martedì 13 settembre 2011

Educare nell'incertezza. Appuntamento con Educa a Rovereto

Dal 23 al 25 settembre 2011, si svolge il grande appuntamento dedicato all'educazione. L'incertezza è il tema di fondo delle tante iniziative che arricchiscono il programma che puoi trovare su www.educaonline.it. Il CeSVoP offre alle associazioni di volontariato della Sicilia occidentale (province di AG, CL, PA e TP) la possibilità di partecipare con delle facilitazioni riguardanti trasferimenti e alloggio. Chi vuole aderire alla proposta deve far pervenire la propria richiesta (redatta su carta intestata dell'associazione di volontariato - che deve avere sede nelle province di AG, CL, PA e TP - e firmata dal legale rappresentante. Se non si sono già avuti servizi dal Centro, occorre pure allegare Statuto e ultimo verbale di nomina delle cariche sociali) al CeSVoP entro e non oltre il 19 settembre 2011 (segreteria@cesvop.org; fax 0913815499; per la selezione varrà l'ordine cronologico d'arrivo). Nella domanda vanno indicati i partecipanti (max 2 per associazione), assieme agli estremi necessari per poter contattare un referente (numero telefonico e di cellulare; email). L'organizzazione della trasferta è a cura dei partecipanti, il CeSVoP si farà carico di una quota parte delle spese di viaggio e alloggio, così come dei pasti (per un massimale di € 10,00 al giorno) durante il percorso per raggiungere la sede dell'incontro. Il rimborso avverrà solo a seguito di apposita richiesta da far pervenire al CeSVoP, corredata dei titoli di trasporto e delle ricevute/scontrini di spesa tutti in originale.


Qui sotto trovi il "Manifesto" di Educa:

EDUCA è nato nel 2008 come incontro-evento per rilanciare la riflessione sui temi educativi e si rivolge in particolare a tutti coloro che non vogliono aderire passivamente al coro delle lamentele sulla crisi dell’educazione, sulla delegittimazione della scuola, sull’incapacità dei genitori di svolgere il proprio ruolo, sull’ingovernabilità dei bambini e degli adolescenti e sulla loro strutturale superficialità e irresponsabilità.
In questa prospettiva, EDUCA ha origine dalla consapevolezza sempre più condivisa che sia tempo di porre al centro dell’attenzione sociale e politica la questione educativa, in termini forti e propositivi. Una questione troppo lungamente trascurata nel nostro Paese. Una funzione pubblica e collettiva, rilevante per il presente e il futuro, che troppo spesso è ridotta unicamente a preoccupante emergenza, a mero problema tecnico di istruzione e di trasmissione di contenuti o, peggio, a questione politico-ideologica.
Dar vita ad EDUCA ha dunque significato, per gli enti promotori e per tutti coloro che vi hanno aderito e vi aderiranno, assumere pubblicamente un impegno continuativo perché alla crescente richiesta sociale di una “buona educazione” non si risponda con soluzioni contingenti e interventi estemporanei. Un impegno a rimettere in discussione i luoghi comuni e gli stereotipi che circondano l’educare e contribuire così a diffonderne l’essenza vitale: quella di un’avventura quotidiana, appassionante e creativa che rifiuta l’ingenuità, ma non la spontaneità, e la capacità del mettersi in dubbio. Perciò il manifesto, che contiene i cardini di questo comune intento per e dentro l’universo educativo sarà in movimento: non un pamphlet fisso e statico, ma un documento aperto alle nuove sfumature che ogni anno Educa farà emergere dalle sensibilità dei protagonisti che le daranno vita e anima.
All’origine di EDUCA c’è la consapevolezza che l’educazione sia una “questione seria” che richiede approcci rigorosi e rifugge ogni frettolosa improvvisazione o rassicurante abitudine. Al tempo stesso EDUCA non vuole commettere l’errore di fare dei temi educativi materia per specialisti: l’educazione investe tutti e per questo può e deve essere trattata con toni e modi accessibili. EDUCA vuole quindi evitare lo scivolamento nei linguaggi accademici, senza mancare di scientificità; nei tecnicismi didattici, senza trascurare le esplicitazioni di metodo; nelle riflessioni organizzative o in circoscritte istanze politiche, senza omettere i diversi punti d’osservazione.
EDUCA intende offrire l’occasione per parlare di educazione nelle sue plurali manifestazioni e nel suo realizzarsi all’interno di tutti quegli ambiti, profondamente differenti, che hanno messo al centro della riflessione e della prassi la questione educativa. Alle nuove sfide dell’oggi non si può rispondere proponendo questa o quella verità cui educare i bambini e i giovani o elaborando semplicemente inedite e sofisticate metodologie didattiche. Queste sfide reclamano piuttosto una riflessione su cosa significhi offrire strumenti per interpretare il pluralismo della società complessa e aiutare a trovare il senso della propria esistenza, del futuro da realizzare insieme agli altri, dell’appassionarsi per ciò che si ritiene fondamentale e anche della sofferenza e della fatica di crescere.
Per il programma e tutti gli altri dettagli: www.educaonline.it

