sabato 25 febbraio 2012

Italo-tamil e laureata. Un "evento" all'università di Palermo

Dall'agenzia di stampa Redattore Sociale una bella notizia di "normale" integrazione che, purtroppo, è ancora un evento dalle nostre parti:

Si chiama Arulnesan Thayani, ha 26 anni ed è la prima ragazza a laurearsi a Palermo con una doppia cittadinanza, italiana e tamil. Nel capoluogo siciliano vivono circa cinquemila Tamil, quasi tutti ben integrati. La ragazza si è laureata ieri come educatore della prima infanzia presso la facoltà di scienza della formazione con una tesi su “I bambini stranieri a scuola”. Il suo sogno è quello di potersi dedicare all’inserimento e all’integrazione di tutti i bambini stranieri presenti nella città di Palermo.
In famiglia a laurearsi è stato anche suo fratello Thayaraj: si è laureato nel 2007 in Traduzione, Italiano L2 e interculturalità presso la facoltà di Lettere e filosofi ed è stato uno dei primi laureati tamil in tutta l'Italia. Adesso gestisce insieme ad altri giovani un’agenzia di disbrigo pratiche amministrative. Il fratello più grande, invece, lavora in un ristorante italo-indiano. Oltre a lei la sua famiglia è composta dalla mamma pensionata, i due fratelli e la cognata. La giovane è a Palermo da quando aveva 7 anni, da quando suo padre decise di fuggire per salvare la sua famiglia dalla guerra civile che da 30 anni divampava nell' isola dello Sri Lanka. Non a caso dedica questa laurea a suo padre, morto nel 2003, che in tutti questi anni l’ha sempre spinta ad andare avanti.
“Si è realizzato un sogno che, oltre alla mia famiglia, dedico a tutta la mia comunità Tamil - ha detto Arulnesan Thayani –. Adesso il mio desiderio è quello di trovare al più presto un lavoro che mi permetta di dedicarmi agli altri”. “Nella mia tesi parlo delle difficoltà che incontrano le comunità straniere sul piano dell’integrazione culturale. Parlo dei problemi legati all’inserimento scolastico dei bambini immigrati presenti nella nostra città. Ho fatto un tirocinio presso l’asilo comunale multietnico ‘Girasole’ dove ho avuto esperienza diretta con i bambini stranieri”.
“La città di Palermo - tiene a sottolineare – è la mia casa: ci ha accolto sempre benissimo: è una città aperta e accogliente ed io mi sento palermitana a tutti gli effetti". (set)
(fonte Redattore Sociale 24feb12)

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