L'Agenzia di stampa Redattore sociale racconta il seminario nazionale che il SEAC (Coordinamento Nazionale Volontariato Penitenziario) e il CeSVoP hanno promosso a Palermo:
Sicilia, ancora ferma la riforma della sanità penitenziaria. La proposta dei volontari
Oggi e domani a Palermo il seminario del Seac. In attesa che il passaggio alla sanità regionale sia attuato, "si potrebbe creare in ogni carcere un presidio sanitario in collegamento con gli ospedali"
PALERMO – Esperti, operatori e rappresentanti istituzionali si confrontano a Palermo sulla mancata attuazione della riforma sanitaria penitenziaria in Sicilia, sugli ospedali psichiatrici giudiziari e sui diritti degli immigrati che si trovano nei Cie. In occasione della pubblicazione del volume “Volontariato e carcere oggi”, curato dal Seac (coordinamento nazionale volontariato penitenziario) in collaborazione con il CeSVoP, le due realtà propongono il seminario nazionale su “La riforma della sanità penitenziaria: lo stato di attuazione della legge in Sicilia” che affronterà alcune emergenze dell’attuale situazione carceraria. L’incontro si svolgerà al Centro culturale Biotos di Palermo oggi pomeriggio e tutta la giornata di domani. Nella prima sessione si discuterà proprio sulla mancata attuazione della riforma della sanità penitenziaria che in Sicilia ancora non è stata ancora trasferita alla regione. In questi anni le organizzazioni di volontariato hanno chiesto tale passaggio, ma di fatto, soltanto in Sicilia, non è avvenuto.
“Benché l’attuazione del decreto sia diversificata nelle varie regioni e non sia pienamente soddisfacente – dice Bruno Di Stefano, coordinatore del Seac -, di certo costituisce una base di partenza e la Regione Siciliana potrebbe ben fare tesoro dell’esperienza altrui”. Un altro aspetto della sanità riguarda anche gli ospedali psichiatrici giudiziari (opg) di cui è stata disposta la chiusura entro il marzo 2013. “Cessato il clamore delle denunce relative al degrado in cui si trovano, tutto sembra ricadere nel silenzio – scrive il Seac di Palermo -, anche per l’inesistenza di strutture alternative e il contemporaneo smantellamento del welfare in Italia”. Il seminario, infine, affronterà la problematica dei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie) che “si manifestano sempre più come luoghi di detenzione ingiustificata, costosa e non utile”.
“Si tratta di temi importanti su cui occorre ancora fare piena chiarezza. Il filo conduttore del nostro seminario è sicuramente la condizione del detenuto analizzato in tutti i suoi aspetti – afferma ancora Bruno Di Stefano -. C’è in primo luogo lo scoglio dell’assistenza sanitaria penitenziaria su cui ancora la Sicilia è ferma. Oltre ad auspicare il passaggio dell’assistenza sanitaria alla regione l’idea potrebbe essere quella di creare in ogni carcere un presidio sanitario in collegamento con gli ospedali. Il provveditore all’amministrazione penitenziaria spende 13 milioni di euro all’anno per la sanità penitenziaria delle carceri siciliane. Ci chiediamo perché ancora questo trasferimento non è avvenuto”. “Sappiamo ancora che il detenuto come prima cosa vuole capire e sapere qual è la sua posizione giuridica – aggiunge -, una cosa che non sempre è chiara quando si parla di persone detenute negli Opg o di immigrati anch’essi detenuti nei Cie”.
Nella prima sessione di oggi interverranno, tra gli altri, Bruno Di Stefano, coordinatore Seac Sicilia; Elisabetta Laganà, presidente Conferenza nazionale Volontariato Giustizia; Riccardo Polidoro, presidente dell’associazione “Il carcere possibile”; Fabrizio Scalici, medico al carcere Pagliarelli Palermo; Vanna Bonomonte, presidente associazione AsVoPe; Salvo Fleres, garante diritti dei detenuti Sicilia; Roberto Di Giovan Paolo, commissione straordinaria del Senato per la tutela e la promozione dei diritti umani; Giuseppe Verde, componente commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto siciliano. Inoltre, è stato invitato il ministro della Salute, Renato Balduzzi.
