull'immagine per ingrandirla).
Etichette:
affitto,
bando,
Comune di Palermo,
contributo
lunedì 18 agosto 2014
“Giochiamo tutti”, arriva il marchio della Fish
Un progetto di inclusione sociale diventa un marchio registrato: accade a “Giochiamo tutti”, la campagna lanciata nel 2010 da Fish (Federazione italiana superamento handicap), con lo scopo di promuovere la realizzazione di aree gioco accessibili e fruibili da tutti i bambini. Oggi, quel progetto è diventato vero e proprio marchio, a disposizione delle amministrazioni comunali che vogliono aderire al progetto e contribuire a costruire una società più inclusiva.
“Negli ultimi trent’anni – spiegano i promotori - la qualità della vita dei bambini con disabilità ha fatto enormi passi in avanti in Italia. Nel giro di una generazione siamo passati da una situazione sostanzialmente istituzionalizzante ad una condizione di inclusione in molti ambiti ordinari della vita. Ma può ancora capitare che i bambini, in particolare con grave disabilità, rischino diverse forme di istituzionalizzazione, o passino più ore fuori dalla classe che insieme ai propri compagni, oppure non possano giocare con i loro coetanei nei cortili o nei ‘parchetti’ sotto casa o vicino scuola”.
L’area gioco diventa allora “luogo simbolico e strategico – spiega la Fish - per costruire insieme il pieno ‘rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa’ (Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità), in un contesto informale e ludico, con il gioco come collante per una cultura inclusiva sia per i bambini che per gli adulti”. (fonte Redattore Sociale)
“Negli ultimi trent’anni – spiegano i promotori - la qualità della vita dei bambini con disabilità ha fatto enormi passi in avanti in Italia. Nel giro di una generazione siamo passati da una situazione sostanzialmente istituzionalizzante ad una condizione di inclusione in molti ambiti ordinari della vita. Ma può ancora capitare che i bambini, in particolare con grave disabilità, rischino diverse forme di istituzionalizzazione, o passino più ore fuori dalla classe che insieme ai propri compagni, oppure non possano giocare con i loro coetanei nei cortili o nei ‘parchetti’ sotto casa o vicino scuola”.
L’area gioco diventa allora “luogo simbolico e strategico – spiega la Fish - per costruire insieme il pieno ‘rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa’ (Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità), in un contesto informale e ludico, con il gioco come collante per una cultura inclusiva sia per i bambini che per gli adulti”. (fonte Redattore Sociale)
Etichette:
accessibilità,
area giochi,
disabili,
fish,
inclusività
Alla ricerca di eroi umanitari. 19 agosto: World humanitarian day
Dal 2008 il 19 agosto si celebra il World Humanitarian Day, giornata designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per rendere omaggio agli operatori umanitari impegnati nel sostegno alle popolazioni bisognose e sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore e, a volte, la pericolosità del loro lavoro. Si pensi alle 22 vittime dell’attentato agli uffici Onu di Baghdad, che persero la vita il 19 agosto 2003.
“Il mondo ha bisogno di eroi umanitari”: questo è il tema dell’edizione di quest’anno, che ha sostenuto un’articolata campagna di promozione mediatica per accrescere la rilevanza delle celebrazioni in Europa, anche grazie alla collaborazione del Dipartimento per gli Aiuti umanitari e la Protezione civile della Commissione europea (Echo).
Le Nazioni unite hanno inteso mettere l’accento sull’azione degli operatori umanitari attraverso la produzione della serie Voices from the Field (sotto puoi vedere il trailer), realizzata da Ocha. Al fine di coinvolgere maggiormente le nuove generazioni attraverso l’utilizzo dei principali social media, dove è possibile condividere il messaggio del World Humanitarian Day, è stata creata una piattaforma digitale Messengers of Humanity, dove sarà anche possibile vedere e votare il video ufficiale delle celebrazioni del Whd, One Voice, nominato agli Mtv Music Video Award nella categoria Best Video with a Social Message (fonte Redattore Sociale).
“Il mondo ha bisogno di eroi umanitari”: questo è il tema dell’edizione di quest’anno, che ha sostenuto un’articolata campagna di promozione mediatica per accrescere la rilevanza delle celebrazioni in Europa, anche grazie alla collaborazione del Dipartimento per gli Aiuti umanitari e la Protezione civile della Commissione europea (Echo).
Le Nazioni unite hanno inteso mettere l’accento sull’azione degli operatori umanitari attraverso la produzione della serie Voices from the Field (sotto puoi vedere il trailer), realizzata da Ocha. Al fine di coinvolgere maggiormente le nuove generazioni attraverso l’utilizzo dei principali social media, dove è possibile condividere il messaggio del World Humanitarian Day, è stata creata una piattaforma digitale Messengers of Humanity, dove sarà anche possibile vedere e votare il video ufficiale delle celebrazioni del Whd, One Voice, nominato agli Mtv Music Video Award nella categoria Best Video with a Social Message (fonte Redattore Sociale).
Etichette:
eroi umanitari,
nazioni unite,
world humanitarian day
venerdì 15 agosto 2014
Stelle, rapaci e musica all'Eremo di San Felice
Come ogni mezza estate, si rinnova l'appuntamento organizzato dall'associazione Amici dell'Eremo di San Felice che animano la piccola struttura al centro dell'area naturalistica di Monte Cane e Pizzo Trigna a Trabia (PA). Per la decima edizione di "Sotto lo stesso cielo", l'Eremo il 16 agosto ospita i visitatori che vogliono godersi le "stelle cadenti", la natura e tanta buona musica. Qui sotto la breve del Giornale di Sicilia del 15 agosto che descrive l'edizione 2014 dell'evento (clicca sull'immagine per ingrandirla).
