martedì 13 marzo 2012

Non autosufficienza, in Sicilia bloccato il buono socio-sanitario

L'annuncio della notizia aveva già creato molti malumori fra le associazioni di volontariato che seguono persone non autosufficienti. Adesso l'agenzia Redattore Sociale racconta il provvedimento e alcune reazioni "a caldo". Ecco l'articolo di Serena Termini:
La mancanza di risorse sarebbe la motivazione che ha spinto la regione a bloccare i fondi destinati all’erogazione del buono socio-sanitario per il 2012 destinato alle persone non autosufficienti tra anziani e disabili. A pagarne le conseguenze sono le diverse migliaia di famiglie siciliane che usufruivano del buono per alleviare soprattutto i costi per l’assistenza ai familiari anziani, con una grave disabilità o malati cronici.
Lo scorso anno la regione aveva stanziato 26 milioni di euro per circa 18 mila anziani e disabili; successivamente ai tagli imposti dal governo nazionale e alla difficile situazione finanziaria del governo siciliano, l’assessorato alla Famiglia e alle Politiche sociali, guidato, in questo momento ad interim dal presidente Raffaele Lombardo, attraverso una circolare indirizzata ai distretti sanitari dell’Isola, ha comunicato lo stop all’iter per il riconoscimento del buono che era stato introdotto nel luglio del 2005 dal governo Cuffaro.
“Sul capitolo di pertinenza del bilancio della regione siciliana relativo al buono socio sanitario non risultano in atto risorse – si legge in un avviso dell’assessorato – e i fondi per la non autosufficienza sono destinati esclusivamente dal ministero in favore di persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (Sla)”.
Ad insorgere contro una tale decisione, chiedendo una chiara inversione di rotta, è la Cgil ma anche alcuni esponenti dei comuni siciliani come quello di Siracusa, dove a soccombere saranno più di 200 famiglie. “È l’ultimo atto di una politica sociale dissennata di cui il presidente della regione deve dar conto ai siciliani – ha denunciato Elvira Morana, della segreteria regionale della Cgil -. Si dispone di tagliare quello che nel bilancio dell'anno scorso era ‘livello essenziale’, per cui furono stanziati 26 milioni di cui hanno usufruito 17.617 anziani e disabili. Una cosa inaccettabile rispetto alla quale chiediamo al presidente della regione di tornare indietro. Le politiche sociali della regione vanno riviste, vanno soprattutto trovate le risorse per garantire i livelli essenziali a persone in difficoltà, al cui riguardo i tagli sono inammissibili”.
Le circa duecento famiglie siracusane a basso reddito, che annualmente ricevevano un contribuito di 1.700 euro, dovranno adesso farne a meno. L'assessore comunale alle politiche sociali e alla famiglia di Siracusa, Salvo Corbello, chiederà ai deputati regionali di rivedere il provvedimento. “Finisce sempre che a pagare le conseguenze della crisi siano i più deboli – sottolinea l'assessore Sorbello -. E tutti sappiamo quanto questo sia, oltre che ingiusto, anche strategicamente sbagliato visto che le fasce della popolazione in difficoltà a causa della crisi si stanno allargando sempre di più. È più che mai necessario che queste famiglie adesso non si sentano lasciate sole”. A beneficiare del contributo annuo sono famiglie che dichiarano un Isee non superiore a novemila euro e devono prendersi cura di un familiare di età non inferiore a 65 anni in condizione di non autosufficienza debitamente certificata, con riconoscimento dell'invalidità al 100%, o di un disabile con disabilità certificata. (set)

(fonte Redattore Sociale 13mar12)

Movida solidale, iniziativa a Mazara del Vallo per avvicinare i giovani al volontariato

