Favorire l'integrazione sociale dei minori autistici, migliorando la loro qualità di vita e dando una mano alle famiglie. Il progetto “Ima-dsa” (Intervento multimodale abilitativo per i disturbi dello spettro autistico) si rivolge a una quarantina di ragazzi residenti nel distretto sociosanitario D-42. L'iniziativa si avvale della partnership di due partner istituzionali – l'Asp 6 e il Comune di Palermo (capofila del distretto) – ; e di due enti del privato sociale – il consorzio “Ulisse” di Palermo e la soc. coop “Libera-Mente” di Partinico. Questi ultimi due concretamente porteranno avanti le azioni previste nel progetto, finanziato grazie ai fondi della legge 328/2000.
Gli interventi previsti si estendono a tutti i luoghi di vita del bambino, tra i quali la propria casa e la scuola, attraverso azioni individualizzate (come il sostegno psicoeducativo e il trattamento logopedico); rivolte a genitori, fratelli e sorelle; e nelle scuole (mirate ad accompagnare lo sviluppo scolare dell'alunno autistico). Il servizio, che durerà sino al 2012, è gratuito. Spetterà ai Servizi di neuropsichiatria infantile del distretto 42 individuare i bambini e gli adolescenti destinatari degli interventi. “Ima-Dsa” è stato presentato oggi all'Aiuto Materno.
Durante il dibattito si è accesso un serrato scambio di vedute tra i vertici dell'Asp da un lato; le associazioni che raggruppano i familiari dei minori autistici e diversi genitori, dall'altro. «Nell'assistenza ai bambini autistici manca l'abc» ha detto una madre, rivolgendosi al direttore generale dell'Asp, Salvatore Cirignotta. «É dal 2005 che aspettiamo che vengano adottati degli interventi» ha aggiunto un papà. Tra Asp e genitori non c'è accordo neanche sulle cifre dei minori assistiti: secondo la prima, in tutta la provincia le cartelle aperte di ragazzi autistici da sei mesi a diciotto anni sono 614; di queste 170 sono doppie (cioè registrano due volte lo stesso soggetto); tirando le somme i minori autistici seguiti dall'Asp, nelle varie ripartizioni territoriali, ammontano a circa 400-450. Cifra che però non convince Rosi Pennino, mamma di una bimba autistica di due anni, e portavoce del comitato “L'autismo parla”: «Soltanto il nostro comitato raggruppa 600 famiglie». «I nostri figli hanno un problema molto grave – ha detto Pennino –. La nostra non è una guerra tra poveri [cioè tra familiari di soggetti autistici e familiari di bambini affetti da altre malattie, ndr], ma non è possibile che non esistano interventi mirati specifici per i minori autistici. Siamo a favore del privato sociale, ma il pubblico deve fare da cabina di regia e, in dialogo con le associazioni di familiari, assicurare e garantire la serietà degli interventi e la loro reale rispondenza ai bisogni». Cirignotta ribatte alle rimostranze mosse dai genitori: «Ci siamo insediati da solo un anno e abbiamo messo mano a una serie di problematiche. Ci siamo occupati di medullolesi, di bambini diabetici, di malati di Alzheimer; il 2012 sarà l'anno destinato all'autismo. Attiveremo una offerta di servizi molto forte. Stiamo cercando di dotarci delle professionalità necessarie, attraverso regolari concorsi, e questo sta dando fastidio a qualcuno». Tra le rassicurazioni che arrivano dall'Asp, c'è, di adottare entro fine gennaio le linee programmatiche di tutti gli interventi destinati ai minori autistici. Presente al dibattito anche l'assessore alle Attività Sociali del Comune di Palermo, Raoul Russo, che ha assicurato «il mio impegno affinché il progetto possa proseguire oltre i diciotto mesi previsti». (andrea uzzo)
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