Etichette:
eremo san felice,
musica,
rapaci,
stelle cadenti
mercoledì 6 agosto 2014
Riforma Terzo settore, ecco il testo della legge delega varato dal Governo Renzi
Riportiamo il testo integrale del lancio del 6 agosto 2014 dell'agenzia di stampa Redattore Sociale che racconta la presentazione e i contenuti del disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore:
"Terzo settore, la riforma prende il via: associazioni soddisfatte, con riserva
Presentato il testo del ddl delega. Stanziati 50 milioni per le imprese sociali, sulle altre partite rinvio alla legge di stabilità. Perplessità sul cinque per mille: non sparisce il tetto di spesa. Poletti: “E’ una grande riforma”. Barbieri: "Schema buono, daremo battaglia per i fondi"
06 agosto 2014
ROMA – Il testo era stato approvato il 10 luglio scorso dal Consiglio dei ministri ma ci sono voluti più di 25 giorni per poterlo leggere: compie finalmente il primo passo ufficiale la riforma del terzo settore che può ora approdare in Parlamento con il disegno di legge delega che – una volta approvato - darà al governo il compito di mettere mano alla normativa all’insegna della semplificazione, della trasparenza e del riordino complessivo del sistema. Il documento è stato presentato in conferenza stampa dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti e dal suo sottosegretario Luigi Bobba.
Con sette articoli il testo di legge “delega al governo per la riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale” prevede – fra le altre cose - che il governo semplifichi l’iter di riconoscimento giuridico delle associazioni, istituisca un registro unico delle organizzazioni del terzo settore, produca una semplificazione della legislazione fiscale, definendo i vantaggi, fissando l’esatta nozione di “ente non commerciale”, razionalizzi deduzioni e detrazioni dal reddito, riformi in modo strutturale il cinque per mille. Sul quale, però, rimane l’incubo del “tetto” massimo di spesa, che l’intero mondo del non profit vorrebbe fosse abolito ma che è espressamente previsto dal testo.
Sul servizio civile, nessuna cifra indicata ma la conferma, da parte di Poletti e Bobba, dell’obiettivo di raggiungere quota 100 mila giovani nel 2017. Fra fine 2014 e inizio 2015 partiranno 35 mila giovani, la determinazione dei contingenti per il resto del 2015 e tutto il 2016 è rinviato ai decreti attuativi. Con quali risorse? Quelle che non frattempo si saranno reperite all’interno della legge di stabilità 2015. Nella quale, prevede il ddl delega, potranno essere indicate anche le cifre destinate al cinque per mille. Quel che è certo, al momento, è che il ddl delega prevede che il servizio civile universale sia destinato ai giovani fra i 18 e i 28 anni, con possibilità di durata variabile (si parla di un periodo fra i 6 e i 12 mesi, ma il testo non lo specifica espressamente) e di svolgerne una parte in uno dei paesi dell’Unione europea. Nessuna presa di posizione sull’apertura agli stranieri, il testo delega presentato dal governo non lo prevede e non lo esclude. Fra le altre norme, anche la revisione e la promozione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato. Quanto alle risorse, infine, il testo di legge delega individua la cifra di 50 milioni di euro, che vengono destinati all’istituzione di un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali effettuati dalle imprese sociali.
POLETTI - “I soggetti di questo mondo sono stati vissuti come quelli che arrivano quando lo Stato non ce la fa e il mercato non ha niente da guadagnarci: arrivano i buoni che suppliscono e si occupano del bene sociale: questa logica è sbagliata perché i protagonisti della società non sono lo Stato e il mercato, vengono prima le persone. Ed è necessario che le norme ne tengano conto”. Per Poletti è fondamentale muoversi nell’ottica di “politiche attive” che non si limitino a trasferimenti monetari ma che favoriscano progetti individualizzati. “La riforma del terzo settore è costitutiva della nostra idea di società e di economia e va di pari passo con tutte le altre grandi riforme che il governo Renzi sta portando avanti, partendo dal riconoscimento sostanziale del ruolo che ricopre la capacità di auto-organizzarsi dei cittadini”.
BOBBA - “Non di solo Pil vive una società, il cuore di questa riforma è quello di favorire la libera iniziativa dei cittadini ad associarsi per perseguire finalità di interesse generale”. E’ questo il cuore della riforma per il sottosegretario che ha seguito l’iter fin dal primo momento e ha curato una consultazione pubblica alla quale hanno risposto 1016 soggetti, con netta prevalenza di organizzazioni del Terzo settore (37%) e singoli cittadini9 (38%). “Speriamo che il Parlamento entro il 2014 possa approvare il testo di legge delega – dice Bobba – ma nel frattempo lavoreremo già su alcuni temi che sono ad uno stadio avanzato: il servizio civile, il cinque per mille, le imprese sociali. Ci portiamo avanti con il lavoro in modo da poter rendere operative le norme nel corso del 2015”.
LE REAZIONI – “Si tratta di un buon testo di cui siamo complessivamente soddisfatti, per l'articolazione e la complessità dell'articolato, che abbraccia tutta la normativa del terzo settore e che ha saldi ancoraggi costituzionali, solidaristici e si pone in una prospettiva di riduzione delle disuguaglianze”. Così Pietro Barbieri, portavoce del Forum nazionale del terzo settore, che mette in evidenza però anche alcune criticità come il tetto ancora previsto per il 5 per mille. La battaglia si sposta ora da un lato sull’esame del ddl da parte del Parlamento e dall’altro sulla legge di stabilità: “Era già terreno di lavoro per povertà, non autosufficienza e politiche sociale, lo sarà, ora, anche per il servizio civile, per il 5 per mille e la fiscalità di vantaggio per il terzo settore”. Per Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza delle cooperative sociali e presidente di Federsolidarietà Confcooperative, “erano anni che attendevamo questa cornice che, per la prima volta, ci colloca nel cuore di un progetto di riforma”. E invita il Parlamento ad approvare “al più presto” il disegno di legge. Per la Fish "era necessario fissare nuovi criteri che consentano di premiare e incentivare un settore straordinariamente dinamico, ma anche di fissare regole di trasparenza a garanzia dei singoli e della collettività”. Ma il presidente Vincenzo Falabella auspica che alcuni elementi siano aggiustati in sede di discussione parlamentare, "uno fra tutti la ambigua e un po’ inquietante indicazione di ‘razionalizzare le categorie di lavoratori svantaggiati’ a proposito delle imprese sociali”. "Si apre ora una nuova fase normativa che, insieme al mondo del volontariato e di tutto il terzo settore, seguiremo con molta attenzione e in tutte le sue parti”. E' il commento di Stefano Tabò, presidente di Csvnet, Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato (Csv). (ska)"
I COMMENTI E LE REAZIONI:
CSVNET: “Il DDL di Riforma del Terzo Settore, nel quadro più generale della pre-visione, conferma letteralmente le anticipazioni riguardanti i Centri di Servizio per il Volontariato, che avevamo già commentato positivamente.
