Il racconto di uno dei campi estivi organizzati dal CeSVoP questa estate.
Ogni campo, già dietro le spalle ne abbiamo due ben riusciti, ha sempre il sapore dell'avventura e questo vale anche per il campo di quest'anno. Di esso non sono rimaste solo le belle foto a raccontare le meravigliose giornate di allegria, formazione, mare, amicizia, vissute dal 25 al 29 dai 32 giovani delle Associazioni "Cuore che vede" e "Giovani in". Ma nel cuore e nella memoria di tutti ancora riecheggiano gli attimi più belli vissuti a Finale di Pollina, nel Paese Albergo ma soprattutto dentro le vie del paese ed a contatto con le Istituzioni: il giovane parroco, don Sandro Orlando ed il giovane sindaco Magda Culotta. E' la vera novità del nostro campo, il cui tema era "Volontariato, gioia di costruire insieme la civiltà dell'Amore". Dobbiamo dire grazie ancora al CeSVoP ed in particolare a Giovanna Mastrogiovanni che, non solo ci ha aiutato ad organizzare il campo in pochissimo tempo, ma è anche venuta ad animare un semplice e profondo incontro di formazione in cui è piaciuto ai nostri giovani ascoltare il racconto della sua testimonianza personale di attività nel volontariato nei suoi anni giovanili. Il vero volontario è uno che crede nella bontà e riconosce che nel suo cuore vi sono tesori di amore che lo portano vicino a chi ha bisogno del suo aiuto. Nell’ampio salone del Centro sociale, messoci a disposizione dal Sindaco di Pollina, i giovani hanno riflettuto su come mettere le ali alla solidarietà dentro la periferia della città. Utile,a tal proposito,il contributo della testimonianza di Massimo Castiglia che da anni è impegnato nel sociale con l’associazione Handala. Anche nei tanti momenti di relax e di svago, che si sono alternati in modo equilibrato con i momenti formativi, i giovani hanno sperimentato che la vera amicizia è bella ed aiuta ad impegnarsi insieme per gli altri. Essi hanno compreso che, comunque, la serietà e la responsabilità dell’impegno sociale ha alla base una forte esperienza di spiritualità vissuta autenticamente nell’ideale della fede cristiana. Questi pochi giorni, ricchi di forti stimoli ed emozioni, hanno lasciato il segno. I giovani, nel circle time conclusivo con il parroco dello Sperone, Pietro Leta, hanno confermato la decisione appassionata di essere bravi volontari e cittadini attivi, impegnati a dare il proprio piccolo contributo per migliorare il territorio di periferia in cui vivono animandolo con varie attività culturali, teatrali, musicali e sportive. Sapendo che accanto ad un giovane che soffre ci vuole un giovane che ama e che tante piccole gocce di amore messe insieme formano un fiume di amore e di solidarietà. Ed allora... Ora che le batterie sono abbastanza cariche … Buon lavoro … Ed arrivederci alla prossima!!!
Pino Sclafani – Ass. Cuore che vede Palermo
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