Manuele è un ragazzo rimasto cerebroleso a causa di una asfissia neonatale. Nonostante la gravità della sua condizione, diagnostica dai medici che lo hanno seguito fin dalla nascita, il giovane, grazie anche all’impegno e all’interessamento della sua famiglia, è riuscito lo stesso, per imitazione degli operatori del centro dove è assistito da 10 anni, a dedicarsi pienamente agli altri, aiutando soprattutto i compagni disabili più gravi del centro.
“Tutte le potenzialità di una persona disabile possono essere davvero scoperte e valorizzate - dice Rossella Proietti - soltanto se si crea quella giusta sinergia tra il compito educativo della famiglia e quello, in questo caso, degli operatori di un centro dedicato alle gravi disabilità. Manuele ha mostrato la voglia di vivere e di diventare ‘quel qualcuno’ che il destino non gli ha permesso di essere – aggiunge ancora Rossella Proietti -. I risultati raggiunti, sono l'esito di anni di attività laboratoriali centrate sullo sviluppo dell'autonomia operate all’interno del centro Avofid”.
“Questo è il risultato di un lungo lavoro degli operatori del centro ma anche di un notevole impegno educativo della sua famiglia che da sempre lo ha proiettato verso la dimensione del prossimo – continua la presidente dell’Avofid - facendo crescere in Manuele la sensibilità e la giusta motivazione di dedicarsi con spirito di servizio ai suoi compagni disabili più gravi”. (set)
(tratto da Redattore Sociale del 3mag11)
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