Conclusosi venerdì 9 marzo presso l’Istituto tecnico Commerciale “F. Ferrara” di Mazara del Vallo la prima fase del progetto “Movida Solidale” promosso dalla delegazione CeSVoP di Mazara del Vallo (Centro di Servizi per il Volontariato) in partenariato con le associazioni di volontariato del Territorio.
Il progetto Movida solidale che mira a far conoscere le associazioni di volontariato presenti nel territorio con l’intento di promuovere i valori della solidarietà e del volontariato tra i giovani; si articola nelle seguenti fasi:
1. Quattro incontri, di sensibilizzazione/promozione del volontariato e presentazione delle ODV del territorio mazarese nelle scuole superiori con gli alunni delle classi quarte e quinte,
2. Stage ed attività esperienziali dei ragazzi nelle OdV coinvolte;
3. Verifica del percorso e formazione sulla progettazione insieme ai ragazzi. Co-Progettazione con loro di un momento di promozione del volontariato dei giovani fra i giovani e per i giovani (evento in discoteca o pub);
4. Realizzazione di un evento finale in un locale frequentato dai giovani dove i ragazzi racconteranno la loro esperienza e promuoveranno i valori del volontariato ad altri giovani.
Le scuole interessate nel progetto, in quanto sedi formative istituzionali privilegiate, sono: l’I.P.S.I.A; il Liceo Artistico, l’ITIS “R. D’Altavilla” e l’ITC “F. Ferrara”.
Durante gli incontri avvenuti con gli studenti delle classi superiori sono intervenute le seguenti Associazioni di Volontariato: ANTEAS (Associazione Nazionale terza età attiva per la solidarietà); AVPCA (Associazione Volontari Protezione Costiera Ambientale); AVFC (Associazione Nazionale vigili del fuoco in congedo); AUSER (Associazione per l’autogestione di servizi e la Solidarietà); ARCI AGAVE; AIPS (Associazione Italiana per la Solidarietà); C.P.A.S. (Associazione Caccia Pesca Ambiente Sports Protezione Civile); Associazione cinofila “Il mio amico cane”; G.I.V.A. (Gruppo Iternazionale Volontariato Arcobaleno); FEDELAMBIENTE; Associazione culturale Mondo nuovo; MoVI Mazara; Protezione Civile Mazara del Vallo; WWF (Val di Mazara); UILDM (Unione italiana lotta distrofia muscolare).
Ciascuna associazione di volontariato ha esposto le proprie attività, con l’ausilio di supporti video ed immagini, volendo testimoniare la solidarietà in maniera concreta sulla base di forti motivazioni affettive ed emozionali. Le associazioni, entrando, come accade da alcuni anni, nelle scuole si pongono l’obiettivo specifico di diffondere la cultura della solidarietà sociale, promuovere la cittadinanza attiva, garantire la continuità del volontariato alle generazioni future come strumento di sviluppo dei diritti e di solidarietà verso le persone, attraverso la condivisione di valori comuni.
Gli studenti coinvolti, non smentendo le nostre aspettative, si sono dimostrati sensibili e attenti alle tematiche, molti hanno dato la loro disponibilità a svolgere attività di volontariato attraverso gli stage esperienziali nelle diverse sedi associative, che li vedranno coinvolti con il metodo del cooperative learning, saranno protagonisti diretti nella programmazione di un evento di promozione del volontariato tra i giovani sotto forma di una grande festa a chiusura del progetto.
Ci auguriamo che progetti come “Movida solidale”, possano diventare la norma e non l’eccezione per scuotere la coscienza dei ragazzi. «I giovani hanno qualcosa da dire perché sono i primi ad essere interessati ai mutamenti economici, agli squilibri democratici, alla globalizzazione e alla diversità delle culture. È ad essi che si chiede di inventare altre forme di relazioni sociali, altri modi di esprimere la solidarietà, di vivere le differenze e di trarne un arricchimento, proprio nel momento in cui si manifestano vere incertezze. È loro che bisogna educare, alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla legalità, in quanto nella giovinezza è forte il desiderio di un inserimento sociale comunitario che confermi la ricerca dell'autonomia personale. Nel volontariato aiutando gli altri aiutiamo noi stessi e ciò è talmente importante che senza passare da tale esperienza è molto difficile raggiungere la maturità personale, il proprio sviluppo come persone. Per questo la formazione del volontariato deve essere vista come la migliore scuola di civiltà, umanità e personalizzazione». (Ernesto Certa, referente della delegazione CeSVoP di Mazara del Vallo, e Antonella Coronetta, coordinatrice del progetto)

Il Tar Sicilia accoglie il ricorso dell'associazione Nuove Ali di Agrigento sull'insegnante di sostegno

