Da Redattore sociale, questa notizia sui cambiamenti in atto in Italia.
Meno pasta e olio, più smartphone e televisori a schermo piatto. Nei primi sei mesi del 2010, la vendita di prodotti dell'elettronica nei supermercati è aumentata del 16%, mentre per gli alimentari è scesa del 1,10%. In tempo di crisi, il carrello della spesa degli italiani cambia, dando priorità a prodotti innovativi. Chi ha perso il lavoro, però, tira la cinghia su tutti i fronti, riducendo di almeno 300 euro la spesa mensile. È quanto emerge dal Rapporto Coop 2010 "Consumi e distribuzione", presentato oggi a Milano alla Terrazza Martini. "C'è bisogno di provvedimenti che rimettano soldi in tasca ai cittadini -afferma Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia-. Le famiglie hanno cambiato il modo di fare la spesa: fanno meno scorte e gli acquisti di alimentari sono per pochi giorni. In generale non hanno mai rinunciato alla qualità". Anche se il periodo nero della crisi economica sembra superato, gli italiani consumano ancora poco, rispetto ai tempi pre-crisi. Nel 2009, la spesa media mensile delle famiglie è stata di 2.442 euro, in calo dell'1,7% rispetto all'anno precedente. Ma per le famiglie a reddito basso e medio (tra 1.700 a 1.900 euro di spesa al mese), la riduzione è stata del 2,6%. Il risparmio si è concentrato sugli alimentari: nel biennio 2007/2009 il taglio su pane e cereali è stato del 5,2%, sul pesce (4,3%), su latte e formaggi (3,3%), olii e grassi (3,4%). In forte calo anche le spese che si possono rinviare: arredamento (-7%), elettrodomestici (-8,7%), abbigliamento (-10,9%). Il divario tra nord e sud dell'Italia permane anche nel carrello della spesa. Solo per gli alimentari e le bevande, nel biennio 2007/2009, al nord il calo delle vendite è stato dell'1,3%, mentre al Centro e nel Mezzogiorno è arrivato al 4%. Per uscire dalla crisi delle vendite e dei consumi "è necessario in primo luogo una ripresa delle liberalizzazioni -sottolinea Aldo Soldi, presidente dell'Associazione nazionale cooperative di consumatori Coop-. Penso ai settori dei farmaci, dei carburanti e dei servizi finanziari. Bisogna poi ridurre le disuguaglianze che si sono create e puntare sulla ripresa dell'occupazione. Più interventi, dunque, convergenti che possono ridare capacità di spesa alle famiglie". (dp)
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