Si apre ora una nuova fase normativa che, insieme al mondo del volontariato e di tutto il terzo settore, seguiremo con molta attenzione e in tutte le sue parti – continua Tabò -.
Non si tratta certo di attendere ma, semmai, di intensificare l’impegno e l’interlocuzione politica sulla base del contenuto del DDL stesso. Il futuro dei Centri di Servizio, dopo questa importante conferma, appartiene ancora di più alla capacità di fare rete delle nostre organizzazioni.
In questo periodo di scarsità, le risorse che la legge 266/91 assicura, sia pure in costante e significato calo, al sistema dei Centri di Servizio, tramite le Fondazioni di origine bancaria, rappresentano una grande opportunità per la promozione del volontariato stesso e per il suo supporto in questo periodo di cambiamento.
CSVnet è pronto a mettere a disposizione del legislatore tutta l’esperienza maturata in questi anni per entrare nello specifico della previsione del Decreto: “revisione e promozione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato, e riordino delle modalità di riconoscimento e controllo degli stessi”. Anche noi – conclude Tabò -vogliamo investire sul futuro, valorizzando al massimo il patrimonio rappresentato dai nostri Centri di servizio, capillarmente diffusi in tutto il territorio nazionale".
FISH, ALLEANZA DELLE COOPERATIVE, FORUM DEL TERZO SETTORE
"Terzo settore, la riforma prende il via: associazioni soddisfatte, con riserva
Presentato il testo del ddl delega. Stanziati 50 milioni per le imprese sociali, sulle altre partite rinvio alla legge di stabilità. Perplessità sul cinque per mille: non sparisce il tetto di spesa. Poletti: “E’ una grande riforma”. Barbieri: "Schema buono, daremo battaglia per i fondi"
06 agosto 2014
ROMA – Il testo era stato approvato il 10 luglio scorso dal Consiglio dei ministri ma ci sono voluti più di 25 giorni per poterlo leggere: compie finalmente il primo passo ufficiale la riforma del terzo settore che può ora approdare in Parlamento con il disegno di legge delega che – una volta approvato - darà al governo il compito di mettere mano alla normativa all’insegna della semplificazione, della trasparenza e del riordino complessivo del sistema. Il documento è stato presentato in conferenza stampa dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti e dal suo sottosegretario Luigi Bobba.
Con sette articoli il testo di legge “delega al governo per la riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale” prevede – fra le altre cose - che il governo semplifichi l’iter di riconoscimento giuridico delle associazioni, istituisca un registro unico delle organizzazioni del terzo settore, produca una semplificazione della legislazione fiscale, definendo i vantaggi, fissando l’esatta nozione di “ente non commerciale”, razionalizzi deduzioni e detrazioni dal reddito, riformi in modo strutturale il cinque per mille. Sul quale, però, rimane l’incubo del “tetto” massimo di spesa, che l’intero mondo del non profit vorrebbe fosse abolito ma che è espressamente previsto dal testo.
Sul servizio civile, nessuna cifra indicata ma la conferma, da parte di Poletti e Bobba, dell’obiettivo di raggiungere quota 100 mila giovani nel 2017. Fra fine 2014 e inizio 2015 partiranno 35 mila giovani, la determinazione dei contingenti per il resto del 2015 e tutto il 2016 è rinviato ai decreti attuativi. Con quali risorse? Quelle che non frattempo si saranno reperite all’interno della legge di stabilità 2015. Nella quale, prevede il ddl delega, potranno essere indicate anche le cifre destinate al cinque per mille. Quel che è certo, al momento, è che il ddl delega prevede che il servizio civile universale sia destinato ai giovani fra i 18 e i 28 anni, con possibilità di durata variabile (si parla di un periodo fra i 6 e i 12 mesi, ma il testo non lo specifica espressamente) e di svolgerne una parte in uno dei paesi dell’Unione europea. Nessuna presa di posizione sull’apertura agli stranieri, il testo delega presentato dal governo non lo prevede e non lo esclude. Fra le altre norme, anche la revisione e la promozione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato. Quanto alle risorse, infine, il testo di legge delega individua la cifra di 50 milioni di euro, che vengono destinati all’istituzione di un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali effettuati dalle imprese sociali.
POLETTI - “I soggetti di questo mondo sono stati vissuti come quelli che arrivano quando lo Stato non ce la fa e il mercato non ha niente da guadagnarci: arrivano i buoni che suppliscono e si occupano del bene sociale: questa logica è sbagliata perché i protagonisti della società non sono lo Stato e il mercato, vengono prima le persone. Ed è necessario che le norme ne tengano conto”. Per Poletti è fondamentale muoversi nell’ottica di “politiche attive” che non si limitino a trasferimenti monetari ma che favoriscano progetti individualizzati. “La riforma del terzo settore è costitutiva della nostra idea di società e di economia e va di pari passo con tutte le altre grandi riforme che il governo Renzi sta portando avanti, partendo dal riconoscimento sostanziale del ruolo che ricopre la capacità di auto-organizzarsi dei cittadini”.
BOBBA - “Non di solo Pil vive una società, il cuore di questa riforma è quello di favorire la libera iniziativa dei cittadini ad associarsi per perseguire finalità di interesse generale”. E’ questo il cuore della riforma per il sottosegretario che ha seguito l’iter fin dal primo momento e ha curato una consultazione pubblica alla quale hanno risposto 1016 soggetti, con netta prevalenza di organizzazioni del Terzo settore (37%) e singoli cittadini9 (38%). “Speriamo che il Parlamento entro il 2014 possa approvare il testo di legge delega – dice Bobba – ma nel frattempo lavoreremo già su alcuni temi che sono ad uno stadio avanzato: il servizio civile, il cinque per mille, le imprese sociali. Ci portiamo avanti con il lavoro in modo da poter rendere operative le norme nel corso del 2015”.
