domenica 26 giugno 2011

Giornata Mondiale del Rifugiato. Celebrazioni anche a Marsala, per "contaminare" la città

Lo scorso 20 Giugno si è celebrata la Giornata Nazionale del Rifugiato, per ricordare i 60 anni dall’entrata in funzione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dalla Convenzione di Ginevra, - il primo accordo internazionale che impegna gli stati aderenti a concedere protezione a chi fugge dalle persecuzioni per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche.

Anche a Marsala, dove da diversi anni è operativo il Centro S.p.r.a.r. di Perino (Sistema di Protezione richiedenti asilo e rifugiati) gestito dal Consorzio Solidalia, le diverse associazioni hanno voluto ricordare questa data coinvolgendo l’intera cittadinanza nella manifestazione che ha avuto luogo al Complesso monumentale di S. Pietro. La giornata quest’anno è stata dedicata a “tutti coloro che non sono mai arrivati”, inghiottiti dal Mar Mediterraneo o dal deserto.

L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Amici del Terzo Mondo e dal Consorzio Solidalia, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di diverse associazioni che operano sul territorio: Zaum, Associazione Scacchistica Lilybetana , Amunì, Ande, Aleimar, il presidio “Vito Pipitone” di Libera, l’agenzia Communico, le cooperative Macondo e Il Miglioramento.

La presenza della cittadinanza è stata molto numerosa, oltre 500 persone hanno preso parte ai vari momenti della manifestazione che alle loro storie di alcuni rifugiati che vivono nel territorio marsalese. Percorsi di vita diversi, ma ugualmente segnati dalla violenza e dalla profonda volontà di “farcela”, di sopravvivere per cercare una vita migliore.

Misgina, 26 anni, ha lasciato l’Eritrea per fuggire da un destino segnato dalla guerra. Era stato costretto dal governo ad entrare nell’esercito, così come avevano già dovuto fare i suoi fratelli e le sue sorelle. Misgina avrebbe voluto studiare, ma dopo un anno e mezzo di studi universitari in farmacia, si trova adesso in Italia, non c’è la guerra, ma anche qui le possibilità di continuare i suoi studi restano poche.

Kossì, un giovane militante del Togo, che per anni ha portato avanti una battaglia politica per la democrazia, contro il regime Togolese. Ha rischiato più volte la vita, è stato ripetutamente rinchiuso nelle prigioni e torturato. Quando ha capito che l’avrebbero ucciso è fuggito via dal suo Paese, a piedi ha raggiunto il Ghana e ha preso il primo volo disponibile per l’Europa, destinazione Malpensa. Oggi è un mediatore culturale.

Ahmed è un minore tunisino non accompagnato, a soli 15 anni ha rischiato la vita in mare con la speranza di un futuro migliore, e adesso è ospite di una Comunità per Minori di Marsala.

Sebbene siano trascorsi 60 anni dalla Convenzione di Ginevra, le testimonianze di Misgina, Kossì e dei 15 rifugiati attualmente ospiti del Centro di Perino ci ricordano che la pace resta ancora un obiettivo lontano in molti luoghi del pianeta. Ancora oggi sono milioni, precisamente 43, 7 milioni secondo la stima dell’UNHCR, gli uomini, le donne e i bambini vittime di persecuzioni, guerre e violenze. Di fronte a tale realtà il volontariato ha un ruolo molto importante, è un ponte tra i rifugiati e la comunità locale, che opera a favore dell’integrazione e l’inclusione. (anna laura casano)

Intervista a Maria De Vita, responsabile del Centro Sprar