Il Governo Renzi ha anticipato le linee guida per la Riforma del Terzo settore, in modo da aprire un confronto tra le realtà sociali che possa contribuire a migliorare gli indirizzi di riforma. Anche il volontariato è chiamato ad esprimere la propria opinione e a formulare le proprie proposte. Qui sotto il testo con cui il sito del Governo presenta il documento pubblicato il 13 maggio 2014.
«Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera
silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. È
l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale,
dell’associazionismo no-profit, delle fondazioni e delle imprese
sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo. Un settore
che si colloca tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra
l’impresa e la cooperazione, tra l’economia e l’ecologia, che dà forma e
sostanza ai principi costituzionali della solidarietà e della
sussidiarietà. E che alimenta quei beni relazionali che, soprattutto nei
momenti di crisi, sostengono la coesione sociale e contrastano le
tendenze verso la frammentazione e disgregazione del senso di
appartenenza alla comunità nazionale. È a questo variegato universo che
il Governo intende rivolgersi formulando le linee guida per una
revisione organica della legislazione riguardante il Terzo settore.
Anche in questo caso, vogliamo fare sul serio.
Per realizzare il cambiamento economico, sociale, culturale,
istituzionale di cui il Paese ha bisogno è necessario che tutte le
diverse componenti della società italiana convergano in un grande sforzo
comune. Il mondo del terzo settore può fornire un contributo
determinante a questa impresa, per la sua capacità di essere motore di
partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini, coinvolgere le
persone, costruire legami sociali, mettere in rete risorse e competenze,
sperimentare soluzioni innovative. Noi crediamo che profit e non profit
possano oggi declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i
diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle
quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e
organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per
elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove
forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le
proprie potenzialità. Tra gli obiettivi principali vi è quello di costruire un nuovo Welfare partecipativo.
Un secondo obiettivo è valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terzo settore. Il terzo
obiettivo della riforma è di premiare in modo sistematico con adeguati
incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi o
comunque prosociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a
generare coesione e responsabilità sociale. Su tutte queste proposte,
il Governo vuole conoscere le opinioni di chi con altruismo opera tutti
giorni nel Terzo settore, così come di tutti gli stakeholder e i
cittadini sostenitori o utenti finali degli enti del no-profit».
LINEE GUIDA PER UNA RIFORMA DEL TERZO SETTORE (clicca qui per scaricare il PDF)
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