50 anni di passi per la pace. La marcia Perugia-Assisi il 25 settembre. Si può partecipare con il sostegno del CeSVoP

Ai volontari della Sicilia occidentale il CeSVoP dà la possibilità di prendere parte alla 50ma Marcia della pace con un supporto per agevolare trasferimenti e partecipazione. Chi vuole aderire alla proposta deve far pervenire la propria richiesta (redatta su carta intestata dell'associazione di volontariato - che deve avere sede nelle province di AG, CL, PA e TP - e firmata dal legale rappresentante. Se non si sono già avuti servizi dal Centro, occorre pure allegare Statuto e ultimo verbale di nomina delle cariche sociali) al CeSVoP entro e non oltre il 19 settembre 2011 (segreteria@cesvop.org; fax 0913815499; per la selezione varrà l'ordine cronologico d'arrivo). Nella domanda vanno indicati il numero dei partecipanti e la lista dei loro nomi, assieme agli estremi necessari per poter contattare il referente del gruppo (numero telefonico e di cellulare; email).


Per conoscere al meglio l'iniziativa, pubblichiamo la lettera della Tavola dela Pace che organizza l'iniziativa:


A 50 anni dalla prima Marcia organizzata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961



Domenica 25 settembre 2011
Marcia Perugia-Assisi
per la pace e la fratellanza dei popoli
Perugia ore 9.00 - Giardini del Frontone
Assisi ore 15.00 - Rocca Maggiore
Vieni anche tu!



“Un solo essere, purché sia intimamente persuaso, sereno e costante, può fare moltissimo, può mutare situazioni consolidate da secoli, far crollare un vecchiume formatosi per violenza e vile silenzio” (Aldo Capitini,1966)
Ci sono persone che meritano la tua e la nostra attenzione. Giovani che non riescono a trovare un lavoro, altri che vivono nella precarietà, ragazze e ragazzi che non si possono permettere di studiare, persone che si sentono uno zero perché nessuno le ha mai valorizzate, gente intimidita e ricattata dalle mafie e dalla criminalità organizzata, famiglie che faticano ad arrivare alla terza settimana, gente senza casa, persone che pagano le tasse nel nostro paese a cui neghiamo i diritti di cittadinanza, operai che muoiono sul lavoro, anziani soli e abbandonati, giovani che perdono la vita per difendere i diritti umani, bambini strappati all’infanzia e alle proprie famiglie, donne violentate, abusate e sfruttate, persone terrorizzate dalla guerra e dalla violenza, gente che muore ammazzata in carcere, altra che muore nel deserto o nel Mediterraneo cercando di sfuggire alla guerra, alle persecuzioni e alla miseria. Ci sono donne, bambini e uomini a cui non viene nemmeno riconosciuta la dignità di esseri umani, che sopravvivono in condizioni drammatiche senza pace né giustizia.
Per loro e con loro, in nome di tutte le vittime e dei loro familiari, della dignità e dei diritti di ogni persona, ti invitiamo a marciare per la pace e la fratellanza dei popoli il 25 settembre 2011 da Perugia ad Assisi, lungo la strada tracciata cinquant’anni fa da Aldo Capitini.
Ti invitiamo a camminare insieme perché, come tanti giovani del Mediterraneo e dell’Europa, sentiamo un bisogno forte di cambiamento. Dentro e fuori dal nostro paese, ci sono situazioni croniche d’ingiustizia, di povertà, di violenza e di sofferenza che non possono più essere tollerate. Siamo indignati e preoccupati, perché sappiamo che se le cose non cambiano, i rischi e i pericoli diventeranno sempre più grandi e noi diventeremo sempre più poveri, si moltiplicheranno le guerre, sprofonderemo sempre di più nell’incertezza e nella barbarie, aumenteranno le tensioni, gli scontri, la collera, le rivolte e la violenza.
Ti invitiamo a camminare insieme perché libertà vuol dire più responsabilità e partecipazione di ciascuno. E, se vogliamo provocare un nuovo futuro, dobbiamo superare ogni forma d’indifferenza, di individualismo, di inerzia e di rassegnazione. Ognuno di noi deve stare dentro la storia da protagonista, con la propria coscienza, sensibilità e responsabilità.
Ti invitiamo a camminare insieme per rimettere al centro della nostra società i valori della nonviolenza, della giustizia, della libertà, della pace, dei diritti umani, della responsabilità e della speranza, perché vogliamo riscoprirne il significato autentico, per costruire insieme una nuova cultura, per dire basta alla manipolazione e allo stravolgimento delle parole, perché la guerra è guerra anche quando la si chiama in altro modo e le ingiustizie restano ingiustizie anche quando sono coperte dalle menzogne e dal silenzio mediatico, perché vogliamo una Rai e un’informazione di pace.
Ti invitiamo a camminare insieme perché vogliamo dire forte e chiaro ai rappresentanti di tutte le istituzioni che a ciascuno di questi valori debbono corrispondere azioni politiche concrete, un’agenda politica che parte dai quartieri dove viviamo fino all’Europa e all’Onu, che la Costituzione, la Dichiarazione Universale dei diritti umani e la Carta dei Diritti dell’Unione Europea non sono belle parole ma la bussola da seguire per uscire in tempo da questa gravissima condizione.
Ti invitiamo a camminare insieme perché, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, vogliamo difendere e attuare la nostra Costituzione e ricordare a tutti che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Ti invitiamo a camminare ancora una volta insieme, come fece Aldo Capitini nel 1961 e come in questi cinquant’anni abbiamo rifatto tante volte, perché crediamo nella nonviolenza come metodo e stile di vita, strada maestra per contrastare ogni forma d’ingiustizia, perché crediamo che la nonviolenza sia “per l’Italia e per tutti via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento di liberazione, prova suprema di amore, varco a uomo, società e realtà migliori”.
Negli ultimi decenni sono già state sprecate tantissime opportunità e risorse. Ma quello che ieri era desiderabile oggi è diventato necessario e urgente. Per questo c’è bisogno di una tua e nostra diversa assunzione di responsabilità.
Entra a far parte della soluzione. Vieni, domenica 25 settembre 2011, alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli.

