lunedì 19 marzo 2012

Bagheria (PA), fronteggiare l'emergenza sociale: Tavolo tecnico tra Comune e Terzo settore

Per fronteggiare l'emergenza sociale a Bagheria, si costituirà un tavolo tecnico tra il Comune, gli enti del terzo settore, le parrocchie e le parti sociali. È questo il risultato dell'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi al Comune, tra il sindaco Vincenzo Lo Meo e gli esponenti del mondo sociale bagherese. La costituzione del tavolo di lavoro è prevista per venerdì 23 marzo alle ore 16,00 nell'aula del consiglio comunale.
Inoltre il Comune ha attivato anche un indirizzo di posta elettronica. Tutti gli esponenti del mondo sociale bagherese possono inviare le loro proposte, idee, analisi, all'indirizzo di posta elettronica della responsabile dell'Ufficio Piano, Giacomina Bonanno, g.bonanno@comune.bagheria.pa.it. Attraverso le mail ricevute, spiegano da corso Umberto, si potrà «fissare già una mappatura sulla quale lavorare insieme per dare priorità ai bisogni». Le basi per la costituzione del tavolo, si diceva, sono state poste durante un dibattito in cui vertici dell'amministrazione comunale da un lato e operatori del sociale dall'altro si sono confrontati sulla situazione di emergenza sociale che vive la città di Bagheria, cercando di individuare delle soluzioni.
Presenti all'incontro, tra gli altri, anche padre Francesco Michele Stabile e la presidente dell'associazione “Pro-handicap”, Irene D’Amico: entrambi hanno disegnato una situazione di forte emergenza, «per le famiglie che stanno per subire uno sfratto, che non sanno cosa mettere in tavola, che non sanno come faranno a curare i figli disabili»; ed entrambi entrambi si sono dichiarati disponibili alla realizzazione di un tavolo paritario di lavoro costituito da amministrazione comunale e parti sociali.
Il sindaco Lo Meo ha fornito le cifre che, a seguito della riprogrammazione degli interventi a cui è stato sottoposto il Piano di Zona del distretto sociosanitario 39, sono state stanziate per fronteggiare l'emergenza sociale dei cinque comuni che fanno parte del distretto (Bagheria, Altavilla Milicia, Casteldaccia, Ficarazzi e S. Flavia): le somme a disposizione del Piano (quindi dei 5 comuni) ammontano in totale a 3.288.864 euro, da dividere in tre anni; mentre le somme inserite nel bilancio del Comune di Bagheria al fine di garantire in città i servizi sociali essenziali ammontano a un totale di 3.160.000 euro.
La Bonanno, in merito alla rimodulazione delle risorse stanziate nel Pdz ha annunciato: «Con le risorse che sono state rimodulate si potranno creare 225 posti di lavoro in tutto il comprensorio». Un piccolo passo avanti a cui ne dovranno seguire degli altri. «E' ancora una piccola goccia rispetto ai bisogni della città» ha aggiunto Bonanno, fondamentale sarà proseguire la strada della concertazione con le parti sociali, «che conoscono a fondo il territorio e possono contribuire ad analizzare le situazione di particolare emergenza oltre a farsi promotrici di soluzioni ed indicazioni evidenziando bisogni e priorità» ha concluso la responsabile dell'Ufficio Piano.
Nella stessa direzione le parole di Lo Meo che ha precisato che con parti sociali e terzo settore si è aperto “un tavolo di confronto permanente che può e deve essere utile”. Durante l'incontro con il terzo settore Lo Meo ha anche replicato alle critiche che erano piovute sull'Amministrazione, per avere assegnato a esterni incarichi di consulenza per la programmazione: “Gli incarichi, per 32 mila euro per la realizzazione di 6 progetti nascono proprio per cooptare risorse esterne, dobbiamo pure investire per ricercare somme. Peraltro due degli incarichi sono obbligatori per legge”. Tra i progetti finanziati al Comune, c'è “Giovani, Città, Futuro”, un'iniziativa di inclusione sociale che mira alla prevenzione del rischio della marginalità sociale. Il progetto prevede la creazione di una sorta di centro polifunzionale le cui attività sono volte a sconfiggere la marginalità e dove lavoreranno psicologi ed orientatori. L’intenzione per tale progetto è quella di aprire ai quartieri, coinvolgerli grazie alle parrocchie e alla associazioni e cooperative che lì operano. (andrea uzzo)

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