LE REAZIONI – “Si tratta di un buon testo di cui siamo complessivamente soddisfatti, per l'articolazione e la complessità dell'articolato, che abbraccia tutta la normativa del terzo settore e che ha saldi ancoraggi costituzionali, solidaristici e si pone in una prospettiva di riduzione delle disuguaglianze”. Così Pietro Barbieri, portavoce del Forum nazionale del terzo settore, che mette in evidenza però anche alcune criticità come il tetto ancora previsto per il 5 per mille. La battaglia si sposta ora da un lato sull’esame del ddl da parte del Parlamento e dall’altro sulla legge di stabilità: “Era già terreno di lavoro per povertà, non autosufficienza e politiche sociale, lo sarà, ora, anche per il servizio civile, per il 5 per mille e la fiscalità di vantaggio per il terzo settore”. Per Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza delle cooperative sociali e presidente di Federsolidarietà Confcooperative, “erano anni che attendevamo questa cornice che, per la prima volta, ci colloca nel cuore di un progetto di riforma”. E invita il Parlamento ad approvare “al più presto” il disegno di legge. Per la Fish "era necessario fissare nuovi criteri che consentano di premiare e incentivare un settore straordinariamente dinamico, ma anche di fissare regole di trasparenza a garanzia dei singoli e della collettività”. Ma il presidente Vincenzo Falabella auspica che alcuni elementi siano aggiustati in sede di discussione parlamentare, "uno fra tutti la ambigua e un po’ inquietante indicazione di ‘razionalizzare le categorie di lavoratori svantaggiati’ a proposito delle imprese sociali”. "Si apre ora una nuova fase normativa che, insieme al mondo del volontariato e di tutto il terzo settore, seguiremo con molta attenzione e in tutte le sue parti”. E' il commento di Stefano Tabò, presidente di Csvnet, Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato (Csv). (ska)"
I COMMENTI E LE REAZIONI:
CSVNET: “Il DDL di Riforma del Terzo Settore, nel quadro più generale della pre-visione, conferma letteralmente le anticipazioni riguardanti i Centri di Servizio per il Volontariato, che avevamo già commentato positivamente.
Si apre ora una nuova fase normativa che, insieme al mondo del volontariato e di tutto il terzo settore, seguiremo con molta attenzione e in tutte le sue parti – continua Tabò -.
Non si tratta certo di attendere ma, semmai, di intensificare l’impegno e l’interlocuzione politica sulla base del contenuto del DDL stesso. Il futuro dei Centri di Servizio, dopo questa importante conferma, appartiene ancora di più alla capacità di fare rete delle nostre organizzazioni.
In questo periodo di scarsità, le risorse che la legge 266/91 assicura, sia pure in costante e significato calo, al sistema dei Centri di Servizio, tramite le Fondazioni di origine bancaria, rappresentano una grande opportunità per la promozione del volontariato stesso e per il suo supporto in questo periodo di cambiamento.
CSVnet è pronto a mettere a disposizione del legislatore tutta l’esperienza maturata in questi anni per entrare nello specifico della previsione del Decreto: “revisione e promozione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato, e riordino delle modalità di riconoscimento e controllo degli stessi”. Anche noi – conclude Tabò -vogliamo investire sul futuro, valorizzando al massimo il patrimonio rappresentato dai nostri Centri di servizio, capillarmente diffusi in tutto il territorio nazionale".
FISH, ALLEANZA DELLE COOPERATIVE, FORUM DEL TERZO SETTORE
Etichette:
governo renzi,
legge delega,
riforma terzo settore,
testo
Cosa Nostra, radiografia del momento attuale
Il magistrato De Lucia in un'intervista al Giornale di Sicilia del 6 agosto 2014 fotografa la situazione attuale di Cosa Nostra e delle nuove vie per combatterla (clicca sull'immagine per ingrandirla).
Etichette:
antimafia,
cosa nostra,
de lucia,
intervista,
mafia
Reti nazionali finanziate da Fondazione con il Sud
La Fondazione CON IL SUD, attraverso la terza edizione del Bando Volontariato, ha selezionato 9 iniziative nelle regioni meridionali proposte da reti nazionali di volontariato, con l’obiettivo di accrescerne l’impatto sociale sulla comunità con attività finalizzate al coordinamento, rafforzamento e sviluppo nel territorio di riferimento. Gli interventi, che verranno sostenuti complessivamente con circa 800 mila euro, saranno realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
SELEZIONATE 9 INIZIATIVE AL SUD PROPOSTE DA RETI NAZIONALI DI VOLONTARIATO. EROGATI 800 MILA EURO.
Gli interventi proposti dalle Reti Locali di volontariato saranno selezionati a settembre
La Fondazione CON IL SUD, attraverso la terza edizione del Bando Volontariato, ha selezionato 9 iniziative nelle regioni meridionali proposte da reti nazionali di volontariato, con l’obiettivo di accrescerne l’impatto sociale sulla comunità con attività finalizzate al coordinamento, rafforzamento e sviluppo nel territorio di riferimento.
Gli interventi, che verranno sostenuti complessivamente con circa 800 mila euro, saranno realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Di seguito, l’elenco e una breve descrizione delle iniziative sostenute:
- “Qua la mano” (promossa da Ada – Associazione per i diritti degli anziani in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e sostenuta con 90 mila euro) offrirà servizi di ascolto e sostegno ai familiari di 120 anziani affetti da demenza senile, costruendo una rete di auto-aiuto.
- “Rete a Sud” (promossa da Anolf – Associazione Nazionale Oltre le Frontiere nelle sei regioni meridionali e finanziata con 70 mila euro) prevede incontri e percorsi formativi per 50 operatori che, affiancati da consulenti legali e burocratici, offriranno servizi a supporto di immigrati presso sportelli dedicati.
- “Lavoriamo in rete” (promossa dall’Associazione Italiana Persone Down Onlus nelle sei regioni del Sud e finanziata con 90 mila euro) promuoverà un percorso formativo rivolto a 13 organizzazioni territoriali della rete, per attività di orientamento e per l’inserimento lavorativo di persone con sindrome di Down. Verrà creato inoltre un database online per raccogliere i dati sui potenziali lavoratori e le aziende.
- “Bad Big Anpas Data” (promossa da Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze nelle sei regioni meridionali e sostenuta con 95 mila euro) permetterà la predisposizione di una piattaforma comune ai comitati regionali interessati, per la raccolta e il trattamento dei principali dati operativi e la sperimentazione di tecnologie per la loro raccolta. Sono previsti anche percorsi formativi per staff e volontari.