Domani 13 ottobre nella sessione dedicata agli Ospedali psichiatrici giudiziari, alle loro condizioni e al percorso per il loro superamento prenderanno la parola Gaetano Interlandi, direttore Dsm Caltagirone-Palagonia ASP3 Catania; Pippo Insana, cappellano Opg Barcellona Pozzo di Gotto; Nicola Mazzamuto, presidente Tribunale Sorveglianza Messina; Maurizio D’Arpa, dirigente Dps-Servizio 9 “Tutela delle fragilità” - Assessorato regionale della Salute e il direttore dell’Opg di Barcellona P.G. Nunziante Rosalia.
Mentre nella terza sessione dedicata a discutere dei diritti degli immigrati trattenuti nei Cie il confronto si aprirà con la visione del reportage “CIE: detenzioni arbitrarie” di Enrico Montalbano e Laura Verduci. A seguire interverranno Ferdinando Siringo, presidente regionale MoVI Sicilia; Yodit Abraha, mediatrice culturale; Vincenzo Morgante, caporedattore RAI Sicilia; Enzo Volpe, direttore Centro Santa Chiara Palermo e rappresentante del Tavolo Migrantes volontariato Palermo; Fulvio Vassallo Paleologo, componente del direttivo Associazione Studi Giuridici Immigrazione. (serena termini fonte Redattore Sociale)
lunedì 15 ottobre 2012
A Palermo, ragazza fugge dalla tratta delle donne. Solidarietà dal Coordinamento antitratta
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato stampa:
Una vittima della tratta si ribella e denunzia il suo carceriere: il coordinamento Antitratta esprime la sua solidarietà alla donna e al Pellegrino della terra e invita la città a dire forte e chiaro NO alla tratta e allo sfruttamento.
Sabato mattina, una ragazza nigeriana, sfuggendo alle percosse e alle minacce del suo “protettore”, chiede aiuto al Pellegrino della terra che, con l’intervento immediato della Polizia Municipale, che si trovava sul posto, mette sotto scorta la ragazza e la ricovera all’ospedale.
L’organizzazione criminale della tratta esce allo scoperto e mostra il suo vero volto.
Il Coordinamento Antitratta “Favour e Loveth” denunzia all’opinione pubblica l’orrore di una organizzazione che schiavizza e violenta le ragazze, talvolta minorenni, che si ribellano ai loro “protettori” e sollecita le Istituzioni a scendere in campo contro le mafie internazionali che si sono radicate nel nostro territorio.
Il Coordinamento nell’esprimere solidarietà alla parte sana della comunità nigeriana e al Pellegrino della terra manifesta apprensione per la ragazza vittima di un sistema criminale pericoloso e disumano.
Il Coordinamento Antitratta “Favour e Loveth”
Una vittima della tratta si ribella e denunzia il suo carceriere: il coordinamento Antitratta esprime la sua solidarietà alla donna e al Pellegrino della terra e invita la città a dire forte e chiaro NO alla tratta e allo sfruttamento.
Sabato mattina, una ragazza nigeriana, sfuggendo alle percosse e alle minacce del suo “protettore”, chiede aiuto al Pellegrino della terra che, con l’intervento immediato della Polizia Municipale, che si trovava sul posto, mette sotto scorta la ragazza e la ricovera all’ospedale.
L’organizzazione criminale della tratta esce allo scoperto e mostra il suo vero volto.
Il Coordinamento Antitratta “Favour e Loveth” denunzia all’opinione pubblica l’orrore di una organizzazione che schiavizza e violenta le ragazze, talvolta minorenni, che si ribellano ai loro “protettori” e sollecita le Istituzioni a scendere in campo contro le mafie internazionali che si sono radicate nel nostro territorio.
