Le organizzazioni di volontariato iscritte ai registri regionali sono 1.606, con questa ripartizione provinciale: Agrigento 152; Caltanissetta 84; Catania 313; Enna 90; Messina 198; Palermo 398; Ragusa 82; Siracusa 120; Trapani 169. A queste vanno aggiunte tutte quelle realtà di volontari che non hanno formalizzato la loro associazione oppure non sono ancora iscritte ai registri.
Tutte queste organizzazioni trovano nei Centri di Servizio di Volontariato Siciliani un supporto gratuito che li aiuta a qualificarsi e crescere.
«Un momento atteso da anni e vissuto dai volontari con grande partecipazione e passione – commenta Ferdinando Siringo, portavoce del Coordinamento dei CSV siciliani. Mi auguro che l’amministrazione regionale prosegua il suo impegno di creare luoghi di interlocuzione e di confronto con il mondo del volontariato regionale. Il tutto per ideare e realizzare politiche sociali e sanitarie sempre più adeguate ai reali bisogni di tutti e, soprattutto, dei meno tutelati. L’Osservatorio, in questa prospettiva, potrà contribuire nell’ambito delle sue competenze a migliorare l’efficacia dell’interazione istituzionale del volontariato».Per vedere tutte le foto dell'evento clicca qui

Si sono attesi 17 anni per convocare in pochi giorni una conferenza di tale importanza rendendo complicato alle Associazioni di volontariato (legge 266 del 1991) la partecipazione e la libera proposizione a chi quotidianamente e gratuitamente è sul campo al servizio della comunità.
RispondiEliminaSovviene peraltro difficile immaginare il repentino e solerte impegno di un Assessore che prima di andare (ma non era stato destituito?) sentisse l’impellente necessità di voler costituire l’Osservatorio.
I lavori, purtroppo, sono proceduti come abbiamo visto, senza concedere spazio ad alcuna proposta e, anzi, l'unico tentativo di intervento di un Volontario è stato zittito a suon di fischi da una platea che tutto lasciava trasparire tranne che esser composta da Volontari.
Ferdinando Siringo parla di “realizzare politiche sociali e sanitarie sempre più adeguate ai reali bisogni di tutti e, soprattutto, dei meno tutelati. L’Osservatorio, in questa prospettiva, potrà contribuire nell’ambito delle sue competenze a migliorare l’efficacia dell’interazione istituzionale del volontariato”.
Ci sembra oltremodo complicata e singolare tale affermazione poiché la parte più importante del volontariato in Sanità, reale conoscitore delle problematiche dei pazienti, e che trova collocazione nei Comitati Consultivi delle Aziende sanitarie siciliane, non abbia alcuna rappresentatività nell’Osservatorio appena costituito. Confidiamo di esserci nel prossimo tra tre anni…
Salvatore Camiolo - ASTRAFE Sicilia - astrafe@libero.it