- “GE.CO – Generare comunità” (promossa dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia nelle sei regioni del Sud e finanziata con 80 mila euro) prevede attività di comunicazione e animazione territoriale, percorsi formativi e di sensibilizzazione per i volontari e la cittadinanza, con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento della rete e accrescerne l’impatto sul territorio.
- “Una rete per i malati oncologici del Sud: insieme si può” (promossa dalla FAVO - Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia in Campania, Puglia e Sicilia e sostenuta con 90 mila euro) ha l’obiettivo di rafforzare la rete e favorire la diffusione di informazioni sul cancro, svolgendo anche un’attività di lobbying nei confronti delle istituzioni per adottare provvedimenti che migliorino la qualità di vita dei malati oncologici.
- “Auser insieme coesi e solidali” (promossa dalla Federazione Nazionale delle Associazioni Auser di Volontariato Onlus in tutte le sei regioni meridionali e finanziata con 100 mila euro) prevede attività formative rivolte a dirigenti e volontari e l’apertura di sportelli informativi per gli anziani con l’obiettivo di coinvolgerli nella rete.
- “Coltiviamo la rete – Buone pratiche in circolo 2” (promossa dalla Federazione Nazionale Legambiente Volontariato nelle sei regioni del Sud e sostenuta con 95 mila euro) ha l’obiettivo di sistematizzare le attività già svolte a livello locale per creare una piattaforma di contaminazione reciproca, che consenta a ciascuna organizzazione di accedere ad un bagaglio di informazioni e buone pratiche per rafforzare la propria presenza sul territorio. Centrali per l’iniziativa saranno i temi della sicurezza alimentare, delle produzioni agricole, della sostenibilità ambientale, della produzione di rifiuti, dei consumi energetici.
- “Reti di sostegno a distanza costruiscono comunità solidali che rigenerano welfare” (promossa da Forumsad – Forum Permanente per il sostegno a distanza nelle sei regioni del Sud e finanziata con 85 mila euro) prevede incontri locali e nazionali, la costituzione o il potenziamento dei coordinamenti territoriali per rafforzare la rete, oltre ad iniziative come la creazione di incubatori di progetti.
Il Bando Volontariato 2013 era rivolto anche alle Reti locali di volontariato, con l’obiettivo di migliorare, ampliare e intensificare l’offerta dei servizi erogati ai cittadini, rafforzando il ruolo del volontariato e l’impatto dell’azione svolta dalle organizzazioni nel Mezzogiorno. Gli esiti finali relativi alle iniziative proposte dalle reti territoriali verranno resi noti nel mese di settembre.
Il sostegno al mondo del volontariato è parte integrante della missione della Fondazione CON IL SUD che, con le due precedenti edizioni del Bando, ha assegnato complessivamente oltre 9 milioni di euro per 167 programmi di volontariato.
http://www.fondazioneconilsud.it/news/leggi/2014-08-04/bando-volontariato-2013-selezionate-9-iniziative/
SELEZIONATE 9 INIZIATIVE AL SUD PROPOSTE DA RETI NAZIONALI DI VOLONTARIATO. EROGATI 800 MILA EURO.
Gli interventi proposti dalle Reti Locali di volontariato saranno selezionati a settembre
La Fondazione CON IL SUD, attraverso la terza edizione del Bando Volontariato, ha selezionato 9 iniziative nelle regioni meridionali proposte da reti nazionali di volontariato, con l’obiettivo di accrescerne l’impatto sociale sulla comunità con attività finalizzate al coordinamento, rafforzamento e sviluppo nel territorio di riferimento.
Gli interventi, che verranno sostenuti complessivamente con circa 800 mila euro, saranno realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Di seguito, l’elenco e una breve descrizione delle iniziative sostenute:
- “Qua la mano” (promossa da Ada – Associazione per i diritti degli anziani in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e sostenuta con 90 mila euro) offrirà servizi di ascolto e sostegno ai familiari di 120 anziani affetti da demenza senile, costruendo una rete di auto-aiuto.
- “Rete a Sud” (promossa da Anolf – Associazione Nazionale Oltre le Frontiere nelle sei regioni meridionali e finanziata con 70 mila euro) prevede incontri e percorsi formativi per 50 operatori che, affiancati da consulenti legali e burocratici, offriranno servizi a supporto di immigrati presso sportelli dedicati.
- “Lavoriamo in rete” (promossa dall’Associazione Italiana Persone Down Onlus nelle sei regioni del Sud e finanziata con 90 mila euro) promuoverà un percorso formativo rivolto a 13 organizzazioni territoriali della rete, per attività di orientamento e per l’inserimento lavorativo di persone con sindrome di Down. Verrà creato inoltre un database online per raccogliere i dati sui potenziali lavoratori e le aziende.
- “Bad Big Anpas Data” (promossa da Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze nelle sei regioni meridionali e sostenuta con 95 mila euro) permetterà la predisposizione di una piattaforma comune ai comitati regionali interessati, per la raccolta e il trattamento dei principali dati operativi e la sperimentazione di tecnologie per la loro raccolta. Sono previsti anche percorsi formativi per staff e volontari.
- “GE.CO – Generare comunità” (promossa dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia nelle sei regioni del Sud e finanziata con 80 mila euro) prevede attività di comunicazione e animazione territoriale, percorsi formativi e di sensibilizzazione per i volontari e la cittadinanza, con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento della rete e accrescerne l’impatto sul territorio.
- “Una rete per i malati oncologici del Sud: insieme si può” (promossa dalla FAVO - Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia in Campania, Puglia e Sicilia e sostenuta con 90 mila euro) ha l’obiettivo di rafforzare la rete e favorire la diffusione di informazioni sul cancro, svolgendo anche un’attività di lobbying nei confronti delle istituzioni per adottare provvedimenti che migliorino la qualità di vita dei malati oncologici.
- “Auser insieme coesi e solidali” (promossa dalla Federazione Nazionale delle Associazioni Auser di Volontariato Onlus in tutte le sei regioni meridionali e finanziata con 100 mila euro) prevede attività formative rivolte a dirigenti e volontari e l’apertura di sportelli informativi per gli anziani con l’obiettivo di coinvolgerli nella rete.