Il Coordinamento nell’esprimere solidarietà alla parte sana della comunità nigeriana e al Pellegrino della terra manifesta apprensione per la ragazza vittima di un sistema criminale pericoloso e disumano.
Il Coordinamento Antitratta “Favour e Loveth”
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mercoledì 10 ottobre 2012
Homo movens. Quinto convegno dedicato a mobilità ed esclusione sociale
Si svolge l'11 ottobre a partire dalle ore 9 nella Sala Giuseppe Capitò (Aula Consiglio di Facoltà) della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Palermo in Viale delle Scienze. Durante l'incontro si parlerà del rapporto tra esclusione sociale e organizzazione dei trasporti in città. Per i dettagli clicca qui
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martedì 9 ottobre 2012
Conferenza sulle nuove cittadinanze
Il tema delle “cittadinanze insorgenti” sarà affrontato nel corso della conferenza in programma il prossimo giovedì 11 ottobre presso la sede dell’Istituto Arrupe, con inizio alle ore 17.
L’incontro, tenuto dagli architetti Davide Leone e Giuseppe Lo Bocchiaro, è promosso dall’Associazione Italia Nostra – sezione di Palermo, dall’Istituto Arrupe e dal Dipartimento di Storia e Progetto nell’Architettura dell’Università di Palermo.
L’incontro, tenuto dagli architetti Davide Leone e Giuseppe Lo Bocchiaro, è promosso dall’Associazione Italia Nostra – sezione di Palermo, dall’Istituto Arrupe e dal Dipartimento di Storia e Progetto nell’Architettura dell’Università di Palermo.
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lunedì 8 ottobre 2012
Sesta Conferenza nazionale del Volontariato, la Lettera al Paese e il Documento finale
Ecco la sintesi dell'evento nel comunicato stampa di chiusura:
L'Aquila, 7 ottobre 2012 - Si è conclusa oggi a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo.
I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche.
Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il Volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace.
Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato quanto segue:
“Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva.
Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato.
Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione". (clara capponi - ufficio stampa e comunicazione CSVnet)
LETTERA AL PAESE
DOCUMENTO FINALE
L'Aquila, 7 ottobre 2012 - Si è conclusa oggi a L’Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, di confronto e di dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato nel contesto nazionale, europeo e internazionale e su come possa apportare un fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi e concorrere ad un generale ripensamento del modello di società e di sviluppo.
I volontari, riuniti in otto gruppi tematici dislocati in altrettante zone simbolo della città, hanno dato vita ad un animato dibattito su alcuni temi chiave e, nel ribadire il loro impegno nella cura del bene comune e nella difesa dei diritti dei più deboli, hanno sintetizzato le loro richieste e i loro impegni in una “Lettera al Paese” rivolta alle componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche.
Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il Volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un Registro delle Reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace.
Il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, che in questi tre giorni ha seguito con attenzione la Conferenza, nel suo intervento conclusivo ha dichiarato quanto segue:
“Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva.
Mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio, ossia sul fatto che in alcuni campi - in particolare quello delle politiche sociali - bisogna riprendere con forza in mano la responsabilità nei confronti dell’insieme dei cittadini: un ruolo che in questo momento non è sufficientemente presidiato. Perché parlare di politiche sociali nel nostro Paese significa mettere in piedi istituiti e relazioni con interventi che permettono alle persone di riappropriarsi del proprio progetto di vita, progetto che può comprendere il fatto di avere figli, accudire gli anziani, partecipare alla vita sociale, cose che al momento risultano molto difficili in mancanza di un supporto adeguato.
Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo. La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione". (clara capponi - ufficio stampa e comunicazione CSVnet)
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sabato 6 ottobre 2012
Ministro Fornero apre la Conferenza nazionale che si svolge all'Aquila
I volontari a L'Aquila sono arrivati per primi e i primi soccorsi gli aquilani li devono a loro. Per questo ad aprire ufficialmente i lavori della Conferenza nazionale del Volontariato con il ringraziamento del “Coro della portella” e dei canti popolari. Sono circa 800 i volontari e i rappresenanti delle associazioni arrivati a L’Aquila; circa 50 i giornalisti accreditati. C’è molta attesa per questo appuntamento che manca da ormai cinque anni.
