giovedì 31 gennaio 2013

Voto consapevole. La richiesta delle persone Down

L'agenzia stampa "Redattore Sociale" il 31 gennaio 2013 ha pubblicato l'appello lanciato dall'Associazione Italiana Persona Down (AIPD) in vista delle prossime consulatzioni elettorali. Ecco il testo del alncio di agenzia.
 
«Sono 25 mila quelle che possono votare ma molte non lo fanno per scarsità di informazioni e difficoltà a crearsi un’opinione. L’Aipd lancia una campagna di sensibilizzazione e chiede di tradurre i programmi dal politichese a un linguaggio chiaro per tuttiROMA - Sono 25 mila i maggiorenni con sindrome di Down in Italia; un milione (lo 0,1% della popolazione), i disabili intellettivi in Europa. A molti di loro, però, è ancora precluso un diritto fondamentale come quello del voto. Per scarsità di informazione, da parte dei diritti interessati e di chi sta loro accanto, ma anche per la difficoltà degli stessi a farsi un’opinione consapevole, dato il linguaggio poco accessibile dei programmi elettorali. Per questo in vista delle imminenti elezioni politiche e amministrative, l’Associazione italiana persone down e la Asl Roma E hanno lanciato questa mattina una campagna di sensibilizzazione sul tema del diritto di voto alle persone con disabilità intellettiva dal titolo “Il mio voto conta”. E hanno rivolto direttamente ai partiti politici una lettera aperta in cui chiedono un impegno alla traduzione dei loro programmi in alta comprensibilità seguendo le regole di easy reading (condivise a livello internazionale).
“In questi anni è cresciuta l’aspettativa di vita delle persone con disabilità intellettiva, sono sempre di più dunque coloro che hanno diritto al voto – sottolinea Anna Contardi, coordinatrice nazionale Aipd – ma affinché questo diritto sia esercitato e garantito devono esserci alcune premesse. Mancano invece interventi da parte delle pubbliche istituzioni per facilitare l’esercizio del voto”.La campagna di sensibilizzazione dell’Aipd è quindi rivolta alle persone con sindrome di Down ma anche ai loro familiari e agli operatoti di riferimento. E un appello è stato rivolto a tutti i partiti perché traducano i loro programmi dal “politichese” a un linguaggio semplice, chiaro e comprensibile a tutti. “L’avanzamento dei processi di inclusione, che non devono essere dati per acquisiti e sui quali va posta la massima attenzione, ci porta oggi a voler sensibilizzare la classe politica italiana verso questo obiettivo” aggiunge Silvia Bracci, dirigente della ASL Roma E.
“Il tema del diritto al voto è spesso considerato scontato o risibile, altro rispetto ai diritti sociali. Invece è un tema importante e fondamentale. Ma se non ci credono per primi le istituzioni e gli operatori difficilmente potremo avere delle guide che potranno aiutare queste persone a esercitare il proprio diritto pieno di cittadinanza. È necessario, però, anche cambiare approccio sulle persone in condizioni di marginalità: la disabilità non è una malattia, se non si esce da questo equivoco e non si considera una condizione ordinaria della vita, si continuerà a vivere nel pregiudizio”sottolinea Pietro Barbieri, presidente della Fish e neoportavoce del Forum del Terzo settore. Barbieri ha poi aggiunto che non “esiste una qualità del voto, altrimenti mettiamo in dubbio la democrazia. Questa iniziativa è un passo solido e chiaro in questo senso. Come Fish chiederemo con forza che questo sia rispettato a cominciare dalle trasmissioni elettorali sulla Rai: i talk show devono essere accessibili a tutti”.
Durante la conferenza stampa due elettori con sindrome di Down hanno portato la loro testimonianza. “Siamo diversi per via degli occhi e per avere più difficoltà ad imparare cose nuove, però possiamo esprimere la nostra opinione e imparare come si vota – afferma Giovanni Grillo, sottolineando come per lui la prima volta votare sia stata un’esperienza difficile, che lo ha, però, riempito di orgoglio. Alle sue parole ha fatto eco Mauro Ursella: “Anche se siamo persone con la sindrome di Down siamo lo stesso dei cittadini che hanno il diritto di recarsi alle urne quando ci sono le elezioni. Penso che ognuno debba poter votare ed esprimere l’opinione personale dando la propria preferenza. Ma – aggiunge – in tutti questi anni che ho votato non è cambiato molto, chi viene eletto fa solo chiacchiere, mai nessuno ci consulta per capire quali sono le nostre esigenze, i nostri disagi”». (ec)

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