- “Coltiviamo la rete – Buone pratiche in circolo 2” (promossa dalla Federazione Nazionale Legambiente Volontariato nelle sei regioni del Sud e sostenuta con 95 mila euro) ha l’obiettivo di sistematizzare le attività già svolte a livello locale per creare una piattaforma di contaminazione reciproca, che consenta a ciascuna organizzazione di accedere ad un bagaglio di informazioni e buone pratiche per rafforzare la propria presenza sul territorio. Centrali per l’iniziativa saranno i temi della sicurezza alimentare, delle produzioni agricole, della sostenibilità ambientale, della produzione di rifiuti, dei consumi energetici.
- “Reti di sostegno a distanza costruiscono comunità solidali che rigenerano welfare” (promossa da Forumsad – Forum Permanente per il sostegno a distanza nelle sei regioni del Sud e finanziata con 85 mila euro) prevede incontri locali e nazionali, la costituzione o il potenziamento dei coordinamenti territoriali per rafforzare la rete, oltre ad iniziative come la creazione di incubatori di progetti.
Il Bando Volontariato 2013 era rivolto anche alle Reti locali di volontariato, con l’obiettivo di migliorare, ampliare e intensificare l’offerta dei servizi erogati ai cittadini, rafforzando il ruolo del volontariato e l’impatto dell’azione svolta dalle organizzazioni nel Mezzogiorno. Gli esiti finali relativi alle iniziative proposte dalle reti territoriali verranno resi noti nel mese di settembre.
Il sostegno al mondo del volontariato è parte integrante della missione della Fondazione CON IL SUD che, con le due precedenti edizioni del Bando, ha assegnato complessivamente oltre 9 milioni di euro per 167 programmi di volontariato.
http://www.fondazioneconilsud.it/news/leggi/2014-08-04/bando-volontariato-2013-selezionate-9-iniziative/
Etichette:
bando,
fondazione con il Sud,
reti nazionali,
sud italia,
volontariato
martedì 5 agosto 2014
Un seminario di studi per "vedere" l'essenziale
Tre giorni di dialoghi e approfondimento per affrontare le sfide future del Terzo settore: torna dal 5 al 7 settembre il seminario di formazione civile dal titolo "L'essenziale è invisibile agli occhi" che il Centro Nazionale per il Volontariato e la Fondazione Volontariato e Partecipazione propongono a volontari, formatori, giornalisti, comunicatori e operatori del Terzo settore, ma anche a tutti i cittadini impegnati nella sfera civile.
L'iniziativa, che si svolgerà nella villa del Seminario in località Arliano, a pochi chilometri dal centro di Lucca, vuole approfondire, in ottica multidisciplinare, il contesto politico, sociale ed economico in cui opera il Terzo settore. Un'occasione per leggere il tempo in cui viviamo con uno sguardo al futuro, per discutere ed interpretare i segni del cambiamento, per scambiarsi idee con l'intento di anticipare risposte e azioni innovative.
Lo sguardo al futuro sarà proprio il tema della prima sessione, in programma venerdì 5, che proietterà al 2050 le questioni sociali più urgenti del nostro Paese e le strategie evolutive che i corpi sociali possono portare avanti. Parteciperà Linda Laura Sabbadini dell'Istat ed è stata invitata Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme Costituzionali.
La "società di mezzo" sarà protagonista delle seconda sessione, prevista per sabato 6, che approfondirà il ruolo delle comunità operose oltre la rabbia e la rassegnazione, insieme Gregorio Arena, di Labsus e il sociologo Aldo Bonomi. Nel pomeriggio si terrà invece la terza sessione con dei laboratori tematici che avranno come ospiti: Stefano Martello Consulente in comunicazione pubblica, Maria Cristina Antonucci, ricercatore CNR e Gianfranco Marocchi di Idee in Rete
La quarta sessione si concentrerà invece sugli obiettivi di fondo della riforma del Terzo settore; al dibattito prenderanno parte Luca Gori, della Scuola Sant'Anna Pisa, Edoardo Patriarca presidente del Cnv, Stefano Tabò, presidente di CSVnet e Pietro Barbieri portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.
Infine la quinta sessione, organizzata in collaborazione con il network "L'Italia che fa bene", volgerà il suo sguardo all'Europa; tra gli ospiti ci saranno: Gianni Pittella, presidente del gruppo PSE al Parlamento Europeo, Giangiacomo Schiavi, vicedirettore Corriere della Sera, Marco Gasperetti, Corriere della Sera – responsabile di Corriere Sociale, Luca Mattiucci del Corriere della Sera e Giovanna Rossiello del Tg1 Fa' La Cosa Giusta.
Tutti i dettagli su come partecipare sono disponibili sul sito del Cnv.
L'iniziativa, che si svolgerà nella villa del Seminario in località Arliano, a pochi chilometri dal centro di Lucca, vuole approfondire, in ottica multidisciplinare, il contesto politico, sociale ed economico in cui opera il Terzo settore. Un'occasione per leggere il tempo in cui viviamo con uno sguardo al futuro, per discutere ed interpretare i segni del cambiamento, per scambiarsi idee con l'intento di anticipare risposte e azioni innovative.
Lo sguardo al futuro sarà proprio il tema della prima sessione, in programma venerdì 5, che proietterà al 2050 le questioni sociali più urgenti del nostro Paese e le strategie evolutive che i corpi sociali possono portare avanti. Parteciperà Linda Laura Sabbadini dell'Istat ed è stata invitata Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme Costituzionali.
La "società di mezzo" sarà protagonista delle seconda sessione, prevista per sabato 6, che approfondirà il ruolo delle comunità operose oltre la rabbia e la rassegnazione, insieme Gregorio Arena, di Labsus e il sociologo Aldo Bonomi. Nel pomeriggio si terrà invece la terza sessione con dei laboratori tematici che avranno come ospiti: Stefano Martello Consulente in comunicazione pubblica, Maria Cristina Antonucci, ricercatore CNR e Gianfranco Marocchi di Idee in Rete
La quarta sessione si concentrerà invece sugli obiettivi di fondo della riforma del Terzo settore; al dibattito prenderanno parte Luca Gori, della Scuola Sant'Anna Pisa, Edoardo Patriarca presidente del Cnv, Stefano Tabò, presidente di CSVnet e Pietro Barbieri portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.