Sciolta la riserva delle ultime ore, è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ad aprire i lavori. “Voglio ragionare con voi da economista”, dice e da economista spiega quanto sia difficile in quest’ottica spiegare comportamenti che non siano motivati dall’ottimizzazione di qualche risultato. “La psicologia delle persone è più complessa e meno squadrata e consente che ci sia qualcosa'altro che le spinge: la gioia del dono”. Una motivazione profonda, una pulsione a condividere e a voler bene agli altri. Una molla, “imperscrutabile per gli economisti”, che nella crisi "ha motivato un impulso a studiare quella parte importante degli scambi basati sulla gratuità”.
E plaude all’associazionismo. “Il Terzo settore è il punto di congiunzione tra un’attività meramente privata e una meramente pubblica” e nella crisi questo anello va rafforzato. “In questo momento difficile di volontariato c'è più che mai bisogno”. E’ “nel momento di crisi che la vostra azione diventa preziosa, quando la crisi acuisce l'area della sofferenza”. “Voi non agite nell'astratto, voi agite nel concreto; – dice ancora il ministro - aver scelto L'Aquila come momento di incontro per la vostra conferenza è altamente significativo”. In più di un passaggio il ministro ricorda le difficoltà economiche e la scarsezza di mezzi che il governo deve affrontare, guardando "l'interesse del paese e non di qualche parte”. La crisi era inizialmente finanziaria – ricorda Fornero - ma poi si è trasformata in crisi reale. “Dobbiamo spendere bene, con criteri ispirati all'equità; abbiamo sempre cercato di dare un tratto di equità alle nostre misure”. E rassicura: salvo il finanziamento delle leggi di settore ''266'' e ''383''. (cch, fonte Redattore Sociale)
Sciolta la riserva delle ultime ore, è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ad aprire i lavori. “Voglio ragionare con voi da economista”, dice e da economista spiega quanto sia difficile in quest’ottica spiegare comportamenti che non siano motivati dall’ottimizzazione di qualche risultato. “La psicologia delle persone è più complessa e meno squadrata e consente che ci sia qualcosa'altro che le spinge: la gioia del dono”. Una motivazione profonda, una pulsione a condividere e a voler bene agli altri. Una molla, “imperscrutabile per gli economisti”, che nella crisi "ha motivato un impulso a studiare quella parte importante degli scambi basati sulla gratuità”.
E plaude all’associazionismo. “Il Terzo settore è il punto di congiunzione tra un’attività meramente privata e una meramente pubblica” e nella crisi questo anello va rafforzato. “In questo momento difficile di volontariato c'è più che mai bisogno”. E’ “nel momento di crisi che la vostra azione diventa preziosa, quando la crisi acuisce l'area della sofferenza”. “Voi non agite nell'astratto, voi agite nel concreto; – dice ancora il ministro - aver scelto L'Aquila come momento di incontro per la vostra conferenza è altamente significativo”. In più di un passaggio il ministro ricorda le difficoltà economiche e la scarsezza di mezzi che il governo deve affrontare, guardando "l'interesse del paese e non di qualche parte”. La crisi era inizialmente finanziaria – ricorda Fornero - ma poi si è trasformata in crisi reale. “Dobbiamo spendere bene, con criteri ispirati all'equità; abbiamo sempre cercato di dare un tratto di equità alle nostre misure”. E rassicura: salvo il finanziamento delle leggi di settore ''266'' e ''383''. (cch, fonte Redattore Sociale)
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Conferenza nazionale. Il messaggio di Napolitano
"Questa storica risorsa del Paese, esempio di impegno e passione civile, non mancherà di offrire un significativo contributo alla ricostruzione di una società più inclusiva e coesa". Sono le parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto all'assemblea della VI Conferenza Nazionale, attraverso un messaggio letto dal Ministro Fornero in apertura dei lavori. "Nell'arco del mio mandato ho avuto modo di conoscere più a fondo la ricchezza del mondo del volontariato italiano, nelle sue molteplici espressioni associative e nei suoi diversi campi di azione. Ho potuto ascoltare e seguire le storie di tante persone che, lontane da qualsiasi clamore, dedicano una parte significativa del loro tempo e delle loro energie a quanti vivono in situazioni di difficoltà materiali o sociali. Innumerevoli sono le occasioni in cui, di fronte a devastanti calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese, si è rinnovata la mobilitazione dei volontari che con generosa determinazione e straordinario coraggio sono accorsi immediatamente a prestare il loro aiuto".
