Tra i nuovi consiglieri anche la presidente del CeSVoP, Giuditta
Petrillo. All’assemblea nazionale di Roma hanno votato i delegati di
tutti i 64 CSV soci. Vice Squillaci e Tommasini. Nella relazione di
apertura di Tabò l’esortazione ad “avere coraggio, essere tempestivi e
radicati nella società”. Presentata la programmazione 2018, con il nuovo
Sistema Informativo per la raccolta dei dati e la rendicontazione
economica e sociale
Con la partecipazione di circa 130 delegati da tutti i 64 CSV soci (su
65 attivi in Italia), nell’assemblea nazionale svoltasi sabato 10
febbraio a Roma CSVnet ha eletto i nuovi organi sociali che governeranno
l’associazione nei prossimi tre anni.
Stefano Tabò è stato confermato presidente per il terzo mandato
consecutivo. Al suo fianco, come vicepresidenti, ci saranno Luciano
Squillaci (riconfermato) e Chiara Tommasini.
L’assemblea è stata aperta con la presentazione dei dati relativi al
Report sulle attività dei Centri di Servizio per il volontariato.
L’indagine, relativa al 2016, conferma sempre di più i CSV come “case
diffuse del volontariato” con quasi 400 punti di servizio sul territorio
nazionale e una mole di attività che si attesta su circa 226mila
servizi (+8% rispetto all’anno precedente).
“Dobbiamo avere coraggio, essere tempestivi e radicati nella società.”.
Sono i principali concetti su cui Stefano Tabò ha insistito nella sua
relazione. Un discorso inevitabilmente collocato nel contesto della
recente riforma del terzo settore, che nel 2018 entrerà a regime e che
prevede un ruolo decisamente rafforzato per il “sistema” (questa la
parola ricorrente in vari interventi della giornata) dei Centri di
servizio. Ma anche un discorso che ha delineato alcune linee strategiche
per il mandato appena iniziato.
“Con la riforma – ha detto il presidente – i Centri di servizio per il
volontariato hanno conquistato sul campo il riconoscimento della loro
azione in questi venti anni. Limitandosi all’operatività nazionale, la
nuova normativa in realtà non ha cambiato quasi nulla per CSVnet, perché
ha recepito sensibilità che da sempre sono nelle nostre corde. Ma ha
cambiato le relazioni e il contesto in cui svolge le proprie funzioni:
quel riconoscimento giuridico ha avuto un impatto immediato in chi si
relaziona con noi”.
E riferendosi alla riduzione del numero dei CSV che la stessa riforma
determinerà entro il 2018, Tabò ha spiegato: “A prescindere da quanti
saranno i Centri, colgo infatti attorno a noi sollecitazioni affinché ci
sia più presenza dei CSV sui territori per una più efficace promozione
del volontariato. Per fare questo dobbiamo essere sempre di più un
‘sistema’, una grande infrastrutturazione nazionale in grado di avere
impatto anche sulle mappe culturali del paese. Ma la nostra presenza non
può essere avulsa da un progetto di società. Non ci possono lasciare
indifferenti la crisi delle istituzioni e della rappresentanza
democratica, la crisi della legalità, i crescenti atti di violenza e di
razzismo: dobbiamo opporre a questi fenomeni i valori del volontariato
nella promozione della cittadinanza, della nonviolenza,
dell’accoglienza. Non possiamo non intercettare queste emergenze:
dobbiamo esaltare il volontariato come respiro di civiltà”.
“Ecco perché nei prossimi anni – ha aggiunto Tabò – ci è chiesto di
essere coraggiosi, di abbandonare le abitudini anestetizzanti, perché
dobbiamo affrontare scelte che comporteranno dei rischi e anche dei
sacrifici. I nuovi organi sociali dovranno proteggere il sistema dei CSV
dall’apatia, dall’infertilità, dall’incoerenza, dalla frammentazione e
dalla miopia”.
Il presidente ha poi comunicato che la costituzione dell’Organismo
nazionale di controllo (il nuovo soggetto previsto dalla riforma per
l’indirizzo e il controllo dei Centri di servizio) “sarà l’ultimo atto
di questo governo, dato che il decreto è già firmato ed è al vaglio
della Corte dei Conti. Da quel momento – ha affermato – dovremo svolgere
appieno anche la nostra azione informativa e propositiva”. Un
riferimento al nuovo Sistema informativo realizzato da CSVnet e
presentato nel corso dell’assemblea: una complessa piattaforma di
strumenti web per la rendicontazione economica e sociale che, ha detto
Tabò, “metteremo a disposizione anche degli organismi di controllo e di
altre reti del Terzo settore”.
Rinnovato per un terzo, il consiglio direttivo è composto da 33 persone:
24 volontari e 9 volontarie (elette senza bisogno di prevedere le quote
rosa) i cui profili sono disponibili sul sito di CSVnet. Oltre a Tabo,
Squillaci e Tommasini ne fanno parte: Emanuele Alecci, Maria Antonia
Brigida, Giorgia Brugnettini, Simone Giovanni Bucchi, Paola Capoleva,
Nicola Caprio, Giorgio Casagranda, Lamberto Cavallari, Luigi Conte, Luca
Cosso, Antonio D’Alessandro, Casto Di Bonaventura, Ermanno Di
Bonaventura, Gian Piero Farru, Rosa Franco, Claudio Latino, Giampiero
Licinio, Maria Luisa Lunghi, Silvio Magliano, Emilia Muoio, Ivan
Nissoli, Katia Orlandi, Luigi Paccosi, Piero Petrecca, Giuditta Antonia
Petrillo, Renzo Razzano, Attilio Rossato, Luigi Russo, Pierluigi
Stefani, Leonardo Vita.
Il comitato esecutivo sarà composto da 7 persone, tra cui il presidente e
i vicepresidenti. La nomina degli altri quattro membri avverrà nella
prossima seduta del consiglio direttivo fissata per il 16 e 17 marzo
prossimi. Nominati anche i componenti del collegio dei revisori – Ermete
Dall’Asta, Giuseppe Merante e Adriano Propersi, e dei garanti –
Elisabetta Bonagiunti, Emanuela Maria Carta, Stefano Iandiorio
(presidente), Pasquale Lacagnina.
Durante l’assemblea è stata anche illustrata la programmazione delle
attività messe in campo da CSVnet per il 2018. Tra queste il varo del
già citato “Sistema informativo”: orientato all’efficienza nella
raccolta dei dati e alla massima trasparenza, è costituito da un
software di rilevazione dei servizi erogati dai Centri, da una
anagrafica degli enti del Terzo settore coerente con la riforma, da
strumenti per il monitoraggio e la gestione della vita associativa.
Sul piano della comunicazione è stata prevista per i primi mesi
dell’anno la pubblicazione del Reportage sui 20 anni dei CSV (1997-2017)
che sarà presentata con un evento nazionale. Rispetto alla formazione,
diverse sono le iniziative in programma per il supporto e
l’accompagnamento dei CSV all’interpretazione delle nuove norme del
Codice del Terzo settore e per lo sviluppo della progettazione europea
sui territori. Confermato infine lo spirito di apertura al lavoro di
rete, anche sostanziato dal rafforzamento delle partnership già avviate.
(fonte Ufficio stampa CSVnet)
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