martedì 6 marzo 2012

Imparare l'italiano con la musica. Intervista ad una volontaria che opera con gli immigrati dello Sprar di Marsala

Continuano gli appuntamenti settimanali al Centro Sprar di Perino - Marsala con le lezioni di lingua italiana attraverso le canzoni che hanno fatto la storia del nostro Paese. Un modo divertente e leggero per avvicinare i rifugiati e i richiedenti asilo alla lingua e alla cultura italiana.
Il laboratorio organizzato dalla volontaria Sara Manzo ha avuto inizio il 6 Settembre 2011 ed è ormai giunto al diciannovesimo incontro. Intervistiamo la Dott.sa Sara Manzo curatrice del laboratorio per conoscere più affondo questa attività.
Sara, puoi raccontarci com’è nata l’idea di questo laboratorio?
“A seguito della mia partecipazione al progetto Creola promosso dall’associazione Amunì, all’interno del quale ho curato e seguito la messa in scena di una performance itinerante sul tema del diritto al lavoro, ho sentito l’esigenza di continuare a lavorare con gli ospiti del Centro Sprar di Perino e questa volta con un laboratorio interattivo di lingua italiana. Una buona conoscenza della lingua è il primo fondamentale passo verso l’integrazione e la musica ha il potere di creare dei momenti piacevoli di apprendimento e di condivisione”.
Quali sono i vantaggi di apprendimento rispetto ad un normale corso di italiano?
“Le canzoni grazie alla loro musicalità e ripetitività di strutture e parole possono facilitare il processo di acquisizione di una lingua straniera, oltre ad ampliare il vocabolario e fissare le regole grammaticali, permettono di sviluppare la percezione uditiva, la comprensione e la produzione orale e scritta. Affiancandosi al tradizionale corso di lingua italiana già attivo al Centro SPRAR gestito dalla cooperativa Solidalia, il laboratorio si pone l'obiettivo di rafforzare e velocizzare il processo di studio della lingua ed allo stesso tempo, aprire delle finestre sulla relativa cultura.
Le canzoni narrano storie, aprono finestre sul periodo socio-culturale in cui si collocano e le tematiche a cui rimandano stimolano la curiosità. Quale veicolo di lingua e cultura, la canzone è specchio di come esse siano cambiate nel tempo e, in maniera efficace, mette a contatto con la lingua parlata che varia secondo gli usi, i diversi contesti comunicativi e gli interlocutori”.
Quali canzoni avete scelto e in base a quali criteri?
La scelta delle canzoni è solitamente suggerita dai manuali specifici e dal gusto dei partecipanti; abbiamo studiato Jovanotti, Alex Britti, Daniele Silvestri ma anche Paolo Conte, Rita Pavone (molto apprezzata), Gianna Nannini ed Eduardo Bennato con L'Estate Italiana tanto amata dai Camerunensi, Nicola di Bari e tanti altri piccoli e grandi protagonisti della musica italiana.
Quali sono i risultati raggiunti sino ad oggi?
Ad oggi i risultati sono stati molto soddisfacenti, gli incontri sono sempre molto partecipati sia dagli utenti del Centro che da giovani migranti che abitano nei paraggi, provenienti dall'Afghanistan, Pakistan, Camerun, Somalia, Eritrea, Niger, Nigeria e ben motivati nell'imparare la lingua del territorio in cui sperano di costruire una nuova esistenza lontano dalle guerre e dalle persecuzioni. (anna laura casano)

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