"Nel rinnovare alle donne e agli uomini del Volontariato il mio sentito ringraziamento, invio a tutti i presenti un caloroso saluto".
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5 ottobre, si aprono i lavori della Conferenza nazionale del Volontariato. Partecipa anche una rappresentanza della Sicilia occidentale
Degli 800 partecipanti alla sesta Conferenza nazionale del volontariato, oltre 400 sono volontari, circa 200 i delegati dei Centri di servizi del volontariato (di cui una dozzina dalla Sicilia occidentale) mentre non arrivano a 80 i rappresenti delle Onlus e della Associazioni di promozione sociale. Un mondo variegato “piegato” per tre giorni alle "leggi" della caserma: trasferimenti consentiti solo con navette e riconoscimento all’ingresso. Ma la Scuola sottufficiali della Guardia di finanza è l’unico modo per accogliere un numero così alto di persone in una città ferita, come è ancora L’Aquila. E il significato della scelta aiuta a superare le perplessità. Doman, invece, la città si aprirà alle associazioni ospitando in vari luoghi gli otto gruppi di lavoro previsti.
Sul volontariato, nella crisi, in molti contano: lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Napolitano, lo ha detto nel suo discorso di apertura il ministro del lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. Perché come analizza il sociologo Mauro Magatti (Cattolica di Milano), il volontariato è “uno strumento per superare la crisi” da un punto di vista economico e sociale ma è anche "uno strumento per produrre un bene che ci manca: la fiducia". E il volontariato risponde all’invito. I numeri lo confermano. In vista della Conferenza è stato avviato un percorso di riflessione partecipato in tutta Italia: oltre 100 incontri, 4500 volontari e la partecipazione di più di 3500 organizzazioni. Domani tutte queste esperienze confluiranno in diversi gruppi di lavoro per arrivare, alla conclusione di domenica 7 ottobre, alla stesura di “una lettera” al paese. Gli incontri preparatori, realizzati anche grazie al supporto della rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, hanno preso il via nel mese di maggio proprio dall’Aquila, punto di partenza e di arrivo di questo percorso, e sono andati avanti per tutto il mese di settembre.
