domenica 15 maggio 2011

Fondazione per il sud: più risorse e nuovo nome

Dal 12 maggio 2011 si chiama “Fondazione con il sud”. La decisione in occasione dell’approvazione del bilancio 2010. Le risorse per le attività erogative passano dai 23 milioni del 2010 ai 27 milioni di euro del 2011. Al via un concorso sul web per il nuovo logo.

Aumentano le risorse destinate alle attività erogative della Fondazione per il sud, che in occasione dell’approvazione del Bilancio 2010 modifica la denominazione dell’ente non profit, che da oggi sarà “Fondazione con il sud”. E’ quanto comunica la stessa fondazione con un comunicato in cui spiega come il 2010 sia stato un anno positivo che ha visto un avanzo di esercizio di oltre 32,6 milioni di euro. “Le risorse destinate alle attività erogative – spiega la Fondazione - passano dai 23 milioni del 2010 ai 27 milioni di euro del 2011, grazie ai contributi previsti dall’accordo quadro siglato lo scorso anno tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate dall’Acri, e le rappresentanze del terzo settore e del volontariato. I restanti 5,6 milioni sono stati allocati alla Riserva per l’integrità del patrimonio”. Conti in ordine che hanno ricevuto anche un premio. Nel 2010, infatti, la Fondazione ha vinto l’Oscar di Bilancio, lo storico Premio promosso dalla Ferpi che segnala i bilanci migliori sotto il profilo della trasparenza, della chiarezza e della completezza.
La scelta di cambiare denominazione, spiegano dalla Fondazione, è dovuta dalla volontà “di rendere più esplicito il suo impegno “con” il Sud”. “Una visione già presente di fatto – ha commentato Carlo Borgomeo, il presidente della Fondazione -, nelle azioni promosse dalla Fondazione ed ora comunicata con maggiore chiarezza anche attraverso la propria denominazione e identità visiva”. Un restyling generale, quindi, che nei prossimi giorni vedrà anche un concorso rivolto ai giovani sul proprio sito internet per creare un nuovo logo istituzionale. Nata nel 2006 dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, la Fondazione ad oggi ha finanziato circa 150 progetti “esemplari”, oltre 70 programmi di volontariato e la nascita delle prime 3 “fondazioni di comunità” del Mezzogiorno, coinvolgendo 1.500 organizzazioni tra non profit, istituzioni e privati, e oltre 100 mila “destinatari diretti” degli interventi, soprattutto giovani, erogando complessivamente oltre 60 milioni di euro nelle 6 regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia).

(Tratto da Redattore Sociale del 12mag11)

25 maggio 2011, presentazione del Progetto In.Volo.

Nell'aula magna della Facoltà Teologica di Sicilia, a Palermo, viene presentato alle ore 10 il progetto "In.Volo. Iniziative di Volontariato" che mette a disposizione delle associazioni risorse per le loro attività In occasione dell'Anno Europeo del Volontariato, il Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il volontariato Regione Sicilia, in collaborazione con i tre Centri di Servizio (CeSV Messina, CeSVoP e CSV Etneo) siciliani e Banca Prossima, ha messo a punto uno strumento finanziario adeguato alle esigenze del volontariato e finalizzato a potenziarne l'azione e l'incisività. Il tutto verrà presentato alla stampa e ai volontari, il prossimo 25 maggio in un incontro pubblico a cui partecipano i presidenti degli Enti promotori. Sono invitate tutte le organizzazioni dei volontari. Ogni dettaglio nella documentazione qui sotto.
INVITO/PROGRAMMA

PIEGHEVOLE

A 15 anni dal suo inizio riparte da Palermo il “Progetto Policoro”

Per contrastare il dilagare della cultura mafiosa, della raccomandazione, del posto pubblico, del precariato, il Progetto Policoro ha preso per mano oltre un migliaio di giovani di mezza Italia e li ha accompagnati alla scoperta della propria vocazione cristiana da spendere nel quotidiano, con speranza. Più che un successo quantitativo, quello raggiunto dopo 15 anni dal Progetto Policoro è un successo qualitativo, perché ha educato a un rinnovato senso del lavoro alla luce del Vangelo e della Dottrina sociale della Chiesa, offrendo una risposta al problema della disoccupazione giovanile e del lavoro irregolare.
Torna a Palermo il Progetto Policoro, nella città in cui poco più di quindici anni fa nacque l’intuizione ecclesiale di rinnovamento e speranza, che avesse come protagonisti i giovani. All’Hotel Astoria, a Palermo, si è svolta la giornata dedicata ai 15 anni dell’iniziativa che ha creato in otto regioni del Centro-sud oltre 400 imprese e cooperative. Un’occasione «non tanto per celebrare, quanto per rilanciare», il Progetto, afferma monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, per «offrire alle Chiese locali strumenti per affrontare il problema della disoccupazione giovanile in una prospettiva di evangelizzazione e promozione umana».
Monsignor Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, racconta la genesi: «Dopo il Convegno ecclesiale di Palermo, il nostro Ufficio, il Servizio per la pastorale giovanile e la Caritas si incontrano a Policoro (Matera) con i rappresentanti diocesani di Basilicata, Calabria e Puglia per riflettere sulla disoccupazione nella sicura speranza che il Paese non crescerà se non insieme». Si aggregano Campania, Sicilia, Sardegna, Abruzzo-Molise, Umbria e ultimamente l’Emilia-Romagna. Con le altre regioni, in particolare Lombardia, Piemonte e Triveneto, sono attivi fin dall’inizio rapporti di reciprocità. Un’Italia unita sotto le insegne dell’impegno civile e sociale dei giovani «che non sono una potenzialità del futuro, ma la Chiesa giovane che spera», ricorda il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo. Policoro riparte dall’uomo, aggiunge, «che è colui che incontriamo nelle nostre strade, a cui dobbiamo portare la ricchezza dell’amore di Dio».
Una giornata all’insegna della riflessione. «Il Progetto ha rilanciato la voglia di farcela ad affrontare la precarietà senza fatalismo – ha sottolineato monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali –. Ha offerto ai giovani la solidarietà come pista concreta, migliore strategia antimafia, perché la mafia si fonda su una radice individualistica. È questo l’appello che faccio al Nord e alla Lega: non alimentare l’insidia dell’individualismo, perché apre uno spiraglio alle infiltrazioni mafiose». Partecipano, tra gli altri, monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente della Commissione episcopale per il laicato; monsignor Giuseppe Pasini, presidente della fondazione "Emanuela Zancan"; don Nicolò Anselmi, direttore del Servizio nazionale per la pastorale giovanile; Francesco Marsico, vicedirettore di Caritas; Pietro Fantozzi, direttore del dipartimento di Sociologia dell’Università della Calabria. Un confronto sui temi del rilancio del Sud, che trova nelle parole di Giuseppe Savagnone, direttore del Centro di Pastorale della cultura di Palermo, un appello: «Occorre una nuova classe di politici, capaci di tradurre il Vangelo a tutti i livelli».

(Articolo tratto dalla newsletter dell'Ufficio stampa dell'Arcidiocesi di Palermo)