Sì all'assistenza obbligatoria dell'insegnante di sostegno e dell'assistente per l’autonomia e la comunicazione.
Il diritto per gli studenti disabili che frequentano le scuole elementari, medie e superiori, ad usufruire di ambedue le figure professionali, è stato nuovamente ribadito dalla sezione di Palermo del Tribunale amministrativo regionale. Accogliendo tutti i ricorsi proposti, nell’interesse dei genitori dei bambini disabili, dall'Associazione “Nuove Ali” di Agrigento, il Tar Sicilia ha affermato il diritto dei minori disabili ad essere assistititi “in modo continuo” da insegnanti di sostegno secondo un rapporto di uno ad uno, cioè di un insegnante di sostegno per ogni bambino. Nel contempo il Tar ha condannato il Ministero dell’istruzione al rimborso delle spese legali.
È da notare che spesso nelle scuole un insegnante di sostegno, a causa dei tagli d'organico, deve seguire più di due minori. Succede così che per buona parte della giornata scolastica il minore si trovi privato dell'assistenza dell'insegnante di sostegno. Il Tar Sicilia è intervenuto anche in merito alla obbligatorietà della figura dell'assistente per l’autonomia e la comunicazione, ossia di una figura specializzata che non sostituisce ma affianca l’insegnante di sostegno nell’intervento educativo. Anche in questo caso il Tar precisa che deve esserci un assistente per ogni alunno disabile. Sia l'obbligo dell'insegnante di sostegno che dell'assistente per l’autonomia e la comunicazione sono sanciti dalla legge 104 del 1992. All’art. 13 comma terzo, in particolare, la “Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” ha infatti stabilito «l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali». In pratica dunque mentre il Ministero dell'istruzione è obbligato a mettere – e a pagare – un insegnante di sostegno a disposizione di ogni alunno disabile; nel caso di alunni cerebrolesi o autistici gli enti locali hanno l’obbligo di fornire gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione.
Tale obbligo – e conseguente obbligazione di pagamento – è del Comune quando si tratta di alunni di scuole elementari o medie; è della Provincia quando si tratta di alunni che frequentano la scuola superiore. In tal senso il Tar ha imposto alla Provincia Regionale di Palermo ed ai Comuni di Monreale, Carini e Palermo, di assegnare a minori disabili psichici un assistente per l’autonomia e la comunicazione, condannando al pagamento delle spese di giudizio. Una sentenza che lascia soddisfatta l’Associazione “Nuove Ali di Agrigento” che per bocca della vicepresidente Giovanna Librici afferma: «l’Associazione incoraggiata dagli importantissimi risultati conseguiti continuerà a battersi a fianco dei soggetti disabili e delle loro famiglie».
Da dire infine che la legge 104 prevede, oltre all'insegnante di sostegno e all'assistente per l’autonomia e la comunicazione, anche il servizio di trasporto dal domicilio alle strutture scolastiche e che i ragazzi disabili siano assistiti da collaboratori scolastici a cui sia appositamente affidata la loro assistenza igienico-sanitaria. Come ben spiegato dall'avvocato Francesco Marcellino in un articolo pubblicato sul sito “Superando.it”, in questi due casi «l'obbligo è del dirigente scolastico». Però, prosegue Marcellino, «sebbene la contrattazione collettiva di settore espressamente lo preveda, si sono registrati dei ritardi nella formazione del personale scolastico. Cosi, all’esclusivo fine di non far mancare agli studenti con disabilità l’assistenza di base, si è previsto (ad esempio in Sicilia) che i Comuni o le Province, in sostituzione dell’ente scolastico, potessero contribuire a fornire il personale. Quest’ultimo, spesso, viene offerto agli istituti scolastici mediante aggiudicazione di enti privati».
Per adeguarsi alla decisione del Tar la Provincia di Palermo sta redigendo un regolamento per gli alunni disabili delle scuole medie superiori. Ad occuparsene sono le commissioni consiliari “Affari generali e servizi sociali” e “Controllo e garanzia” del Consiglio provinciale.
Nei giorni scorsi le due commissioni consiliari hanno incontrato le associazioni dei genitori degli studenti disabili. All’incontro hanno preso parte Antonino Camarda, presidente dell’Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici), Ivana Calabrese (presidente “Aurora Onlus”), Silvia Mineo e Antonina Gandolfo (in rappresentanza dell’associazione “Nuove Ali” di Agrigento). Durante l'incontro i rappresentanti delle associazioni hanno sottolineato l’importanza per i ragazzi di un accompagnamento individuale e specifico nel percorso verso l’autonomia. «Porteremo in tempi rapidi il regolamento in aula per la discussione» assicura il presidente della commissione “Controllo e garanzia”, Giusi Scafidi, che aggiunge: «È necessario che gli alunni portatori di handicap beneficino di un servizio essenziale al loro benessere. Il diritto all’istruzione deve essere garantito a tutti». Intanto la Provincia ha assicurato sino alla fine dell'anno scolastico – esami di qualifica e di maturità compresi – la copertura del servizio di trasporto e di assistenza igienico-sanitaria affidando, a seguito di gare d'appalto, la gestione dei due servizi. (andrea uzzo)