Francesca Danese vicepresidente del Csvnet illustra i dati dii una così alta partecipazione, ma prima ancora ringrazia i volontari di L’Aquila per l’accoglienza e il supporto. ''Ho girato l'Italia e posso dire che il futuro sui territori c'è già, anche se amministratori e politici non se ne vogliono accorgere". Danese ha ricordato poi di aver incontrato molti volontari: "Mi hanno detto: anche noi siamo un bene comune” . Il 59,1% dei volontari aveva un’età compresa tra i 51 e i 65 anni, mentre il 40,9% tra i 30 e i 40 anni. Ad ogni incontro è stata registrata una media di 34 organizzazioni di volontariato presenti, la maggior parte di queste (18,6%) opera in campo socio-assistenziale, educativo (10,9%) e sanitario (10,4%). Di poco inferiore anche la percentuale relativa alle associazioni operanti nell’ambito dell’inclusione sociale (10%). "Dobbiamo evitare - dice Dabese - che la crisi ci riduca ad affrontare solo l'immediato". (cch, fonte Redattore Sociale)
Sul volontariato, nella crisi, in molti contano: lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Napolitano, lo ha detto nel suo discorso di apertura il ministro del lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. Perché come analizza il sociologo Mauro Magatti (Cattolica di Milano), il volontariato è “uno strumento per superare la crisi” da un punto di vista economico e sociale ma è anche "uno strumento per produrre un bene che ci manca: la fiducia". E il volontariato risponde all’invito. I numeri lo confermano. In vista della Conferenza è stato avviato un percorso di riflessione partecipato in tutta Italia: oltre 100 incontri, 4500 volontari e la partecipazione di più di 3500 organizzazioni. Domani tutte queste esperienze confluiranno in diversi gruppi di lavoro per arrivare, alla conclusione di domenica 7 ottobre, alla stesura di “una lettera” al paese. Gli incontri preparatori, realizzati anche grazie al supporto della rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, hanno preso il via nel mese di maggio proprio dall’Aquila, punto di partenza e di arrivo di questo percorso, e sono andati avanti per tutto il mese di settembre.
Francesca Danese vicepresidente del Csvnet illustra i dati dii una così alta partecipazione, ma prima ancora ringrazia i volontari di L’Aquila per l’accoglienza e il supporto. ''Ho girato l'Italia e posso dire che il futuro sui territori c'è già, anche se amministratori e politici non se ne vogliono accorgere". Danese ha ricordato poi di aver incontrato molti volontari: "Mi hanno detto: anche noi siamo un bene comune” . Il 59,1% dei volontari aveva un’età compresa tra i 51 e i 65 anni, mentre il 40,9% tra i 30 e i 40 anni. Ad ogni incontro è stata registrata una media di 34 organizzazioni di volontariato presenti, la maggior parte di queste (18,6%) opera in campo socio-assistenziale, educativo (10,9%) e sanitario (10,4%). Di poco inferiore anche la percentuale relativa alle associazioni operanti nell’ambito dell’inclusione sociale (10%). "Dobbiamo evitare - dice Dabese - che la crisi ci riduca ad affrontare solo l'immediato". (cch, fonte Redattore Sociale)
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martedì 2 ottobre 2012
A Milano il Forum della cooperazione. La chiusura del ministro Riccardi: «Non abbiamo celebrato un funerale»
Il ministro chiude i lavori: «La partecipazione a quest'evento sta a significare il rifiorire della passione civile di un'Italia di nuovo coinvolta». Sulla legge 49: «Modifica importante che non va fatta di fretta».
Il risultato più importate è aver messo in agenda un argomento che nell'agenda politica era al 220esimo posto. Lo dice il ministro Andrea Riccardi: «Non abbiamo celebrato un funerale». Il ministro rivendica il successo del Forum: «La partecipazione a quest'evento sta a significare il rifiorire della passione civile di un'Italia di nuovo coinvolta». Il responsabile della Cooperazione commenta poi la possibilità di una modifica della legge 49: «Credo che sia una modifica importante, ma non va fatta di fretta. Non riguarda me nè questo governo che tra pochi mesi andrà a terminare. Sono convinto che serva un ministro della Cooperazione, non perchè voglia continuare, ma perchè la scelta di un ministro è una scelta politica». Riccardi è tanto convinto della necessità di preseguire questo confronto che annuncia poi il continuo del Forum su «un tavolo virtuale, come una consulta permanente». (Lorenzo Bagnoli, fonte Redattore Sociale)
Il risultato più importate è aver messo in agenda un argomento che nell'agenda politica era al 220esimo posto. Lo dice il ministro Andrea Riccardi: «Non abbiamo celebrato un funerale». Il ministro rivendica il successo del Forum: «La partecipazione a quest'evento sta a significare il rifiorire della passione civile di un'Italia di nuovo coinvolta». Il responsabile della Cooperazione commenta poi la possibilità di una modifica della legge 49: «Credo che sia una modifica importante, ma non va fatta di fretta. Non riguarda me nè questo governo che tra pochi mesi andrà a terminare. Sono convinto che serva un ministro della Cooperazione, non perchè voglia continuare, ma perchè la scelta di un ministro è una scelta politica». Riccardi è tanto convinto della necessità di preseguire questo confronto che annuncia poi il continuo del Forum su «un tavolo virtuale, come una consulta permanente». (Lorenzo Bagnoli, fonte Redattore Sociale)
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FQTS: la formazione per produrre cambiamento
La formazione dei quadri del terzo settore (FQTS) è una questione italiana? Se ne è discusso nell’ultima giornata della manifestazione “A Torino, con il Sud” organizzata dal 28 al 30 settembre in occasione del VI anniversario della Fondazione con il Sud.