* * *

Nell’idea di “fratellanza dei popoli” si riassumono molte delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo: riscoprire la nostra umanità, mettere le persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non disperdere la nostra principale ricchezza, ridare piena dignità al lavoro e ai lavoratori di tutto il mondo e non peggiorare le loro condizioni, investire sull’educazione, sulla cultura e sulla formazione e non tagliare le opportunità del nostro futuro, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà d’informazione, cambiare i nostri consumi e stili di vita personali e collettivi smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni, ripudiare davvero la guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari, costruire l’Europa dei cittadini e la Comunità del Mediterraneo, democratizzare e rafforzare l’Onu, mettere fine al traffico delle armi e impegnarci a costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e nel resto del mondo, fermare il cambiamento climatico, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e proteggere l’ambiente, costruire le città dei diritti umani e non le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e sul volontariato, investire sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani, della democrazia e della solidarietà contro la violenza, le guerre, le mafie, la corruzione, la censura, gli egoismi, il razzismo e la paura.
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” (articolo 1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
Tavola della pace, Movimento Nonviolento
Perugia, 10 giugno 2010
Per adesioni, comunicazioni e informazioni:
Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5736890
- fax 075/5739337 - email segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it

17ma settimana alfonsiana, a Palermo dal 24 settembre al 2 ottobre

«I suoi uscirono per prenderlo. Dicevano infatti: è fuori di sé».
Il tema della 17ma Settimana Alfonsiana è la follia di Gesù.
In realtà, all’inizio della follia di Cristo c’è il suo annuncio che il regno di Dio è venuto, è presente tra gli uomini nelle città. Il regno di Dio, infatti, è Lui stesso, Gesù, che fa udire i sordi e parlare i muti, camminare gli zoppi e risorgere i morti, che dà la vista ai ciechi e il Vangelo ai poveri. Un evento inedito e sconvolgente perché travolge il mondo esistente e l’ingiustizia su cui è costituito: mentre dà luogo a un’umanità nuova che la sua parola e i suoi gesti lasciano intravedere. Infine, dire che Gesù è fuori di senno significa svuotarlo di ogni credibilità. E ridurlo a un pupo di cui ci si può prendere gioco. Come avvenne nel pretorio di Pilato quando lo spogliarono e gli misero sulle spalle una clamide, sul capo una corona di acanto e nelle mani per scettro una canna e gli si prostravano. Per burla, per spasso. Non c’è dubbio: Gesù è folle. Come lo sono anche coloro che gli vanno dietro: da Francesco d’Assisi a Alfonso de Liguori a Giuseppe Puglisi. Per informazioni - Padri Redentoristi via Badia 52 - 90145 Palermo - TeleFax 091228317 rivistasegno@libero.it

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