Prevenire il glaucoma, a Palermo le iniziative dell'Unione Italiana Ciechi

Il glaucoma è una malattia subdola, e asintomatica nelle sue fasi iniziali, che danneggia il nervo ottico e che, se non diagnosticata e curata per tempo, può causare ipovisione e cecità. Per prevenirne gli effetti devastanti, in occasione della Settimana mondiale del glaucoma, la sezione di Palermo dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti lancia l'iniziativa “Occhi sotto osservazione”.
Martedì 13 marzo nelle principali piazze di Palermo l'Uic distribuirà materiale informativo, mentre giovedì 15 marzo presso l’ambulatorio oculistico dell’Uic – al terzo piano di via Manzoni n° 11 – dalle 9 saranno effettuati dei check-up gratuiti della vista e alle 12 si terrà un incontro aperto al pubblico, tenuto dal Dott. Daniele Morreale, volto a spiegare cos’è il glaucoma, come prevenirlo e le relative terapie. Inoltre, mercoledì 14 marzo a Palermo in piazza Giulio Cesare (stazione centrale) e giovedì 15 marzo a Torretta in piazza Vittorio Emanuele l'Uic effettuerà delle visite gratuite a bordo della propria Unità mobile oftalmica. Le visite saranno fatte dalle ore 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30. La campagna di prevenzione “Occhi sotto osservazione” è organizzata in collaborazione con l'Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità-Iapb Italia Onlus. (andrea uzzo)

Olivero, forum Terzo settore, sul ricambio generazionale nel volontariato

“I dirigenti che sono da più tempo nelle associazioni di volontariato devono avere il coraggio di farsi da parte per fare spazio ai giovani”. Andrea Olivero, presidente del Forum del Terzo Settore, è convinto che uno dei principali problemi nel volontariato italiano sia la “mancanza di ricambio generazionale”, già appurata peraltro dalla ricerca “Caratteri e tendenze delle organizzazioni di volontariato in Italia” condotta dalla fondazione Volontariato e Partecipazione e dal Centro nazionale per il volontariato. “Da un lato – dice Olivero – mi sembra che questa situazione abbia a che fare con i tempi della vita: l’aumento della precarietà sta portando i giovani ad avere molta ansia e spesso li porta a non scegliere l’azione volontaria, perché troppo presi a cercare quel minimo di decenza lavorativa e la difficile realizzazione di se stessi”.
E’ però vero, aggiunge, che “le nostre organizzazioni non sempre sanno fare spazio ai giovani. La principale lamentela che sentiamo nelle associazioni è la carenza di giovani, secondo molti dettata dal fatto che questi non vogliono prendersi responsabilità. In parte può essere vero, ma finché i dirigenti più anziani non si tolgono, lo spazio non si crea”. Ecco perché “serve più coraggio e più fiducia da parte dei dirigenti nei giovani”. Secondo Olivero, “molte organizzazioni di volontariato non riescono ad intercettare i giovani e, pertanto, dovrebbero fare una seria riflessione anche in prospettiva futura”.
Il presidente del Forum del Terzo Settore critica anche la “carenza di donne ai vertici delle associazioni”, un fatto anomalo perché “il volontariato è costituito soprattutto da donne, ma nei vertici ci sono quasi soltanto uomini. Noi non chiediamo l’introduzione delle quote rosa, ma anche qui serve più coraggio”. Discorso simile anche per i giovani, che difficilmente ricoprono ruoli importanti: “Mi ritrovo spesso ad essere il più giovane – dice Olivero, 42 anni – ma questo non è bello, la presenza dei giovani ai vertici dovrebbe essere la regola”.
“Dobbiamo stare attenti – ammonisce infine Olivero – a non scollarci dalla realtà, questo è il rischio che corre il volontariato”. (js)
(fonte Redattore Sociale 12mar12)