sabato 3 settembre 2011

Convegno Acli: critiche al governo non solo dal card. Bertone. Ecco le proposte acliste su fisco e lavoro

Andrea Olivero
Il Segretario di Stato vaticano lo ha scelto come luogo in cui criticare gli ultimi interventi governativi a carico della cooperazione. Tuttavia, il Convegno Acli, che si è svolto in questi giorni a Castelgandolfo, ha formulato non solo critiche, ma anche interessanti proposte. Dal sito di Famiglia Cristiana, ecco la sintesi di Alberto Bobbio sulla presa di posizione aclista (corrispondenza dell'1 settembre 2011):

Acli: Il governo improvvisa
Dure critiche sulla manovra da Andrea Olivero: il premier preoccupato della tenuta della maggioranza, ma non del bene del Paese. Tutte le proposte delle Acli su fisco e lavoro.
«I continui cambiamenti prospettati dal governo in queste ore danno l’immagine di una totale improvvisazione». Andrea Olivero, presidente delle Acli, apre il convegno nazionale a Castelgandolfo e ricorda che «l’equità non può essere di purezza geometrica». Poi aggiunge che l’accordo che si sta raggiungendo con fatica all’interno della maggioranza «contraddice quanto era stato discusso con le parti sociali» e «disattende quanto aveva suggerito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano»: «La manovra è stata corretta in un incontro tutto interno alla maggioranza e tradisce nelle sue modifiche una logica attenta più agli equilibri interni alla coalizione di governo che non al bene complessivo del Paese e dei cittadini». In concreto il presidente delle Acli chiede il ripristino del contributo di solidarietà per i redditi oltre 90 mila euro: «Se non saranno i ricchi a pagare chi pagherà?». Una forte critica viene sulla parte della manovra che prevede la riduzione dei vantaggi fiscali per le cooperative. Inoltre Olivero chiede una «patrimoniale sui grandi beni immobiliari del Paese, affinché anche gli evasori abbiano a pagare almeno in parte», e una «più equa distribuzione delle ricchezza nel Paese, sostenendo in particolare le famiglie e i redditi da lavoro».
In sintesi ecco le proposte delle Acli:
  • Abolizione delle province e una nuova legge elettorale che trasformi i partiti in associazioni di diritto pubblico, finalmente trasparenti e democratici.
  • Un’unica aliquota contributiva per i lavoratori dipendenti pari al 33 per cento.
  • L’introduzione del “contratto prevalente a tempo indeterminato”, cioè un contratto che diventa a tempo indeterminato al quarto anno dall’assuzione.
  • Detassazione della parte di reddito che deriva dalla contrattazione aziendale. 
  • Ritocco delle pensioni di anzianità e innalzamento dell’età pensionabile anche per le donne, solo se i risparmi servono ad evitare la discriminazione delle donne nel mercato del lavoro, dove hanno salari inferiori a quelli degli uomini.
  • Introduzione di forme di orario lavorativo e fiscali “family friendly”, cioè amiche della famiglia.
  • Sostegno fiscale alle imprese che favoriscono l’occupazione femminile.
Testo integrale della relazione del presidente delle Acli