Infine la quinta sessione, organizzata in collaborazione con il network "L'Italia che fa bene", volgerà il suo sguardo all'Europa; tra gli ospiti ci saranno: Gianni Pittella, presidente del gruppo PSE al Parlamento Europeo, Giangiacomo Schiavi, vicedirettore Corriere della Sera, Marco Gasperetti, Corriere della Sera – responsabile di Corriere Sociale, Luca Mattiucci del Corriere della Sera e Giovanna Rossiello del Tg1 Fa' La Cosa Giusta.
Tutti i dettagli su come partecipare sono disponibili sul sito del Cnv.
Fiducia e nuove risorse per il Terzo settore, un convegno a Catania il 16 settembre 2014
Quarta tappa del Roadshow del Manifesto, si svolge a Catania martedì 16 settembre alle ore 10, presso il Salone Bellini – Palazzo degli Elefanti del Comune di Catania, in Piazza Duomo.
Il tema del convegno “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore” è il titolo del Manifesto che, Banca Prossima, Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Assifero, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparo, Fondazione con il Sud, Forum del Terzo Settore, Alleanza Cooperative Italiane, hanno firmato a Roma il 4 dicembre 2013. Il roadshow è nato per dare continuità a quanto enunciato anche nello stesso documento (“… Vogliamo far incontrare le migliori idee e tutti gli strumenti di supporto disponibili, attraverso una serie di incontri di progettazione condivisa sul territorio, che avvieremo già dai prossimi giorni...”), quindi, in accordo con tutti i firmatari e con l’ausilio di Flaviano Zandonai di Euricse, che è il coordinatore per i contenuti, nonché moderatore degli eventi (10 tappe che si concluderanno a Roma) è stato elaborato un “concept” per costruire convegni territoriali che consentano di sviluppare le tematiche che stanno più a cuore al mondo nonprofit, sui diversi territori. L’obiettivo finale è quello di raccogliere tutti i contributi che emergeranno, rielaborarli e portarli a Roma nell’ultima tappa che si terrà nel dicembre 2014, esattamente un anno dopo la firma del documento.
Durante il convegno verrà dato ampio spazio a un question time con il pubblico.
Manifesto
Il tema del convegno “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore” è il titolo del Manifesto che, Banca Prossima, Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Assifero, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparo, Fondazione con il Sud, Forum del Terzo Settore, Alleanza Cooperative Italiane, hanno firmato a Roma il 4 dicembre 2013. Il roadshow è nato per dare continuità a quanto enunciato anche nello stesso documento (“… Vogliamo far incontrare le migliori idee e tutti gli strumenti di supporto disponibili, attraverso una serie di incontri di progettazione condivisa sul territorio, che avvieremo già dai prossimi giorni...”), quindi, in accordo con tutti i firmatari e con l’ausilio di Flaviano Zandonai di Euricse, che è il coordinatore per i contenuti, nonché moderatore degli eventi (10 tappe che si concluderanno a Roma) è stato elaborato un “concept” per costruire convegni territoriali che consentano di sviluppare le tematiche che stanno più a cuore al mondo nonprofit, sui diversi territori. L’obiettivo finale è quello di raccogliere tutti i contributi che emergeranno, rielaborarli e portarli a Roma nell’ultima tappa che si terrà nel dicembre 2014, esattamente un anno dopo la firma del documento.
Durante il convegno verrà dato ampio spazio a un question time con il pubblico.
Manifesto
Etichette:
Banca Prossima,
Catania,
convegno,
risorse,
terzo settore
Riforma Terzo settore, il Governo vara il testo della legge-delega
L'agenzia di stampa Redattore Sociale anticipa i contenuti del disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore proposta dal Governo Renzi, qui sotto i dettagli tratti dalle pagine di redattoresociale.it.
"Riforma del terzo settore, il governo vara il testo: domani la presentazione
Approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 10 luglio, arriva finalmente il testo del disegno di legge delega che riforma il terzo settore: lo presentano il ministro Poletti e il sottosegretario Bobba. Rispetto alle prime bozze modifiche sul servizio civile
05 agosto 2014 - 13:44
ROMA – Era stato a suo tempo annunciato in pompa magna per il 27 giugno, ci hanno messo quaranta giorni di più ma ora il momento pare essere arrivato: il testo della legge delega di riforma del terzo settore è davvero pronto e sarà presentato domani, 6 agosto, dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e dal sottosegretario Luigi Bobba. Si compie così, con la successiva presentazione del testo al Parlamento dopo l‘approvazione già avvenuta nel Consiglio dei ministri dello scorso 10 luglio, il primo passo del lungo iter che porterà il governo a emanare nel giro di un anno i decreti attuativi che daranno effettiva realizzazione ai vari aspetti della riforma del mondo del non profit.
Il “disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale” affida al governo il compito di introdurre - fa notare il ministero del Welfare - misure “per la costruzione di un rinnovato sistema che favorisca la partecipazione attiva e responsabile delle persone, singolarmente o in forma associata, valorizzando il potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dagli enti del Terzo settore, anche attraverso il riordino e l’armonizzazione di incentivi e strumenti di sostegno di carattere fiscale”. Ma nel disegno di legge ci sono anche le norme che introducono il servizio civile universale e quelle che puntano a sostenere lo sviluppo delle imprese sociali.
Sono le norme sul servizio civile universale ad aver richiesto un tempo aggiuntivo di elaborazione: in particolare, la riflessione si è concentrata intorno alla questione dell’accesso al servizio civile limitato ai soli cittadini italiani o esteso anche gli stranieri. Per lungo tempo si è data per buona la seconda ipotesi, fino alla presa di posizione del premier Matteo Renzi che il 15 luglio rivendicava pubblicamente la “scelta di non affidare nel disegno di legge il servizio civile universale se non ai cittadini italiani”. Una presa di posizione – peraltro affiancata da una rinnovata disponibilità ad affrontare il tema di una nuova legge sulla cittadinanza - spiegata con il fatto che poiché il servizio civile è individuato come un “servizio alla Patria” (con riferimento all’articolo 52 della Costituzione) esso può essere svolto solamente da cittadini italiani. Le dichiarazioni di Renzi furono una sorpresa anche per chi nelle settimane precedenti e ancora in quelle stesse ore lavorava direttamente al testo della riforma e ha reso necessario un supplemento di riflessione per adeguare il testo della legge delega a quel principio.
