APPELLO DELL’AUSER ALLE FORZE POLITICHE: NON DIMENTICATEVI DEGLI ANZIANI E ASCOLTATE LA VOCE DEL VOLONTARIATO
Roma 1 febbraio 2013Che si ascolti la voce del volontariato, e che le questioni legate alla condizione anziana, a partire dai cittadini più fragili ed esposti, siano messe subito in agenda, che la lotta alla povertà – arrivata ormai a livelli inaccettabili- sia un impegno immediato. L’Auser a poche settimane dalle elezioni, fa sentire la sua voce e rivolge un Appello a tutte le forze politiche coinvolte in questa campagna elettorale.
In primo luogo l’associazione chiede che ci sia un impegno per una maggiore equità e giustizia sociale e critica fortemente il modello sociale che ha mostrato, in questa crisi dilaniante, tutti i propri difetti. “La crisi economica che ci affligge– sottolinea l’Appello - è frutto di un modello che ha sparso precarietà e insicurezza a piene mani e ha accentuato le diseguaglianze in una misura che offende il senso comune ancora prima che qualsiasi principio di giustizia.” “Un aumento del Pil dello 0,5% che incorpori obiettivi di equità è meglio di un aumento del 2% che li ignori -prosegue l’Appello dell’Auser- anche perché il primo forse si può ottenere, mentre il secondo non è credibile.”
Centralissima inoltre la questione del lavoro della quale i giovani fanno l’esperienza più dolorosa, “ma non dimentichiamoci delle tante persone mature che sono espulse dai processi produttivi e, come i giovani, avvertono la sensazione, terribile, di essere superflue.”
Ricordarsi degli anziani
L’Auser chiede inoltre alle forze politiche che venga messo in agenda al più presto la questione della non autosufficienza “una delle grandi emergenze sociali che il nostro Paese deve affrontare. Siamo convinti – prosegue l’Appello- che un Fondo destinato a sostenere i cittadini anziani non autosufficienti possa essere definito in modo equo, efficiente e sostenibile. Sappiamo come si può fare e anche per questo ogni rinvio sembra inaccettabile.”
Gli anziani sono inoltre un patrimonio di “impegno civile” che va valorizzato e riconosciuto. Una realtà del nostro Paese straordinaria e diffusa. Per questo l’Auser chiede nell’Appello “il varo di un quadro normativo di sostegno che valorizzi adeguatamente quanto di autonomo e creativo si manifesta nella società civile formata dalle persone anziane”. Il volontariato degli anziani e delle anziane – nell’aiuto alla persona e nella cura dei beni comuni è vario, ricco, articolato, costituisce un fatto ben visibile, anche perché su di esso, in tanti casi, riposa la possibilità di affrontare problemi che altrimenti sarebbero del tutto disattesi. Contribuisce in modo decisivo alla tenuta dei ‘tessuti sociali’, da molto tempo, ben prima della crisi, esposti a gravi processi di logoramento e di lacerazione.
Il volontariato: risorse e rappresentanza
“Volontariato significa gratuità. Ma questo non toglie che servano risorse. Dunque facciamo appello alle forze politiche affinché il 5 per 1000 sia stabilizzato in via definitiva e reso più efficiente per quanto riguarda le procedure di accertamento, liquidazione e rendicontazione.
Volontariato significa gratuità, ma non è il caso di ostacolarlo con troppi adempimenti burocratici – a maggior ragione se deve essere un’opportunità per tutti, senza richiedere disponibilità diverse da quelle che riguardano il proprio tempo, le proprie energie.
Infine il volontariato è oggi una realtà diversa da quella dell’epoca in cui fu approvata la legge 266: una realtà più consistente, più strutturata. Occorre un adeguamento normativo, soprattutto con riguardo al riconoscimento delle ‘reti’, e di sviluppo delle forme di rappresentanza. Per quest’ultimo aspetto, i ‘corpi intermedi’ rivendicano il contributo che possono fornire all’obiettivo, essenziale, di rivitalizzare il processo democratico. In parte, la questione va affrontata sul piano delle regole, del quadro istituzionale. Ma anche, e forse soprattutto, su quello degli assetti organizzativi e dei comportamenti. In particolare, facciamo appello alle forze politiche affinché diventino più propense a riconoscere e valorizzare il ruolo del volontariato nella formazione delle scelte collettive, definizione delle politiche pubbliche, nel disegno delle strategie di welfare non meno che nella realizzazione degli interventi nei quali si concretano.”
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