venerdì 24 febbraio 2012

I Nas bloccano il centro per l’infanzia de “La Casa di tutte le genti” di Palermo

A rischio di chiusura il centro aggregativo multiculturale per l’infanzia “La Casa di tutte le genti” di via Francesco Maria Maggio 20, al quartiere “Noce” di Palermo. Il Centro – che durante il giorno accoglie una cinquantina di bambini extracomunitari in età prescolare, supportando così i loro genitori impegnati a lavorare – è stato nei giorni scorsi oggetto di un'ispezione da parte dei “Nas”. Il Nucleo antisofisticazioni e sanità dell'Arma dei carabinieri ha stabilito che se entro il prossimo mercoledì 29 febbraio “La Casa di tutte le genti” non si sarà messa in regola con i permessi iginieco-sanitari richiesti per la gestione di un asilo e rilasciati dall'Asp, e avrà provveduto a iscriversi all'apposito albo comunale, metterà i sigilli alla struttura. Dalla “Casa di tutte le genti” si respira un clima di tensione misto a rabbia: «La nostra attività è del tutto volontaria e gratuita: “Casa di tutte le genti” non è affatto un asilo, bensì un associazione di volontariato che si occupa di bambini extracomunitari, prendendosi cura di loro ogni giorno lavorativo dalle 7.30 del mattino alle 7 di sera». Per mandare avanti l'associazione, presieduta da Zenaida Boaventura, i volontari si sobbarcano mensilmente le spese di affitto dell'immobile e quelle necessarie per cercare di soddisfare le esigenze dei bambini. La notizia è stata diffusa con una conferenza stampa promossa da Fabrizio Ferrandelli a “La Casa di tutte le genti” per segnalare il caso e «lanciare un appello alle istituzioni e cercare delle soluzioni». «In così pochi giorni non potremo mai metterci in regola o trovare un locale adeguato» spiega la volontaria Evelina Giuliano. Per evitare che i bambini finiscano sulla strada, durante l'incontro organizzato a “La Casa di tutte le genti”, si sono mobilitate diverse associazioni di volontariato cittadine. Tra queste, i centri, Ubuntu, il Giardino di Madreteresa e Santa Chiara, hanno assicurato che i bambini potranno trovare accoglienza presso le proprie strutture. Si tratta, però, di una soluzione tampone, visto che nella zona della Noce non esistono strutture di volontariato analoghe a “La Casa di tutte le genti” e le altre strutture si trovano in zone della città parecchio distanti. Per cercare una soluzione definitiva l'unica strada percorribile sembra quella di assicurare a “La casa di tutte le genti” la fruizione di una struttura idonea, all'interno della Noce. In questa direzione, verrà chiesto un incontro urgente al Commissario straordinario al Comune di Palermo, Maria Luisa Latella». (andrea uzzo)

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