“I dirigenti che sono da più tempo nelle associazioni di volontariato devono avere il coraggio di farsi da parte per fare spazio ai giovani”. Andrea Olivero, presidente del Forum del Terzo Settore, è convinto che uno dei principali problemi nel volontariato italiano sia la “mancanza di ricambio generazionale”, già appurata peraltro dalla ricerca “Caratteri e tendenze delle organizzazioni di volontariato in Italia” condotta dalla fondazione Volontariato e Partecipazione e dal Centro nazionale per il volontariato. “Da un lato – dice Olivero – mi sembra che questa situazione abbia a che fare con i tempi della vita: l’aumento della precarietà sta portando i giovani ad avere molta ansia e spesso li porta a non scegliere l’azione volontaria, perché troppo presi a cercare quel minimo di decenza lavorativa e la difficile realizzazione di se stessi”.
E’ però vero, aggiunge, che “le nostre organizzazioni non sempre sanno fare spazio ai giovani. La principale lamentela che sentiamo nelle associazioni è la carenza di giovani, secondo molti dettata dal fatto che questi non vogliono prendersi responsabilità. In parte può essere vero, ma finché i dirigenti più anziani non si tolgono, lo spazio non si crea”. Ecco perché “serve più coraggio e più fiducia da parte dei dirigenti nei giovani”. Secondo Olivero, “molte organizzazioni di volontariato non riescono ad intercettare i giovani e, pertanto, dovrebbero fare una seria riflessione anche in prospettiva futura”.
Il presidente del Forum del Terzo Settore critica anche la “carenza di donne ai vertici delle associazioni”, un fatto anomalo perché “il volontariato è costituito soprattutto da donne, ma nei vertici ci sono quasi soltanto uomini. Noi non chiediamo l’introduzione delle quote rosa, ma anche qui serve più coraggio”. Discorso simile anche per i giovani, che difficilmente ricoprono ruoli importanti: “Mi ritrovo spesso ad essere il più giovane – dice Olivero, 42 anni – ma questo non è bello, la presenza dei giovani ai vertici dovrebbe essere la regola”.
“Dobbiamo stare attenti – ammonisce infine Olivero – a non scollarci dalla realtà, questo è il rischio che corre il volontariato”. (js)
(fonte Redattore Sociale 12mar12)
Nessun commento:
Posta un commento