mercoledì 7 dicembre 2011

Non una nuova città, ma una città nuova. La città di Gela sceglie di proporre un modello alla politica

Ripartire dall’emergenza educativa e dalla lotta alla mafia perché “Non ci sarà innovazione se l’educazione non sarà rimessa al centro di tutta la società civile e quindi dello Stato stesso”, dice Mons. Michele Pennisi: il Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina ha partecipato alla seconda edizione del meeting sull’educazione che si è tenuto nei giorni scorsi a Scoglitti, in provincia di Ragusa. Tre giorni di formazione promossi dal coordinamento del volontariato di Gela. sostenuti dal CeSVoP e dalla Fondazione con il Sud: si tratta dell'evoluzione di quello che e' destinato a diventare un modello di eccellenza in tutto il meridione, una rete trasversale che ha unito scuole, associazioni e parrocchie attraverso una strategia precisa capace di produrre cambiamento culturale. “Oggi è possbile – dice Mons. Pennisi – un’alleanza educativa: un progetto educativo integrale che sappia coinvolgere tutte le dimensioni delle persone da quella intellettuale a quella affettiva, da quella fisica a quella spirituale e morale. La morale della Chiesa cattolica, esperta di umanità – continua - non vuole imporre dei valori confessionali , ma vuole aiutare tutte le persone a sviluppare la propria umanità secondo valori per realizzare una vita buona”. Al centro della manifestazione siciliana il ruolo dei bambini nella società. “Bisogna prenderli sul serio – dice Enzo Madonia, Mo.V.I. Nazionale. E’ urgente passare da una politica infantile ad una politica per l'infanzia. Viviamo in una città che ha bisogno di maturare un processo di coscienza civile. La nostra forza e' la rete di solidarietà, che in silenzio sostiene le relazioni più fragili di questo territorio. Iniziamo a raccogliere i frutti dalle esperienze educative che legano la città attraverso un impegno che, seppur con sensibilità diverse, oggi è patrimonio collettivo”. Mattatori e protagonisti dell’intera rassegna, gli animatori di Creativ, guidati dal responsabile Giulio Carpi: “Quando torniamo a casa nella nostra terra in Emilia Romagna – dice - restiamo colpiti da come in questi anni, la città di Gela, grazie al lavoro di rete del volontariato, ci ha consentito di guardare come una comunità cambia davvero quando investe nell'educazione. La nostra missione è formare persone in ambito educativo e relazionale. Qui troviamo una contaminazione tra enti che ci stimola nella costruzione dei nostri percorsi. Per questo insieme al MoVI - conclude - stiamo pensando di realizzare a Gela un centro educativo permanente da quale passa senza dubbio la crescita di una città. Ma per questo occorrono Istituzioni capaci non solo mettersi in ascolto ma di rendere concreto un impegno collettivo”. Da Scoglitti scatta unanime la richiesta alle istituzioni perché “non improvvisino, non rincorrano le emergenze, non sperperino energie e risorse”, dice ancora Madonia. “Parliamo una lingua - conclude il responsabile Mo.V.I. - che la politica stenta a capire, prova ad interpretarla, ma senza esiti buoni perché spesso manca dell'esperienza sociale”. (andrea cassisi)

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