Il MoVi di Caltanissetta ha diramato una nota a proposito di quanto accaduto a Locri alla vigilia della Giornata per il ricordo delle vittime delle mafie. Qui sotto il testo.
Le parole di speranza e di lotta ad ogni forma di criminalità pronunciate da Don Luigi
Ciotti e dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, hanno scatenato la reazione di chi fa
il “tifo” per i clan attraverso scritte offensive: “Don Ciotti sbirro” - “più lavoro meno
sbirri”, sui muri dell’episcopio e della scuola ovvero su quei simboli che danno più
fastidio ai clan. Le scritte rientrano secondo noi in una strategia delinquenziale che fa
fuggire le imprese per produrre solo sottomissione. Le parole di Don Ciotti, invece,
risvegliano le coscienze e fanno vedere un’alternativa alla rassegnazione e al silenzio.
Lo Stato non deve mai arretrare, anzi deve rilanciare con forza la propria opera di
repressione contro ogni tipo di prepotenza ed intimidazione. Non ci potrà mai essere
sviluppo senza sicurezza e legalità. A sottrarre lavoro onesto sono proprio le
organizzazioni criminali in combutta con una politica clientelare. Quelle frasi scritte
sui muri sono dense di cultura mafiosa. Noi dell’associazione Don Luigi Sturzo di
Caltanissetta condanniamo fermamente l’azione ingiuriosa posta in essere da
individui che coltivano la cultura dell’antistato ed esprimiamo profonda solidarietà a
Don Luigi Ciotti e a tutte le forze dell’ordine che lottano quotidianamente contro il
crimine organizzato e non.
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