"Quest'anno c'è stato un raddoppio di domande di finanziamento presentate da associazioni di volontariato. E dobbiamo verificare se questo è dovuto a un effettivo aumento di situazioni di marginalità oppure a un'innovazione che è stata apportata e cioè la possibilità di fare la domanda on line, grazie a una procedura guidata per cui il minimo errore formale viene subito segnalato e si evitano cause di esclusione proprio per errori formali". E' quanto afferma a LABITALIA Danilo Giovanni Festa, direttore generale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che si occupa di Terzo settore, volontariato, associazionismo e formazioni sociali.
mercoledì 7 marzo 2012
Raddoppio di domande da parte del volontariato sui fondi messi a disposizione dal Governo
Labitalia ha intervistato il direttore generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Riportiamo il testo dell'intervista che è interessante anche in vista del seminario regionale «5 per mille e volontariato, istruzioni per l'uso» che si svolge a Palermo il 23 marzo 2012 (clicca qui per tutti i dettagli):
"Quest'anno c'è stato un raddoppio di domande di finanziamento presentate da associazioni di volontariato. E dobbiamo verificare se questo è dovuto a un effettivo aumento di situazioni di marginalità oppure a un'innovazione che è stata apportata e cioè la possibilità di fare la domanda on line, grazie a una procedura guidata per cui il minimo errore formale viene subito segnalato e si evitano cause di esclusione proprio per errori formali". E' quanto afferma a LABITALIA Danilo Giovanni Festa, direttore generale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che si occupa di Terzo settore, volontariato, associazionismo e formazioni sociali.
"Ogni anno infatti - spiega - la direzione generale ha a disposizione un budget proveniente dal Fondo nazionale delle politiche sociali, in base al quale vengono predisposte delle direttive. C'è la direttiva sulla legge 383 del 2000 che riguarda le associazioni di promozione sociale, per la quale il budget per l'anno scorso era di circa 9 milioni 250mila euro. Possono partecipare tutte le associazioni di promozione sociale iscritte al registro nazionale o ai registri regionali o provinciali aventi diritto, che presentano progetti sulla formazione dei dipendenti, sulla formazione che riguarda determinate materie che ogni anno vengono scelte in base alle emergenze sociali".
"Viene poi fatta un'altra direttiva -prosegue- che riguarda le associazioni di volontariato, iscritte nei registri regionali: qui il budget per il 2011 era di 2 milioni e 300mila euro. Le associazioni partecipano con progetti su temi che riguardano l'emergenza sociale".
"Dato che c'è stata una diminuzione del budget - sottolinea Festa- cerchiamo di ridurre l'entità del premio da dare a ogni associazione in maniera tale da farvi rientrare il maggior numero possibile. E ogni anno cerchiamo di vedere quali possono essere le emergenze. Per esempio, per l'anno 2009-2010 sono stati privilegiati progetti provenienti dalla zona del terremoto dell'Aquila; quest'anno siamo intervenuti in modo particolare nelle zone alluvionate. Ci sono poi i temi che sono sempre all'ordine del giorno, come la tutela della maternità per le donne in difficoltà, delle persone escluse, degli anziani, dei migranti, dell'adolescenza".
"Poi, abbiamo contributi fissati per legge, che quindi -spiega- non cambiano, per le associazioni che si occupano di soccorso per l'acquisto di beni strumentali e ambulanze: lo scorso anno ammontavano a 7 milioni e mezzo. Ma anche contributi erogati ad associazioni storiche che svolgono un'evidente funzione sociale, come quelle che si occupano di invalidi, non udenti, non vedenti".
"Stiamo collaborando anche -aggiunge- con fondazioni private di grandi aziende per vedere se, laddove non si riseca ad arrivare con il budget dello Stato, si possono utilizzare queste fonti per finanziare progetti per associazioni che sono state escluse".
Sempre, comunque, tiene a precisare Festa, vigilando sui requisiti di chi fa la domanda e sull'uso dei fondi: "Ricordo infatti che queste sono erogazioni di denaro pubblico, quindi abbiamo il dovere nei confronti dei cittadini e a tutela di tutte le associazioni che ne fanno richiesta di controllare che non vi siano storture". Del resto, per quanto riguarda le politiche sociali, dice, l'obiettivo, che "è al cuore del ministro, del viceministro e del sottosegretario, è di usare i soldi che si hanno, non avendo al momento la possibilità di ricorrere ad altri fondi, razionalizzando questo utilizzo".
"Questo sta già avvenendo: stiamo cercando -assicura- laddove possibile di recuperare i soldi da un cattivo utilizzo e di usare le associazioni di volontariato in forma di ausilio, di collaborazione, di sussidiarietà rispetto allo Stato. E' chiaro che alcune funzioni dello Stato o delle amministrazioni regionali devono rimanere tali. Non possiamo delegare tutto al volontariato: il ruolo guida di accompagnamento e di aiuto dello Stato ci sarà sempre".
Anche sul fronte dell'Agenzia per il terzo settore, rimarca, "si sta cercando una soluzione che possa consentire allo Stato di attuare un risparmio di fondi, allo stesso tempo senza pregiudicare nulla delle attività rivolte verso il terzo settore".
Un'altra competenza della direzione generale guidata da Festa è quella del 5 per mille, e quindi della devoluzione di parte della tassazione dei cittadini alle associazioni aventi diritto. "Quella del terzo settore -ricorda- è una delle scelte possibili che il cittadino può fare. Noi gestiamo quindi questo flusso, che è in continuo aumento: per quest'anno ci sono stati assegnati 253 milioni. Controlliamo, con una collaborazione tramite convenzione con l'Agenzia delle entrate, che le associazioni che ne hanno fatto richiesta abbiano i requisiti e poi procediamo con il pagamento".
"Lo scorso anno -osserva- abbiamo raggiunto un risultato eccezionale: è stato pagato il 99,1% di quanto dovuto dallo Stato. E' rimasta esclusa una piccolissima percentuale di associazioni che non avevano i requisiti richiesti o avevano sbagliato qualche dato: si tratta di neanche 1.500 associazioni contro un numero che supera le 42mila raggiunte da questo contributo. Cercheremo di fare ancora meglio per arrivare al 100%. Quest'anno c'è stato anche lo sblocco di soldi per il 2006-2007 che erano rimasti a disposizione dello Stato perché le associazioni avevano commesso errori su qualche dato: siamo riusciti a recuperare questi soldi e stiamo procedendo a richiesta di chi ne aveva diritto all'erogazione di questa ulteriore somma".
Ed è tornata di attualità anche la questione dell'impresa sociale, spiega Festa, "perché il gruppo europeo sulle questioni sociali alla Commissione europea sta valutando una direttiva nella quale vengono anche riproposte le nuove definizioni di impresa sociale" e "noi stiamo partecipando all'elaborazione di proposte di modifica". (fonte adnkronos.com)
"Quest'anno c'è stato un raddoppio di domande di finanziamento presentate da associazioni di volontariato. E dobbiamo verificare se questo è dovuto a un effettivo aumento di situazioni di marginalità oppure a un'innovazione che è stata apportata e cioè la possibilità di fare la domanda on line, grazie a una procedura guidata per cui il minimo errore formale viene subito segnalato e si evitano cause di esclusione proprio per errori formali". E' quanto afferma a LABITALIA Danilo Giovanni Festa, direttore generale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che si occupa di Terzo settore, volontariato, associazionismo e formazioni sociali.
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