La FQTS, progetto che è nato a livello territoriale con il coinvolgimento di sei regioni dell’area del mezzogiorno, è arrivato, alla sua terza annualità, e nella città di Torino, a porsi all’attenzione come ‘questione italiana’. La formazione dei quadri del terzo settore italiano è un percorso che i promotori del progetto, i corsisti, i docenti e gli esperti che collaborano al progetto ritengono possibile e doveroso.
In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, in cui vengono meno risposte ai bisogni dei cittadini, il terzo settore sente ancora più forte di essere chiamato a fare la sua parte e a porsi come motore di partecipazione, di promozione di cittadinanza e di un modello di sviluppo che fondi le sue basi nel principio di sussidiarietà. Il Terzo settore deve dunque farsi motore di un cambiamento sociale, ma questo cambiamento non può che passare attraverso un percorso di formazione. Dalla formazione possono infatti scaturire capacità di azione, di innovazione e di proposta, e la capacità, per il terzo settore, di affermare una propria autonomia e una peculiare dimensione politica.
“La formazione dei quadri del terzo settore, nata al Sud e con il Sud, per essere davvero efficace a livello ‘italiano’, non può prescindere, da un lato, da una riflessione che parta dal singolo territorio e dalle singole identità e specificità, dall’altro, dalla capacità di un’azione sinergica e congiunta tra i vari soggetti che compongono il terzo settore italiano. Solo così sarà possibile produrre quel cambiamento sociale e culturale dal basso di cui il Paese ha davvero bisogno.” Così dichiarano i promotori del progetto, Forum del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, ConVol - Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato - e CSVnet - Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.
Ufficio stampa FQTS:
Forum Terzo Settore:
Anna Monterubbianesi
Tel. 06 68892460 | cell. 3477061141
stampa@forumterzosettore.it
CSVnet:
Clara Capponi
Tel. 06 45504996 | cell. 340 2113992
ufficiostampa@csvnet.it
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In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, in cui vengono meno risposte ai bisogni dei cittadini, il terzo settore sente ancora più forte di essere chiamato a fare la sua parte e a porsi come motore di partecipazione, di promozione di cittadinanza e di un modello di sviluppo che fondi le sue basi nel principio di sussidiarietà. Il Terzo settore deve dunque farsi motore di un cambiamento sociale, ma questo cambiamento non può che passare attraverso un percorso di formazione. Dalla formazione possono infatti scaturire capacità di azione, di innovazione e di proposta, e la capacità, per il terzo settore, di affermare una propria autonomia e una peculiare dimensione politica.
“La formazione dei quadri del terzo settore, nata al Sud e con il Sud, per essere davvero efficace a livello ‘italiano’, non può prescindere, da un lato, da una riflessione che parta dal singolo territorio e dalle singole identità e specificità, dall’altro, dalla capacità di un’azione sinergica e congiunta tra i vari soggetti che compongono il terzo settore italiano. Solo così sarà possibile produrre quel cambiamento sociale e culturale dal basso di cui il Paese ha davvero bisogno.” Così dichiarano i promotori del progetto, Forum del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, ConVol - Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato - e CSVnet - Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.
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