Per il resto, il testo (che non sarà intangibile visto che potrà essere comunque modificato in Parlamento, che lo dovrà approvare) affida al governo il compito di realizzare in 12 mesi una riforma che intervenga sul cinque per mille, riordini il sistema tributario e fiscaleintroducendo un regime di tassazione degli enti che tenga conto dei fini solidaristici, riorganizzi il sistema di deduzioni e detrazioni sulle donazioni, reintroduca un organismo indipendente di controllo e vigilanza, preveda il divieto di distribuzione degli utili anche in forme indirette aprendo però alla remunerazione del capitale. Con – fra l’altro - nuove regole per le imprese sociali e la riorganizzazione dei Centri di servizio per il volontariato. Il governo sarà chiamato a individuare criteri certi per definire le attività non lucrative e i vincoli all’attività commerciale strumentale, nonché a definire nel dettaglio un regime tributario e una fiscalità di vantaggio per le organizzazioni del non profit.
Una manciata di articoli in tutto, nel disegno di legge non dovrebbe esserci alcuna indicazione formale delle risorse stanziate, la cui individuazione – al momento dell’approvazione in Consiglio dei ministri – era stata rinviata al momento dell’emanazione dei decreti attuativi. In base agli obiettivi stabiliti e alla progressione temporale con la quale si arriverà al numero di 100 mila giovani in servizio civile all’anno, obiettivo indicato a suo tempo dal presidente del Consiglio Renzi, si potrà avere un’idea dell’impegno finanziario previsto. Le stime più attendibili parlano di una cifra compresa fra i 300 e i 370 milioni per finanziare il primo step della riforma con servizio civile e cinque per mille. (ska)
"Riforma del terzo settore, il governo vara il testo: domani la presentazione
Approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 10 luglio, arriva finalmente il testo del disegno di legge delega che riforma il terzo settore: lo presentano il ministro Poletti e il sottosegretario Bobba. Rispetto alle prime bozze modifiche sul servizio civile
05 agosto 2014 - 13:44
ROMA – Era stato a suo tempo annunciato in pompa magna per il 27 giugno, ci hanno messo quaranta giorni di più ma ora il momento pare essere arrivato: il testo della legge delega di riforma del terzo settore è davvero pronto e sarà presentato domani, 6 agosto, dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e dal sottosegretario Luigi Bobba. Si compie così, con la successiva presentazione del testo al Parlamento dopo l‘approvazione già avvenuta nel Consiglio dei ministri dello scorso 10 luglio, il primo passo del lungo iter che porterà il governo a emanare nel giro di un anno i decreti attuativi che daranno effettiva realizzazione ai vari aspetti della riforma del mondo del non profit.
Il “disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale” affida al governo il compito di introdurre - fa notare il ministero del Welfare - misure “per la costruzione di un rinnovato sistema che favorisca la partecipazione attiva e responsabile delle persone, singolarmente o in forma associata, valorizzando il potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dagli enti del Terzo settore, anche attraverso il riordino e l’armonizzazione di incentivi e strumenti di sostegno di carattere fiscale”. Ma nel disegno di legge ci sono anche le norme che introducono il servizio civile universale e quelle che puntano a sostenere lo sviluppo delle imprese sociali.
Sono le norme sul servizio civile universale ad aver richiesto un tempo aggiuntivo di elaborazione: in particolare, la riflessione si è concentrata intorno alla questione dell’accesso al servizio civile limitato ai soli cittadini italiani o esteso anche gli stranieri. Per lungo tempo si è data per buona la seconda ipotesi, fino alla presa di posizione del premier Matteo Renzi che il 15 luglio rivendicava pubblicamente la “scelta di non affidare nel disegno di legge il servizio civile universale se non ai cittadini italiani”. Una presa di posizione – peraltro affiancata da una rinnovata disponibilità ad affrontare il tema di una nuova legge sulla cittadinanza - spiegata con il fatto che poiché il servizio civile è individuato come un “servizio alla Patria” (con riferimento all’articolo 52 della Costituzione) esso può essere svolto solamente da cittadini italiani. Le dichiarazioni di Renzi furono una sorpresa anche per chi nelle settimane precedenti e ancora in quelle stesse ore lavorava direttamente al testo della riforma e ha reso necessario un supplemento di riflessione per adeguare il testo della legge delega a quel principio.
Per il resto, il testo (che non sarà intangibile visto che potrà essere comunque modificato in Parlamento, che lo dovrà approvare) affida al governo il compito di realizzare in 12 mesi una riforma che intervenga sul cinque per mille, riordini il sistema tributario e fiscaleintroducendo un regime di tassazione degli enti che tenga conto dei fini solidaristici, riorganizzi il sistema di deduzioni e detrazioni sulle donazioni, reintroduca un organismo indipendente di controllo e vigilanza, preveda il divieto di distribuzione degli utili anche in forme indirette aprendo però alla remunerazione del capitale. Con – fra l’altro - nuove regole per le imprese sociali e la riorganizzazione dei Centri di servizio per il volontariato. Il governo sarà chiamato a individuare criteri certi per definire le attività non lucrative e i vincoli all’attività commerciale strumentale, nonché a definire nel dettaglio un regime tributario e una fiscalità di vantaggio per le organizzazioni del non profit.
Una manciata di articoli in tutto, nel disegno di legge non dovrebbe esserci alcuna indicazione formale delle risorse stanziate, la cui individuazione – al momento dell’approvazione in Consiglio dei ministri – era stata rinviata al momento dell’emanazione dei decreti attuativi. In base agli obiettivi stabiliti e alla progressione temporale con la quale si arriverà al numero di 100 mila giovani in servizio civile all’anno, obiettivo indicato a suo tempo dal presidente del Consiglio Renzi, si potrà avere un’idea dell’impegno finanziario previsto. Le stime più attendibili parlano di una cifra compresa fra i 300 e i 370 milioni per finanziare il primo step della riforma con servizio civile e cinque per mille. (ska)
Etichette:
governo renzi,
legge delega,
riforma terzo settore,
volontariato
lunedì 4 agosto 2014
Dall'Università di Palermo fondi per alcune associazioni
Dal Giornale di Sicilia del 3 agosto 2014 la notizia della scelta da parte dell'Università di Palermo delle associazioni destimataria dei fondi raccolti da docenti e studenti dell'ateneo (clicca sull'immagine per ingrandirla).
Etichette:
associazioni,
fondi,
Palermo,
università,
volontariato
Iscriviti a:
Post (Atom)